Continuano le defezioni delle grandi corporation del biotech dal mercato europeo, considerato troppo ostile alle coltivazioni Ogm. Dopo la tedesca Basf Plant Science a traslocare fuori dai confini comunitari le proprie coltivazioni è un altro gigante del Frankenstein food: la Monsanto che ha deciso di lasciare la Francia per andare ad investire, come i colleghi tedeschi, in America.
Due settimane fa, durante un blitz all’interno del centro di ricerca della Monsanto a Trèbes-les–Capucins, alcuni attivisti No-Ogm avrebbero trovato sacchi di mais MON810 trattati con il Poncho 2 (un potente pesticida prodotto da Bayer, già sotto accusa per la moria di api). Immediatamente gli ecologisti d’Oltralpe hanno chiesto l’apertura di una inchiesta. “Non ci sono più le condizioni favorevoli” per restare, questa la spiegazione ufficiale dei vertici dell’azienda. Azioni dimostrative a parte, anche qui gli Ogm non sono ben visti da consumatori, agricoltori e neppure dal governo. Il ministro delle Politiche Agricole Bruno Le Maire e quello dell’Ecologia Nathalie Kosciusko-Morizet hanno infatti confermato la moratoria indetta, quattro anni fa, per la coltivazione del mais della controversa azienda (la multinazionale di Saint Louis è stata più volte accusata di negligenza, frode, attentato a persone e cose, disastro ecologico e sanitario, utilizzo di false prove). Una decisione in netta contrapposizione con il parere negativo espresso lo scorso novembre dalla Corte suprema francese, in linea con la Corte di Giustizia europea. “Illegittima” secondo i giudici. Non c’è alcuno studio che possa provare che gli Ogm siano rischiosi.
E’ vero però anche il contrario e cioè che non esiste alcuno studio che provi che gli Ogm siano sicuri. “Il sistema di regolamentazione – dice al fattoquotidano.it il direttore scientifico della Fondazione Diritti Genetici, Fabrizio Fabbri – non ha previsto degli studi preventivi sui rischi. Una delle controversie maggiori legate agli Ogm – spiega Fabbri – è la procedura semplificata, di cui sinora le grandi multinazionali hanno beneficiato, quella cioè fondata sul concetto di “sostanziale equivalenza”. Cioè se il prodotto di una pianta manipolata geneticamente presenta tutte le caratteristiche biochimiche del prodotto di una pianta non manipolata, il primo viene considerato alla stregua di un prodotto di una pianta non manipolata. Di conseguenza – continua l’ex direttore scientifico di Greenpeace Italia – non deve sottostare a vari processi di valutazione. Un concetto assolutamente non scientifico”.
Dopo la Basf, anche Monsanto quindi si trasferirà negli Usa (si tratta per la verità di un ritorno a casa). Dove però poco meno di un anno fa, proprio contro il colosso biotech, è partita una class action di 270mila agricoltori che contestano la validità dei brevetti di Monsanto. La multinazionale ha più volte fatto causa ad agricoltori che avrebbero coltivato le varietà geneticamente modificate (brevettate dall’azienda), senza pagare le dovute royalties.
Ambiente & Veleni
Ogm, dopo la Basf
anche Monsanto fugge dall’Europa
Anche il colosso biotech trasferisce i centri ricerca negli Usa. “Non ci sono più le condizioni favorevoli”. Pochi giorni prima blitz di attivisti No-Ogm in un centro di ricerca Monsanto: scoperto mais trattato con pesticida
Due settimane fa, durante un blitz all’interno del centro di ricerca della Monsanto a Trèbes-les–Capucins, alcuni attivisti No-Ogm avrebbero trovato sacchi di mais MON810 trattati con il Poncho 2 (un potente pesticida prodotto da Bayer, già sotto accusa per la moria di api). Immediatamente gli ecologisti d’Oltralpe hanno chiesto l’apertura di una inchiesta. “Non ci sono più le condizioni favorevoli” per restare, questa la spiegazione ufficiale dei vertici dell’azienda. Azioni dimostrative a parte, anche qui gli Ogm non sono ben visti da consumatori, agricoltori e neppure dal governo. Il ministro delle Politiche Agricole Bruno Le Maire e quello dell’Ecologia Nathalie Kosciusko-Morizet hanno infatti confermato la moratoria indetta, quattro anni fa, per la coltivazione del mais della controversa azienda (la multinazionale di Saint Louis è stata più volte accusata di negligenza, frode, attentato a persone e cose, disastro ecologico e sanitario, utilizzo di false prove). Una decisione in netta contrapposizione con il parere negativo espresso lo scorso novembre dalla Corte suprema francese, in linea con la Corte di Giustizia europea. “Illegittima” secondo i giudici. Non c’è alcuno studio che possa provare che gli Ogm siano rischiosi.
E’ vero però anche il contrario e cioè che non esiste alcuno studio che provi che gli Ogm siano sicuri. “Il sistema di regolamentazione – dice al fattoquotidano.it il direttore scientifico della Fondazione Diritti Genetici, Fabrizio Fabbri – non ha previsto degli studi preventivi sui rischi. Una delle controversie maggiori legate agli Ogm – spiega Fabbri – è la procedura semplificata, di cui sinora le grandi multinazionali hanno beneficiato, quella cioè fondata sul concetto di “sostanziale equivalenza”. Cioè se il prodotto di una pianta manipolata geneticamente presenta tutte le caratteristiche biochimiche del prodotto di una pianta non manipolata, il primo viene considerato alla stregua di un prodotto di una pianta non manipolata. Di conseguenza – continua l’ex direttore scientifico di Greenpeace Italia – non deve sottostare a vari processi di valutazione. Un concetto assolutamente non scientifico”.
Dopo la Basf, anche Monsanto quindi si trasferirà negli Usa (si tratta per la verità di un ritorno a casa). Dove però poco meno di un anno fa, proprio contro il colosso biotech, è partita una class action di 270mila agricoltori che contestano la validità dei brevetti di Monsanto. La multinazionale ha più volte fatto causa ad agricoltori che avrebbero coltivato le varietà geneticamente modificate (brevettate dall’azienda), senza pagare le dovute royalties.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".