Il presidio dei tassisti al Circo Massimo

Il governo rimanda la decisione sulle liberalizzazioni delle licenze dei tassisti, la palla passa all’Autorità Statale in materia e i proprietari delle auto bianche esprimono tutta la loro insoddisfazione riversandosi in piazza. Altissima  la tensione in molte città d’Italia, in particolare a Roma, Genova e Napoli. Qui sono 200 i tassisti che, al termine del consiglio dei ministri, si sono diretti prima verso il teatro San Carlo, assediando la zona, e poi si sono trasferiti nella vicina piazza del Plebiscito, dove sono in presidio senza le loro auto di servizio. In piazza sono arrivati anche gli agenti del reparto mobile e quelli della polizia municipale, con numerose pattuglie. In via Verdi, in San Carlo e in piazza Municipio sono stati rovesciati anche alcuni cestini e cassonetti dei rifiuti.

Nel capoluogo partenopeo, inoltre, un operatore televisivo di Sky è stato aggredito da uno dei circa 200 tassisti in presidio di protesta. Il cameraman è stato immediatamente soccorso dagli altri manifestanti che hanno condannato con fermezza il gesto del singolo manifestante. Quest’ultimo è stato invitato ad allontanarsi dalla piazza. Ciro Langella, portavoce dei tassisti napoletani, ha raggiunto la piazza illustrando il contenuto del provvedimento, rilevando il ruolo che avranno le autorità locali. Spiegazioni che in parte hanno tranquillizzato i manifestanti che però sono ancora in piazza lasciando capire che manterranno alta l’attenzione sulla questione.

Clima surriscaldato anche a Genova, dove in piazza De Ferrari, nel pieno centro del capoluogo ligure, sono centinaia i tassisti che manifestano contro le liberalizzazioni del governo. La protesta potrebbe dare vita ad iniziative clamorose, come bloccare l’accesso allo stadio di Marassi dove stasera giocano Sampdoria e Livorno. Durante la manifestazione improvvisata, un operatore di Telenord è stato spintonato e preso a calci da due manifestanti a volto coperto. Il dipendente di Telenord, Marco Ferrando, ha sporto denuncia contro ignoti per aggressione. “E’ un gesto inqualificabile – ha commentato il direttore dell’emittente, Paolo Lingua – tanto più che abbiamo sempre dato ampio spazio alle proteste dei taxi. Sono indignato”. La violenza è scattata quando Ferrando, insieme ad altri colleghi, si è avvicinato ad un gruppo di tassisti e con la telecamera ha cercato di riprenderli. Due di loro si sono calati un berretto sul viso e lo hanno spintonato e allontanato, prendendolo a calci. Quindi hanno minacciato gli altri cronisti presenti, invitandoli ad andarsene. Un paio di loro sono stati spintonati. Insultato, seppur da lontano, anche l’ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari, a Genova per prendere parte ad un incontro culturale. Cacciari, insieme ad altre persone, stava entrando in un albergo della vicina via XX Settembre quando alcuni tassisti lo hanno visto e gli si sono avvicinati in modo minaccioso, insultandolo. Cacciari non ha risposto alla contestazione, ed è entrato in albergo.

A Roma, invece, dopo i blocchi del traffico organizzati nei pressi del Circo Massimo, la tensione si è allentata. Subito dopo la fine della conferenza stampa di Monti, infatti, ci sono stati momenti di tensione quando alcuni manifestanti se la sono presa con fotografi e operatori tv che stavano facendo riprese. I tassisti li hanno allontanati perché non volevano essere ripresi. Le forze dell’ordine, nel frattempo, avevano creato un cordone per contenere i manifestanti. Operazione riuscita, tanto che i tassisti sembrano spaesati dopo aver ascoltato in diretta la conferenza stampa del presidente Monti. “Qui si parla di authority – ha detto uno di loro – ci dicono che è svuotata dei suoi poteri. Poi parlano di licenze part-time, e noi ci chiediamo ma che cosa sono?”. Nessuna certezza, inoltre, sulle modalità di protesta: alcuni dicono che domani saranno ancora qui al Circo Massimo, altri invece sono decisi ad aspettare e vederci più chiaro prima di continuare la mobilitazione. La linea prevalente tra i sindacati, però, parla di scioglimento dei turni a partire dalla giornata di domani. “Così facendo – hanno spiegato i tassisti – faremo vedere che cosa significa se in una città come Roma lavorano contemporaneamente otto mila auto bianche. Per il 23 lo sciopero è confermato ma ci riserviamo di capire meglio quello che è uscito fuori oggi dal Consiglio dei Ministri”. A tarda serata, poi, l’assemblea permanente è stata sciolta e la strada adiacente al Circo Massimo riaperta al traffico.

Nel pomeriggio, invece, l’area intorno a Palazzo Chigi è stata praticamente “blindata” dalle forze dell’ordine, i quali temevano che, una volta presentato il pacchetto sulle liberalizzazioni dal governo Monti, le proteste, in primis dei tassisti assembrati al Circo Massimo, potessero sfociare in qualcosa di più grave. Stamattina alle 11, invece, a Milano un tassista di 36 anni è stato scambiato per un “crumiro”, ed è stato picchiato da alcuni colleghi, che hanno danneggiato la sua auto e gli hanno rubato 50 euro. Uno di loro è stato riconosciuto e arrestato dalla polizia in piazza Duca d’Aosta. Per lui l’accusa è di rapina in concorso.

L’uomo ha raccontato che un taxi gli ha tagliato la strada e quando è sceso per chiedere spiegazioni, l’autista gli ha ricordato lo stato di agitazione e gli ha dato due pugni. A questo punto, sono arrivati altri quattro uomini. Tre hanno tenuto fermo il collega, mentre il quarto ha danneggiato il suo taxi rompendo lo specchietto retrovisore, danneggiando portiera e parafanghi e cercando di rompere un vetro con una sassata. L’uomo che l’ha picchiato ha poi preso cinquanta euro che erano sul taxi. E poi tutti si sono allontanati. Grazie alla descrizione data dalla vittima, la polizia in Stazione centrale ha arrestato Maurizio N, di 52 anni. Ancora in corso le ricerche dei complici. Nessuna solidarietà per la vittima dell’aggressione da parte degli altri tassisti del parcheggio della Stazione centrale di Milano, i quali, mostrando alcune targhette con le sigle strappate agli autisti che lavorano nonostante lo stato di agitazione, hanno detto: “Siamo esasperati e preoccupati. I colleghi che lavorano meritano tutto il nostro disprezzo“. Il tassista aggredito si è detto molto amareggiato, specie perché ieri, insieme al cognato – tassista pure lui e rappresentante dell’Unione Tassisti d’Italia – era tornato da Roma, dove aveva partecipato alle assemblee di Circo Massimo. “Non me lo sarei mai aspettato da dei colleghi – ha detto il conducente colpito – Il clima sta diventando davvero troppo teso”.

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