Il simbolo di Forza Piacenza – Insieme, lista civica che sostiene la candidatura a sindaco di Massimo Polledri (Lega Nord) può “facilmente confondersi con quello notoriamente usato dal movimento politico Forza Italia”. Con questa motivazione il coordinatore nazionale del Pdl Sandro Bondi ha chiesto alla commissione elettorale di “ricusare il simbolo depositato dalla lista Forza Piacenza – Insieme, invitandolo a modificare il simbolo nella parte centrale, simile al simbolo di Forza Italia”.
“Se ne occuperanno gli avvocati” è la lapidaria risposta del candidato sindaco del Carroccio. Un caso analogo aveva riguardato una delle 14 liste in corsa: Piacenza Bene Comune con il candidato sindaco Piero Solenghi. Da Ferrara, infatti, è arrivata una diffida a utilizzare nome e logo che riportino la dicitura Bene Comune, perchè brevettato e depositato da un altro movimento politico, che fa capo al senatore Fernando Rossi (ex Comunisti italiani).
Intanto sulle liste Forza… Tutto, da Forza Emilia Rogna a Forza Veneto, da Forza Lecco a Forza Imperia, è intervenuto anche Ignazio La Russa, anche lui coordinatore del Pdl insieme a Bondi: “Si tratta di nostalgia per lo spirito del ’94, quello che portò alla prima vittoria di Berlusocni: questo è il motore che ha portato alla nascita delle liste civiche che si richiamano, nel nome e nel simbolo, a quell’esperienza.
Il coordinatore del Pdl ha ostentato tranquillità nel parlare della vicenda con i giornalisti di Montecitorio. Anche perché, dice, “lo stesso Galan ha spiegato che quanto sta avvenendo è dettato dalla nostalgia per quell’esperienza. Gli ha risposto Giorgia Meloni – ha aggiunto La Russa – dicendo che nessuno più di noi è esperto di nostalgia. Io aggiungo che noi siamo docenti in nostalgia, sappiamo capire anche quando viene strumentalizzata, quando è un motore che ci spinge avanti, nel futuro, e quando diventa una palla al piede che ci tiene inchiodati al passato”. Sulle liste come Forza Piacenza o Forza Lecco, poi, il coordinatore Pdl ha spiegato: “Il segretario del partito ha sospeso chi, pur essendo iscritto al Pdl, ha aderito a una lista che sostiene un candidato sindaco rivale. Come è successo a Verona. Quando non ci sono esponenti del Pdl in quelle liste, o quando quelle liste sostengono lo stesso candidato del Pdl, non c’è motivo di prendere provvedimenti”.
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