La vicenda della casa “venduta al prezzo delle patate” finisce dritta in Procura. I magistrati romani hanno infatti deciso di aprire un fascicolo, per il momento senza ipotesi di reato né iscritti al registro degli indagati, sull’appartamento vicino al Colosseo comprato nel 2008, per soli 180mila euro, dall’attuale ministro per la Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi.
Il fascicolo è sul tavolo del procuratore aggiunto Alberto Caperna che, come scrive Il Messaggero, ha incaricato il Gruppo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Roma di ricostruire l’iter della compravendita. Soprattutto il ruolo del ministro nell’affare. Ai tempi Patroni Grifi era membro del Consiglio di Stato, lo stesso organismo che qualificò lo stabile nel centro della Capitale come edificio non di pregio, facilitando così la vendita a prezzi stracciati.
La storia, svelata per la prima volta dal Fatto Quotidiano, è nota: verso la fine degli anni ’80, il magistrato prende in affitto un appartamento nello stabile di proprietà dell’Inps di via Monte Oppio 12. Anni dopo l’edificio finisce nelle cartolarizzazioni offrendo così agli inquilini in affitto la possibilità di acquistare il proprio appartamento con un forte sconto. La legge però esclude categoricamente gli stabili di pregio che, secondo la normativa del 2001, devono essere venduti al prezzo di mercato, e l’antica casa fra il Colosseo e il parco cittadino di Colle Oppio rientra in questa categoria. Ma gli inquilini non ci stanno e, assieme all’attuale titolare della Funzione pubblica, decidono di fare ricorso al Tar vincendo in primo grado. Il loro avvocato, neanche a dirlo, è Carlo Malinconico, il sottosegretario che si è dimesso qualche giorno fa in seguito allo scandalo delle vacanze di lusso a spese della Cricca (altra storia tirata fuori dal Fatto). A quel punto l’Inps decide di ricorrere al Consiglio di Stato: lo stesso organismo dove Patroni Griffi è presidente di sezione. Sul ricorso che lo riguarda si astiene, ciò nonostante alla fine arriva la sentenza favorevole agli affittuari: l’immobile non è da considerarsi di pregio e quindi può essere venduto ai prezzi stracciati con buona pace dell’Inps. E alla fine gli inquilini, Patroni Griffi compreso, possono coronare il proprio sogno: acquistare un appartamento “vista Colosseo” per soli 1600 euro circa al metro quadro.
Un “bell’acchiappo”, direbbero gli agenti immobiliari romani. Ma, giura l’esponente del governo Monti, la storia “non è assimilabile” alla vicenda che coinvolse l’ex ministro allo Sviluppo economico Claudio Scajola.