A Roma contestato il ministro Profumo “E’ troppo vicino al due Tremonti-Gelmini”
I collettivi studenteschi di Roma Tor Vergata protestano contro il titolare dell'Istruzione: “Ci preoccupa la vicinanza del ministro alle banche e la sua continuità con il precedente governo”. Lui risponde: ”Io modello Gelmini? Semmai modello Profumo”.
Francesco Profumo, ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, alle contestazioni deve averci fatto l’abitudine. Da Alessandria un mese fa a Roma solo ieri il copione è sempre lo stesso: studenti che chiedono un cambio di passo rispetto alle politiche del precedente governo.
Anche questa mattina si è ripetuta la stessa scena: l’occasione questa volta èl’inaugurazione del XX anno accademico dell’Università RomaTre. Alla cerimonia, all’interno dell’aula magna della Facoltà di Lettere, un parterre di tutto rispetto: da RomanoProdi a Gianni Alemanno passando per i rettori di numerosi atenei italiani.
Di fronte all’Università la protesta degli studenti. “C’è Profumo di vecchio”; “Le nostre lauree diventeranno carta straccia”; “Prestito d’onore uguale regalo alle banche”. Questi alcuni dei cartelloni esposti dai collettivi studentes che hanno accolto il neo-ministro a suon di fischi e vuvuzela. “Vogliono far finta che va tutto bene – dice Federico, studente romano – ma qui non va bene nulla, e lo sanno pure loro. La politica di Profumo è in diretta continuità con i tagli del duo Gelmini-Tremonti. Ha addirittura anticipato la riforma della ex ministra, facendo entrare nell’ateneo piemontese oltre duecento aziende”. La preoccupazione maggiore degli studenti è lo smantellamento del diritto allo studio, “Al posto dello Stato l’aiuto economico proverrà dalle banche, così come prevede il testo della Gelmini”, dicono gli studenti che sottolineano preoccupati la vicinanza del “successore” agli istituti di credito: “Con il prestito d’onore saremo costretti ad indebitarci già da adesso”.
“Io modello Gelmini? Ho un track record, semmai sono un modello Profumo – dice il titolare del Miur – Ho gestito un’università di qualità. I nostri laureati andranno a lavorare in alcune grandi aziende, penso quindi che una connessione scuola-lavoro sia un elemento essenziale per la crescita del Paese. Nessuna impresa però è entrata nel PolitecnicodiTorino, semmai c’è stata una collaborazione in una forma di cooperazione, che penso sia una cosa corretta: abbiamo creato tre mila posti di lavoro”.
video di Paolo Dimalio
Appena nominato Ministro dell’Istruzione, Profumo si era detto da subito intenzionato ad ascoltare gli studenti e le loro richieste. “Vogliamo solo il ritiro della riforma Gelmini – dice Tom del collettivo di Scienze politiche. Vogliamo un’università pubblica, che sia accessibile a tutti”. Nessun dialogo dunque, almeno per il momento, con “l’ideatore del G8 universitario del 2009 a Torino, in quell’occasione – ricorda Tom – furono arrestati preventivamente una trentina di studenti“.
La critica degli studenti si estende poi agli altri componenti dell’esecutivo, in particolare al viceministro al Lavoro e alle Politiche sociali Michel Martone. “Devo tirar fuori un orgoglio incredibile per poter continuare a lavorare, studiare ed essere chiamato sfigato”, dice Roberto ricordando che se alcuni (molti) studenti sono fuori corso è anche per colpa della riforma Moratti, che ha introdotto il cosiddetto 3+2 “tutte quelle cattedre che ora saranno eliminate, attraverso l’abolizione del valore legale del titolo di studio, sono state create da quella riforma”. Sulla questione, Profumo ammette “non è giusto generalizzare, in questo momento ad esempio ci sono molti studenti che hanno un lavoro part time. Vanno quindi riconosciute le loro difficoltà e il tempo in più di cui hanno bisogno”.
