E i democratici ora puntano a cambiare le regole: solo un candidato alle primarie
Mentre le consultazioni di coalizione incoronano Marco Doria in quota Sel, all'interno del Partito democratico divampa la polemica. E il segretario Bersani prova a cambiare lo statuto: "Sarebbe cosa buona e logica che selezionassimo la nostra candidatura per vie interne"
“Solo un’ammaccatura”: Pier Luigi Bersani sminuisce, nega, rimuove. E di fronte alla débacle del Pd a Genova arriva a definirsi “sereno”. Non senza aggiungere, dettando la linea al partito: “Ora lavoriamo ventre a terra per la vittoria di Marco Doria alle elezioni”. “Sereno? Bersani dice che è sereno? Dovrebbe essere incazzato nero. E poi, certo, dopo, siamo tutti per Doria”, commenta il sindaco di Bari, Michele Emiliano. A guardare i meri fatti, c’è poco da star sereni: le due candidate del Pd a Genova, Marta Vincenzi e Roberta Pinotti sono state sbaragliate da Marco Doria, i vertici del Pd ligure sono dimissionari, la Vincenzi si sfoga su Twitter con furia rara, la Pinotti medita di ritirarsi a vita privata. E nel frattempo, i vertici del Pd che fanno? Ragionano intorno a un ripensamento dello Statuto in modo che in caso di primarie di coalizione, il Pd corra con un candidato unico: “Sarebbe cosa buona e logica che il Pd selezionasse la sua candidatura per vie interne”, spiega Bersani. Che già nel primo pomeriggio di ieri, dopo una notte e una mattinata di silenzio, aveva dato la sua versione: “Le primarie hanno una loro logica. Questi sono gli esiti di avere più candidati del Pd”.
Che la Vincenzi e la Pinotti rischiassero di perdere, però, era un timore che aleggiava al Nazareno. “Alla fine, quelle due si sono messe a litigare”, dice qualcuno dello staff del segretario. Personalismi inevitabili? Non si poteva chiedere un passo indietro? “Se si sono volute presentare, non potevamo impedirglielo. Le regole sono queste”, spiega Chiara Geloni, direttore di Youdem. Sarà colpa delle regole, ma la sequenza agghiacciante delle consultazioni perse in luoghi importanti pone più di qualche problema. Era il febbraio 2009 quando Renzi vinse le primarie di Firenze, contro i candidati sostenuti dai big democratici. Nel 2010 Vendola impose le consultazioni per la candidatura alla guida della Puglia e le vinse contro lo sfidante democratico, Francesco Boccia. La vittoria di Giuliano Pisapia, candidato di Sel, a Milano provocò un terremoto nei vertici del partito locale. Il candidato di Sel, Zedda prevalse pure a Cagliari. A Napoli le consultazioni finirono annullate a colpi di denunce di brogli, e alle elezioni vinse De Magistris, presentato dall’Idv.
Se è per la tornata in corso, a Palermo, dopo lunghe trattative, il Pd ha scelto di appoggiare Rita Borsellino, che del Pd non ha neanche la tessera (mentre il democratico Davide Faraone è sostenuto dai renziani) e a Taranto Vendola sta imponendo la ricandidatura di Stefàno, sindaco uscente. Possibile che il Pd non riesca a individuare un candidato vincente? Scrive su Twitter, Paolo Gentiloni: “Tutta colpa di un Pd diviso tra due candidati, si dice ora. Ma a Milano, Napoli e Cagliari ne avevamo uno. E a Torino due (dove ha vinto Fassino, ndr). O no?”. E Renzi: “La colpa non va data alle primarie, ma al candidato del Pd”. Davide Zoggia, responsabile Enti Locali del partito, ricorda che nel 2011 il Pd ha vinto ad Alessandria, Asti, Como, Monza, Verona, Gorizia, Parma, Piacenza (dove in realtà il candidato di Bersani è risultato perdente), Pistoia. Ma, mentre ribadisce che va considerata l’ipotesi di non correre con più di un candidato del partito, ammette che quanto meno un errore di valutazione politica c’è stata: “O il sindaco uscente viene ricandidato e non si fanno le primarie, oppure le primarie non si fanno. Altrimenti si danno degli strani messaggi agli elettori”.
