L’ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi ha girato 866 mila euro alla fondazione del leader dell’Api Francesco Rutelli, che è rimasto presidente del partito “estinto” anche dopo aver abbandonato il progetto politico del Pd, in cui la Margherita era confluita. Lo rivela il settimanale L’Espresso, in edicola domani. I versamenti, secondo l’Espresso, “erano sempre sotto i 150 mila euro, per aggirare lo statuto. Ma sono tutti provati dai bonifici bancari”.
L’articolo di Primo Di Nicola ed Emiliano Fittipaldi ricorda quanto scritto da Rutelli sul suo profilo Facebook:”Quando ho fondato Api ho tagliato la carta di credito che avevo come presidente della Margherita e l’ho restituita a Lusi”. Ma Lusi, secondo il settimanale, ha continuato a finanziare il Centro per il futuro sostenibile (Cfs), fondazione di cui Rutelli è presidente, “quando l’ex sindaco di Roma non solo era uscito dal Pd, ma aveva già fondato un altro partito, Alleanza per l’Italia, antagonista al centrosinistra”. Al Cfs sarebbero arrivati appunto 866 mila euro dal novembre 2009 al luglio 2011, “in media oltre 43 mila euro al mese”. Versamenti frammentati in bonifici inferiori a 150 mila euro.
“Tutti i versamenti sono inferiori (spesso di poco) alla soglia dei 150 mila euro”, osserva L’Espresso. “Guarda caso, lo statuto della Margherita prevede che ‘gli atti di straordinaria amministrazione e quelli di ordinaria amministrazione di importo superiore a 150.000 euro sono adottati congiuntamente dal Tesoriere e dal Presidente del Comitato Federale di Tesoreria’”.
A incassare materialmente i fondi erogati dalla Margherita a Cfs sarebbe stato Giovanni Castellani, tesoriere della fondazione e, contemporaneamente, revisore dei conti della Margherita. “E’ lui uno dei tre commercialisti che avrebbero dovuto verificare i bilanci del partito”, sottolinea il settimanale. “Un rutelliano della prima ora che segue fedelmente il leader dai tempi della lista ‘Beautiful’ con l’appoggio della quale Rutelli trionfò alle elezioni comunali di Roma nel 1997. Di quella lista Castellani era coordinatore”. Tra i fondatori di Csf figura anche Guido Improta, attuale sottosegretario ai Trasporti nel governo di Mario Monti, “finito sulle cronache dei giornali per le sue sterminate proprietà immobiliari”.
A che titolo la fondazione dell’Api incassava denaro derivato da rimborsi elettorali desinati alla Margherita? Una risposta arriva da un peronaggio “di primo piano dell’entourage del leader dell’Api” che preferisce mantenere l’anonimato: “I soldi incassati da Cfs erano considerati una sorta di anticipo della quota del tesoro accumulato dalla Margherita e spettante alla corrente rutelliana”.
“Tutte falsità” è la replica di Francesco Rutelli, “non ho mai avuto un soldo dalla Margherita”. Ma il lungo comunicato diffuso dall’ufficio di stampa di Rutelli conferma i versamenti alla fondazione, definendoli “pienamente regolari”.
Nella nota viene indicato lo stesso Lusi come la gola profonda dei giornalisti: “Le informazioni, quelle vere e quelle false, sono state certamente fornite dall’ex tesoriere Lusi, come parte della sua azione di inquinamento del procedimento penale in corso contro di lui, già sanzionata dagli inquirenti della Procura della Repubblica di Roma, che hanno definito i precedenti articoli ‘assai verosimilmente ispirati dallo stesso indagato'”, si legge nel comunicato. Che cita anche la recente intervista a Lusi trasmessa da Servizio Pubblico, “acquisita al processo dai magistrati”. Dunque, è la conclusione, “l’Espresso sapeva di rendersi strumento di una condotta di inquinamento e depistaggio dell’indagine e del tentativo, vano, di intimidazione delle persone offese”.