E’ stata trovata la tredicesima vittima della tragedia del Concordia. Si tratta di una donna ed è stata individuata sul ponte 7 a poppa, nella zona emersa della nave con ancora in dosso il giubbotto salvagente. I tempi per il recupero non sono ancora stati resi noti dai Vigili del fuoco. Le ricerche all’interno del relitto continuano da questa mattina, dopo che nella notte erano state sospese per i movimenti dello scafo registrati dai sensori. Il capo dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, dopo aver sottolineato che al momento nelle acque del Giglio non sono state riscontrate tracce di idrocarburi e che tutti i risultati dei test tossicologici risultano essere sotto i livelli di preoccupazione, ha aggiunto: “A bordo della Costa Concordia potrebbero esserci delle persone non cercate da nessun parente o amico, perché erano clandestini. A oggi – ha concluso – sono 12 i morti accertati, 8 le persone identificate e 4 ancora sconosciute”. Le ricerche di ieri, del resto, hanno permesso ai sommozzatori di ritrovare un altro corpo. Si tratta di una donna, recuperata sul ponte 5, nel punto di raccordo di poppa. Anche i sub dei carabinieri sono entrati nel Concordia e hanno riportato a terra la cassaforte del comandante Schettino, alcuni suoi effetti personali e l’hard disk con i video interni delle telecamere di plancia. Tutti elementi acquisiti dalla Procura di Grosseto per le indagini.
E proprio dall’interrogatorio di Schettino sono emersi nuovi particolari che sembrerebbero allargare le responsabilità della tragedia: “Dopo quello che è passato – ha detto ai pubblici ministeri il comandante – ce la vediamo con la Società”. Che significa? Schettino, di fatto, sostiene che la Costa fosse al corrente della prassi ricorrente degli inchini, “in tutto il mondo”. In particolare, ha aggiunto il comandante, “quello al Giglio del 13 gennaio venne pianificato e voluto dalla Costa prima della partenza da Civitavecchia. Avremmo dovuto farlo anche la settimana prima, ma non fu possibile perché era cattivo tempo”. Il motivo? “Perché facciamo navigazione turistica, ci facciamo vedere, facciamo pubblicità e salutiamo l’isola”, ha spiegato il comandante.
La Costa, a quanto riferisce Schettino, era anche consapevole della gravità della situazione e della necessità di evacuare la nave, dopo lo scontro. Schettino ha dichiarato che “quando gli dissi che avevo fatto un guaio e che lo informavo di tutto, Ferrarini (responsabile dell’Unità di crisi della Costa Crociere) mi rispose: ‘Si fai così’. Poi dopo gli ho detto ‘mandami gli elicotteri’ e lui ha risposto: ‘Sì, ok, mò ti mando gli elicotteri'”. Ma poi nessun ordine di soccorso e di evacuare la nave è stato dato. E dalle 135 pagine di trascrizione della sua deposizione emerge anche che la Concordia aveva la scatola nera rotta da 15 giorni. A bordo lo sapevano e avevano anche chiesto al tecnico di aggiustarla. Con il pannello del Voice data recorder fuori uso, probabilmente, le registrazioni dei dati sull’accaduto risulteranno compromesse.
Il capitano, incalzato dagli inquirenti, ha dovuto anche ammettere che l’allarme è stato dato in ritardo, giustificandosi dicendo che “prima di dare l’emergenza dovevo essere sicuro, perché non voglio rimanere con i passeggeri in acqua, né creare panico che la gente poi mi muore per nulla”.
LA CRONACA ORA PER ORA
20.25 – Testimone: “Pc Schettino? Lo prese una donna bionda”
Lo ha detto il titolare dell’Hotel Bahamas Paolo Fanciulli che sabato 14 gennaio alle 11 del mattino ha visto arrivare in albergo Schettino con un sacchetto di plastica rossa. Il comandante ha chiesto di potersi cambiare i calzini e mentre si recava in bagno ha detto: “Può tenermi d’occhio il pc”. Quando è uscito dal bagno ha trovato una troupe tv di Tgcom alla quale ha rilansciato un’intervista, a quel punto una donna bionda “elegante, con un piumino tre quarti ed un accento del nord che ha detto di essere un avvocato”, ricorda Fanciulli, ha preso sottobraccio il persona computer e con Schettino si è allontanata. Dopo poche ore Schettino è stato sottoposto a fermo di pg.
20.18 – Schettino: “Dopo impatto sono andato in cabina”
Nei momenti dopo l’impatto il comandante Francesco Schettino è tornato anche nella sua cabina. Lo racconta lui stesso nell’interrogatorio reso davanti al gip martedì scorso. “Sono andato in cabina mia, volevo prendere qualche registro”, ha affermato. “Nel momento in cui sono andato in cabina, al buio, si erano aperti i tiretti, gli sportelli dei miei documenti, che sono tutti custoditi”. “Sono praticamente scivolato, meno male che non mi sono rotto la testa sulla scrivania”, riferisce. “Praticamente la nave stava così, i libri e i quaderni sono volati per terra, il pavimento è diventato scivoloso, sono dovuto andare a carponi fino all’uscita”.
19.52 – Compagnia Costa: “Mai ricevuto computer da Schettino”
Costa Crociere ha smentito “categoricamente” le voci, circolate su alcuni media, secondo le quali la compagnia avrebbe ricevuto il personal computer del comandante Francesco Schettino. “In merito alle notizie riportate da alcuni media oggi, su una persona dell’azienda che avrebbe ricevuto il pc del comandante Schettino – si legge in una nota ufficiale – Costa Crociere, sentita la persona, smentisce categoricamente di aver ricevuto alcunché dal comandante Schettino”.
19.34 – Schettino: “Domnica nostra amica, ma mai in plancia”
”E’ una nostra amica comune che stava a bordo, era sbarcata dalla nave…”. Così il comandante Francesco Schettino parla di Domnica Cemortan nel verbale di interrogatorio del 17 gennaio davanti al gip di Grosseto quando gli viene chiesto di una signora rumena o moldava che era in plancia come riferito dall’hotel director Giampedroni. Cioè – chiede ancora il magistrato – faceva parte del personale Costa in altre occasioni? “Sì sì, faceva parte del personale Costa in altre occasioni – aggiunge Schettino – però stava fuori dalla porta, cioè non stava nella plancia, stava in retrovia; non è che stava sulla plancia dei comandi perchè là non ci faccio entrare nessuno”. Quindi Giampedroni l’ha vista di sfuggita perchè lui ha detto che era insieme a voi sulla plancia, insiste il pm. “Glielo può chiedere, non stava su, perché io non lascio venire nessuno; stava, credo, sulla soglia d’ingresso”.
18.45 – Nessuna decisione su avvio prelievo carburante
Si è conclusa la riunione del comitato tecnico scientifico che doveva decidere il via alle operazioni di prelievo di combustibile da parte della società Smit-Neri dal bunker di Costa Concordia. Nessuna decisione è stata presa. Il comitato si è aggiornato a domani.
18.43 – Blocchi di cemento e boe d’acciaio per avvio recupero
In mare due blocchi di cemento da 54 tonnellate e due enormi boe d’acciaio posizionate su una chiatta. Inizia così la fase preparatoria al recupero della nave ‘Costa Concordia’. I tempi potrebbero essere resi noti al termine della riunione del comitato tecnico-scientifico in corso all’isola del Giglio.
