Il senatore Luigi Lusi è stato espulso dal gruppo del Pd al Senato. Lo ha deciso l’ufficio di presidenza del gruppo. Secondo l’agenzia Agi, il senatore era stato invitato a dimettersi, non ha accettato e quindi il gruppo, all’unanimità, lo ha espulso. Lusi ha ammesso di fronte ai magistrati di Roma di aver dirottato a fini personali circa 13 milioni di euro di fondi della Margherita, il partito di cui era tesoriere.

Sul fronte giudiziario, il senatore cerca di ottenere il patteggiamento dai pm che lo accusano di appropriazione indebita aggravata.La sua proposta, a quanto si apprende, sarebbe di accettare la pena di un anno di reclusione e con sospensione condizionale della pena. Ma il procuratore aggiunto Alberto Caperna e il pubblico ministero Stefano Pesci non la ritengono congrua, considerato che la pena prevista per questo episodio è fino a tre anni.

Lusi ha anche depositato al magistrato una bozza di fideiussione bancaria a garanzia della restituzione di 5 milioni alla Margherita, partito sciolto nel 2007 per confluire nel Pd, ma che continua a detenere un patrimonio e a percepire il “rimborso elettorale”. E’ la somma massima che il senatore dice di essere in grado di poter restituire,perché tra l’altro 5 dei 13 milioni sottratti sono finiti al fisco per le tasse da pagare per le operazioni finanziarie messe in atto. Tra queste, l’acquisto di un lussuoso appartamento nel centro di Roma e una villa a Genzano, e per le operazioni finanziarie (soldi trasferiti in Canada) con trasferimento di soldi in Canada. Sul risarcimento deve pronunciarsi anche la Margherita e, una volta sanciti i termini del patteggiamento, il procedimento penale sarà dichiarato concluso.

La villa a Genzano (Roma) del senatore Pd, Luigi Lusi

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