Cultura

Lisbona, è morto a 68 anni lo scrittore Antonio Tabucchi

Da tempo malato di cancro, l'autore è noto al grande pubblico per i suoi libri (tra cui gli indimenticabili 'Notturno indiano', 'Sostiene Pereira' e 'Requiem') e per essere il più importante esperto e traduttore di Fernando Pessoa. Se ne va una delle massime personalità della cultura italiana contemporanea

di RQuotidiano
Lo scrittore Antonio Tabucchi

E’ morto a 68 anni nella ‘sua’ Lisbona lo scrittore italiano Antonio Tabucchi. Da tempo malato di cancro, Tabucchi è noto al grande pubblico per i suoi libri (tra cui gli indimenticabili Notturno indiano, Sostiene Pereira e Requiem) e per essere il più importante esperto e traduttore di Fernando Pessoa. Lo scrittore era nato a Pisa il 23 settembre del 1943, ma da tempo viveva a Lisbona, in Portogallo, Paese del quale si innamorò quando, da studente universitario, andò a visitarlo durante uno dei suoi viaggi. Con Tabucchi se ne va una delle massime personalità della cultura italiana contemporanea. I funerali si svolgeranno giovedì prossimo a Lisbona.

Docente di letteratura portoghese, iniziò l’attività di scrittore nel 1975 con il romanzo “Piazza d’Italia“, cui fecero seguito varie raccolte di racconti (“Il gioco del rovescio” del 1981 e “Piccoli equivoci senza importanza” del 1985). Il successo giunse con i romanzi “Requiem” del 1992 e soprattutto “Sostiene Pereira” del 1994, con cui vinse anche il premio Campiello. Il volume, pubblicato da Feltrinelli, è ambientato a Lisbona durante la dittatura di Salazar. L’impegno civile e l’alone di mistero che pervadono lo stile letterario di Tabucchi sono stati confermati nelle sue ultime opere importanti: “La testa perduta di Damasceno Monteiro” del 1996 e soprattutto il romanzo epistolare “Si sta facendo sempre più tardi” del 2001. Nel 2003 appare in libreria “Autobiografie altrui. Poetiche a posteriori”, sette testi di poetica, per la maggior parte inediti o inediti in Italia. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo “L’oca al passo” (2006) e “Il tempo invecchia in fretta” (2009). L’ultima fatica letteraria è “Racconti con figure” (2011).

I suoi libri sono tradotti in quaranta lingue. Alcuni dei suoi romanzi sono stati portati sullo schermo da registi italiani e stranieri (Roberto Faenza, Alain Corneau, Alain Tanner, Fernando Lopes) o sulla scena da rinomati registi teatrali (Giorgio Strehler e Didier Bezace fra gli altri). Ha ricevuto numerosi premi in Italia, fra cui il Pen Club Italiano, il Premio Campiello e il Premio Viareggio-Repaci; e prestigiosi riconoscimenti all’estero, fra cui il Prix Medicis Etranger, il Prix Europe’en de la Litterature e il Prix Mediterranee in Francia; l’Aristeion in Grecia; il Nossack dell’Accademia Leibniz in Germania; l’Europaischer Staatspreis in Austria; il Premio Hidalgo e il premio per la libertà di opinione “Francisco Cerecedo” attribuito ogni anno dal Principe delle Asturie, in Spagna.

E’ stato nominato “Chevalier des Arts et des Lettres” dalla Repubblica francese e ha ricevuto la decorazione dell’Ordine dell’Infante D. Henrique dal presidente della Repubblica portoghese. E’ stato professore dell’ Università di Siena ed ha insegnato in prestigiose Università straniere (Bard College di New York, Ecole de Hautes Etudes e Colle’ge de France di Parigi). Ha collaborato con quotidiani italiani e stranieri (“Corriere della Sera“. “Unita’”, “Il manifesto”, “Le Monde”, “El Pai’s”, “Diario de Noticias”, “La Jornada”, “Allegemein Zeitung”) e riviste quali “La Nouvelle Revue Francaise” e Lettre International”. E’ membro fondatore dell'”International Parliament of Writers”. Dal 2000 è stato proposto dal Pen Club italiano all’Accademia di Svezia quale candidato italiano per il Nobel di letteratura. Nel 2009, è stato uno dei principali sostenitori della nascita del nostro giornale.

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