18.00 – Il comandante Palombo sconfessa Schettino: “E’ il capitano a decidere se fare l’inchino”
Il comandante di Costa Crociere Mario Palombo, dal quale nelle sue dichiarazioni al gip Schettino dice di aver ricevtuo il consiglio di fare l’inchino al Giglio, sconfessa il comandante del Concordia:”Il passaggio ravvicinato viene fatto solo su richiesta del comandante. A quel punto, la Costa può dare un’autorizzazione. Ma sono fatti occasionali. La Costa non ha nessun interesse a farsi pubblicità cosi”. Ai magistrati il comandante Francesco Schettino ha detto che, per telefono, Palombo gli suggerì di avvicinarsi “fino a sotto che ci sta acqua” e di fare una bella “suonata”. “Io per tutto l’inverno vivo a Grosseto – ha spiegato Palombo – Lui mi ha chiamato e mi ha comunicato che sarebbe rimasto a distanza di sicurezza, e io mi sono limitato a suggerirgli di stare a largo anche perché, essendo inverno, non aveva senso”.
17.15 – Il capo commissario di bordo del Concordia: “Impossibile ci fossero clandestini a bordo”
, recuperato 36 ore dopo il naufragio e che ha rischiato la vita per soccorrere i passeggeri sconfessa il capo dipartimento dela Protezione Civile Franco Gabrielli, affermando, su eventuali clandestini sulla nave che è “impossibile. Sono tutti registrati e fotografati all’imbarco. E’ tutto elettronico. Che vi siano clandestini o persone non registrate è impossibile – ha aggiunto – Figuriamoci lavoratori al nero. Non scherziamo. La Costa è una compagnia seria, cose del genere non sono nemmeno da pensare”.
16.30 – In corso le operazioni di recupero della tredicesima vittima
Sono in corso le operazioni di recupero della salma della 13esima vittima, una donna, trovata nella parte di poppa della Costa Concordia. Il cadavere è stato individuato dai sommozzatori dei vigili del fuoco sul ponte 7, nella parte sommersa dello scafo.
16.20 – Bertolaso: “Con Schettino è stato trovato il capro espiatorio”
Con il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino “si è seguita la solita liturgia di questo paese: trova il capro espiatorio, dagli tutte le responsabilità e facciamola finita, passiamo a parlare d’altro”. Lo ha detto l’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso, ospite della trasmissione “Ma anche no” su La7. “Non mi pare che questo sia giusto. L’arte dello scaricare la responsabilità su qualcuno io purtroppo la conosco bene”, ha aggiunto.
16.15 – Foschi: “No comment sulle frasi di Schettino. C’è indagine in corso”
“Essendoci un’indagine della magistratura in corso non possiamo rilasciare informazioni. Continueremo a collaborare con la magistratura”. Questa la nota ufficiale di Costa Crociere inviata come risposta alla richiesta di un commento rivolta all’ad Pierluigi Foschi sulle parole del comandante Francesco Schettino che aveva riferito coma la pratica dell’inchino fosse richiesta dalla compagnia armatrice.
16.00 – Trovato un altro corpo. Si tratta della tredicesima vittima
E’ stato trovato un corpo di donna a poppa del relitto della Costa Concordia. Si tratta della tredicesima vittima accertata del naufragio davanti all’isola del Giglio.
15.25 – La responsabile del servizio clienti del Concordia: “Ho visto Schettino sulla nave alle 23.45 che aiutava i passeggeri”
“Ho visto il comandante davanti a me alle 23:45 mentre stava aiutando alcuni passeggeri a salire sulle scialuppe di salvataggio sul ponte 3 a prua”. Così Katia Keyvanian, responsabile del servizio clienti della Costa Concordia, che oggi partecipa alla fiaccolata di solidarietà organizzata dai marittimi della compagnia per i colleghi e per i passeggeri che hanno vissuto la tragedia della nave all’Isola del Giglio.”L’equipaggio – ha aggiunto Keyvanian – è addestrato per ogni emergenza ma anche noi avevamo paura, tuttavia sentivamo il dovere di salvare le persone e di mettere tutti in sicurezza”.
15.15 – L’ad di Costa Crociere, Foschi, sta abbandonando il Giglio senza rilasciare dichiarazioni
L’amministratore delegato di Costa Crociere Pierluigi Foschi ha incontrato i familiari dei dispersi all’isola del Giglio ed ora sta lasciando l’isola su un’imbarcazione privata senza rilasciare dichiarazioni.
15.10 – Manifestazione, a Genova, dei dipendenti della Costa in segno di cordoglio per le vittime
Centinaia di dipendenti di Costa Crociere si sono radunati oggi a Genova per una manifestazione pacifica in segno di cordoglio per le vittime del naufragio di Costa Concordia, ma anche in difesa dell’equipaggio e, più in generale, del buon nome della loro società. Molti i cartelli e gli striscioni su cui è scritto “l’equipaggio c’è”. Dalla centrale piazzale De Ferrari i manifestanti, molti dei quali con la giacca e il cappello sociale del gruppo, intendono dirigersi fino alla vicina piazza Piccapietra, dove a Genova ha sede Costa Crociere. Tra le persone radunate in piazza, circa quattrocento, non mancano gli ufficiali in divisa.
15.00 – I vertici dell’azienda Costa Crociere al Giglio, per incontrare i parenti dei dispersi
L’amministratore delegato di Costa Crociere, Pier Luigi Foschi, insieme alle più alte cariche dell’azienda, è arrivato al Giglio dove ha incontrato i parenti di alcuni dispersi. Accompagnato da tecnici di Fincantieri stanno valutando le possibilità di ancoraggio o rimozione del relitto.
14.45 – Analisi dei dna, tramite tamponi boccali, per identificare le vittime
La polizia scientifica è stata delegata ad effettuare tutti gli esami autoptici sui cadaveri delle vittime del disastro della Concordia. Gli esami vengono effettuati all’ospedale di Grosseto. Il pool, formato da una decina di persone, è stato delegato inoltre a prelevare dna dai parenti attraverso tamponi boccali. E’ stata coinvolta anche l’Interpool, per i parenti che non sono riusciti a raggiungere l’Italia. A loro verrà effettuato il tampone nei loro Paesi e poi trasferito a Grosseto. Insieme a loro lavora un pool di persone specializzate nell’identificazione di cadaveri, vittime di disastri.
13.00 – Iniziano le operazioni per il bunkeraggio del Concordia
Con l’invio in mare di due blocchi di cemento da 54 tonnellate e di due enormi boe d’acciaio su una chiatta è iniziata la fase preparatoria a mare che porterà al bunkeraggio di Costa Concordia. Il comitato tecnico-scientifico, che si riunirà nel pomeriggio, potrebbe dare già stasera il via alle operazioni di estrazione del carburante dalle casse del relitto.
12.45 – Arrivato al Giglio un pool della Polizia scientifica per identificare i cadaveri
Uno speciale pool della Polizia scientifica è sull’Isola del Giglio per procedere alle identificazioni dei cadaveri che vengono recuperati all’interno di Costa Concordia. Il pool, proveniente da Roma, è in grado di effettuare qualsiasi tipo di test specifico non ultimo quello del dna su cadaveri irriconoscibili per l’avanzato stato di decomposizione.
12.30 – I pm di Grosseto hanno identificato la donna che avrebbe portato via il pc portatile di Schettino
I pm di Grosseto hanno identificato, ma non ancora individuato, la misteriosa donna bionda che pochi istanti prima del fermo del comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, prese in consegna la sacca che l’uomo si era portato a terra dalla nave, e contenente un pc portatile. La consegna del computer sarebbe avvenuta nell’albergo dell’Isola del Giglio in cui Schettino si era rifugiato. Secondo quanto appreso, la donna sarebbe un avvocato, anche se non è chiaro se della Costa Crociere oppure se un libero professionista i cui rapporti con le parti in causa sono ancora da appurare. I pm vogliono esaminare il pc anche perchè, considerando la fretta con cui è stato fatto sparire ipotizzano che possa contenere dati importanti.
