Ieri una ragazza è stata stuprata. In corso le indagini. L’uomo si dichiara innocente.
Qualche giorno fa il mio post Uomini che odiano le donne? ha suscitato un grande dibattito anche tra uomini.
Ci sono due punti importanti da tenere in considerazione:
– molti uomini faticano a discutere del tema stupro: sviano, parlano d’altro, non affrontano l’argomento;
– molti uomini faticano a farsi carico del problema: “Io non sono uno stupratore” dicono. Certo. Però chiediamo di farvi carico non per assumervi colpe che non avete, ma per provare a capire. Noi donne spesso ci analizziamo e discutiamo per capire cosa muove il nostro genere, non solo la singola donna. E’ un processo di analisi utile.
Trovo ormai inutile che dello stupro si discuta tra donne. Ne parliamo da anni. I numeri raccontano che i nostri sforzi non sono sufficienti.
Questo post è per voi ragazzi, è per voi uomini.
Chiedo alle ragazze, alle donne di non intervenire. Sono certa che capirete.
Vi lascio questo spazio, e spero che serva, che vi serva. Ho ancora molta fiducia, so che il momento epocale di passaggio vi chiede uno sforzo enorme e forza interiore: da relazioni di dipendenza millenarie di noi donne verso voi uomini, si sta faticosamente ma inesorabilmente passando a relazioni di parità, di uguale dignità. E’ difficile, lo capiamo.
Serve che chi tra voi è più stabile e forte prenda la parola, inizi un percorso, si faccia portavoce e arresti questo femminicidio atroce. Serve un uomo che riproponga qualità del maschile che siano di ispirazioni agli altri uomini e che migliorino la società tutta. Serve mettersi in ascolto: noi ci siamo.
Questa violenza distrugge ragazze, donne e famiglie. Ma non arresterà il processo verso la pari dignità che è in corso.
Lorella Zanardo
Autrice e blogger
Donne di Fatto - 13 Febbraio 2012
Un post per soli uomini
Ieri una ragazza è stata stuprata. In corso le indagini. L’uomo si dichiara innocente.
Qualche giorno fa il mio post Uomini che odiano le donne? ha suscitato un grande dibattito anche tra uomini.
Ci sono due punti importanti da tenere in considerazione:
– molti uomini faticano a discutere del tema stupro: sviano, parlano d’altro, non affrontano l’argomento;
– molti uomini faticano a farsi carico del problema: “Io non sono uno stupratore” dicono. Certo. Però chiediamo di farvi carico non per assumervi colpe che non avete, ma per provare a capire. Noi donne spesso ci analizziamo e discutiamo per capire cosa muove il nostro genere, non solo la singola donna. E’ un processo di analisi utile.
Trovo ormai inutile che dello stupro si discuta tra donne. Ne parliamo da anni. I numeri raccontano che i nostri sforzi non sono sufficienti.
Questo post è per voi ragazzi, è per voi uomini.
Chiedo alle ragazze, alle donne di non intervenire. Sono certa che capirete.
Vi lascio questo spazio, e spero che serva, che vi serva. Ho ancora molta fiducia, so che il momento epocale di passaggio vi chiede uno sforzo enorme e forza interiore: da relazioni di dipendenza millenarie di noi donne verso voi uomini, si sta faticosamente ma inesorabilmente passando a relazioni di parità, di uguale dignità. E’ difficile, lo capiamo.
Serve che chi tra voi è più stabile e forte prenda la parola, inizi un percorso, si faccia portavoce e arresti questo femminicidio atroce. Serve un uomo che riproponga qualità del maschile che siano di ispirazioni agli altri uomini e che migliorino la società tutta. Serve mettersi in ascolto: noi ci siamo.
Questa violenza distrugge ragazze, donne e famiglie. Ma non arresterà il processo verso la pari dignità che è in corso.
