Anche in Sardegna il Pdl nella bufera per le irregolarità nei tesseramenti. Dopo Bari, Savona, Vicenza, Modena e Salerno, nella provincia del Medio campidano sono state segnalate una ventina di tessere false. La questione ha avuto immediate ripercussioni ai vertici locali del partito, con le dimissioni del coordinatore provinciale, Ettore Melis. La questione è stata portata alla luce dagli stessi cittadini, che una volta scoperto di essere stati tesserati a loro insaputa nel Pdl si sono rivolti, alcuni via e-mail, direttamente ai vertici del coordinamento provinciale. In uno dei messaggi si legge: “La sottoscritta, dopo aver appreso di esser stata inserita nell’elenco degli iscritti al partito del Pdl senza aver mai fatto richiesta scritta, chiede, con la presente, l’immediata cancellazione. In difetto di ciò, sarò costretta ad esporre formale denuncia agli organi competenti a riceverla. Resto in attesa – conclude l’e-mail – di un sollecito adempimento alla mia richiesta con conferma scritta dell’avvenuta cancellazione”. Dieci le iscrizioni false accertate, ma sarebbero almeno 18 gli ignari tesserati al Pdl.

Il caso tessere false del Pdl, quindi, continua ad allargarsi a macchia d’olio e rischia di espandersi proprio quando la stagione congressuale del partito entra nel vivo e in vista di elezioni amministrative che potrebbero far registrare un calo di consensi non irrilevante. Il coordinatore dimissionario della provincia del Medio Campano, Ettore Melis, ha commentato: “Confermo appieno la notizia delle tessere false nella nostra provincia. Sono senza parole. Abbiamo chiesto l’annullamento del congresso provinciale, ma saranno gli organi preposti a decidere il da farsi”.

Ed anche il deputato del Pdl e coordinatore regionale del partito in Sardegna, Settimo Nizzi, ha “stigmatizzato” il caso. “Non so chi sia responsabile – ha detto –  ma ribadisco che dal punto di vista morale il fatto è da condannare. Se qualcuno ha i nomi dei responsabili li faccia e, se si ritiene danneggiato, sporga denuncia alla Procura della Repubblica. Se qualcuno lo ha fatto per goliardia – ha proseguito Nizzi – ha arrecato un grave danno d’immagine al partito”. “Sono capitati diversi episodi simili in tutta Italia, ma comunque, al di là della questione morale, tecnicamente – ha spiegato il coordinatore – queste persone non avrebbero potuto votare ed incidere sull’esito dei congressi. La verifica è stata fatta e senza documento di identità nessuno può recarsi a votare”. In merito al congresso del Medio Campidano, Nizzi è stato categorico: “In tutta la Sardegna i congressi si faranno regolarmente, compreso quello del Medio Campidano, l’ultimo giorno utile, il 3 marzo”.

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