12.15 – Nella notte ricerche sospese perchè la nave si muoveva di 1 centimetro all’ora
“I movimenti della nave Concordia sono al momento molto bassi, vicini allo zero”. Lo ha sottolineato il prof. Nicola Casagli, docente di scienze della terra all’università di Firenze e incaricato dalla Protezione civile di monitorare i movimenti dello scafo. Le operazioni nella notte erano state sospese in quanto tra le 22 e le 02.00 c’erano state delle accelerazioni che, alle una, avevano raggiunto il centimetro all’ora a prua. Ci vorrà un giorno o due per interpretare – ha concluso Casagli – i dati”.
11.41 – Gabrielli: “12 vittime, 8 identificate. Ma c’è il mistero di una donna ungherese”
Gabrielli prosegue: “Al momento abbiamo 12 corpi recuperati dal Concordia dei quali 8 identificati e 4 ancora senza nome, 3 uomini e una donna. Stiamo, tra l’altro, cercando di capire la vicenda di una cittadina ungherese. I familiari dicono che si trovava sulla nave con un membro dell’equipaggio la notte del 13 gennaio. Dall’Ungheria, però, non abbiamo avuto nessu recamo formalmente, ma i familiari riferiscono che la donna avrebbe telefonato da dentro la Concordia”.
11.40 – Gabrielli: “Per ora inquinamento contenuto delle acquee”
“Arpac, con la nave Poseidon, sta monitorando le acque del Giglio per verificare la presenza di idrocarburi e, dal 20 gennaio, sta tenendo sotto osservazione anche la presenza di altri tipi di sostanze. I risultati, al momento, dicono che per quanto riguarda gli idrocarburi non c’è nulla di strano rispetto a una normale area portuale. I test di tossicità hanno riguardato 2 target: il tratto di mare intorno alla Concordia e il dassalatore dell’isola del Giglio. In queste due aree i rilevamenti sono tutti negativi. Unici due dati con elementi di significatività, ma che non sono comunque preoccupanti dal punto di vista della tossicità, riguardano i tensioattivi(detersivi) e le sostanze clorurate (per piscine o disinfezione di bagni e camere). All’Arpac, da ieri si è aggiunto l’Ispra. A breve mettermo una sonda anche sul relitto”.
11.30 – Gabrielli: “Ieri sull’isola 643 persone al servizio delle operazioni”
Gabrielli in conferenza stampa ha fatto il punto della situazione: “Giornalmente daremo conto delle forze presenti sull’isola. Ieri c’erano in totale 643 persone. Numero esorbiatante perchè era presente il presidente del Senato Renato Schifani e quindi c’era un sovrappiù di carabinieri, poliziotti e forze dell’ordine. Nel dettaglio, al servizio delle operazioni di ricerca e depurazione ambientale abbiamo disposto di: 140 vigili del fuoco, 91 operatori della Capitaneria di Porto, 65 della marina militare, 30 volontari, 20 della Protezione Civile, 18 della comunità scientifica 30 della ditta Smit e 30 della ditta Neri. Riteniamo che siano sufficienti queste forze per operare al meglio”.
11.00 – I pm cercano il pc portatile di Schettino
I pm di Grosseto stanno cercando il pc portatile che il comandante Francesco Schettino portò fuori dalla nave e che affidò a una ragazza bionda, e che al momento non si trova.
9.42 – Riprese le ricerche a bordo del Concordia
Sono riprese le operazioni di ricerca nel relitto di Costa Concordia, interrotte la scorsa notte per i movimenti dello scafo registrati dai sensori. i lavori proseguono nella parte emersa per motivi di sicurezza. A bordo i Vigili del Fuoco e i Saf (Soccorso alpino fluviale).
8.50 – Gli esperti analizzano i dati sui movimenti del relitto
Gli esperti della Protezione Civile stanno analizzando i dati provenienti dal sistema di monitoraggio che controlla i movimenti della nave Concordia, per stabilire l’origine dello spostamento che ha costretto le unità operative a sospendere le operazioni di ricerca. Attorno alla nave al momento non c’è alcun tipo di attività se non la presenza della motovedetta della Capitaneria di Porto, e le unità di Castalia.
1.50 – La nave si muove, novo stop alle ricerche
Nuovo stop alle ricerche dei dispersi della Nave Concordia: gli strumenti hanno infatti rivelato un ulteriore movimento della nave. Immediato è scattato dunque l’ordine ai soccorritori di sospende le operazioni.
Cronaca
Concordia, trovato tredicesimo corpo
Schettino: “La Costa mi chiese l’inchino”
Si tratta di una donna individuata a poppa del relitto. Dall'interrogatorio del comandante emergerebbero responsabilità anche a carico della compagnia di navi da crociera: "La scatola nera era rotta da 15 giorni e gli avevo chiesto l'invio di elicotteri per i salvataggi". Il capo dipartimento della Protezione Civile Gabrielli comunica che non c'è stata ancora nessuna contiminazione preoccupante per le acque del Giglio e che "a bordo della nave potrebbero esserci clandestini"
E proprio dall’interrogatorio di Schettino sono emersi nuovi particolari che sembrerebbero allargare le responsabilità della tragedia: “Dopo quello che è passato – ha detto ai pubblici ministeri il comandante – ce la vediamo con la Società”. Che significa? Schettino, di fatto, sostiene che la Costa fosse al corrente della prassi ricorrente degli inchini, “in tutto il mondo”. In particolare, ha aggiunto il comandante, “quello al Giglio del 13 gennaio venne pianificato e voluto dalla Costa prima della partenza da Civitavecchia. Avremmo dovuto farlo anche la settimana prima, ma non fu possibile perché era cattivo tempo”. Il motivo? “Perché facciamo navigazione turistica, ci facciamo vedere, facciamo pubblicità e salutiamo l’isola”, ha spiegato il comandante.
La Costa, a quanto riferisce Schettino, era anche consapevole della gravità della situazione e della necessità di evacuare la nave, dopo lo scontro. Schettino ha dichiarato che “quando gli dissi che avevo fatto un guaio e che lo informavo di tutto, Ferrarini (responsabile dell’Unità di crisi della Costa Crociere) mi rispose: ‘Si fai così’. Poi dopo gli ho detto ‘mandami gli elicotteri’ e lui ha risposto: ‘Sì, ok, mò ti mando gli elicotteri'”. Ma poi nessun ordine di soccorso e di evacuare la nave è stato dato. E dalle 135 pagine di trascrizione della sua deposizione emerge anche che la Concordia aveva la scatola nera rotta da 15 giorni. A bordo lo sapevano e avevano anche chiesto al tecnico di aggiustarla. Con il pannello del Voice data recorder fuori uso, probabilmente, le registrazioni dei dati sull’accaduto risulteranno compromesse.
Il capitano, incalzato dagli inquirenti, ha dovuto anche ammettere che l’allarme è stato dato in ritardo, giustificandosi dicendo che “prima di dare l’emergenza dovevo essere sicuro, perché non voglio rimanere con i passeggeri in acqua, né creare panico che la gente poi mi muore per nulla”.
