Imprenditori, professionisti e funzionari regionali e comunali sono stati arrestati a Bari nell’ambito di un’inchiesta sulla costruzione di opere edilizie. Tra queste, due grandi parcheggi sotterranei realizzati negli anni scorsi dalla società Dec dei fratelli De Gennaro, i cui lavori, secondo l’accusa, hanno goduto della copertura e della complicità offerta da dirigenti comunali.
I 7 indagati finiti agli arresti domiciliari sono gli imprenditori Daniele e Gerardo De Gennaro (che è anche consigliere regionale del Pd), il direttore della ripartizione urbanistica del Comune di Bari, Anna Maria Curcuruto, l’ex direttore dell’ufficio tecnico comunale, Vito Nitti, il dirigente delle politiche per lo sviluppo rurale della Regione Puglia, G.R., e due professionisti, Michele Corona e Raffaele Contessa, ritenuti di fatto dipendenti del gruppo De Gennaro.
I reati contestati sono, a vario titolo corruzione, frode e numerosissimi falsi, frodi in pubbliche forniture, truffa aggravata, abuso d’ufficio, fino al subappalto non autorizzato e all’appropriazione indebita. Il gip Michele Parisi ha invece respinto la richiesta di arresto per il reato, contestato dai pm Renato Nitti e Francesca Romana Pirrelli, di associazione per delinquere. Sono finiti sotto sequestro beni e denaro per un totale di 25 milioni di euro.
L’inchiesta. Sono 51 gli indagati. I fratelli De Gennaro sono coinvolti in qualità di imprenditori proprietari della Dec, la più nota e importante società del gruppo De Gennaro, tra le più importanti nel settore delle opere pubbliche in Puglia. Il gruppo edile ha mosso i suoi primi passi nell’immediato dopoguerra grazie all’impegno del suo fondatore, Emanuele De Gennaro. Attualmente è attivo nel settore delle opere pubbliche e dei servizi, ed è proprio in questo settore che la Dec ha conquistato un posto di prim’ordine nella compagine delle imprese di costruzione italiane.
“Sei appalti aggiudicati illecitamente”. Sono sei gli appalti che – secondo l’accusa – il gruppo De Gennaro si è aggiudicato illecitamente corrompendo pubblici dipendenti e componenti di commissioni di collaudo, frodando la pubblica amministrazione e concorrendo nel reato di numerosissimi episodi di falso. Si tratta dei lavori per la realizzazione dei parcheggi interrati di piazza Giulio Cesare e di piazza Cesare Battisti, della costruzione del centro direzionale del rione San Paolo, del mercato di via Caldarola, al rione Japigia, dei giardini di via Matarrese, al rione Poggiofranco, e del rifacimento della facciata di palazzo di Città. Oltre a disporre gli arresti domiciliari per sette persone, il gip ha disposto il sequestro dei beni degli indagati per circa 25 milioni di euro.
Per ottenere l’aggiudicazione di appalti pubblici e l’affidamento in concessione delle opere realizzate, i fratelli Daniele, Vito (indagato a piede libero) e Gerardo De Gennaro hanno – secondo la procura – costituito e preso parte a un’associazione per delinquere finalizzata a compiere reati contro la fede pubblica, la pubblica amministrazione e il patrimonio. Il reato associativo è contestato complessivamente a 9 indagati, ma il gip non l’ha ritenuto sussistente, accogliendo la misura restrittiva per alcuni degli altri reati contestati dai magistrati. Il prezzo della corruzione – stando alle indagini – è consistito in promesse di promozioni ed incarichi, in soggiorni in hotel, in un appartamento e in promesse di forniture alimentari per la festa di Santa Barbara all’allora comandante dei vigili del fuoco di Bari, Giovanni Micunco.
