Saviano cittadino onorario di Milano “Lega assente? Giusto, ha difeso Cosentino”
Alla cerimonia officiata dal sindaco Pisapia, l'autore di "Gomorra" ironizza sulla "coerenza" del Carroccio, che ha disertato polemicamente l'evento. E critica "quelle forze politiche che hanno aspettato le inchieste giudiziarie per accorgersi della mafia nel Nord Italia"
Roberto Saviano è un nuovo cittadino milanese. Tra gli applausi della Sala Alessi di palazzo Marino. E l’assenza dei principali esponenti locali di Lega e Pdl, due partiti che in passato hanno mostrato un certo mal di pancia nell’ammettere la presenza della mafia al Nord. E per questo hanno reagito con fastidio alle denunce dello scrittore napoletano.
Assente il capogruppo del Pdl in Consiglio comunale, Carlo Masseroli. E assente il leghista Davide Boni. Il presidente del Consiglio regionale lombardo nei giorni scorsi era stato il primo ad annunciare la sua defezione alla cerimonia per l’onorificenza. E oggi è stato il primo a essere punzecchiato da Saviano: “Il suo è un gesto coerente, perché quando si va a difendere Nicola Cosentino, è molto difficile essere qui”, ha detto con riferimento ai voti di quei deputati della Lega che una settimana fa hanno contribuito a salvare l’ex sottosegretario all’Economia dall’arresto. E non è mancata nemmeno una sferzata a quelle forze politiche che hanno aspettato le inchieste “per accorgersi della presenza della mafia al Nord, nonostante siano anni che esistono le infiltrazioni della criminalità organizzata”. Parole che fanno tornare alla mente quel “a Milano la mafia non esiste” pronunciato nel 2009 dall’ex sindaco Letizia Moratti.
Per Saviano è importante che nella lotta alla mafia sia attiva una città come Milano, dove i clan sono sempre più forti e hanno gran parte dei loro interessi economici: “Qui può partire la resistenza alla mafia più che al Sud – ha affermato -. Qui non ci sono faide, l’omertà si declina in modo diverso, il riciclaggio ha modalità vincenti con strutture di investimento”.
“Sono felice – ha aggiunto lo scrittore – che l’amministrazione milanese dichiari la lotta alla mafia come obiettivo primo”. Parole che hanno trovato conferma in Giuliano Pisapia: “Questa cerimonia non ha solo un valore simbolico, ma è un modo concreto per ribadire la volontà della città e di tutti i milanesi di opporsi alle infiltrazioni della criminalità organizzata”, ha detto il sindaco, ricordando che domani il Consiglio comunale voterà l’istituzione della commissione consiliare antimafia. Che andrà ad aggiungersi al Comitato “del sindaco” presieduto da Nando Dalla Chiesa.
Il conferimento della cittadinanza onoraria è la conclusione di un processo partito più di due anni fa. Perché l’onorificenza era stata decisa con un accordo bipartisan dal Consiglio comunale precedente, dopo che a fine 2009 a Saviano era stato negato l’Ambrogino d’oro in quanto non milanese. Alla cerimonia, però, l’amministrazione guidata dalla Moratti non era mai arrivata. E c’era chi, come il consigliere del Pdl Marco Osnato, aveva proposto di fare marcia indietro e di ritirare la delibera sulla cittadinanza. Perché Saviano, parlando nel novembre 2010 a Che tempo che fa dei legami tra ‘ndrangheta e Lega, si era reso colpevole di “infangare Milano”.
Lo scrittore oggi ha risposto anche a quell’attacco, in modo indiretto. “Raccontare di mafia al Nord non vuol dire diffamarlo. Ma costruire anticorpi”. Di criminalità organizzata bisogna quindi parlare. Ne è certo Saviano, che due anni fa aveva subito anche le critiche dell’allora premier Silvio Berlusconi: un libro come Gomorra, per il Cavaliere, non era che una forma di pubblicità alla mafia.
Saviano non si sente un vessillo di parte: “Le battaglie antimafia sono trasversali per definizione, dovrebbe essere assodato ma non è così”, ha detto. Poi una battuta sulla sua nuova cittadinanza: “Di tutte le cose che mi potevano capitare nella vita, non immaginavo un giorno di diventare milanese”. E ha ironizzato su un altro esponente leghista, Matteo Salvini, che in passato aveva proposto di creare vagoni della metropolitana per soli milanesi: “Ora potrei salire anch’io – ha scherzato -. Sono un napoletano ufficialmente milanese”. Non l’unico, a dire il vero, tanto che lo scrittore è convinto che “Milano sia la più grande città del Mezzogiorno”. Un’affermazione già fatta in passato, che fece infuriare il leghista Roberto Castelli: “Mi replicò ‘Va’ a ciapa’ i ratt’. Io l’ho preso alla lettera, andando in fondo alle cose. Perché i topi stanno nel fondo”.
In conclusione del discorso un auspicio: “Se la primavera e il vento delle riforme partono da qui, arriveranno anche nelle altre città. Milano, Napoli e Palermo sono unite da uno stesso destino”. Poi una sorpresa: Saviano ha ricevuto il bozzetto di un quadro a lui dedicato dalle mani di Dario Fo. Dono di un vecchio milanese a uno nuovo.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Genova, 18 mar. (Adnkronos) - Tragedia nella notte a Genova in via Galliano, nel quartiere di Sestri Ponente, dove un ragazzo di 29 anni è morto in un incendio nell'appartamento in cui abitava. L'incendio ha coinvolto 15 persone di cui quattro rimaste ferite, la più grave la madre del 29enne, ricoverata in codice rosso al San Martino. Altre tre persone sono state ricoverate in codice giallo all'ospedale di Villa Scassi. Sul posto la polizia che indaga sulla dinamica.