LA CRONACA ORA PER ORA
20.25 – Testimone: “Pc Schettino? Lo prese una donna bionda”
Lo ha detto il titolare dell’Hotel Bahamas Paolo Fanciulli che sabato 14 gennaio alle 11 del mattino ha visto arrivare in albergo Schettino con un sacchetto di plastica rossa. Il comandante ha chiesto di potersi cambiare i calzini e mentre si recava in bagno ha detto: “Può tenermi d’occhio il pc”. Quando è uscito dal bagno ha trovato una troupe tv di Tgcom alla quale ha rilansciato un’intervista, a quel punto una donna bionda “elegante, con un piumino tre quarti ed un accento del nord che ha detto di essere un avvocato”, ricorda Fanciulli, ha preso sottobraccio il persona computer e con Schettino si è allontanata. Dopo poche ore Schettino è stato sottoposto a fermo di pg.
20.18 – Schettino: “Dopo impatto sono andato in cabina”
Nei momenti dopo l’impatto il comandante Francesco Schettino è tornato anche nella sua cabina. Lo racconta lui stesso nell’interrogatorio reso davanti al gip martedì scorso. “Sono andato in cabina mia, volevo prendere qualche registro”, ha affermato. “Nel momento in cui sono andato in cabina, al buio, si erano aperti i tiretti, gli sportelli dei miei documenti, che sono tutti custoditi”. “Sono praticamente scivolato, meno male che non mi sono rotto la testa sulla scrivania”, riferisce. “Praticamente la nave stava così, i libri e i quaderni sono volati per terra, il pavimento è diventato scivoloso, sono dovuto andare a carponi fino all’uscita”.
19.52 – Compagnia Costa: “Mai ricevuto computer da Schettino”
Costa Crociere ha smentito “categoricamente” le voci, circolate su alcuni media, secondo le quali la compagnia avrebbe ricevuto il personal computer del comandante Francesco Schettino. “In merito alle notizie riportate da alcuni media oggi, su una persona dell’azienda che avrebbe ricevuto il pc del comandante Schettino – si legge in una nota ufficiale – Costa Crociere, sentita la persona, smentisce categoricamente di aver ricevuto alcunché dal comandante Schettino”.
19.34 – Schettino: “Domnica nostra amica, ma mai in plancia”
”E’ una nostra amica comune che stava a bordo, era sbarcata dalla nave…”. Così il comandante Francesco Schettino parla di Domnica Cemortan nel verbale di interrogatorio del 17 gennaio davanti al gip di Grosseto quando gli viene chiesto di una signora rumena o moldava che era in plancia come riferito dall’hotel director Giampedroni. Cioè – chiede ancora il magistrato – faceva parte del personale Costa in altre occasioni? “Sì sì, faceva parte del personale Costa in altre occasioni – aggiunge Schettino – però stava fuori dalla porta, cioè non stava nella plancia, stava in retrovia; non è che stava sulla plancia dei comandi perchè là non ci faccio entrare nessuno”. Quindi Giampedroni l’ha vista di sfuggita perchè lui ha detto che era insieme a voi sulla plancia, insiste il pm. “Glielo può chiedere, non stava su, perché io non lascio venire nessuno; stava, credo, sulla soglia d’ingresso”.
18.45 – Nessuna decisione su avvio prelievo carburante
Si è conclusa la riunione del comitato tecnico scientifico che doveva decidere il via alle operazioni di prelievo di combustibile da parte della società Smit-Neri dal bunker di Costa Concordia. Nessuna decisione è stata presa. Il comitato si è aggiornato a domani.
18.43 – Blocchi di cemento e boe d’acciaio per avvio recupero
In mare due blocchi di cemento da 54 tonnellate e due enormi boe d’acciaio posizionate su una chiatta. Inizia così la fase preparatoria al recupero della nave ‘Costa Concordia’. I tempi potrebbero essere resi noti al termine della riunione del comitato tecnico-scientifico in corso all’isola del Giglio.
18.00 – Il comandante Palombo sconfessa Schettino: “E’ il capitano a decidere se fare l’inchino”
Il comandante di Costa Crociere Mario Palombo, dal quale nelle sue dichiarazioni al gip Schettino dice di aver ricevtuo il consiglio di fare l’inchino al Giglio, sconfessa il comandante del Concordia:”Il passaggio ravvicinato viene fatto solo su richiesta del comandante. A quel punto, la Costa può dare un’autorizzazione. Ma sono fatti occasionali. La Costa non ha nessun interesse a farsi pubblicità cosi”. Ai magistrati il comandante Francesco Schettino ha detto che, per telefono, Palombo gli suggerì di avvicinarsi “fino a sotto che ci sta acqua” e di fare una bella “suonata”. “Io per tutto l’inverno vivo a Grosseto – ha spiegato Palombo – Lui mi ha chiamato e mi ha comunicato che sarebbe rimasto a distanza di sicurezza, e io mi sono limitato a suggerirgli di stare a largo anche perché, essendo inverno, non aveva senso”.
17.15 – Il capo commissario di bordo del Concordia: “Impossibile ci fossero clandestini a bordo”
, recuperato 36 ore dopo il naufragio e che ha rischiato la vita per soccorrere i passeggeri sconfessa il capo dipartimento dela Protezione Civile Franco Gabrielli, affermando, su eventuali clandestini sulla nave che è “impossibile. Sono tutti registrati e fotografati all’imbarco. E’ tutto elettronico. Che vi siano clandestini o persone non registrate è impossibile – ha aggiunto – Figuriamoci lavoratori al nero. Non scherziamo. La Costa è una compagnia seria, cose del genere non sono nemmeno da pensare”.
16.30 – In corso le operazioni di recupero della tredicesima vittima
Sono in corso le operazioni di recupero della salma della 13esima vittima, una donna, trovata nella parte di poppa della Costa Concordia. Il cadavere è stato individuato dai sommozzatori dei vigili del fuoco sul ponte 7, nella parte sommersa dello scafo.
16.20 – Bertolaso: “Con Schettino è stato trovato il capro espiatorio”
Con il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino “si è seguita la solita liturgia di questo paese: trova il capro espiatorio, dagli tutte le responsabilità e facciamola finita, passiamo a parlare d’altro”. Lo ha detto l’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso, ospite della trasmissione “Ma anche no” su La7. “Non mi pare che questo sia giusto. L’arte dello scaricare la responsabilità su qualcuno io purtroppo la conosco bene”, ha aggiunto.
16.15 – Foschi: “No comment sulle frasi di Schettino. C’è indagine in corso”
“Essendoci un’indagine della magistratura in corso non possiamo rilasciare informazioni. Continueremo a collaborare con la magistratura”. Questa la nota ufficiale di Costa Crociere inviata come risposta alla richiesta di un commento rivolta all’ad Pierluigi Foschi sulle parole del comandante Francesco Schettino che aveva riferito coma la pratica dell’inchino fosse richiesta dalla compagnia armatrice.
16.00 – Trovato un altro corpo. Si tratta della tredicesima vittima
E’ stato trovato un corpo di donna a poppa del relitto della Costa Concordia. Si tratta della tredicesima vittima accertata del naufragio davanti all’isola del Giglio.
15.25 – La responsabile del servizio clienti del Concordia: “Ho visto Schettino sulla nave alle 23.45 che aiutava i passeggeri”
“Ho visto il comandante davanti a me alle 23:45 mentre stava aiutando alcuni passeggeri a salire sulle scialuppe di salvataggio sul ponte 3 a prua”. Così Katia Keyvanian, responsabile del servizio clienti della Costa Concordia, che oggi partecipa alla fiaccolata di solidarietà organizzata dai marittimi della compagnia per i colleghi e per i passeggeri che hanno vissuto la tragedia della nave all’Isola del Giglio.”L’equipaggio – ha aggiunto Keyvanian – è addestrato per ogni emergenza ma anche noi avevamo paura, tuttavia sentivamo il dovere di salvare le persone e di mettere tutti in sicurezza”.