Articolo Precedente
Auguri, Se non ora quando
Articolo Successivo
Sesso a scuola e ataviche punizioni
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Cronaca
Francesco si aggrava, l’Italia in preghiera | La diretta. Il Rosario di Zuppi e la messa del vicario a Roma. L’omelia ai diaconi: “L’odio porta il mondo in guerra”
Salute
Cosa sono la piastrinopenia e il rischio sepsi: la guida per leggere il bollettino medico del Papa
Mondo
Medio Oriente, la diretta – Raid israeliani in Libano e tank in Cisgiordania. Hamas: “Con rinvio rilascio detenuti tregua a rischio”
Mosca, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - "Il dialogo tra due presidenti davvero straordinari è promettente. È importante che nulla ostacoli l'attuazione della loro volontà politica". Lo ha dichiarato il portavoce della presidenza russa Dmitri Peskov in un'intervista alla televisione, parlando della fermezza degli Stati Uniti nei confronti di Kiev e sulle dichiarazioni ostili di Trump nei confronti del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Roma, 23 feb. - (Adnkronos) - Resterà per sempre il cantante di "Bandiera gialla", canzone simbolo della musica leggera degli anni '60: Gianni Pettenati è morto nella sua casa di Albenga (Savona) all'età di 79 anni. L'annuncio della scomparsa, avvenuta nella notte, è stato dato con un post sui social dalla figlia Maria Laura: "Nella propria casa, come voleva lui, con i suoi affetti vicino, con l'amore dei suoi figli Maria Laura, Samuela e Gianlorenzo e l'adorato gatto Cipria, dopo una lunga ed estenuante malattia, ci ha lasciato papà. Non abbiamo mai smesso di amarti. Ti abbracciamo forte. Le esequie si terranno in forma strettamente riservata".
Nato a Piacenza il 29 ottobre 1945, Gianni Pettenati debutta nel 1965, vincendo il Festival di Bellaria ed entra a far parte del gruppo degli Juniors e nel 1966, accompagnato dallo stesso gruppo, incide il suo primo 45 giri, una cover di "Like a Rolling Stone" di Bob Dylan intitolata "Come una pietra che rotola", seguita da quello che rimane il suo maggiore successo "Bandiera gialla", versione italiana di "The pied piper" incisa lo stesso anno da Patty Pravo (in lingua originale, come lato B del singolo "Ragazzo Triste" per la promozione del locale Piper Club di Roma, diventando il brano simbolo della famosa discoteca), diventata un evergreen, immancabile quando si gioca al karaoke o nelle serate revival nelle discoteche e nelle feste. Il 45 giri successivo, nuovamente con gli Juniors, è "Il superuomo" (cover di "Sunshine superman" di Donovan), mentre sul lato B del disco compare "Puoi farmi piangere" (cover di "I put a spell on you" di Screamin' Jay Hawkins, incisa con l'arrangiamento della versione di Alan Price), con il testo italiano di Mogol. Sempre nel 1967 Pettenati partecipa al Festival di Sanremo con "La rivoluzione", a Un disco per l'estate con "Io credo in te", al Cantagiro con "Un cavallo e una testa" (scritta da Paolo Conte) e a Scala Reale sul Canale Nazionale della Rai in squadra con il vincitore di quell'anno, Claudio Villa, e con Iva Zanicchi, battendo Gianni Morandi, Sandie Shaw e Dino.
Nel 1968 insieme ad Antoine entra in finale al festival di Sanremo con "La tramontana", brano molto fortunato che il cantante piacentino ha sempre riproposto nei suoi concerti. Seguono altri successi come "Caldo caldo", "Cin cin", "I tuoi capricci" e collaborazioni artistiche con diversi autori della canzone italiana. Critico musicale, Pettenati è autore di diversi libri sulla storia della musica leggera italiana tra cui "Quelli eran giorni - 30 anni di canzoni italiane" (Ricordi, con Red Ronnie); "Gli anni '60 in America" (Edizioni Virgilio); "Mina come sono" (Edizioni Virgilio); "Io Renato Zero" (Edizioni Virgilio); "Alice se ne va" (Edizioni Asefi). Nel 2018 era stata concessa a Pettenati la legge Bacchelli che prevede un assegno vitalizio di 24mila euro annui a favore di cittadini illustri, con meriti in diversi campi, che versino in stato di particolare necessità. (di Paolo Martini)
Parigi, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Tre persone, oltre al presunto autore, sono state arrestate per l'attacco mortale di ieri a Mulhouse, nell'est della Francia. Lo ha reso noto la Procura nazionale antiterrorismo. Il principale sospettato, nato in Algeria 37 anni fa, è stato arrestato poco dopo l'aggressione con coltello che ha ucciso un portoghese di 69 anni e ferito almeno tre agenti della polizia municipale.
