Il 95% delle macerie del terremoto aquilano non è ancora stato rimosso.
Sono dati ufficiali del Commissario per la ricostruzione (link al pdf). Stiamo parlando di 3,8 milioni di tonnellate di macerie, a fronte delle appena 211mila rimosse in tre anni. Non servirebbero altri numeri per raccontare la violenza che è stata perpetrata sul territorio dopo la scossa: basta questo dato agghiacciante.
Ma cosa è successo, in questi tre anni? Come è stato possibile che all’Aquila si sia sospesa completamente la democrazia della comunicazione? Com’è possibile che la propaganda abbia funzionato così bene? Com’è possibile che persino Mario Monti si sia meravigliato delle condizioni in cui versa il capoluogo abruzzese (per poi ringraziare caldamente Gianni Letta per il grande lavoro svolto)?
Si chiama stato d’emergenza (vedi il video). In emergenza si decide senza partecipazione, per necessità, per urgenza. In emergenza si può raccontare di tutto ad una popolazione sotto shock: la propaganda funziona. L’emergenza degenera nel comando e nel controllo. Le parole non sono scelte a caso: la sede della Protezione Civile all’Aquila durante il primo anno dopo la scossa si chiamava Direzione di Comando e Controllo.
Dal basso, più volte si è cercato, all’Aquila, di sollevare il velo mediatico. Dal basso si è chiesta a gran voce la partecipazione che vorrebbe anche il Ministro Barca (il quale, ancora una volta, promette tempi rapidi per la ricostruzione). Dal basso sto organizzando la distribuzione di un film, Comando e Controllo, che racconta la storia dell’Aquila ma anche la storia di uno Stato in Emergenza. Su Produzioni dal basso, senza intermediari di sorta (perché probabilmente un film del genere non può trovare grandi distributori in Italia) si può contribuire alla diffusione di una storia che è stata raccontata soltanto in parte. Una storia che va raccontata per generare anticorpi, perché l’emergenza – lo dimostra anche l’Italia intera oggi – è sempre in agguato.
Una storia che, insieme al 3e32, importante centro di socializzazione e di attivismo nel dopo-terremoto aquilano, si potrà anche mostrare nei luoghi della non-ricostruzione a chi lo chiederà.
Alberto Puliafito
Giornalista
Cronaca - 6 Aprile 2012
L’Aquila immobile. Comando e controllo
Il 95% delle macerie del terremoto aquilano non è ancora stato rimosso.
Sono dati ufficiali del Commissario per la ricostruzione (link al pdf). Stiamo parlando di 3,8 milioni di tonnellate di macerie, a fronte delle appena 211mila rimosse in tre anni. Non servirebbero altri numeri per raccontare la violenza che è stata perpetrata sul territorio dopo la scossa: basta questo dato agghiacciante.
Ma cosa è successo, in questi tre anni? Come è stato possibile che all’Aquila si sia sospesa completamente la democrazia della comunicazione? Com’è possibile che la propaganda abbia funzionato così bene? Com’è possibile che persino Mario Monti si sia meravigliato delle condizioni in cui versa il capoluogo abruzzese (per poi ringraziare caldamente Gianni Letta per il grande lavoro svolto)?
Si chiama stato d’emergenza (vedi il video). In emergenza si decide senza partecipazione, per necessità, per urgenza. In emergenza si può raccontare di tutto ad una popolazione sotto shock: la propaganda funziona. L’emergenza degenera nel comando e nel controllo. Le parole non sono scelte a caso: la sede della Protezione Civile all’Aquila durante il primo anno dopo la scossa si chiamava Direzione di Comando e Controllo.
Dal basso, più volte si è cercato, all’Aquila, di sollevare il velo mediatico. Dal basso si è chiesta a gran voce la partecipazione che vorrebbe anche il Ministro Barca (il quale, ancora una volta, promette tempi rapidi per la ricostruzione). Dal basso sto organizzando la distribuzione di un film, Comando e Controllo, che racconta la storia dell’Aquila ma anche la storia di uno Stato in Emergenza. Su Produzioni dal basso, senza intermediari di sorta (perché probabilmente un film del genere non può trovare grandi distributori in Italia) si può contribuire alla diffusione di una storia che è stata raccontata soltanto in parte. Una storia che va raccontata per generare anticorpi, perché l’emergenza – lo dimostra anche l’Italia intera oggi – è sempre in agguato.
Una storia che, insieme al 3e32, importante centro di socializzazione e di attivismo nel dopo-terremoto aquilano, si potrà anche mostrare nei luoghi della non-ricostruzione a chi lo chiederà.
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Mondo
‘In Ucraina è guerra per procura’: a dirlo è il segretario di Stato Usa Marco Rubio. E il Cremlino plaude
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Il vergognoso oltraggio del Museo della Shoah di Roma è l'ennesimo episodio di un sentimento antisemita che purtroppo sta riaffiorando. È gravissima l'offesa alla comunità ebraica ed è gravissima l'offesa alla centralità della persona umana e all'amicizia tra i popoli. Compito di ognuno deve essere quello di prendere decisamente le distanze da questi vergognosi atti, purtroppo sempre più frequenti in ambienti della sinistra radicale infiltrata da estremisti islamici , che offendono la memoria storica e le vittime della Shoah. Esprimo la mia più sentita solidarietà all'intera Comunità ebraica con l'auspicio che tali autentici delinquenti razzisti antisemiti siano immediatamente assicurati alla giustizia ". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Meloni ha perso un'occasione rispetto a due mesi fa quando si diceva che sarà il ponte tra l'America di Trump e l'Europa e invece Trump parla con Macron, con Starmer e lo farà con Merz. Meloni è rimasta un po' spiazzata. Le consiglio di non essere timida in Europa perchè se pensa di sistemare i dazi un tete a tete con Trump, quello la disintegra. Meloni deve stare con l'Europa e Schlein quando le dice di non stare nel mezzo tra America e Europa è perchè nel mezzo c'è l'Oceano e si affoga". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "La politica estera cambia la vita delle famiglie, aiuta la gente a capire e anche gli errori fatti. In Italia il casino sui consumi lo ha fatto Salvini: ha fatto una norma sul codice della strada per ridurre gli incidenti e va bene ma non è giusto fare una campagna terroristica sul vino. E poi c'è Trump che fa i dazi ma la roba nostra piace nel mondo e se ci mettono i dazi, ci fregano. I sovranisti di casa nostra dicono 'viva Trump' ma Trump ci distrugge l'economia". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4. "E poi c'è anche l'Europa che è un po' troppo burocratica".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - “La sicurezza delle telecomunicazioni è fondamentale, nell’interesse italiano sarebbe singolare scegliere un soggetto francese (con partecipazione azionaria anche cinese?) anziché un sistema tecnologicamente più sviluppato ed all’avanguardia come quello americano. Peraltro notiamo con stupore che, come già avvenuto per alcune case farmaceutiche durante il Covid, un titolo francese abbia guadagnato in Borsa più del 500% in pochi giorni. Siamo certi che, in una fase delicata come questa, ogni scelta vada ponderata esclusivamente nel nome dell’interesse nazionale italiano, senza pregiudizi ideologici, ritenendo gli Usa un partner imprescindibile per la sicurezza e la crescita del nostro Paese”. Così in una nota Paolo Borchia, capo delegazione Lega al Parlamento europeo, e Paolo Formentini, deputato Lega, responsabile dipartimento Esteri della Lega.