15.15 – L’ad di Costa Crociere, Foschi, sta abbandonando il Giglio senza rilasciare dichiarazioni
L’amministratore delegato di Costa Crociere Pierluigi Foschi ha incontrato i familiari dei dispersi all’isola del Giglio ed ora sta lasciando l’isola su un’imbarcazione privata senza rilasciare dichiarazioni.
15.10 – Manifestazione, a Genova, dei dipendenti della Costa in segno di cordoglio per le vittime
Centinaia di dipendenti di Costa Crociere si sono radunati oggi a Genova per una manifestazione pacifica in segno di cordoglio per le vittime del naufragio di Costa Concordia, ma anche in difesa dell’equipaggio e, più in generale, del buon nome della loro società. Molti i cartelli e gli striscioni su cui è scritto “l’equipaggio c’è”. Dalla centrale piazzale De Ferrari i manifestanti, molti dei quali con la giacca e il cappello sociale del gruppo, intendono dirigersi fino alla vicina piazza Piccapietra, dove a Genova ha sede Costa Crociere. Tra le persone radunate in piazza, circa quattrocento, non mancano gli ufficiali in divisa.
15.00 – I vertici dell’azienda Costa Crociere al Giglio, per incontrare i parenti dei dispersi
L’amministratore delegato di Costa Crociere, Pier Luigi Foschi, insieme alle più alte cariche dell’azienda, è arrivato al Giglio dove ha incontrato i parenti di alcuni dispersi. Accompagnato da tecnici di Fincantieri stanno valutando le possibilità di ancoraggio o rimozione del relitto.
14.45 – Analisi dei dna, tramite tamponi boccali, per identificare le vittime
La polizia scientifica è stata delegata ad effettuare tutti gli esami autoptici sui cadaveri delle vittime del disastro della Concordia. Gli esami vengono effettuati all’ospedale di Grosseto. Il pool, formato da una decina di persone, è stato delegato inoltre a prelevare dna dai parenti attraverso tamponi boccali. E’ stata coinvolta anche l’Interpool, per i parenti che non sono riusciti a raggiungere l’Italia. A loro verrà effettuato il tampone nei loro Paesi e poi trasferito a Grosseto. Insieme a loro lavora un pool di persone specializzate nell’identificazione di cadaveri, vittime di disastri.
13.00 – Iniziano le operazioni per il bunkeraggio del Concordia
Con l’invio in mare di due blocchi di cemento da 54 tonnellate e di due enormi boe d’acciaio su una chiatta è iniziata la fase preparatoria a mare che porterà al bunkeraggio di Costa Concordia. Il comitato tecnico-scientifico, che si riunirà nel pomeriggio, potrebbe dare già stasera il via alle operazioni di estrazione del carburante dalle casse del relitto.
12.45 – Arrivato al Giglio un pool della Polizia scientifica per identificare i cadaveri
Uno speciale pool della Polizia scientifica è sull’Isola del Giglio per procedere alle identificazioni dei cadaveri che vengono recuperati all’interno di Costa Concordia. Il pool, proveniente da Roma, è in grado di effettuare qualsiasi tipo di test specifico non ultimo quello del dna su cadaveri irriconoscibili per l’avanzato stato di decomposizione.
12.30 – I pm di Grosseto hanno identificato la donna che avrebbe portato via il pc portatile di Schettino
I pm di Grosseto hanno identificato, ma non ancora individuato, la misteriosa donna bionda che pochi istanti prima del fermo del comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, prese in consegna la sacca che l’uomo si era portato a terra dalla nave, e contenente un pc portatile. La consegna del computer sarebbe avvenuta nell’albergo dell’Isola del Giglio in cui Schettino si era rifugiato. Secondo quanto appreso, la donna sarebbe un avvocato, anche se non è chiaro se della Costa Crociere oppure se un libero professionista i cui rapporti con le parti in causa sono ancora da appurare. I pm vogliono esaminare il pc anche perchè, considerando la fretta con cui è stato fatto sparire ipotizzano che possa contenere dati importanti.
12.15 – Nella notte ricerche sospese perchè la nave si muoveva di 1 centimetro all’ora
“I movimenti della nave Concordia sono al momento molto bassi, vicini allo zero”. Lo ha sottolineato il prof. Nicola Casagli, docente di scienze della terra all’università di Firenze e incaricato dalla Protezione civile di monitorare i movimenti dello scafo. Le operazioni nella notte erano state sospese in quanto tra le 22 e le 02.00 c’erano state delle accelerazioni che, alle una, avevano raggiunto il centimetro all’ora a prua. Ci vorrà un giorno o due per interpretare – ha concluso Casagli – i dati”.
11.41 – Gabrielli: “12 vittime, 8 identificate. Ma c’è il mistero di una donna ungherese”
Gabrielli prosegue: “Al momento abbiamo 12 corpi recuperati dal Concordia dei quali 8 identificati e 4 ancora senza nome, 3 uomini e una donna. Stiamo, tra l’altro, cercando di capire la vicenda di una cittadina ungherese. I familiari dicono che si trovava sulla nave con un membro dell’equipaggio la notte del 13 gennaio. Dall’Ungheria, però, non abbiamo avuto nessu recamo formalmente, ma i familiari riferiscono che la donna avrebbe telefonato da dentro la Concordia”.
11.40 – Gabrielli: “Per ora inquinamento contenuto delle acquee”
“Arpac, con la nave Poseidon, sta monitorando le acque del Giglio per verificare la presenza di idrocarburi e, dal 20 gennaio, sta tenendo sotto osservazione anche la presenza di altri tipi di sostanze. I risultati, al momento, dicono che per quanto riguarda gli idrocarburi non c’è nulla di strano rispetto a una normale area portuale. I test di tossicità hanno riguardato 2 target: il tratto di mare intorno alla Concordia e il dassalatore dell’isola del Giglio. In queste due aree i rilevamenti sono tutti negativi. Unici due dati con elementi di significatività, ma che non sono comunque preoccupanti dal punto di vista della tossicità, riguardano i tensioattivi(detersivi) e le sostanze clorurate (per piscine o disinfezione di bagni e camere). All’Arpac, da ieri si è aggiunto l’Ispra. A breve mettermo una sonda anche sul relitto”.
11.30 – Gabrielli: “Ieri sull’isola 643 persone al servizio delle operazioni”
Gabrielli in conferenza stampa ha fatto il punto della situazione: “Giornalmente daremo conto delle forze presenti sull’isola. Ieri c’erano in totale 643 persone. Numero esorbiatante perchè era presente il presidente del Senato Renato Schifani e quindi c’era un sovrappiù di carabinieri, poliziotti e forze dell’ordine. Nel dettaglio, al servizio delle operazioni di ricerca e depurazione ambientale abbiamo disposto di: 140 vigili del fuoco, 91 operatori della Capitaneria di Porto, 65 della marina militare, 30 volontari, 20 della Protezione Civile, 18 della comunità scientifica 30 della ditta Smit e 30 della ditta Neri. Riteniamo che siano sufficienti queste forze per operare al meglio”.
11.00 – I pm cercano il pc portatile di Schettino
I pm di Grosseto stanno cercando il pc portatile che il comandante Francesco Schettino portò fuori dalla nave e che affidò a una ragazza bionda, e che al momento non si trova.