Siparietto finale con le Iene. Al termine dell’inaugurazione, dopo aver ricevuto una lettera di richieste consegnatagli da alcuni studenti “più moderati” (quelli ammessi alla cerimonia), il ministro Profumo, davanti all’insistente richiesta di spiegazioni da parte della Iena Gabriele Mandela sull’approvazione del bilancio ”fuorilegge” del Politecnico di Torino (“chiesti 2 milioni di euro in più agli studenti in modo illegale” quando il ministro era ancora Rettore) , si è dileguato.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Tweet invecchiati male: un sottosegretario alla giustizia che attacca i magistrati che lo condannano. E la Meloni sta con lui. Dalla Repubblica delle Banane è tutto". Lo scrive Matteo Renzi sui social postando un tweet di Andrea Delmastro del 2015 in cui scriveva: "Renzi contro la magistratura. Esiste qualcosa che non sappia di berlusconismo con 20 anni di ritardo? #figliodiberlusconi".
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Lo scontro tra i ministri Lollobrigida e Piantedosi sulla vicenda Bari conferma l’arroganza e lo scarso senso dello Stato di questa destra. Un esponente come Lollobrigida avrebbe preteso, fuori da ogni regola e ignorando il lavoro della Commissione di accesso, di imporre al Ministro dell’Interno lo scioglimento del Comune di Bari. Fin dall’inizio la destra si è comportata in questo modo, ma tutto ha dimostrato l’infondatezza di queste accuse e manovre, il lavoro importante contro le mafie svolto da sindaco De Caro e presidente Emiliano. Non può essere che un ministro come Lollobrigida si comporti in questo modo. Chiameremo il Governo a risponderne”. Così il capogruppo Pd in commissione Antimafia Walter Verini.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Il sottosegretario alla giustizia Delmastro, condannato a otto mesi di carcere per rivelazione di segreto d’ufficio e un anno di interdizione dai pubblici uffici, ha dichiarato di non volersi dimettere. È senza vergogna. Se ne vada e lo faccia il prima possibile. Le istituzioni sono una cosa seria, non la proprietà privata di qualcuno”. Così sui social Antonio Misiani della segreteria del Partito Democratico.
Milano, 20 feb. (Adnkronos) - I carabinieri hanno raccolto tutte le dichiarazioni rese dagli staff e direttamente dagli imprenditori contattati dal gruppo di truffatori che usando il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto hanno tentato raggiri milionari. La banda ha contattato almeno una decina delle famiglie più note e ricche in Italia, tra cui Massimo Moratti (l'unica vittima che ha denunciato il raggiro subito), Marco Tronchetti Provera, esponenti delle famiglie Beretta, Del Vecchio, Caprotti e Della Valle, lo stilista Giorgio Armani.
Una volta sentiti dai militari non tutte le persone che hanno risposto alle telefonate del finto ministro o del sedicente generale hanno deciso di sporgere denuncia. La procura di Milano che indaga sulle truffe sta proseguendo il lavoro sul fronte internazionale, per capire i movimenti bancari del denaro recuperato, mentre restano due gli indagati stranieri per associazione per delinquere finalizzata.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Delmastro è sottosegretario alla Giustizia, la sua condanna è grave già solo per questo. In più questa condanna arriva perché ha usato i suoi attuali poteri di sottosegretario per manganellare l'opposizione in Parlamento rivelando informazioni che non potevano essere rivelate. C'è un evidente e gigantesco problema politico. Non può restare al suo posto, è inaccettabile". Così Anna Ascani, Vicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo a Metropolis.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Senza disciplina. Senza onore. Doveva dimettersi ben prima, a prescindere dalla condanna. Ogni minuto di permanenza in carica di Delmastro è un insulto alle istituzioni”. Così sui social Peppe Provenzano della segreteria del Partito Democratico.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale, in separate udienze, per la presentazione delle Lettere Credenziali, i nuovi Ambasciatori: S.E. Vladimir Karapetyan, Repubblica di Armenia; S.E. Roberto Balzaretti, Confederazione Svizzera; S.E. Francella Maureen Strickland, Stato Indipendente di Samoa; S.E. Amb. Matthew Wilson, Barbados; S.E. Augusto Artur António da Silva, Repubblica della Guinea Bissau; S.E. Noah Touray, Repubblica del Gambia; S.E. Richard Brown, Giamaica. Era presente il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli. Si legge in una nota del Quirinale.
