”Ci siamo, comincia un’altra avventura con 101 liste. Saremo la Carica dei 101”. Beppe Grillo sul suo blog annuncia che il Movimento 5 Stelle si candida a queste amministrative in 101 comuni italiani.

Ad ora, ci sono “già 150 ragazzi consiglieri dentro i Comuni e le Regioni, stanno facendo dei lavori straordinari”, ricorda il fondatore del M5S. Che si prepara al tradizionale tour in camper per la campagna elettorale: “Sarò presente in una novantina di piazze, mi sto facendo attrezzare una pedana”. Chiarisce che “si presenteranno liste di giovani che hanno fatto un programma specifico per la città”, sottolinea il comico genovese che evidenzia come la preferenza per il Movimento non debba essere un voto di protesta. “Noi non siamo il male minore, noi siamo un’altra cosa, se decidete di dare un voto al M5S dovete decidere che la vostra vita può leggermente cambiare, cosa comprare, dove comprare, fare le vostre battaglie, andare a qualche riunione del Movimento, partecipare”.

In campagna elettorale il blogger anticipa che proporrà ai cittadini “un altro tipo di vita”, e per questo ha coniato il motto ‘Torniamo a vivere’, “perchè non ci si può alzare al mattino con l’ansia, con la catastrofe che sentiamo tutti i giorni”. “Siamo un virus – conclude Grillo, citando la crescita elettorale del movimento – raddoppiamo ogni anno, abbiamo una progressione geometrica, è incredibile quello che stiamo facendo, senza soldi”. E non è spaventato dallo sbarramento elettorale perché, se “noi andremo oltre e siamo già oltre: fate pure i vostri sondaggi, siamo sempre avanti un passo”.

Quelle delle amministrative sarà un banco di prova importante per il movimento che, continua Grillo nel post, considera “il comune la linfa della politica”. E prosegue schierandosi contro la globalizzazione che gli italiani hanno subìto (“siamo stati globalizzati”), la moneta unica (“Non è possibile continuare con la stessa valuta della Germania”) e “questi finti industriali che sono vissuti di sussidi statali che fanno il Made in Italy trasferendo la produzione”, mentre “bisogna tassare la produzione di gente che va a fare il Made in Italy fuori”.

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