9.42 – Riprese le ricerche a bordo del Concordia
Sono riprese le operazioni di ricerca nel relitto di Costa Concordia, interrotte la scorsa notte per i movimenti dello scafo registrati dai sensori. i lavori proseguono nella parte emersa per motivi di sicurezza. A bordo i Vigili del Fuoco e i Saf (Soccorso alpino fluviale).
8.50 – Gli esperti analizzano i dati sui movimenti del relitto
Gli esperti della Protezione Civile stanno analizzando i dati provenienti dal sistema di monitoraggio che controlla i movimenti della nave Concordia, per stabilire l’origine dello spostamento che ha costretto le unità operative a sospendere le operazioni di ricerca. Attorno alla nave al momento non c’è alcun tipo di attività se non la presenza della motovedetta della Capitaneria di Porto, e le unità di Castalia.
1.50 – La nave si muove, novo stop alle ricerche
Nuovo stop alle ricerche dei dispersi della Nave Concordia: gli strumenti hanno infatti rivelato un ulteriore movimento della nave. Immediato è scattato dunque l’ordine ai soccorritori di sospende le operazioni.
Articolo Precedente
Sicilia, Forza d’urto allenta la protesta
e il Movimento dei Forconi si spacca
Articolo Successivo
Farnesina: “Vattani lascia Osaka”. Il console “nero” affronterà la commissione disciplinare
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Cronaca
Papa Francesco, medici del Gemelli sciolgono la prognosi: “Miglioramenti sono consolidati, ma deve continuare la terapia in ospedale”
Zonaeuro
Tregua Russia-Ucraina, gli Usa: “Per arrivare alla pace Kiev dovrà rinunciare ai territori”. Difesa, la proposta dell’Italia: garanzia Ue per mobilitare 200 miliardi
Politica
Piazza per l’Ue, l’ambiguità sulle armi spacca la società civile. Proteste dentro Cgil e Anpi, l’Arci non va: “Bruxelles impressionante”
Manila, 11 mar. (Adnkronos/Afp) - L'ex presidente filippino Rodrigo Duterte è stato arrestato all'aeroporto di Manila su mandato della Corte penale internazionale (Cpi) in quanto sospettato di crimini contro l'umanità nella sua 'guerra' al traffico di droga. Le organizzazioni per i diritti umani stimano che decine di migliaia di persone siano state uccise dalla polizia e da gruppi di vigilanti, spesso senza che fosse dimostrato che fossero legati agli stupefacenti.
La Corte penale internazionale ha aperto un’indagine sulla campagna anti droga lanciata nel 2016, che ritiene possa costituire un crimine contro l’umanità. "Questa mattina presto, l'Interpol Manila ha ricevuto la copia ufficiale del mandato di arresto emesso dalla Cpi", ha affermato la presidenza in una nota. "Attualmente è in detenzione. L'ex presidente e il suo entourage godono di buona salute e sono esaminati dai medici".
L’ex presidente stava tornando da un breve viaggio a Hong Kong ed era appena atterrato all’aeroporto internazionale di Manila. Domenica, parlando davanti a migliaia di lavoratori filippini a Hong Kong, Rodrigo Duterte ha condannato l'indagine, definendo gli investigatori della Cpi "figli di p...", pur ammettendo che "accetterebbe", se lo fosse, di essere arrestato. Le Filippine hanno lasciato la Cpi nel 2019 su suo ordine, ma il tribunale con sede a L’Aia, nei Paesi Bassi, ha affermato di mantenere la giurisdizione sugli omicidi avvenuti prima del ritiro del paese, così come sugli omicidi commessi nella città di Davao, quando Duterte ne era sindaco, prima di diventare presidente.
Secondo i dati ufficiali diffusi dalle Filippine, più di 6.000 persone sono state uccise nelle operazioni antidroga sotto la presidenza di Duterte. I procuratori della Corte penale internazionale stimano che il numero di morti sia compreso tra 12.000 e 30.000. L'ex presidente rimane estremamente popolare nelle Filippine, dove molti hanno sostenuto le sue soluzioni rapide alla criminalità. Rimane una potente forza politica e sta lottando per riconquistare il suo posto di sindaco nelle elezioni di medio termine di maggio.
Palermo, 11 mar. (Adnkronos) - I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina, in due distinte operazioni, hanno sequestrato circa 2 chili di cocaina e quasi 40 chili di hashish in transito sullo Stretto di Messina, arrestando tre responsabili. L’attività, condotta dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Messina con il prezioso ausilio delle unità cinofile, attesta la costante attenzione al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, soprattutto ai punti di accesso alla Sicilia. In particolare, grazie al fiuto del cane antidroga Lord, altamente specializzato in operazioni della specie, durante il controllo di una autovettura appena sbarcata dalla costa calabra e condotta da un giovane di origini straniere, i militari rinvenivano due panetti contenenti oltre 2 chili di cocaina, abilmente occultati all’interno dei sedili anteriori del mezzo. Lo stupefacente, contraddistinto dal simbolo di un peperoncino rosso, avrebbe potuto fruttare, sulle piazze di spaccio siciliane, circa 650.000 euro.
Sulla base delle risultanze investigative, che dovranno comunque trovare conferma in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio e ferma restando la presunzione d’innocenza valevole ora e fino alla condanna definitiva, l’indagato è stato tratto in arresto, in flagranza di reato, per traffico di sostanze stupefacenti ed aggregato alla casa circondariale di Gazzi. Lo stesso giorno, sempre presso la Rada S. Francesco, i Finanzieri hanno sottoposto a controllo i passeggeri di un pullman di linea proveniente dal centro Italia, tra cui un uomo originario del Marocco che deteneva, all’interno del trolley con cui viaggiava, oltre 33 chili di hashish, del valore di oltre 300.000 euro. Per tentare di occultare il forte odore dello stupefacente, l’uomo aveva avvolto i panetti in voluminose coperte di pile e cosparso tutto con polvere di caffè. I Finanzieri hanno, dunque, tratto in arresto il corriere ed il connazionale che lo attendeva, con la propria autovettura, all’arrivo del pullman presso la stazione etnea.
A seguito di perquisizione d’iniziativa dell’abitazione sita in Catania, ove entrambi dimoravano, sono stati, inoltre, rinvenuti e sottoposti a sequestro altri 4,6 chili di hashish. "Si evidenzia che il provvedimento cautelare è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare; pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza", spiegano le Fiamme gialle.
L'impegno "nello specifico comparto testimonia la rilevanza attribuita al fenomeno criminale dalle Fiamme Gialle messinesi e dalle Autorità Giudiziarie del distretto, coralmente considerato di grave impatto sociale". E ancora: "Ciò conferma, inoltre, la centralità del territorio messinese quale porta d’ingresso dello stupefacente nell’isola, nonché punto strategico per il transito e il traffico di ingenti quantità di narcotico, primaria fonte di sostentamento delle organizzazioni criminali".
Moasca, 11 mar. (Adnkronos/Afp) - Il "massiccio" attacco di droni ucraini contro Mosca avvenuto nella notte ha ucciso almeno una persona e ne ha ferite altre tre. Lo ha riferito il governatore regionale Andrei Vorobyov su Telegram, precisando che "oggi alle 4 del mattino è iniziato un massiccio attacco di droni su Mosca e la regione di Mosca. Al momento, sappiamo di 1 morto e 3 feriti".
Riad, 11 mar. (Adnkronos) - L'Arabia Saudita e il Qatar hanno condannato l'interruzione da parte di Israele della distribuzione di elettricità nella Striscia di Gaza, invitando la comunità internazionale a intervenire. Il ministero degli Esteri saudita ha espresso “la sua condanna nei termini più forti”, mentre il Qatar ha denunciato “una flagrante violazione del diritto internazionale umanitario”.