Mosca, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - "Il destino ha voluto così, Dio ha voluto così, se così posso dire. Una missione tanto difficile quanto onorevole - difendere la Russia - è stata posta sulle nostre e vostre spalle unite". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin ai soldati che hanno combattuto in Ucraina, durante una cerimonia organizzata al Cremlino in occasione della Giornata dei Difensori della Patria.
Kiev, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invocato l'unità degli Stati Uniti e dell'Europa per giungere a una "pace duratura", alla vigilia del terzo anniversario dell'invasione russa e sulla scia della svolta favorevole a Mosca presa da Donald Trump.
"Dobbiamo fare del nostro meglio per una pace duratura e giusta per l'Ucraina. Ciò è possibile con l'unità di tutti i partner: ci vuole la forza di tutta l'Europa, la forza dell'America, la forza di tutti coloro che vogliono una pace duratura", ha scritto Zelensky su Telegram.
Parigi, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Tre persone, oltre al presunto autore, sono state arrestate per l'attacco mortale di ieri a Mulhouse, nell'est della Francia. Lo ha reso noto la Procura nazionale antiterrorismo. Il principale sospettato, nato in Algeria 37 anni fa, è stato arrestato poco dopo l'aggressione con coltello che ha ucciso un portoghese di 69 anni e ferito almeno tre agenti di polizia municipale.
Beirut, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Decine di migliaia di persone si sono radunate per partecipare ai funerali di Hassan Nasrallah, in uno stadio alla periferia di Beirut. Molte le bandiere di Hezbollah e i ritratti del leader assassinato che ha guidato il movimento libanese, sostenuto dall'Iran, per oltre tre decenni. Uomini, donne e bambini provenienti dal Libano e da altri luoghi hanno camminato a piedi nel freddo pungente per raggiungere il luogo della cerimonia, ritardata per motivi di sicurezza dopo la morte di Nasrallah avvenuta in un massiccio attacco israeliano al bastione di Hezbollah a Beirut sud a settembre.
Mentre la folla si radunava, i media statali libanesi hanno riferito di attacchi israeliani in alcune zone del Libano meridionale, tra cui una località a circa 20 chilometri dal confine. L'esercito israeliano ha affermato di aver colpito nel Libano meridionale "diversi lanciarazzi che rappresentavano una minaccia imminente per i civili israeliani". Ritratti giganti di Nasrallah e di Hashem Safieddine (il successore designato di Nasrallah, ucciso in un altro attacco aereo israeliano prima che potesse assumere l'incarico) sono stati affissi sui muri e sui ponti nella parte sud di Beirut. Uno è stata appeso anche sopra un palco eretto sul campo del gremito Camille Chamoun Sports City Stadium, alla periferia della capitale, dove si svolgeranno i funerali dei due leader.
Lo stadio ha una capienza di circa 50mila persone, ma gli organizzatori di Hezbollah hanno installato decine di migliaia di posti a sedere extra sul campo e all'esterno, dove i partecipanti potranno seguire la cerimonia su uno schermo gigante. Hezbollah ha invitato alla cerimonia alti funzionari libanesi, alla presenza del presidente del parlamento iraniano, Mohammad Bagher Ghalibaf, e del ministro degli Esteri Abbas Araghchi. Quest'ultimo, in un discorso da Beirut, ha descritto i leader assassinati come "due eroi della resistenza" e ha giurato che "il cammino della resistenza continuerà".