Ambiguità. “Siamo di fronte non a un campanello, ma a un’orchestra d’allarme”, spiega Gentiloni. Perché, evidentemente “quelli del Pd non sono considerati candidati credibili”. Che fare, dunque? Ogni tanto le parole congresso anticipato tornano ad entrare nel vocabolario democratico. Gentiloni si limita a dire che non sarebbe male fare una riunione. Rincara la dose Sergio Cofferati: “C’è il calo secco e rilevante dei votanti dovuto al quadro politico nazionale e poi c’è una secca sconfitta del Pd”. Cofferati ricorda come l’affluenza sia stata “appena dignitosa”. Parla del gioco di rivalità personali e correntizie che non si riescono a ricomporre. E poi collega anche il risultato genovese al disimpegnodella politica, che sta anche nella delega che i partiti hanno dato a Monti. Certo, se accanto alle sconfitte nelle consultazioni, si leggono i sondaggi che registrano contemporaneamente una grande fiducia in Monti e la sfiducia nei dirigenti democrats, sembra proprio che gli elettori del Pd siano utili a qualcun’altro. Salvatore Vassallo (che dello statuto del Pd è autore e le primarie le difende a spada tratta) fa un’analisi in termini di voti: “La forza elettorale del Pd, misurata alle regionali del 2010, è pari al 35 per cento dei votanti, quella di Sel al 2,8 per cento. Il rapporto tra l’elettorato del Pd e quello dei partiti alla sua sinistra è di 5 a 1. Il problema sta forse nella reputazione della sua attuale classe dirigente”. E intanto sulla rivista Qdr i giovani veltroniani chiedono le dimissioni di Zoggia.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Fulco Pratesi ha saputo non solo denunciare i mali che affliggono l'ambiente ma ha saputo esercitare una grande funzione pedagogica di informazione e formazione sui temi ambientali. Personalmente ricordo il grande contributo di consigli e di indicazioni durante il periodo in cui sono stato ministro dell'Ambiente e in particolare per l'azione che condussi per la costituzione dei Parchi nazionali e per portare la superficie protetta del paese ad un livello più europeo. Ci mancherà molto". Lo afferma Valdo Spini, già ministro dell'Ambiente nei Governi Ciampi e Amato uno.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Le immagini che arrivano dalla città di Messina, dove si sono verificati scontri tra Forze dell'Ordine e manifestanti nel corso di una manifestazione no ponte, mi feriscono come messinese e come rappresentante delle istituzioni. Esprimo tutta la mia solidarietà alle Forze dell'Ordine e all'agente ferito, cui auguro una pronta guarigione, e condanno fermamente quanto accaduto. Esprimere il proprio dissenso non autorizza a trasformare una manifestazione in un esercizio di brutalità”. Lo afferma la senatrice di Fratelli d'Italia Ella Bucalo.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - “Inaccettabile quanto accaduto oggi a Messina in occasione del corteo contro la costruzione del Ponte sullo Stretto. Insulti, intolleranza, muri del centro imbrattati con scritte indegne, violenze contro le Forze dell’Ordine. È assurdo manifestare con simili metodi, coinvolgendo personaggi che nulla possono avere a che fare con il normale confronto democratico. Ferma condanna per quanto accaduto, e solidarietà alle Forze dell’Ordine che hanno gestito con grande professionalità i momenti più tesi della giornata”. Così Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Siamo orgogliosi della nostra Marina militare italiana che, con il Vespucci, ha portato nel mondo le eccellenze e i valori del nostro Paese. Bentornati a casa: la vostra impresa, che ho avuto la fortuna di poter vivere personalmente nella tappa di Tokyo, è motivo di vanto per ogni italiano. Grazie!” Così il capogruppo della Lega in commissione Difesa alla Camera Eugenio Zoffili.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Di fronte a quanto sta avvenendo nel mondo, agli stravolgimenti geopolitici e all’aggressione subita ieri alla Casa Bianca dal presidente ucraino, troviamo gravi e fuori luogo le considerazioni dei capigruppo di Fdi. Non è una questione di contabilità ma di rispetto verso il Parlamento. E in ogni caso la premier Meloni è venuta a riferire in Parlamento solo prima dei Consigli europei, come hanno fatto tutti gli altri suoi predecessori, perché era un suo dovere. E da oltre un anno e mezzo non risponde alle domande libere di un Premier time in Aula. Oggi siamo di fronte ad una gravissima crisi internazionale e alla vigilia di un Consiglio europeo che dovrà prendere decisioni importanti per l’Ucraina e per l’Europa. Dovrebbe essere la stessa Giorgia Meloni a sentire l’urgenza di venire in Aula per dire al Paese, in Parlamento, non con un video sui social, da che parte sta il Governo italiano e quale contributo vuole dare, in sede europea, per trovare una soluzione". Lo affermano i capigruppo del Pd al Senato, alla Camera e al Parlamento europeo Francesco Boccia, Chiara Braga e Nicola Zingaretti.
