Martone dice che servono “nuovi messaggi culturali”. Poi dice che “laurearsi dopo i 28 anni è da sfigati”. Non entro nel merito della questione dei fuori corso. Vorrei solo far notare che oggi si fa passare per “messaggio culturale” un insulto generico, “sfigato”, dei più squallidi, un termine che letteralmente ha a che fare con la mancanza di fortuna, sostanza volatile di cui al contrario il viceministro Martone, evidentemente, abbonda. Il “messaggio culturale” di Martone è dunque un’ingiuria, una grettezza ereditata direttamente dagli anni del berlusconismo, dalla politica del linguaggio sboccato, dalla fraseologia livida dei leghisti, una volgarità gratuita, insomma, che trabocca come una scoria, come un liquame.
Quello che Martone non sa è che lui stesso rappresenta un messaggio culturale, un biglietto in una bottiglia che proviene da un’altra epoca e che rotola sulle spiagge devastate dei giorni nostri. Lui, il figlio di papà, il privilegiato, il beneficiario della fortuna che insulta quelli che la fortuna non ce l’hanno (e quindi magari sono costretti a lavorare e rallentare gli studi per pagarsi la retta all’università), lui che dovrebbe occuparsi di politiche sociali, ossia della prevenzione e riduzione delle condizioni di bisogno e disagio delle persone e delle famiglie, e che non riesce a rintracciare un termine più elegante di “sfigati” per trafiggere gli studenti fuori corso.
Ho fatto un pensiero stamattina mentre riflettevo su tutto questo. Nel discorso finale de Il grande dittatore Charlie Chaplin pronuncia le seguenti parole: “La nostra scienza ci ha resi cinici; la nostra intelligenza, rigidi e mutilati nei sentimenti. Pensiamo troppo e sentiamo troppo poco. Più che di macchine, abbiamo bisogno di umanità. Più che d’intelligenza, abbiamo bisogno di amabilità e di cortesia. Senza queste qualità, la vita sarà violenta e tutto perso”.
Andrea Pomella
Scrittore
Politica - 25 Gennaio 2012
I “messaggi culturali”
di Michel Martone
Martone dice che servono “nuovi messaggi culturali”. Poi dice che “laurearsi dopo i 28 anni è da sfigati”. Non entro nel merito della questione dei fuori corso. Vorrei solo far notare che oggi si fa passare per “messaggio culturale” un insulto generico, “sfigato”, dei più squallidi, un termine che letteralmente ha a che fare con la mancanza di fortuna, sostanza volatile di cui al contrario il viceministro Martone, evidentemente, abbonda. Il “messaggio culturale” di Martone è dunque un’ingiuria, una grettezza ereditata direttamente dagli anni del berlusconismo, dalla politica del linguaggio sboccato, dalla fraseologia livida dei leghisti, una volgarità gratuita, insomma, che trabocca come una scoria, come un liquame.
Quello che Martone non sa è che lui stesso rappresenta un messaggio culturale, un biglietto in una bottiglia che proviene da un’altra epoca e che rotola sulle spiagge devastate dei giorni nostri. Lui, il figlio di papà, il privilegiato, il beneficiario della fortuna che insulta quelli che la fortuna non ce l’hanno (e quindi magari sono costretti a lavorare e rallentare gli studi per pagarsi la retta all’università), lui che dovrebbe occuparsi di politiche sociali, ossia della prevenzione e riduzione delle condizioni di bisogno e disagio delle persone e delle famiglie, e che non riesce a rintracciare un termine più elegante di “sfigati” per trafiggere gli studenti fuori corso.
Ho fatto un pensiero stamattina mentre riflettevo su tutto questo. Nel discorso finale de Il grande dittatore Charlie Chaplin pronuncia le seguenti parole: “La nostra scienza ci ha resi cinici; la nostra intelligenza, rigidi e mutilati nei sentimenti. Pensiamo troppo e sentiamo troppo poco. Più che di macchine, abbiamo bisogno di umanità. Più che d’intelligenza, abbiamo bisogno di amabilità e di cortesia. Senza queste qualità, la vita sarà violenta e tutto perso”.