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Scuola
A Roma contestato il ministro Profumo
“E’ troppo vicino al due Tremonti-Gelmini”
I collettivi studenteschi di Roma Tor Vergata protestano contro il titolare dell'Istruzione: “Ci preoccupa la vicinanza del ministro alle banche e la sua continuità con il precedente governo”. Lui risponde: ”Io modello Gelmini? Semmai modello Profumo”.
Anche questa mattina si è ripetuta la stessa scena: l’occasione questa volta è l’inaugurazione del XX anno accademico dell’Università Roma Tre. Alla cerimonia, all’interno dell’aula magna della Facoltà di Lettere, un parterre di tutto rispetto: da Romano Prodi a Gianni Alemanno passando per i rettori di numerosi atenei italiani.
Di fronte all’Università la protesta degli studenti. “C’è Profumo di vecchio”; “Le nostre lauree diventeranno carta straccia”; “Prestito d’onore uguale regalo alle banche”. Questi alcuni dei cartelloni esposti dai collettivi studentes che hanno accolto il neo-ministro a suon di fischi e vuvuzela. “Vogliono far finta che va tutto bene – dice Federico, studente romano – ma qui non va bene nulla, e lo sanno pure loro. La politica di Profumo è in diretta continuità con i tagli del duo Gelmini-Tremonti. Ha addirittura anticipato la riforma della ex ministra, facendo entrare nell’ateneo piemontese oltre duecento aziende”. La preoccupazione maggiore degli studenti è lo smantellamento del diritto allo studio, “Al posto dello Stato l’aiuto economico proverrà dalle banche, così come prevede il testo della Gelmini”, dicono gli studenti che sottolineano preoccupati la vicinanza del “successore” agli istituti di credito: “Con il prestito d’onore saremo costretti ad indebitarci già da adesso”.
“Io modello Gelmini? Ho un track record, semmai sono un modello Profumo – dice il titolare del Miur – Ho gestito un’università di qualità. I nostri laureati andranno a lavorare in alcune grandi aziende, penso quindi che una connessione scuola-lavoro sia un elemento essenziale per la crescita del Paese. Nessuna impresa però è entrata nel Politecnico di Torino, semmai c’è stata una collaborazione in una forma di cooperazione, che penso sia una cosa corretta: abbiamo creato tre mila posti di lavoro”.
video di Paolo Dimalio
Appena nominato Ministro dell’Istruzione, Profumo si era detto da subito intenzionato ad ascoltare gli studenti e le loro richieste. “Vogliamo solo il ritiro della riforma Gelmini – dice Tom del collettivo di Scienze politiche. Vogliamo un’università pubblica, che sia accessibile a tutti”. Nessun dialogo dunque, almeno per il momento, con “l’ideatore del G8 universitario del 2009 a Torino, in quell’occasione – ricorda Tom – furono arrestati preventivamente una trentina di studenti“.
La critica degli studenti si estende poi agli altri componenti dell’esecutivo, in particolare al viceministro al Lavoro e alle Politiche sociali Michel Martone. “Devo tirar fuori un orgoglio incredibile per poter continuare a lavorare, studiare ed essere chiamato sfigato”, dice Roberto ricordando che se alcuni (molti) studenti sono fuori corso è anche per colpa della riforma Moratti, che ha introdotto il cosiddetto 3+2 “tutte quelle cattedre che ora saranno eliminate, attraverso l’abolizione del valore legale del titolo di studio, sono state create da quella riforma”. Sulla questione, Profumo ammette “non è giusto generalizzare, in questo momento ad esempio ci sono molti studenti che hanno un lavoro part time. Vanno quindi riconosciute le loro difficoltà e il tempo in più di cui hanno bisogno”.