"Per questo -aggiungono- ribadiamo la nostra richiesta: è urgente e necessario che la presidente del Consiglio venga in Aula prima del Consiglio europeo del 6 marzo. Non si tratta di una concessione al Parlamento, che merita maggior rispetto da parte degli esponenti di Fdi e di Giorgia Meloni che continua a sottrarsi al confronto”.
(Adnkronos) - "La scomparsa di Fulco mi addolora profondamente. Con lui ho condiviso anni di passione e impegno per la tutela dell’ambiente: io come presidente del Wwf Italia dal 1992 al 1998 (e membro del Board internazionale con il principe Filippo), lui come figura guida e poi presidente onorario dell’associazione, dopo la breve parentesi politica che lo aveva tenuto lontano. Fulco è stato un punto di riferimento per tutti noi che ci siamo dedicati alla salvaguardia della natura. Le sue idee, la sua capacità di coinvolgere e di trasmettere amore per la biodiversità resteranno un esempio prezioso". Lo afferma Grazia Francescato, già presidente dei Verdi e del Wwf Italia, ricordando Fulco Pratesi.
"Insieme -ricorda- abbiamo sognato e lavorato per un mondo più giusto e sostenibile, dividendoci persino la stessa scrivania pur di coordinare al meglio le nostre iniziative. In questo momento di grande tristezza voglio ricordarlo come un uomo coerente e generoso, che non ha mai smesso di credere nella forza delle idee e nell’importanza di agire in difesa del nostro pianeta. Ai suoi familiari e a tutti coloro che gli hanno voluto bene va il mio sentito cordoglio. Fulco resterà sempre nel mio cuore e in quello di tutti coloro che l’hanno conosciuto e hanno collaborato con lui. Il suo insegnamento e la sua dedizione alla natura continueranno a ispirare il nostro lavoro e le prossime generazioni".
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Vicinanza e solidarietà da parte di Fratelli d’Italia alle forze dell’ordine che anche oggi sono state bersaglio di violenze ingiustificate da parte dei soliti professionisti della violenza ormai sempre più coccolati dalla sinistra locale, che questa volta hanno cercato di colpire la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università bolognese alla presenza del ministro Bernini e al rettore, a cui va la nostra vicinanza”. Così Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
non riesci a leggere ilfattoquotidiano.it perché hai negato i consensi relativi alla pubblicità. Per continuare a leggerci accetta i consensi o diventa nostro Sostenitore (in questo modo navigherai senza nessuna inserzione).
Ti ricordiamo che il nostro lavoro ha un costo ripagato dalla pubblicità e dai sostenitori. Il tuo aiuto è per noi indispensabile.
Se clicchi “Accetta i consensi” acconsenti in questo modo al trattamento dei tuoi dati personali mediante l'impiego di tutti i cookie presenti sul sito, fermo restando la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento. Navigherai in modo totalmente gratuito e potrai visualizzare fino ad un massimo di 5 articoli al mese, e vedrai la pubblicità. Che cosa sono i cookie?
Se clicchi su “Rifiuta e Sostienici” sottoscrivi un abbonamento Sostenitore a “ilfattoquotidiano.it”, al costo promozionale di 1€ al mese per 3 mesi. A decorrere dal quarto mese il costo dell'abbonamento diverrà di 5,99€ al mese, il tutto mantenendo le tue attuali impostazioni. Da abbonato potrai navigare senza alcun tipo di pubblicità.