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Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Tweet invecchiati male: un sottosegretario alla giustizia che attacca i magistrati che lo condannano. E la Meloni sta con lui. Dalla Repubblica delle Banane è tutto". Lo scrive Matteo Renzi sui social postando un tweet di Andrea Delmastro del 2015 in cui scriveva: "Renzi contro la magistratura. Esiste qualcosa che non sappia di berlusconismo con 20 anni di ritardo? #figliodiberlusconi".
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Lo scontro tra i ministri Lollobrigida e Piantedosi sulla vicenda Bari conferma l’arroganza e lo scarso senso dello Stato di questa destra. Un esponente come Lollobrigida avrebbe preteso, fuori da ogni regola e ignorando il lavoro della Commissione di accesso, di imporre al Ministro dell’Interno lo scioglimento del Comune di Bari. Fin dall’inizio la destra si è comportata in questo modo, ma tutto ha dimostrato l’infondatezza di queste accuse e manovre, il lavoro importante contro le mafie svolto da sindaco De Caro e presidente Emiliano. Non può essere che un ministro come Lollobrigida si comporti in questo modo. Chiameremo il Governo a risponderne”. Così il capogruppo Pd in commissione Antimafia Walter Verini.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Il sottosegretario alla giustizia Delmastro, condannato a otto mesi di carcere per rivelazione di segreto d’ufficio e un anno di interdizione dai pubblici uffici, ha dichiarato di non volersi dimettere. È senza vergogna. Se ne vada e lo faccia il prima possibile. Le istituzioni sono una cosa seria, non la proprietà privata di qualcuno”. Così sui social Antonio Misiani della segreteria del Partito Democratico.
Milano, 20 feb. (Adnkronos) - I carabinieri hanno raccolto tutte le dichiarazioni rese dagli staff e direttamente dagli imprenditori contattati dal gruppo di truffatori che usando il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto hanno tentato raggiri milionari. La banda ha contattato almeno una decina delle famiglie più note e ricche in Italia, tra cui Massimo Moratti (l'unica vittima che ha denunciato il raggiro subito), Marco Tronchetti Provera, esponenti delle famiglie Beretta, Del Vecchio, Caprotti e Della Valle, lo stilista Giorgio Armani.
Una volta sentiti dai militari non tutte le persone che hanno risposto alle telefonate del finto ministro o del sedicente generale hanno deciso di sporgere denuncia. La procura di Milano che indaga sulle truffe sta proseguendo il lavoro sul fronte internazionale, per capire i movimenti bancari del denaro recuperato, mentre restano due gli indagati stranieri per associazione per delinquere finalizzata.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Delmastro è sottosegretario alla Giustizia, la sua condanna è grave già solo per questo. In più questa condanna arriva perché ha usato i suoi attuali poteri di sottosegretario per manganellare l'opposizione in Parlamento rivelando informazioni che non potevano essere rivelate. C'è un evidente e gigantesco problema politico. Non può restare al suo posto, è inaccettabile". Così Anna Ascani, Vicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo a Metropolis.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Senza disciplina. Senza onore. Doveva dimettersi ben prima, a prescindere dalla condanna. Ogni minuto di permanenza in carica di Delmastro è un insulto alle istituzioni”. Così sui social Peppe Provenzano della segreteria del Partito Democratico.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale, in separate udienze, per la presentazione delle Lettere Credenziali, i nuovi Ambasciatori: S.E. Vladimir Karapetyan, Repubblica di Armenia; S.E. Roberto Balzaretti, Confederazione Svizzera; S.E. Francella Maureen Strickland, Stato Indipendente di Samoa; S.E. Amb. Matthew Wilson, Barbados; S.E. Augusto Artur António da Silva, Repubblica della Guinea Bissau; S.E. Noah Touray, Repubblica del Gambia; S.E. Richard Brown, Giamaica. Era presente il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli. Si legge in una nota del Quirinale.