Il presidente della Corte di cassazione Michele Lupo

Responsabilità civile, è rivolta tra i giudici. Dopo l’inaspettata approvazione alla Camera dell’emendamento leghista firmato da Gianluca Pini, contro il parere del governo e con il sì del Pdl, si moltiplicano le reazioni negative delle massime cariche della magistratura italiana. Una norma “inappropriata” per l’ex presidente della Corte costituzionale Cesare Mirabelli. Una “limitazione dell’indipendenza dei giudici” per il presidente della Cassazione Michele Lupo. Mentre il numero uno dell’Associazione nazionale magistrati Luca Palamara si augura senza mezzi termini che l’emendamento “venga tolto di mezzo” quando la legge comunitaria in cui è stato inserito sarà discussa in Senato.

Sul fronte politico, intanto, a difesa del provvedimento si ricompatta la “vecchia” maggioranza di centrodestra. Ma in un’intervista sul Secolo XIX, l’ex magistrato ed ex parlamentare Pd Luciano Violante definisce l’emendamento leghista un “pasticcio ideologico” che però “segnala un’insofferenza che non va sottovalutata”.

Giusto che lo Stato risarcisca il cittadino per i danni subiti – è la linea che emerge dalle dichiarazioni delle toghe – ma senza passare dalla punizione del magistrato, a meno di comportamenti dolosi. Che la norma sulla responsabilità “sia incostituzionale è discutibile, ma sicuramente è inappropriata”, spiega all’Adn Kronos il presidente emerito della Corte costituzionale Cesare Mirabelli. La tutela del cittadino dagli errori giudiziari “non può che essere il risarcimento del danno, certamente non il perseguire direttamente il magistrato che ha adottato l’atto. Sarà lo Stato a procedere successivamente”. Il che non significa “che il magistrato non debba rispondere”, continua. “Anzitutto disciplinarmente e deontologicamente, ma anche dal punto di vista patrimoniale, con un’azione che lo Stato potrà poi svolgere per rivalersi nei suoi confronti”.

Il primo presidente di Cassazione Michele Lupo, intervenuto a un convegno a Roma, punta invece sull’indipendenza dei giudici, che la responsabilità civile “in linea di principio, limita sempre. Questo è fuori discussione”. Lupo nega il legame, evocato dai leghisti, tra la reponsabilità civile e i richiami dell’Unione europea all’Italia in materia di giustizia. “La sentenza della Corte europea del novembre del 2011”, ha precisato, “ha condannato l’Italia perché ha limitato eccessivamente la responsabilità dello Stato per l’attività giudiziaria, ma ciò è ben diverso dalla responsabilità diretta del giudice”.

Quanto all’Associazione nazionale magistrati, già subito dopo il voto alla Camera era intervenuta con estrema durezza. Il presidente Luca Palamara e il segretario Giuseppe Cascini avevano parlato di “una forma intimidatoria e di vendetta verso il libero esercizio della funzione di giudice”, nonché di “un ennesimo tentativo di risentimento e di ritorsione” nei confronti della magistratura. Palamara torna alla carica: “Auspico che questo emendamento venga tolto di mezzo”, afferma ai microfoni di SkyTg24. “E’ falso dire che in Italia il magistrato che sbaglia non paga, perché già oggi sono previste cinque forme di responsabilit”. Ma l’emendamento approvato dalla Camera, spiega Palamara, “introduce la responsabilità diretta del magistrato, il che comporta che tra le due parti nel processo quella alla quale si dà torto può agire contro il giudice, che pertanto nel decidere si sente vincolato, con un danno evidente per la sua indipendenza e autonomia”. E così di fronte all’eventualità di essere trascinato in giudizio, “finirà per non decidere”. Il Comitato direttivo centrale dell’Anm è convocato d’urgenza il 7 febbraio per discutere le iniziative da adottare.

Partecipano alla levata di scudi diversi pm impegnati sui fronti caldi. Per il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, la legge “rischia di avere un effetto intimidatorio, disturbando la serenità di tutti i magistrati”. Mentre Nello Rossi, procuratore aggiunto a Roma e componente del “parlamentino” dell’Anm, in un’intervista a Repubblica si dice “sinceramente stupefatto” dal via libera della Camera all’emendamento sulla responsabilità civile dei magistrati, un provvedimento “chiaramente punitivo” che “rischia di produrre effetti devastanti sul corretto funzionamento della giurisdizione”. Sul Corriere della Sera, il segretario di Magistratura indipendente Cosimo Ferri annuncia mobilitazioni che potrebbero arrivare alla “paralisi delle udienze”.

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