Politica
E i democratici ora puntano a cambiare
le regole: solo un candidato alle primarie
Mentre le consultazioni di coalizione incoronano Marco Doria in quota Sel, all'interno del Partito democratico divampa la polemica. E il segretario Bersani prova a cambiare lo statuto: "Sarebbe cosa buona e logica che selezionassimo la nostra candidatura per vie interne"
“Solo un’ammaccatura”: Pier Luigi Bersani sminuisce, nega, rimuove. E di fronte alla débacle del Pd a Genova arriva a definirsi “sereno”. Non senza aggiungere, dettando la linea al partito: “Ora lavoriamo ventre a terra per la vittoria di Marco Doria alle elezioni”. “Sereno? Bersani dice che è sereno? Dovrebbe essere incazzato nero. E poi, certo, dopo, siamo tutti per Doria”, commenta il sindaco di Bari, Michele Emiliano. A guardare i meri fatti, c’è poco da star sereni: le due candidate del Pd a Genova, Marta Vincenzi e Roberta Pinotti sono state sbaragliate da Marco Doria, i vertici del Pd ligure sono dimissionari, la Vincenzi si sfoga su Twitter con furia rara, la Pinotti medita di ritirarsi a vita privata. E nel frattempo, i vertici del Pd che fanno? Ragionano intorno a un ripensamento dello Statuto in modo che in caso di primarie di coalizione, il Pd corra con un candidato unico: “Sarebbe cosa buona e logica che il Pd selezionasse la sua candidatura per vie interne”, spiega Bersani. Che già nel primo pomeriggio di ieri, dopo una notte e una mattinata di silenzio, aveva dato la sua versione: “Le primarie hanno una loro logica. Questi sono gli esiti di avere più candidati del Pd”.
Che la Vincenzi e la Pinotti rischiassero di perdere, però, era un timore che aleggiava al Nazareno. “Alla fine, quelle due si sono messe a litigare”, dice qualcuno dello staff del segretario. Personalismi inevitabili? Non si poteva chiedere un passo indietro? “Se si sono volute presentare, non potevamo impedirglielo. Le regole sono queste”, spiega Chiara Geloni, direttore di Youdem. Sarà colpa delle regole, ma la sequenza agghiacciante delle consultazioni perse in luoghi importanti pone più di qualche problema. Era il febbraio 2009 quando Renzi vinse le primarie di Firenze, contro i candidati sostenuti dai big democratici. Nel 2010 Vendola impose le consultazioni per la candidatura alla guida della Puglia e le vinse contro lo sfidante democratico, Francesco Boccia. La vittoria di Giuliano Pisapia, candidato di Sel, a Milano provocò un terremoto nei vertici del partito locale. Il candidato di Sel, Zedda prevalse pure a Cagliari. A Napoli le consultazioni finirono annullate a colpi di denunce di brogli, e alle elezioni vinse De Magistris, presentato dall’Idv.
Se è per la tornata in corso, a Palermo, dopo lunghe trattative, il Pd ha scelto di appoggiare Rita Borsellino, che del Pd non ha neanche la tessera (mentre il democratico Davide Faraone è sostenuto dai renziani) e a Taranto Vendola sta imponendo la ricandidatura di Stefàno, sindaco uscente. Possibile che il Pd non riesca a individuare un candidato vincente? Scrive su Twitter, Paolo Gentiloni: “Tutta colpa di un Pd diviso tra due candidati, si dice ora. Ma a Milano, Napoli e Cagliari ne avevamo uno. E a Torino due (dove ha vinto Fassino, ndr). O no?”. E Renzi: “La colpa non va data alle primarie, ma al candidato del Pd”. Davide Zoggia, responsabile Enti Locali del partito, ricorda che nel 2011 il Pd ha vinto ad Alessandria, Asti, Como, Monza, Verona, Gorizia, Parma, Piacenza (dove in realtà il candidato di Bersani è risultato perdente), Pistoia. Ma, mentre ribadisce che va considerata l’ipotesi di non correre con più di un candidato del partito, ammette che quanto meno un errore di valutazione politica c’è stata: “O il sindaco uscente viene ricandidato e non si fanno le primarie, oppure le primarie non si fanno. Altrimenti si danno degli strani messaggi agli elettori”.
