Il Procuratore capo di Torino, Gian Carlo Caselli

Fumogeni, striscioni e slogan di protesta: a Genova è stato accolto così il procuratore capo di Torino, Gian Carlo Caselli, nel capoluogo ligure per presentare “Assalto alla giustizia”, il suo ultimo libro edito da Melampo. A differenza di quanto accaduto nei giorni scorsi (quando le presentazioni del libro di Caselli erano state annullate per motivi di ordine pubblico), questa volta il magistrato a Genova ha deciso di andarci. E ha trovato ad aspettarlo, fuori dalla sede del Comune (il luogo scelto per la presentazione), alcune decine di esponenti del movimento No Tav e un ingente numero di forze dell’ordine in assetto antisommossa. Queste ultime hanno impedito ai manifestati di arrivare fino all’ingresso di Palazzo di città attraverso i vicoli del centro storico. I No Tav hanno lanciato alcuni fumogeni e una bomboletta di vernice contro i celerini, ma non si sono verificati scontri. La tensione, tuttavia, rimane alta. I contestatori protestano contro il progetto dell’Alta velocità in val di Susa e, soprattutto, contro gli arresti degli autonomi ordinati lo scorso mese proprio dal procuratore di Torino.

Nei giorni scorsi Caselli era stato minacciato a Lugano e a Milano, dove le due presentazioni del libro presso la Feltrinelli Duomo e a Cormano sono state rinviate su richiesta dello stesso magistrato per “motivi di ordine pubblico”. I manifestanti di Genova, in minoranza rispetto alle forze dell’ordine, hanno urlato slogan contro la Tav, la mafia e contro il procuratore stesso. C’è uno striscione con scritto “Caselli: Tav? Baciamo le mani. Liberi tutti subito”, mentre sui muri adiacenti al Comune sono comparse scritte inequivocabili (“Caselli boia”). Tra i contestatori ci sono i ragazzi dell’Unione Studenti di Genova e gli attivisti di Aut Aut 357, presenti per esprimere il proprio dissenso verso gli arresti del mese scorso in merito agli incidenti avvenuti nel cantiere Tav in Val di Susa. In carcere c’è anche un attivista genovese del quale amici e familiari, nei giorni scorsi, hanno chiesto la scarcerazione e per il quale i manifestanti hanno urlato slogan.

”Se uno si limita a protestare, fa quello che la democrazia gli consente, ma dare del boia a un magistrato o a un poliziotto non è simpatico e non mi pare un granché democratico”: così il diretto interessato ha commentato le proteste che hanno accompagnato la sua visita a Genova. “Ieri abbiamo annullato l’iniziativa di Milano – ha spiegato Caselli – perché si svolgeva in una situazione logistica che esponeva la gente perbene a una circolazione non di idee, ma di qualcos’altro di meno simpatico. Oggi la situazione era diversa”. Sul quid della contestazione, poi, il procuratore capo di Torino ha spiegato che “il pm è il primo anello di una sequenza che poi prevede il gip e ora ci sono tre ordinanze del tribunale della Libertà. In uno stato di diritto si tenga conto anche di questo”.

Il bilancio della contestazione parla di un vetro del palazzo che ospita la Prefettura e la Provincia di Genova infranto e di un’auto danneggiata nei pressi di via Garibaldi. Alcuni momenti di tensione si sono registrati proprio di fronte a palazzo Spinola, ma non ci sono stati scontri. La manifestazione era stata annunciata ieri dal sito internet del centro sociale genovese Aut aut: “La sua presenza non è gradita: domani saremo in piazza per spiegare alla città tutto ciò che Caselli – consapevolmente e strumentalmente – non dice a proposito della Tav. Per chi risponde con la criminalizzazione e gli arresti ai movimenti sociali di opposizione in questa città non c’è posto”.

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