Dalle prime informazioni si sarebbe trattato di un gesto volontario del giovane che si sarebbe dato fuoco.
Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
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Cronaca
Saviano cittadino onorario di Milano
“Lega assente? Giusto, ha difeso Cosentino”
Alla cerimonia officiata dal sindaco Pisapia, l'autore di "Gomorra" ironizza sulla "coerenza" del Carroccio, che ha disertato polemicamente l'evento. E critica "quelle forze politiche che hanno aspettato le inchieste giudiziarie per accorgersi della mafia nel Nord Italia"
Assente il capogruppo del Pdl in Consiglio comunale, Carlo Masseroli. E assente il leghista Davide Boni. Il presidente del Consiglio regionale lombardo nei giorni scorsi era stato il primo ad annunciare la sua defezione alla cerimonia per l’onorificenza. E oggi è stato il primo a essere punzecchiato da Saviano: “Il suo è un gesto coerente, perché quando si va a difendere Nicola Cosentino, è molto difficile essere qui”, ha detto con riferimento ai voti di quei deputati della Lega che una settimana fa hanno contribuito a salvare l’ex sottosegretario all’Economia dall’arresto. E non è mancata nemmeno una sferzata a quelle forze politiche che hanno aspettato le inchieste “per accorgersi della presenza della mafia al Nord, nonostante siano anni che esistono le infiltrazioni della criminalità organizzata”. Parole che fanno tornare alla mente quel “a Milano la mafia non esiste” pronunciato nel 2009 dall’ex sindaco Letizia Moratti.
Per Saviano è importante che nella lotta alla mafia sia attiva una città come Milano, dove i clan sono sempre più forti e hanno gran parte dei loro interessi economici: “Qui può partire la resistenza alla mafia più che al Sud – ha affermato -. Qui non ci sono faide, l’omertà si declina in modo diverso, il riciclaggio ha modalità vincenti con strutture di investimento”.
“Sono felice – ha aggiunto lo scrittore – che l’amministrazione milanese dichiari la lotta alla mafia come obiettivo primo”. Parole che hanno trovato conferma in Giuliano Pisapia: “Questa cerimonia non ha solo un valore simbolico, ma è un modo concreto per ribadire la volontà della città e di tutti i milanesi di opporsi alle infiltrazioni della criminalità organizzata”, ha detto il sindaco, ricordando che domani il Consiglio comunale voterà l’istituzione della commissione consiliare antimafia. Che andrà ad aggiungersi al Comitato “del sindaco” presieduto da Nando Dalla Chiesa.
Il conferimento della cittadinanza onoraria è la conclusione di un processo partito più di due anni fa. Perché l’onorificenza era stata decisa con un accordo bipartisan dal Consiglio comunale precedente, dopo che a fine 2009 a Saviano era stato negato l’Ambrogino d’oro in quanto non milanese. Alla cerimonia, però, l’amministrazione guidata dalla Moratti non era mai arrivata. E c’era chi, come il consigliere del Pdl Marco Osnato, aveva proposto di fare marcia indietro e di ritirare la delibera sulla cittadinanza. Perché Saviano, parlando nel novembre 2010 a Che tempo che fa dei legami tra ‘ndrangheta e Lega, si era reso colpevole di “infangare Milano”.
Lo scrittore oggi ha risposto anche a quell’attacco, in modo indiretto. “Raccontare di mafia al Nord non vuol dire diffamarlo. Ma costruire anticorpi”. Di criminalità organizzata bisogna quindi parlare. Ne è certo Saviano, che due anni fa aveva subito anche le critiche dell’allora premier Silvio Berlusconi: un libro come Gomorra, per il Cavaliere, non era che una forma di pubblicità alla mafia.
Saviano non si sente un vessillo di parte: “Le battaglie antimafia sono trasversali per definizione, dovrebbe essere assodato ma non è così”, ha detto. Poi una battuta sulla sua nuova cittadinanza: “Di tutte le cose che mi potevano capitare nella vita, non immaginavo un giorno di diventare milanese”. E ha ironizzato su un altro esponente leghista, Matteo Salvini, che in passato aveva proposto di creare vagoni della metropolitana per soli milanesi: “Ora potrei salire anch’io – ha scherzato -. Sono un napoletano ufficialmente milanese”. Non l’unico, a dire il vero, tanto che lo scrittore è convinto che “Milano sia la più grande città del Mezzogiorno”. Un’affermazione già fatta in passato, che fece infuriare il leghista Roberto Castelli: “Mi replicò ‘Va’ a ciapa’ i ratt’. Io l’ho preso alla lettera, andando in fondo alle cose. Perché i topi stanno nel fondo”.
In conclusione del discorso un auspicio: “Se la primavera e il vento delle riforme partono da qui, arriveranno anche nelle altre città. Milano, Napoli e Palermo sono unite da uno stesso destino”. Poi una sorpresa: Saviano ha ricevuto il bozzetto di un quadro a lui dedicato dalle mani di Dario Fo. Dono di un vecchio milanese a uno nuovo.
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Dalle prime informazioni si sarebbe trattato di un gesto volontario del giovane che si sarebbe dato fuoco.
Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
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Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.