Ambiguità. “Siamo di fronte non a un campanello, ma a un’orchestra d’allarme”, spiega Gentiloni. Perché, evidentemente “quelli del Pd non sono considerati candidati credibili”. Che fare, dunque? Ogni tanto le parole congresso anticipato tornano ad entrare nel vocabolario democratico. Gentiloni si limita a dire che non sarebbe male fare una riunione. Rincara la dose Sergio Cofferati: “C’è il calo secco e rilevante dei votanti dovuto al quadro politico nazionale e poi c’è una secca sconfitta del Pd”. Cofferati ricorda come l’affluenza sia stata “appena dignitosa”. Parla del gioco di rivalità personali e correntizie che non si riescono a ricomporre. E poi collega anche il risultato genovese al disimpegnodella politica, che sta anche nella delega che i partiti hanno dato a Monti. Certo, se accanto alle sconfitte nelle consultazioni, si leggono i sondaggi che registrano contemporaneamente una grande fiducia in Monti e la sfiducia nei dirigenti democrats, sembra proprio che gli elettori del Pd siano utili a qualcun’altro. Salvatore Vassallo (che dello statuto del Pd è autore e le primarie le difende a spada tratta) fa un’analisi in termini di voti: “La forza elettorale del Pd, misurata alle regionali del 2010, è pari al 35 per cento dei votanti, quella di Sel al 2,8 per cento. Il rapporto tra l’elettorato del Pd e quello dei partiti alla sua sinistra è di 5 a 1. Il problema sta forse nella reputazione della sua attuale classe dirigente”. E intanto sulla rivista Qdr i giovani veltroniani chiedono le dimissioni di Zoggia.
da Il Fatto Quotidiano del 14 febbraio 2012
C'era una volta la Sinistra
di Antonio Padellaro e Silvia Truzzi 12€ AcquistaArticolo Precedente
Il più Masoch dei partiti
Articolo Successivo
‘Zero privilegi Puglia’: raccolta firme dei grillini per tagliare costi del sistema regionale
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Starmer riceve Zelensky: ‘Con Kiev finché necessario’. Orban all’Ue: ‘Serve un canale con Putin’. Macron: ‘Vorrà Moldavia e Romania. Dialogo? Nulla è escluso’
Politica
Trump-Zelensky, è scontro tra Lega e FI. Opposizioni a Meloni: “Venga in Aula prima del Consiglio Ue”
Mondo
La lite dei leader nello Studio Ovale. “Giochi con la III guerra mondiale” – la trascrizione | Le immagini
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Fulco Pratesi ha saputo non solo denunciare i mali che affliggono l'ambiente ma ha saputo esercitare una grande funzione pedagogica di informazione e formazione sui temi ambientali. Personalmente ricordo il grande contributo di consigli e di indicazioni durante il periodo in cui sono stato ministro dell'Ambiente e in particolare per l'azione che condussi per la costituzione dei Parchi nazionali e per portare la superficie protetta del paese ad un livello più europeo. Ci mancherà molto". Lo afferma Valdo Spini, già ministro dell'Ambiente nei Governi Ciampi e Amato uno.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Le immagini che arrivano dalla città di Messina, dove si sono verificati scontri tra Forze dell'Ordine e manifestanti nel corso di una manifestazione no ponte, mi feriscono come messinese e come rappresentante delle istituzioni. Esprimo tutta la mia solidarietà alle Forze dell'Ordine e all'agente ferito, cui auguro una pronta guarigione, e condanno fermamente quanto accaduto. Esprimere il proprio dissenso non autorizza a trasformare una manifestazione in un esercizio di brutalità”. Lo afferma la senatrice di Fratelli d'Italia Ella Bucalo.