L'ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi

Per i pm di Roma, il tesoriere dirottava su società a lui riconducibili milioni e milioni di euro di proprietà del suo partito e usava quei soldi (tredici milioni dilazionati in novanta bonifici ‘sospetti’) per scopi personali, tra cui l’acquisto di una casa nel pieno centro di Roma. Il tutto, come se nulla fosse. Transazioni finanziarie non isolate, d’altronde, per un’azione andata avanti per ben due anni e mezzo, tra il gennaio 2008 e l’estate del 2011. E nell’arco di tempo in questione, il presunto ‘gabbato’ non si accorge di nulla. Possibile? E’ quanto vogliono stabilire i magistrati della Procura capitolina, che hanno iscritto nel registro degli indagati l’ex tesoriere della Margherita-Dl, e attuale senatore del Pd, Luigi Lusi per la presunta appropriazione di somme legate a rimborsi elettorali relative al partito di centrosinistra prima che confluisse nel Pd.

La somma non è stata ufficialmente confermata, ma dovrebbe aggirarsi attorno a 13 milioni. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto di Roma Alberto Caperna e diretta dal pm Stefano Pesci. Nei giorni scorsi – da quanto si è appreso – Lusi è stato già interrogato dai magistrati inquirenti ed avrebbe fatto alcune ammissioni. Oltre a Lusi, l’unico ad avere potere di firma per il trasferimento delle somme era Francesco Rutelli, già leader della Margherita-Dl. Ma l’attuale segretario dell’Api ha deciso di scaricare Lusi: assistito dall’avvocato Titta Madia, si è costituito parte offesa nel procedimento. “Abbiamo appreso con sconcerto, alcuni giorni fa, che il senatore Lusi aveva confessato innanzi all’autorità giudiziaria di essersi appropriato di ingenti somme di denaro di proprietà della Margherita-DL”, hanno affermato affermano in una nota congiunta Francersco Rutelli, Enzo Bianco e Giampiero Bocci. “La notizia è incredibile per la personalità di Lusi, che ha goduto della massima stima e fiducia degli organi del partito, anche concorrendo a fare della Margherita un raro caso di partito con bilanci sani e in attivo. Ciò ci ha indotto a dare corso immediato a tutte le azioni giudiziarie come parte offesa e ad attivare gli accertamenti necessari per la verifica delle modalità dell’ammanco”. “Lusi ha quindi dato le sue dimissioni da tesoriere della Margherita-Dl – conclude la nota – ed ai magistrati procedenti ha manifestato la sua intenzione di restituire, in tempi brevissimi, le somme di cui si è appropriato e che sono nella sua disponibilità”.

Ecco la casa acquistata dal senatore Lusi

Il diretto interessato, però, racconta una storia diversa. O, meglio, si limita a dichiarazioni che offrono il fianco a varie interpretazioni. “Ho parlato con i giudici e mi sono assunto le responsabilità di tutto e di tutti” ha detto Lusi al Corriere della Sera. Chi sono quei ‘tutti’? L’ex tesoriere della Margherita preferisce tacere, così come sull’ipotesi di patteggiare la pena per quello che ha fatto. “Le dirò solo quel che qualunque tesoriere di un partito deve dire se succede qualcosa, e cioè che mi assumo ogni responsabilità”. Lusi ha coperto qualcuno? “La cosa che più mi sta a cuore, in questo momento, è la mia famiglia”. Lui non parla, il suo ex partito lo scarica e gli inquirenti cercano di capire se dietro la presunta appropriazione indebita ci siano altre ‘dinamiche’.

Intanto le reazioni sono di “sconcerto” come nel caso dell’ex Margherita e oggi deputato Pd, Pierluigi Castagnetti, che a ilfattoquotidiano.it dichiara anche: “Siamo parte offesa, vanno subito recuperate queste risorse, ho chiesto ad Enzo Bianco di convocare subito un’assemblea nazionale degli ex della Margherita”. Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, è più cauto: ”Ci sono accertamenti in corso, noi non ne sapevamo niente e ora aspettiamo chiarezza. Se emergeranno responsabilità individuali, il Pd prenderà provvedimenti applicando le sue regole”.

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