Nuuk, 10 mar. (Adnkronos) - In Groenlandia si vota per eleggere il nuovo parlamento nazionale. La notizia, in passato, non aveva mai avuto grande risonanza al di fuori della capitale Nuuk e - seppur quasi solo di riflesso - a Copenaghen. Il voto di oggi, tuttavia, avrà un significato particolare per il Paese e non solo. Il "merito" è del presidente americano, Donald Trump, le cui dichiarazioni d'intenti sul controllo della Groenlandia - isola strategica nell'Artico e ricca di risorse naturali - potrebbero condizionare le scelte dei circa 41.000 elettori chiamati a scegliere i 31 membri del parlamento locale.
Ilpresidente americano continua a ribadire di voler prendere il controllo della Groenlandia "in un modo o nell'altro", nonostante si tratti di un territorio in gran parte inospitale e la cui superficie è all'80% ghiacciata. "Come ho chiarito nel mio discorso al Congresso, gli Stati Uniti sostengono fermamente il diritto del popolo groenlandese a determinare il proprio futuro", ha scritto Trump in un post su Truth a poche ore dal voto. "Siamo pronti a investire miliardi di dollari per creare nuovi posti di lavoro e renderli ricchi. E, se lo desiderano, li accoglieremo nella più grande nazione del mondo: gli Stati Uniti d’America", ha aggiunto.
Già durante il suo primo mandato, Trump aveva presentato un’offerta ufficiale alla Danimarca per acquistare la Groenlandia, sottolineando l’importanza strategica dell’isola su cui dal 1950 gli Stati Uniti mantengono la base spaziale di Pituffik, nel nord-ovest. Già allora, le risposte di Copenaghen e Nuuk erano state nette: la premier danese, Mette Frederiksen, definì l'idea di vendere la Groenlandia agli Stati Uniti "assurda" e ribadì che l'isola "non è in vendita". Frederiksen sottolineò che la Groenlandia è una regione autonoma con il diritto di decidere il proprio futuro e che la proposta di Trump non aveva alcun fondamento realistico.
Da parte sua, anche l'allora premier groenlandese, Kim Kielsen, respinse fermamente l'idea, affermando che la Groenlandia non aveva alcuna intenzione di essere ceduta a un'altra nazione e che avrebbe continuato a lavorare per la propria autonomia e, un giorno, l’indipendenza dalla Danimarca. L'episodio portò a una crisi diplomatica tra Stati Uniti e Danimarca. Dopo il rifiuto, Trump annullò una visita ufficiale a Copenaghen prevista per settembre 2019, definendo Frederiksen "sgradevole" per il modo in cui aveva respinto la proposta.
A distanza di sei anni, il "sentiment" dei groenlandesi non sembra essere troppo cambiato. Il premier Mute Egede ha espresso preoccupazione per "l’imprevedibilità" di Trump, affermando in un’intervista alla televisione pubblica danese che l'insistenza con cui il tycoon parla dei suoi piani per l'isola sta influenzando "diversi scenari globali". Secondo Egede, la Groenlandia non guarda più agli Stati Uniti con lo stesso interesse di un tempo, proprio a causa della pressione esercitata dal presidente.
Egede, leader della coalizione di sinistra indipendentista al governo dal 2021, è il netto favorito per la riconferma, sebbene i sondaggi segnalino un calo nei consensi. Il suo partito, Inuit Ataqatigiit, dovrebbe ottenere il 31% dei voti, superando di nove punti l'attuale alleato, Siumut. Le rilevazioni indicano anche una crescita dei partiti di opposizione, tra cui i populisti centristi di Naleraq, indipendentisti ma favorevoli a legami più stretti con Washington. Tra i loro candidati figura la influencer Qupanuk Olsen, famosa per la sua serie su Youtube "Q's Greenland". In corsa ci sono anche i partiti unionisti Demokratiit e Atassut.
Nel 2009, la popolazione groenlandese votò in referendum a larga maggioranza in favore dell’autogoverno, stabilendo anche un percorso verso l’indipendenza, tornata oggi al centro del dibattito politico. Molti groenlandesi vogliono liberarsi dal controllo danese, che ancora gestisce la politica monetaria, la difesa e gli affari esteri. Tuttavia, non è chiaro come e quando ciò potrebbe accadere, considerando che Copenaghen copre oltre la metà del bilancio groenlandese, finanziando servizi essenziali come sanità, istruzione e occupazione.
I movimenti indipendentisti puntano sulle risorse naturali dell’isola per finanziare un futuro Stato sovrano: terre rare nascoste sotto il ghiaccio e giacimenti petroliferi ancora da sfruttare. Tuttavia, per sviluppare questi progetti servono investimenti stranieri, e il nodo resta sotto quali condizioni la Groenlandia dovrebbe stringere accordi con potenze estere. La piccola comunità groenlandese – composta da circa 56.000 abitanti, in maggioranza inuit – è profondamente legata alla natura, e il dibattito sul futuro dell’isola si gioca anche sulla sostenibilità di uno sfruttamento economico su larga scala.
Milano, 10 mar. (Adnkronos Salute) - La dieta mediterranea come un farmaco, ma per chi? Quando e come? "Le evidenze scientifiche sugli effetti positivi della dieta mediterranea (Dm) sono ormai tali che questa può essere raccomandata in diversi contesti clinici e per diverse patologie, influendo su prevenzione, cura, assistenza e riabilitazione. Per definire gli standard della sua definizione e delle sue varie applicazioni sono state elaborate le prime Linee guida, promosse dalla Fondazione dieta mediterranea, dalla Società italiana nutrizione artificiale e metabolismo (Sinpe) e dalla Società italiana per la prevenzione cardiovascolare (Siprec), con il supporto metodologico dell'Iss", comunica lo stesso Istituto superiore di sanità in un aggiornamento sul suo sito web.
Il documento risponde a 10 domande (da 'Qual è l'efficacia della Dm nel ridurre la mortalità?' a 'La Dm è sostenibile?') ed è stato realizzato con il contributo di oltre 20 società scientifiche nazionali e stakeholder, spiega l'Iss. E' il risultato di un'approfondita analisi della letteratura scientifica e del lavoro di un gruppo multidisciplinare di esperti, che ha portato a elaborare oltre 50 raccomandazioni sull'impatto della dieta mediterranea su mortalità, malattie cardiovascolari, neurologiche, oncologiche, metaboliche, muscolo-scheletriche, fragilità e disabilità nell'anziano, malattie autoimmuni, malattie della gravidanza, con un'indicazione di quanto forti siano le evidenze sull'efficacia.
Inoltre, sono stati preparati dei quesiti specifici per definire attualmente cos'è la dieta mediterranea e i benefici economici. Il contenuto è destinato a tutti i professionisti sanitari e sociali coinvolti nella promozione e nell'applicazione della dieta mediterranea come strumento di prevenzione in qualsiasi setting di cura e presa in carico, così come nei vari contesti di intervento. Inoltre, le raccomandazioni contenute nel documento sono rivolte anche ai decisori politici e ai responsabili di strutture sanitarie, sociali ed educative.