Le indagini dopo un’alluvione del 2005. E’ stata l’alluvione che colpì Bari nell’ottobre 2005 a far scattare le indagini. L’acqua del canalone Lamasinata inondò l’ex cava di Maso, che era stata trasformata in un centro sportivo polifunzionale. L’allagamento dell’ex cava mise a rischio di staticità tutta la zona circostante nella quale era sorto il quartiere residenziale ‘Carbonara 2’. La procura avviò un’inchiesta che ha riguardato tutti i provvedimenti urbanistici, in modo particolare gli appalti per le grandi opere realizzati dal gruppo De Gennaro: i due parcheggi interrati, il centro direzionale polifunzionale del San Paolo, fino all’attuazione del piano edilizio integrato del quartiere Poggiofranco che prevede la realizzazione di immobili di edilizia agevolata e sovvenzionata per le forze di polizia impegnate nella lotta alla criminalità. Le indagini, scrive la Procura in una nota, “hanno evidenziato un sistema diffuso di gravi reati contro la pubblica amministrazione e la fede pubblica perpetrati dal 2006 in poi, nella realizzazione di alcune grandi opere del Comune di Bari”.
De Gennaro autosospeso dal Pd. “Dalle notizie emerse appare evidente che l’indagine non riguardi l’attività politica e istituzionale del consigliere De Gennaro il quale, per tutelare l’immagine del Partito democratico, ha già ufficializzato la sua sospensione sia dal partito sia dal suo gruppo consiliare”. A dichiararlo il segretario regionale pugliese e il capogruppo del Pd in Regione, Sergio Blasi e Antonio Decaro, in una nota. Blasi e Decaro “esprimono piena fiducia nel lavoro della magistratura e auspicano che il consigliere De Gennaro possa dimostrare la sua totale estraneità rispetto ai fatti che gli vengono contestati”.
“Comune parte offesa”. Il Comune di Bari già dal 2007 è parte offesa nel procedimento, come specifica una nota dell’amministrazione. “Alla luce dei nuovi elementi emersi nel corso dell’indagine – aggiunge il comunicato – ha anche disposto l’immediato avvio di un’inchiesta amministrativa per riesaminare le eventuali illegittimità oggetto della verifica penale”. “Bisogna avere piena fiducia nella magistratura, sempre. Chi sbaglia paga, chi è innocente deve aver fiducia nella giustizia” ha dichiarato il sindaco Michele Emiliano.
Aggiornato da redazione il 20-12-19
Giustizia & Impunità
Appalti e parcheggi in Puglia, 7 ai domiciliari C’è anche un consigliere regionale del Pd
Gerardo De Gennaro arrestato per la sua attività di imprenditore edile. Coinvolti anche funzionari e professionisti. La Procura: "Sistema diffuso di gravi reati contro la pubblica amministrazione". Il Comune: "Noi parte offesa"
Imprenditori, professionisti e funzionari regionali e comunali sono stati arrestati a Bari nell’ambito di un’inchiesta sulla costruzione di opere edilizie. Tra queste, due grandi parcheggi sotterranei realizzati negli anni scorsi dalla società Dec dei fratelli De Gennaro, i cui lavori, secondo l’accusa, hanno goduto della copertura e della complicità offerta da dirigenti comunali.
I 7 indagati finiti agli arresti domiciliari sono gli imprenditori Daniele e Gerardo De Gennaro (che è anche consigliere regionale del Pd), il direttore della ripartizione urbanistica del Comune di Bari, Anna Maria Curcuruto, l’ex direttore dell’ufficio tecnico comunale, Vito Nitti, il dirigente delle politiche per lo sviluppo rurale della Regione Puglia, G.R., e due professionisti, Michele Corona e Raffaele Contessa, ritenuti di fatto dipendenti del gruppo De Gennaro.
I reati contestati sono, a vario titolo corruzione, frode e numerosissimi falsi, frodi in pubbliche forniture, truffa aggravata, abuso d’ufficio, fino al subappalto non autorizzato e all’appropriazione indebita. Il gip Michele Parisi ha invece respinto la richiesta di arresto per il reato, contestato dai pm Renato Nitti e Francesca Romana Pirrelli, di associazione per delinquere. Sono finiti sotto sequestro beni e denaro per un totale di 25 milioni di euro.
