La crisi continua ad avere pesanti ripercussioni sull’economia greca che nel quarto trimestre del 2011 ha segnato una contrazione del 7% rispetto allo stesso periodo del 2010. Il dato, diffuso dall’ufficio statistico nazionale, è ancora peggiore delle ultime stime, che prevedevano una contrazione del 6% legata all’impatto dei tagli alle retribuzioni e degli aumenti delle tasse chiesti da Ue e Fmi. Il 2011 quindi è stato per Atene il quinto anno consecutivo di recessione.
Questa mattina la Grecia ha collocato sul mercato titoli per 1,3 miliardi di euro a 90 giorni con un rendimento del 4,61%. La domanda è stata pari a 2,7 volte l’importo offerto, come ha riferito l’agenzia nazionale del debito. Intanto, dopo l’approvazione delle misure di austerity da parte del Parlamento ellenico, oggi pomeriggio si svolgerà la riunione del Consiglio dei Ministri, dove il premier Lucas Papademos e la sua squadra dovranno decidere azioni immediate per attuare il piano di salvataggio. In particolare c’è l’urgenza di capire da dove tirar fuori i 325 milioni di euro di risparmi che domani dovranno essere presentati all’Eurogruppo. Quella cifra, parte del pacchetto di economie da 3,3 miliardi da attuare nel 2012, dovrebbe venire da tagli ai ministeri, “non alle pensioni”, ha precisato ieri il portavoce dell’esecutivo Pantelis Kapsis. Ieri è stato annunciato inoltre che le elezioni anticipate si terranno in aprile. La Ue, che non considera ancora la Grecia fuori dal rischio default, vuole da Atene anche un impegno scritto dei leader politici: chiunque vinca le elezioni dovrà portare avanti il programma di austerità.
La risposta europea all’approvazione del piano di austerità è stata positiva, ma tutti hanno invitato Atene ad attuare con determinazione le misure previste. Il rischio è che la troika, a giugno, esamini le misure adottate e se queste non corrisponderanno agli impegni, imponga mosse drastiche, come ulteriori riduzioni dei salari nel settore pubblico, tagli alla spesa sociale e alla difesa. Secondo gli accordi Ue, Fmi e Bce verificano a intervalli regolari i progressi della Grecia, con 12 verifiche in totale.