Commenta Marco Silano, direttore del Dipartimento malattie cardiovascolari, endocrinometaboliche e dell'invecchiamento dell'Iss: "Le linee guida sulla dieta mediterranea mirano a promuovere uno stile di vita sano, basato sull'equilibrio nutrizionale e sulla sostenibilità ambientale. Le raccomandazioni alimentari sono state elaborate alla luce delle più recenti evidenze scientifiche, con particolare attenzione agli effetti benefici della dieta mediterranea nella prevenzione e trattamento delle malattie cronico-degenerative e alla sua importanza per la salute del pianeta". Aggiunge Nicola Veronese della Saint Camillus International University of Health Sciences: "La dieta mediterranea non è solo un patrimonio culturale, ma rappresenta un modello alimentare riconosciuto dall'Unesco come bene immateriale dell'umanità. Con queste nuove linee guida si intende rafforzare il suo ruolo nella prevenzione, a diversi livelli, e nella promozione della salute pubblica".
La dieta mediterranea, come descritta nel documento - approfondisce l'Iss - non si limita a un regime alimentare, ma rappresenta un vero e proprio stile di vita salutare e sostenibile. Le sue radici affondano negli studi pionieristici di Ancel Keys, evolvendosi nel tempo con molteplici descrizioni e diverse piramidi alimentari. La Dm si contraddistingue per l'alto consumo di alimenti di origine vegetale (verdure, frutta fresca, legumi, cereali integrali, frutta a guscio) e di olio d'oliva come fonte principale di grassi monoinsaturi. Dal punto di vista concettuale, include abitudini alimentari consapevoli, come la scelta di prodotti alimentari a chilometro zero e provenienti da filiera corta e stagionali, attività fisica regolare, adeguato riposo, convivialità e socialità. Promuove valori come ospitalità, vicinato, dialogo interculturale e rispetto della diversità, incarnando il concetto di 'vivere mediterraneo'. La definizione operativa proposta nelle linee guida enfatizza l'importanza di un consumo moderato di pesce, frutti di mare, uova, carni bianche, latte e derivati, limitando carne rossa e dolci.
I benefici della dieta mediterranea sono documentati in numerosi ambiti.
Malattie cardiovascolari: la Dm riduce l'incidenza di arteriopatia periferica, fibrillazione atriale e ictus, infiammazione cronica, inoltre riduce la mortalità per cause cardiovascolari.
Patologie oncologiche: adottare la Dm diminuisce il rischio di numerosi tumori, come tumore al colon retto, mammella, fegato, stomaco e polmone, con un effetto protettivo dovuto all'alto consumo di fibre, antiossidanti e grassi sani.
Diabete e patologie metaboliche: la Dm favorisce il controllo glicemico, riduce il rischio di diabete tipo 2 e migliora la resistenza all'insulina.
Obesità e sovrappeso: la Dm contribuisce a mantenere un peso normale, riducendo l'accumulo di grasso viscerale e migliorando il profilo lipidico.
Salute neurocognitiva: la Dm riduce l'incidenza di malattia di Alzheimer, Parkinson e depressione, grazie all'apporto di acidi grassi polinsaturi, vitamine e minerali.
Osteoporosi e fragilità: l'aderenza alla Dm contribuisce alla salute ossea, riducendo il rischio di fratture grazie all'apporto di calcio, vitamina D e antiossidanti.
Sarcopenia: la Dm concorre a preservare la massa muscolare negli anziani, migliorando la forza fisica e la qualità della vita.
Artrosi: è stato osservato un miglioramento del dolore e della funzionalità articolare nei pazienti con artrosi che seguono la Dm, attribuibile alle proprietà antinfiammatorie dell'olio d'oliva e degli acidi grassi polinsaturi.
Salute materno-infantile: nelle donne in gravidanza, la Dm è associata a un minor rischio di diabete gestazionale, preeclampsia, parto pretermine e basso peso neonatale.
Aspetti Economici: la Dm migliora la qualità della vita, misurata in Qalys, e riduce i costi sanitari diretti con un impatto positivo sui bilanci dei sistemi sanitari grazie alla diminuzione dei costi perle cure.
Roma, 10 mar. (Adnkronos) - C'è attesa oggi, 11 marzo 2025, per quello che potrebbe essere l'ultimo atto della vicenda giudiziaria sull'omicidio di Serena Mollicone, la giovane di Arce uccisa nel 2001. A scrivere la parola fine sul caso potrebbe essere oggi la Corte di Cassazione che dovrà decidere se confermare l'assoluzione degli imputati Franco Mottola, ex comandante della stazione di Arce, del figlio Marco e della moglie Annamaria, e quindi rigettare i ricorsi, oppure se annullare le assoluzioni e quindi aprire a un processo di Appello bis. L'udienza davanti alla Suprema Corte è convocata per stamattina alla presenza degli avvocati del pool della Difesa dei Mottola e delle parti civili.
Gli imputati al processo, i Mottola e i carabinieri Francesco Suprano e Vincenzo Quatrale, sono stati assolti dalla prima sezione della Corte d'Assise d'appello di Roma, che ha confermato la sentenza di primo grado emessa dalla Corte d'Assise di Cassino. I sostituti procuratori generali Francesco Piantoni e Deborah Landolfi avevano chiesto la condanna a 24 anni per Mottola, a 22 anni per il figlio Marco e per la moglie Annamaria. Per Francesco Suprano avevano chiesto quattro anni, dopo che l'imputato aveva rinunciato alla prescrizione, e per Vincenzo Quatrale l'assoluzione. Per i due carabinieri Suprano e Quatrale la vicenda si è quindi chiusa in secondo grado. Le parti civili invece che avevano proposto l'appello sono state condannate al pagamento delle spese processuali.
''Gli imputati sono molto sereni e confidano nella giustizia. Dopo due assoluzioni siamo sicuri che anche la Corte di Cassazione farà un ottimo lavoro'', spiega all'Adnkronos l'avvocato Mauro Marsella, uno dei difensori dei Mottola. Il legale, che insieme ai colleghi Francesco Germani e Piergiorgio Di Giuseppe e al criminologo Carmelo Lavorino fa parte del pool della difesa dei Mottola sottolinea che ''anche gli avvocati sono molto fiduciosi''.
I familiari di Serena sperano invece in un nuovo processo di Appello. Dopo la morte di Guglielmo Mollicone, padre della ragazza, a portare avanti la battaglia per la verità sono stati lo zio Antonio e la sorella Consuelo. ''C'è la consapevolezza che il ricorso presentato dalla procura generale della Corte d'Assise d'Appello di Roma è fatto bene ed è fondato - confida all'Adnkronos l'avvocato di parte civile Anthony Iafrate dello Studio Salera che da anni segue la sorella di Serena - Per noi resta valida l'ipotesi finora portata avanti nei primi due gradi di giudizio''.
Il legale di Consuelo è allo stesso tempo consapevole che con la parola della Cassazione potrebbe anche calare il sipario sul caso e l'omicidio di Serena rimanere senza un colpevole. ''Se la Corte di Cassazione dovesse rigettare il ricorso il caso di Serena resterebbe irrisolto soprattutto perché ad oggi le carte processuali non hanno fornito altre ipotesi valide'', conclude.
Serena Mollicone scompare il 1 giugno del 2001. Quella mattina esce di casa presto, dopo aver preparato la colazione al padre, con cui vive sola dalla scomparsa della mamma. Deve andare all'ospedale di Sora dove ha un appuntamento fissato da qualche giorno per un'ortopanoramica. Da quel momento però non farà più ritorno a casa. Il suo corpo verrà ritrovato due giorni dopo, abbandonato sull'erba vicino a un mucchio di rifiuti nel bosco di Fonte Cupa, in località Anitrella. Serena viene trovata con mani e piedi legati, nastro adesivo su naso e bocca, e un sacchetto dell'Eurospin in testa. Dal giorno del ritrovamento del corpo sono passati quasi 24 anni in cui si sono susseguite indagini, archiviazioni, processi, e colpi di scena ma il caso al momento resta ancora un giallo.