L’inchiesta. Sono 51 gli indagati. I fratelli De Gennaro sono coinvolti in qualità di imprenditori proprietari della Dec, la più nota e importante società del gruppo De Gennaro, tra le più importanti nel settore delle opere pubbliche in Puglia. Il gruppo edile ha mosso i suoi primi passi nell’immediato dopoguerra grazie all’impegno del suo fondatore, Emanuele De Gennaro. Attualmente è attivo nel settore delle opere pubbliche e dei servizi, ed è proprio in questo settore che la Dec ha conquistato un posto di prim’ordine nella compagine delle imprese di costruzione italiane.
“Sei appalti aggiudicati illecitamente”. Sono sei gli appalti che – secondo l’accusa – il gruppo De Gennaro si è aggiudicato illecitamente corrompendo pubblici dipendenti e componenti di commissioni di collaudo, frodando la pubblica amministrazione e concorrendo nel reato di numerosissimi episodi di falso. Si tratta dei lavori per la realizzazione dei parcheggi interrati di piazza Giulio Cesare e di piazza Cesare Battisti, della costruzione del centro direzionale del rione San Paolo, del mercato di via Caldarola, al rione Japigia, dei giardini di via Matarrese, al rione Poggiofranco, e del rifacimento della facciata di palazzo di Città. Oltre a disporre gli arresti domiciliari per sette persone, il gip ha disposto il sequestro dei beni degli indagati per circa 25 milioni di euro.
Per ottenere l’aggiudicazione di appalti pubblici e l’affidamento in concessione delle opere realizzate, i fratelli Daniele, Vito (indagato a piede libero) e Gerardo De Gennaro hanno – secondo la procura – costituito e preso parte a un’associazione per delinquere finalizzata a compiere reati contro la fede pubblica, la pubblica amministrazione e il patrimonio. Il reato associativo è contestato complessivamente a 9 indagati, ma il gip non l’ha ritenuto sussistente, accogliendo la misura restrittiva per alcuni degli altri reati contestati dai magistrati. Il prezzo della corruzione – stando alle indagini – è consistito in promesse di promozioni ed incarichi, in soggiorni in hotel, in un appartamento e in promesse di forniture alimentari per la festa di Santa Barbara all’allora comandante dei vigili del fuoco di Bari, Giovanni Micunco.
Le indagini dopo un’alluvione del 2005. E’ stata l’alluvione che colpì Bari nell’ottobre 2005 a far scattare le indagini. L’acqua del canalone Lamasinata inondò l’ex cava di Maso, che era stata trasformata in un centro sportivo polifunzionale. L’allagamento dell’ex cava mise a rischio di staticità tutta la zona circostante nella quale era sorto il quartiere residenziale ‘Carbonara 2’. La procura avviò un’inchiesta che ha riguardato tutti i provvedimenti urbanistici, in modo particolare gli appalti per le grandi opere realizzati dal gruppo De Gennaro: i due parcheggi interrati, il centro direzionale polifunzionale del San Paolo, fino all’attuazione del piano edilizio integrato del quartiere Poggiofranco che prevede la realizzazione di immobili di edilizia agevolata e sovvenzionata per le forze di polizia impegnate nella lotta alla criminalità. Le indagini, scrive la Procura in una nota, “hanno evidenziato un sistema diffuso di gravi reati contro la pubblica amministrazione e la fede pubblica perpetrati dal 2006 in poi, nella realizzazione di alcune grandi opere del Comune di Bari”.
De Gennaro autosospeso dal Pd. “Dalle notizie emerse appare evidente che l’indagine non riguardi l’attività politica e istituzionale del consigliere De Gennaro il quale, per tutelare l’immagine del Partito democratico, ha già ufficializzato la sua sospensione sia dal partito sia dal suo gruppo consiliare”. A dichiararlo il segretario regionale pugliese e il capogruppo del Pd in Regione, Sergio Blasi e Antonio Decaro, in una nota. Blasi e Decaro “esprimono piena fiducia nel lavoro della magistratura e auspicano che il consigliere De Gennaro possa dimostrare la sua totale estraneità rispetto ai fatti che gli vengono contestati”.
