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La guerra tra poveri con la scusa dell’evasione

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Dichiarano meno di 15.000 euro, tutti evasori. Nel delirio da caccia alle streghe che ha colpito questo Paese, nel dalli all’idraulico, al taxista e all’estetista, adesso finiscono alla gogna anche i precari. Non si guarda proprio in faccia nessuno, quando si tratta di guerre tra poveri.

E’ l’ultima delle “statistiche” che ci vengono quotidianamente propinate: il 40% degli italiani dichiara meno di 15 mila euro l’anno, sottinteso ehhh ahhh capito che furboni? Non vi viene voglia di odiarli un pochino? E magari di aumentare loro le tasse?

In quel 40% c’è anzitutto una fascia assai vasta di pensionati.
Ci sono poi tutti gli stagisti, le mamme part-time, i supplenti, gli stagionali.
Ci sono i ricercatori con i loro miseri assegni di ricerca.
Ci sono i cassaintegrati.
Ci sono centinaia di migliaia di precari che lavorano a singhiozzo, o sottopagati, o sfruttati nei supermercati, nei call center, nelle fabbrichette, nelle aziende.
Ci sono disoccupati che fanno lavoretti occasionali.
Ci sono migliaia di laureati che campano con una fatturina qui e una là, ci sono le partite IVA forzate.

In quel 40% c’è tutta la tragedia dei giovani che guadagnano quasi nulla, gli invisibili del nuovo millennio, e tutta la meschinità di un Paese al tracollo che nella sua ansia di un capro espiatorio non trova di meglio che accomunarli al cumenda che evade le tasse. Così avranno da vergognarsi doppiamente, della loro dichiarazione dei redditi.

Ah dimenticavo: in quel 40% ci sono anche un sacco di giornalisti, altra presunta “categoria privilegiata”, in realtà piena di precari che si arrabattano. Vengano allora a dirmelo in faccia, che chi guadagna meno di 15 mila euro evade il fisco, gli spregevoli trombettieri delle guerre tra poveri.

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