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Legge anti-corruzione, scatta la petizione online

Il sito Avaaz ha promosso una raccolta firme per chiedere al Guardasigilli Paola Severino una legge efficace. I punti a cui è ispirata sono contenuti anche nella precedente proposta del Fatto
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“Fra pochi giorni il ministro della Giustizia annuncerà i pilastri della nuova legge anti-corruzione: potrebbe essere l’occasione migliore che l’Italia abbia mai avuto per fermare questo crimine odioso. Ma se non saremo in tanti a intervenire ora potremmo ritrovarci con una legge annacquata e inutile”. Il sito di petizioni online Avaaz ha promosso una raccolta firme online per chiedere al Guardasigilli Paola Severino una legge anticorruzione efficace per “dare ai giudici gli strumenti necessari per le indagini, vietare ai politici corrotti di candidarsi e proteggere chi sporge denuncia contro abusi e irregolarità”. E in pochissime ore hanno aderito migliaia di cittadini.

I punti imprescindibili su cui dovrebbe concentrarsi la formulazione della nuova norma sono chiari e si sono ispirati anche alla precedente proposta del Fatto. “I giudici – leggiamo online – e gli esperti ritengono che la battaglia contro la corruzione abbia bisogno di strumenti legali forti, inclusa la ratifica immediata delle convenzioni internazionali, l’esclusione dei politici condannati per corruzione dalle elezioni, la protezione di chi sporge denuncia contro i casi di corruzione, l’introduzione di nuovi crimini legati alla corruzione, e molto altro”. Richieste che il Pdl sta facendo di tutto per indebolire al fine di produrre una legge annacquata, “ma con le elezioni amministrative alle porte i nostri politici sono molto attenti all’opinione pubblica”. Il comitato promotore della raccolta firme è però convinto che “se saremo in tanti a ricordare che il loro voto su questa legge potrebbe costare loro la rielezione, potremmo incassare la legge anti-corruzione di cui ha bisogno il nostro paese”.

Nei prossimi giorni le adesioni saranno consegnate al ministro Severino, ma anche ai presidenti di Camera e Senato visto che il provvedimento sarà sottoposto al Parlamento. “L’Italia è al 69esimo posto nella classifica mondiale dei paesi più corrotti al mondo – spiega Giulia Innocenzi di Avaaz-. Un dato che ci costa 60 miliardi di euro l’anno e che ha conseguenze velenose sulla nostra democrazia. Tra queste, la presenza di cento onorevoli indagati e condannati”. Secondo la Innocenzi questa battaglia si preannuncia come una “sfida buoni contro cattivi”. Ma, a differenza, del governo precedente, questo esecutivo sembra molto attento all’opinione pubblica: “I ministri lo hanno dimostrato dall’Ici alla Chiesa fino alla necessità di trasparenza per i patrimoni dei politici”. E il Guardasigilli non potrà ignorare il desiderio di migliaia di cittadini per una legge giusta, “per ripulire la nostra democrazia una volta per tutte”.

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