“Comune parte offesa”. Il Comune di Bari già dal 2007 è parte offesa nel procedimento, come specifica una nota dell’amministrazione. “Alla luce dei nuovi elementi emersi nel corso dell’indagine – aggiunge il comunicato – ha anche disposto l’immediato avvio di un’inchiesta amministrativa per riesaminare le eventuali illegittimità oggetto della verifica penale”. “Bisogna avere piena fiducia nella magistratura, sempre. Chi sbaglia paga, chi è innocente deve aver fiducia nella giustizia” ha dichiarato il sindaco Michele Emiliano.
Aggiornato da redazione il 20-12-19
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Roma, 23 feb. - (Adnkronos) - Resterà per sempre il cantante di "Bandiera gialla", canzone simbolo della musica leggera degli anni '60: Gianni Pettenati è morto nella sua casa di Albenga (Savona) all'età di 79 anni. L'annuncio della scomparsa, avvenuta nella notte, è stato dato con un post sui social dalla figlia Maria Laura: "Nella propria casa, come voleva lui, con i suoi affetti vicino, con l'amore dei suoi figli Maria Laura, Samuela e Gianlorenzo e l'adorato gatto Cipria, dopo una lunga ed estenuante malattia, ci ha lasciato papà. Non abbiamo mai smesso di amarti. Ti abbracciamo forte. Le esequie si terranno in forma strettamente riservata".
Nato a Piacenza il 29 ottobre 1945, Gianni Pettenati debutta nel 1965, vincendo il Festival di Bellaria ed entra a far parte del gruppo degli Juniors e nel 1966, accompagnato dallo stesso gruppo, incide il suo primo 45 giri, una cover di "Like a Rolling Stone" di Bob Dylan intitolata "Come una pietra che rotola", seguita da quello che rimane il suo maggiore successo "Bandiera gialla", versione italiana di "The pied piper" incisa lo stesso anno da Patty Pravo (in lingua originale, come lato B del singolo "Ragazzo Triste" per la promozione del locale Piper Club di Roma, diventando il brano simbolo della famosa discoteca), diventata un evergreen, immancabile quando si gioca al karaoke o nelle serate revival nelle discoteche e nelle feste. Il 45 giri successivo, nuovamente con gli Juniors, è "Il superuomo" (cover di "Sunshine superman" di Donovan), mentre sul lato B del disco compare "Puoi farmi piangere" (cover di "I put a spell on you" di Screamin' Jay Hawkins, incisa con l'arrangiamento della versione di Alan Price), con il testo italiano di Mogol. Sempre nel 1967 Pettenati partecipa al Festival di Sanremo con "La rivoluzione", a Un disco per l'estate con "Io credo in te", al Cantagiro con "Un cavallo e una testa" (scritta da Paolo Conte) e a Scala Reale sul Canale Nazionale della Rai in squadra con il vincitore di quell'anno, Claudio Villa, e con Iva Zanicchi, battendo Gianni Morandi, Sandie Shaw e Dino.
Nel 1968 insieme ad Antoine entra in finale al festival di Sanremo con "La tramontana", brano molto fortunato che il cantante piacentino ha sempre riproposto nei suoi concerti. Seguono altri successi come "Caldo caldo", "Cin cin", "I tuoi capricci" e collaborazioni artistiche con diversi autori della canzone italiana. Critico musicale, Pettenati è autore di diversi libri sulla storia della musica leggera italiana tra cui "Quelli eran giorni - 30 anni di canzoni italiane" (Ricordi, con Red Ronnie); "Gli anni '60 in America" (Edizioni Virgilio); "Mina come sono" (Edizioni Virgilio); "Io Renato Zero" (Edizioni Virgilio); "Alice se ne va" (Edizioni Asefi). Nel 2018 era stata concessa a Pettenati la legge Bacchelli che prevede un assegno vitalizio di 24mila euro annui a favore di cittadini illustri, con meriti in diversi campi, che versino in stato di particolare necessità. (di Paolo Martini)
Parigi, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Tre persone, oltre al presunto autore, sono state arrestate per l'attacco mortale di ieri a Mulhouse, nell'est della Francia. Lo ha reso noto la Procura nazionale antiterrorismo. Il principale sospettato, nato in Algeria 37 anni fa, è stato arrestato poco dopo l'aggressione con coltello che ha ucciso un portoghese di 69 anni e ferito almeno tre agenti della polizia municipale.