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - “Inaccettabile quanto accaduto oggi a Messina in occasione del corteo contro la costruzione del Ponte sullo Stretto. Insulti, intolleranza, muri del centro imbrattati con scritte indegne, violenze contro le Forze dell’Ordine. È assurdo manifestare con simili metodi, coinvolgendo personaggi che nulla possono avere a che fare con il normale confronto democratico. Ferma condanna per quanto accaduto, e solidarietà alle Forze dell’Ordine che hanno gestito con grande professionalità i momenti più tesi della giornata”. Così Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Siamo orgogliosi della nostra Marina militare italiana che, con il Vespucci, ha portato nel mondo le eccellenze e i valori del nostro Paese. Bentornati a casa: la vostra impresa, che ho avuto la fortuna di poter vivere personalmente nella tappa di Tokyo, è motivo di vanto per ogni italiano. Grazie!” Così il capogruppo della Lega in commissione Difesa alla Camera Eugenio Zoffili.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Di fronte a quanto sta avvenendo nel mondo, agli stravolgimenti geopolitici e all’aggressione subita ieri alla Casa Bianca dal presidente ucraino, troviamo gravi e fuori luogo le considerazioni dei capigruppo di Fdi. Non è una questione di contabilità ma di rispetto verso il Parlamento. E in ogni caso la premier Meloni è venuta a riferire in Parlamento solo prima dei Consigli europei, come hanno fatto tutti gli altri suoi predecessori, perché era un suo dovere. E da oltre un anno e mezzo non risponde alle domande libere di un Premier time in Aula. Oggi siamo di fronte ad una gravissima crisi internazionale e alla vigilia di un Consiglio europeo che dovrà prendere decisioni importanti per l’Ucraina e per l’Europa. Dovrebbe essere la stessa Giorgia Meloni a sentire l’urgenza di venire in Aula per dire al Paese, in Parlamento, non con un video sui social, da che parte sta il Governo italiano e quale contributo vuole dare, in sede europea, per trovare una soluzione". Lo affermano i capigruppo del Pd al Senato, alla Camera e al Parlamento europeo Francesco Boccia, Chiara Braga e Nicola Zingaretti.
"Per questo -aggiungono- ribadiamo la nostra richiesta: è urgente e necessario che la presidente del Consiglio venga in Aula prima del Consiglio europeo del 6 marzo. Non si tratta di una concessione al Parlamento, che merita maggior rispetto da parte degli esponenti di Fdi e di Giorgia Meloni che continua a sottrarsi al confronto”.
(Adnkronos) - "La scomparsa di Fulco mi addolora profondamente. Con lui ho condiviso anni di passione e impegno per la tutela dell’ambiente: io come presidente del Wwf Italia dal 1992 al 1998 (e membro del Board internazionale con il principe Filippo), lui come figura guida e poi presidente onorario dell’associazione, dopo la breve parentesi politica che lo aveva tenuto lontano. Fulco è stato un punto di riferimento per tutti noi che ci siamo dedicati alla salvaguardia della natura. Le sue idee, la sua capacità di coinvolgere e di trasmettere amore per la biodiversità resteranno un esempio prezioso". Lo afferma Grazia Francescato, già presidente dei Verdi e del Wwf Italia, ricordando Fulco Pratesi.
"Insieme -ricorda- abbiamo sognato e lavorato per un mondo più giusto e sostenibile, dividendoci persino la stessa scrivania pur di coordinare al meglio le nostre iniziative. In questo momento di grande tristezza voglio ricordarlo come un uomo coerente e generoso, che non ha mai smesso di credere nella forza delle idee e nell’importanza di agire in difesa del nostro pianeta. Ai suoi familiari e a tutti coloro che gli hanno voluto bene va il mio sentito cordoglio. Fulco resterà sempre nel mio cuore e in quello di tutti coloro che l’hanno conosciuto e hanno collaborato con lui. Il suo insegnamento e la sua dedizione alla natura continueranno a ispirare il nostro lavoro e le prossime generazioni".
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Vicinanza e solidarietà da parte di Fratelli d’Italia alle forze dell’ordine che anche oggi sono state bersaglio di violenze ingiustificate da parte dei soliti professionisti della violenza ormai sempre più coccolati dalla sinistra locale, che questa volta hanno cercato di colpire la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università bolognese alla presenza del ministro Bernini e al rettore, a cui va la nostra vicinanza”. Così Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.