Più di qualcosa manca – banche, assicurazioni e gas su tutto – eppure le bozze del decreto sulle liberalizzazioni circolate in questi giorni non sono un provvedimento piccolo piccolo alla Tremonti, ma una prima, decisa spazzolata all’assetto attuale della società (economica) italiana. Per un giudizio definitivo bisognerà certo aspettare il testo vero del governo: fonti di palazzo Chigi fanno sapere ad esempio che il premier “ancora non ha potuto leggere gli articolati” e smentiscono la norma sull’articolo 18.
Come che sia, è utile dare un’occhiata alle proposte che Mario Monti si ritrova sul tavolo: una trentina di articoli che spaziano nei campi più disparati e fanno arrabbiare le categorie interessate, nonostante per le associazioni dei consumatori valgano 900 euro l’anno di risparmi a famiglia. Quanto ai settori che per ora restano al calduccio, si spera nei famosi decreti mensili annunciati da Corrado Passera.
Trasporti. Arriva l’Autorità ad hoc, inserita in quella per la vigilanza sui contratti pubblici, e sarà competente anche sulle autostrade: si stabilisce che la regola per le concessioni è la gara e che, nel settore dei Benetton, il sistema delle tariffe verrà rivisto entro il 2012 (senza riforma, niente aumenti nel 2013).
Taxi. L’Autorità per i trasporti dovrà “adeguare i livelli di offerta” e le tariffe. L’incremento delle licenze – stabilito anche in base ad un confronto con altre città europee – verrà accompagnato da compensazioni una tantum per i tassisti, dalla possibilità di avere più di una licenza e usare più flessibilità riguardo ad orari e tariffe (fatte salve quelle massime). A Napoli, Milano e Roma (dove hanno bloccato la stazione Termini) la rivolta è già iniziata.
Treni. Rfi spa, la società che possiede la rete ferroviaria, viene sottratta a Trenitalia (che finora era concessionario di se stessa). Per di più gli imprenditori privati del settore non dovranno più applicare il contratto di lavoro di Trenitalia come aveva deciso la manovra estiva di Berlusconi. Montezemolo e Della Valle possono brindare.
Benzina. Stop ai petrolieri che impongono forniture in esclusiva (varrà al 50 % pure per i contratti in essere) e possibilità di vendere nei distributori anche prodotti “non oil”. E ’ abolito il divieto di realizzare impianti completamente automatizzati e si cercherà di togliere la proprietà dei distributori alle compagnie che producono benzina.
Energia. Verrà ampliata la platea di chi beneficia di tariffe agevolate per gas ed elettricità; le nuove centrali elettriche sono considerate “urgenti e indifferibili”.
Ordini. Sono aboliti da subito tutti i tariffari, per di più il professionista è obbligato a fornire un preventivo al cliente. Per facilitare l’accesso alle professioni si prevede che le università – escluse le professioni sanitarie – possano considerare come tirocinio il biennio della laurea specialistica. Gli avvocati sciopereranno.
Farmacie e notai. Aumenteranno le prime (settemila in più, secondo Federfarma, “un numero insostenibile”) e pure i secondi: mille in più a giugno 2013.
Consumatori. Viene allargato l’ambito di applicazione della class action. I consumatori potranno ricorrere ad un ufficio della presidenza del Consiglio contro le clausole vessatorie presenti nei contratti.
Servizi Pubblici Locali. Dovranno essere integrati in bacini territoriali omogenei in modo da avere risparmi ed efficienza. Ad eccezione del servizio idrico, verrà incentivata la messa a gara dei servizi e, per i comuni indebitati, la vendita delle società che se ne occupano.
Regioni ed enti locali. Altro che federalismo: a palazzo Chigi ci sarà un ufficio (“senza oneri aggiuntivi”) che farà da cane da guardia a governatori e sindaci che vogliano favorire qualche amico strozzando la concorrenza. Il decreto istitutivo lo scriverà il premier, ma si sa già che l’ufficio, se gli interessati non gli daranno retta, potrà proporre al governo di “sostituirsi” a regioni ed enti locali con una sua legge o un commissario. Rilevante pure il fatto che palazzo Chigi potrà suggerire percorsi per la dismissione di azioni e immobili.
Burocrazia. Basta con le licenze, i limiti numerici e le autorizzazioni preventive per chi vuole aprire un’attività economica (esclusi i servizi finanziari): il timbro obbligatorio dell’ufficio pubblico resterà solo in quei settori “di interesse generale” e “costituzionalmente rilevanti”. Quanto ai negozi, ogni commerciante potrà decidere se e quando fare sconti. Anche i servizi postali vengono liberalizzati.