Mosca, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - "Il destino ha voluto così, Dio ha voluto così, se così posso dire. Una missione tanto difficile quanto onorevole - difendere la Russia - è stata posta sulle nostre e vostre spalle unite". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin ai soldati che hanno combattuto in Ucraina, durante una cerimonia organizzata al Cremlino in occasione della Giornata dei Difensori della Patria.
Kiev, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invocato l'unità degli Stati Uniti e dell'Europa per giungere a una "pace duratura", alla vigilia del terzo anniversario dell'invasione russa e sulla scia della svolta favorevole a Mosca presa da Donald Trump.
"Dobbiamo fare del nostro meglio per una pace duratura e giusta per l'Ucraina. Ciò è possibile con l'unità di tutti i partner: ci vuole la forza di tutta l'Europa, la forza dell'America, la forza di tutti coloro che vogliono una pace duratura", ha scritto Zelensky su Telegram.
Parigi, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Tre persone, oltre al presunto autore, sono state arrestate per l'attacco mortale di ieri a Mulhouse, nell'est della Francia. Lo ha reso noto la Procura nazionale antiterrorismo. Il principale sospettato, nato in Algeria 37 anni fa, è stato arrestato poco dopo l'aggressione con coltello che ha ucciso un portoghese di 69 anni e ferito almeno tre agenti di polizia municipale.
Beirut, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Decine di migliaia di persone si sono radunate per partecipare ai funerali di Hassan Nasrallah, in uno stadio alla periferia di Beirut. Molte le bandiere di Hezbollah e i ritratti del leader assassinato che ha guidato il movimento libanese, sostenuto dall'Iran, per oltre tre decenni. Uomini, donne e bambini provenienti dal Libano e da altri luoghi hanno camminato a piedi nel freddo pungente per raggiungere il luogo della cerimonia, ritardata per motivi di sicurezza dopo la morte di Nasrallah avvenuta in un massiccio attacco israeliano al bastione di Hezbollah a Beirut sud a settembre.
Mentre la folla si radunava, i media statali libanesi hanno riferito di attacchi israeliani in alcune zone del Libano meridionale, tra cui una località a circa 20 chilometri dal confine. L'esercito israeliano ha affermato di aver colpito nel Libano meridionale "diversi lanciarazzi che rappresentavano una minaccia imminente per i civili israeliani". Ritratti giganti di Nasrallah e di Hashem Safieddine (il successore designato di Nasrallah, ucciso in un altro attacco aereo israeliano prima che potesse assumere l'incarico) sono stati affissi sui muri e sui ponti nella parte sud di Beirut. Uno è stata appeso anche sopra un palco eretto sul campo del gremito Camille Chamoun Sports City Stadium, alla periferia della capitale, dove si svolgeranno i funerali dei due leader.
Lo stadio ha una capienza di circa 50mila persone, ma gli organizzatori di Hezbollah hanno installato decine di migliaia di posti a sedere extra sul campo e all'esterno, dove i partecipanti potranno seguire la cerimonia su uno schermo gigante. Hezbollah ha invitato alla cerimonia alti funzionari libanesi, alla presenza del presidente del parlamento iraniano, Mohammad Bagher Ghalibaf, e del ministro degli Esteri Abbas Araghchi. Quest'ultimo, in un discorso da Beirut, ha descritto i leader assassinati come "due eroi della resistenza" e ha giurato che "il cammino della resistenza continuerà".
Beirut, 23 feb. (Adnkronos) - La rete libanese affiliata a Hezbollah Al-Mayadeen ha riferito che Israele ha effettuato un attacco aereo nell'area di Al-Hermel, nella regione della Bekaa, nel Libano orientale.