Siparietto finale con le Iene. Al termine dell’inaugurazione, dopo aver ricevuto una lettera di richieste consegnatagli da alcuni studenti “più moderati” (quelli ammessi alla cerimonia), il ministro Profumo, davanti all’insistente richiesta di spiegazioni da parte della Iena Gabriele Mandela sull’approvazione del bilancio ”fuorilegge” del Politecnico di Torino (“chiesti 2 milioni di euro in più agli studenti in modo illegale” quando il ministro era ancora Rettore) , si è dileguato.
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Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Lo scontro tra i ministri Lollobrigida e Piantedosi sulla vicenda Bari conferma l’arroganza e lo scarso senso dello Stato di questa destra. Un esponente come Lollobrigida avrebbe preteso, fuori da ogni regola e ignorando il lavoro della Commissione di accesso, di imporre al Ministro dell’Interno lo scioglimento del Comune di Bari. Fin dall’inizio la destra si è comportata in questo modo, ma tutto ha dimostrato l’infondatezza di queste accuse e manovre, il lavoro importante contro le mafie svolto da sindaco De Caro e presidente Emiliano. Non può essere che un ministro come Lollobrigida si comporti in questo modo. Chiameremo il Governo a risponderne”. Così il capogruppo Pd in commissione Antimafia Walter Verini.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Il sottosegretario alla giustizia Delmastro, condannato a otto mesi di carcere per rivelazione di segreto d’ufficio e un anno di interdizione dai pubblici uffici, ha dichiarato di non volersi dimettere. È senza vergogna. Se ne vada e lo faccia il prima possibile. Le istituzioni sono una cosa seria, non la proprietà privata di qualcuno”. Così sui social Antonio Misiani della segreteria del Partito Democratico.
Milano, 20 feb. (Adnkronos) - I carabinieri hanno raccolto tutte le dichiarazioni rese dagli staff e direttamente dagli imprenditori contattati dal gruppo di truffatori che usando il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto hanno tentato raggiri milionari. La banda ha contattato almeno una decina delle famiglie più note e ricche in Italia, tra cui Massimo Moratti (l'unica vittima che ha denunciato il raggiro subito), Marco Tronchetti Provera, esponenti delle famiglie Beretta, Del Vecchio, Caprotti e Della Valle, lo stilista Giorgio Armani.
Una volta sentiti dai militari non tutte le persone che hanno risposto alle telefonate del finto ministro o del sedicente generale hanno deciso di sporgere denuncia. La procura di Milano che indaga sulle truffe sta proseguendo il lavoro sul fronte internazionale, per capire i movimenti bancari del denaro recuperato, mentre restano due gli indagati stranieri per associazione per delinquere finalizzata.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Delmastro è sottosegretario alla Giustizia, la sua condanna è grave già solo per questo. In più questa condanna arriva perché ha usato i suoi attuali poteri di sottosegretario per manganellare l'opposizione in Parlamento rivelando informazioni che non potevano essere rivelate. C'è un evidente e gigantesco problema politico. Non può restare al suo posto, è inaccettabile". Così Anna Ascani, Vicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo a Metropolis.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Senza disciplina. Senza onore. Doveva dimettersi ben prima, a prescindere dalla condanna. Ogni minuto di permanenza in carica di Delmastro è un insulto alle istituzioni”. Così sui social Peppe Provenzano della segreteria del Partito Democratico.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale, in separate udienze, per la presentazione delle Lettere Credenziali, i nuovi Ambasciatori: S.E. Vladimir Karapetyan, Repubblica di Armenia; S.E. Roberto Balzaretti, Confederazione Svizzera; S.E. Francella Maureen Strickland, Stato Indipendente di Samoa; S.E. Amb. Matthew Wilson, Barbados; S.E. Augusto Artur António da Silva, Repubblica della Guinea Bissau; S.E. Noah Touray, Repubblica del Gambia; S.E. Richard Brown, Giamaica. Era presente il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli. Si legge in una nota del Quirinale.