Spiagge. Una norma che fa esultare gli ambientalisti: la concessione del demanio marittimo sarà assegnata con gara pubblica e non potrà durare più di quattro anni. Gli attuali imprenditori del settore avranno un diritto di prelazione: potranno cioè aggiudicarsi la concessione pareggiando l’offerta più alta.
da Il Fatto Quotidiano del 12 gennaio 2012
Economia & Lobby
Monti tiene fuori le banche. Liberalizzazioni: risparmio da 900 euro all’anno
Dalle bozze sulle liberalizzazioni mancano ancora il capitolo sugli istituti di credito. Intanto, è ai nastri di partenza la deroga al contratto dei ferrovieri per i treni privati di Montezemolo
Più di qualcosa manca – banche, assicurazioni e gas su tutto – eppure le bozze del decreto sulle liberalizzazioni circolate in questi giorni non sono un provvedimento piccolo piccolo alla Tremonti, ma una prima, decisa spazzolata all’assetto attuale della società (economica) italiana. Per un giudizio definitivo bisognerà certo aspettare il testo vero del governo: fonti di palazzo Chigi fanno sapere ad esempio che il premier “ancora non ha potuto leggere gli articolati” e smentiscono la norma sull’articolo 18.
Come che sia, è utile dare un’occhiata alle proposte che Mario Monti si ritrova sul tavolo: una trentina di articoli che spaziano nei campi più disparati e fanno arrabbiare le categorie interessate, nonostante per le associazioni dei consumatori valgano 900 euro l’anno di risparmi a famiglia. Quanto ai settori che per ora restano al calduccio, si spera nei famosi decreti mensili annunciati da Corrado Passera.
Trasporti. Arriva l’Autorità ad hoc, inserita in quella per la vigilanza sui contratti pubblici, e sarà competente anche sulle autostrade: si stabilisce che la regola per le concessioni è la gara e che, nel settore dei Benetton, il sistema delle tariffe verrà rivisto entro il 2012 (senza riforma, niente aumenti nel 2013).
Taxi. L’Autorità per i trasporti dovrà “adeguare i livelli di offerta” e le tariffe. L’incremento delle licenze – stabilito anche in base ad un confronto con altre città europee – verrà accompagnato da compensazioni una tantum per i tassisti, dalla possibilità di avere più di una licenza e usare più flessibilità riguardo ad orari e tariffe (fatte salve quelle massime). A Napoli, Milano e Roma (dove hanno bloccato la stazione Termini) la rivolta è già iniziata.
Treni. Rfi spa, la società che possiede la rete ferroviaria, viene sottratta a Trenitalia (che finora era concessionario di se stessa). Per di più gli imprenditori privati del settore non dovranno più applicare il contratto di lavoro di Trenitalia come aveva deciso la manovra estiva di Berlusconi. Montezemolo e Della Valle possono brindare.
Benzina. Stop ai petrolieri che impongono forniture in esclusiva (varrà al 50 % pure per i contratti in essere) e possibilità di vendere nei distributori anche prodotti “non oil”. E ’ abolito il divieto di realizzare impianti completamente automatizzati e si cercherà di togliere la proprietà dei distributori alle compagnie che producono benzina.
Energia. Verrà ampliata la platea di chi beneficia di tariffe agevolate per gas ed elettricità; le nuove centrali elettriche sono considerate “urgenti e indifferibili”.
Ordini. Sono aboliti da subito tutti i tariffari, per di più il professionista è obbligato a fornire un preventivo al cliente. Per facilitare l’accesso alle professioni si prevede che le università – escluse le professioni sanitarie – possano considerare come tirocinio il biennio della laurea specialistica. Gli avvocati sciopereranno.
Farmacie e notai. Aumenteranno le prime (settemila in più, secondo Federfarma, “un numero insostenibile”) e pure i secondi: mille in più a giugno 2013.
Consumatori. Viene allargato l’ambito di applicazione della class action. I consumatori potranno ricorrere ad un ufficio della presidenza del Consiglio contro le clausole vessatorie presenti nei contratti.
Servizi Pubblici Locali. Dovranno essere integrati in bacini territoriali omogenei in modo da avere risparmi ed efficienza. Ad eccezione del servizio idrico, verrà incentivata la messa a gara dei servizi e, per i comuni indebitati, la vendita delle società che se ne occupano.
Regioni ed enti locali. Altro che federalismo: a palazzo Chigi ci sarà un ufficio (“senza oneri aggiuntivi”) che farà da cane da guardia a governatori e sindaci che vogliano favorire qualche amico strozzando la concorrenza. Il decreto istitutivo lo scriverà il premier, ma si sa già che l’ufficio, se gli interessati non gli daranno retta, potrà proporre al governo di “sostituirsi” a regioni ed enti locali con una sua legge o un commissario. Rilevante pure il fatto che palazzo Chigi potrà suggerire percorsi per la dismissione di azioni e immobili.
Burocrazia. Basta con le licenze, i limiti numerici e le autorizzazioni preventive per chi vuole aprire un’attività economica (esclusi i servizi finanziari): il timbro obbligatorio dell’ufficio pubblico resterà solo in quei settori “di interesse generale” e “costituzionalmente rilevanti”. Quanto ai negozi, ogni commerciante potrà decidere se e quando fare sconti. Anche i servizi postali vengono liberalizzati.
Spiagge. Una norma che fa esultare gli ambientalisti: la concessione del demanio marittimo sarà assegnata con gara pubblica e non potrà durare più di quattro anni. Gli attuali imprenditori del settore avranno un diritto di prelazione: potranno cioè aggiudicarsi la concessione pareggiando l’offerta più alta.
da Il Fatto Quotidiano del 12 gennaio 2012
MORTE DEI PASCHI
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".