La corsa è appena iniziata. In tutti i sensi. Alla “Biciclettatona tranquilla” di sabato 31 marzo di Marco Doria, candidato sindaco del centrosinistra, risponde il senatore ex Pdl Enrico Musso, candidato del Terzo Polo, con l'”A BiCi Day”. Ma sotto le pedalate ireniche, c’è qualcuno che è ancora più tranquillo di Marco Doria, probabile vincitore delle elezioni.
Certo, qualche malumore nel Pd c’è stato. A febbraio è rotolata la testa del segretario provinciale Victor Rasetto. Le perplessità di Doria sulle grandi opere come la gronda autostradale e il Terzo Valico ferroviario non sono piaciute al presidente della regione Claudio Burlando e al sindaco uscente Marta Vincenzi, sconfitta proprio da Doria anche sul tema delle opere infrastrutturali. L’Italia dei Valori non ha mai digerito il candidato appoggiato da Sel, minacciando fino all’ultimo una corsa in solitaria, come già accaduto a Napoli e Palermo. Mentre i cattolici avrebbero preferito continuare con l’alleanza con l’Udc che va avanti da un paio d’anni a livello provinciale e regionale.
Già, i cattolici. Nel 2009 nacque un associazione denominata “Iter Agentes”, con lo scopo di propugnare la dottrina sociale della Chiesa. Si diceva in un volantino di presentazione del febbraio 2011: “È sulla giusta e sana LAICITA’ di questi VALORI, la cui ricerca e difesa è caratteristica dei cattolici, ma è condivisa e condivisibile da parte di tutte le persone di buona volontà, che dobbiamo costruire il futuro”. Il volantino indicava come presidente Pierluigi Vinai. I suoi vice erano Alessandro Repetto e Simonetta Saveri. I quali, a vario titolo, sono coinvolti nelle elezioni. Vediamoli in ordine di importanza. Pierluigi Vinai, 44 anni, membro dell’Opus Dei, vicepresidente della Fondazione Carige (che controlla l’omonima banca cittadina) è il candidato sindaco del centrodestra. O meglio di quel che ne rimane. Anzi, di un centrodestra a forte trazione cattolica. Selezionato dopo un travagliatissimo processo da parte del Pdl, sul suo nome c’è stato anche il placet dei vertici della Curia genovese.
Ma non solo. La sua candidatura ha portato a una spaccatura anche nel partito cattolico per eccellenza, l’Udc: tre giovani, tra cui Luca Mazzolino, ex coordinatore dei giovani centristi, hanno scelto di appoggiare Vinai, a costo di venire espulsi dal partito di Casini, che invece ha scelto di appoggiare Musso. I transfughi sono approdati in una formazione civica che si autodefinisce “liberale e cristiana”, “Liguria Moderata”, nata a suggello dell’intenzione dei vertici locali del partito, ex ministro Claudio Scajola in testa, di ricostruire un nuova coalizione tutta imperniata sull’alleanza con il mondo cattolico, facendo a meno della Lega. Una strada in salita, che però comincia a dare i suoi frutti, con un Pdl che fino a pochi mesi fa era dato al 12% e che adesso ha buoni margini di risalita. Almeno fino al secondo posto.
Vediamo adesso Alessandro Repetto: presidente uscente della provincia, sarà l’ultimo eletto a suffragio diretto. Iscritto al Partito Democratico, ha sostenuto la senatrice Roberta Pinotti alle primarie. Ma da allora è rimasto defilato, in completo silenzio. All’età di 72 anni, preferirebbe tornare dove ha lavorato per tutta una vita. Alla Fondazione Carige. Magari al posto di Pierluigi Vinai, se questi dovesse scegliere definitivamente la carriera politica. E infine ultima, ma non per valore, Simonetta Saveri. Ex membro del Pdl, di stretta osservanza scajoliana, l’anno scorso ha fondato “Primavera Politica” per seguire “le ripetute sollecitazioni del Beato Giovanni Paolo II e del Santo Padre Benedetto XVI a impegnarsi nella cosiddetta carità politica, a favore del bene comune”. Ma non è da sola in questa impresa. Ad appoggiarla c’è l’ex vicepresidente della prima giunta regionale di Burlando, Massimiliano Costa, ormai sul punto di uscire dal Pd, dove non è stato ricandidato per le scorse regionali. Ad ogni modo, in caso di ballottaggio, la Saveri che ancora nel luglio 2010 bollava l’uscita di Musso dal Pdl come “intellettualmente disonesta ed eticamente vergognosa”, con tutta probabilità appoggerà Doria, in cambio di un posto in giunta.
Anche a Genova insomma, dietro le quinte della contesa elettorale agisce qualcosa di molto simile alla coalizione che sostiene il governo Monti. Che comunque vada avrà di che gioire. Con la benedizione del cardinal Bagnasco.
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Politica
Elezioni a Genova, favorito il candidato “a sorpresa” Doria. Ma la Curia è ben piazzata
L'outsider che alle primarie ha battuto le big del Pd Vincenzi e Pinotti ostenta tranquillità, anche se la sua avversione alle grandi opere lo rende inviso all'ala burlandiana. Il ruolo bipartsan dell'associazione cattolica Inter Agentes, presieduta dall'aspirante sindaco del Pdl Pierluigi Vinai, ma ben rappresentata anche nel nel centrosinistra
Certo, qualche malumore nel Pd c’è stato. A febbraio è rotolata la testa del segretario provinciale Victor Rasetto. Le perplessità di Doria sulle grandi opere come la gronda autostradale e il Terzo Valico ferroviario non sono piaciute al presidente della regione Claudio Burlando e al sindaco uscente Marta Vincenzi, sconfitta proprio da Doria anche sul tema delle opere infrastrutturali. L’Italia dei Valori non ha mai digerito il candidato appoggiato da Sel, minacciando fino all’ultimo una corsa in solitaria, come già accaduto a Napoli e Palermo. Mentre i cattolici avrebbero preferito continuare con l’alleanza con l’Udc che va avanti da un paio d’anni a livello provinciale e regionale.
Già, i cattolici. Nel 2009 nacque un associazione denominata “Iter Agentes”, con lo scopo di propugnare la dottrina sociale della Chiesa. Si diceva in un volantino di presentazione del febbraio 2011: “È sulla giusta e sana LAICITA’ di questi VALORI, la cui ricerca e difesa è caratteristica dei cattolici, ma è condivisa e condivisibile da parte di tutte le persone di buona volontà, che dobbiamo costruire il futuro”. Il volantino indicava come presidente Pierluigi Vinai. I suoi vice erano Alessandro Repetto e Simonetta Saveri. I quali, a vario titolo, sono coinvolti nelle elezioni. Vediamoli in ordine di importanza. Pierluigi Vinai, 44 anni, membro dell’Opus Dei, vicepresidente della Fondazione Carige (che controlla l’omonima banca cittadina) è il candidato sindaco del centrodestra. O meglio di quel che ne rimane. Anzi, di un centrodestra a forte trazione cattolica. Selezionato dopo un travagliatissimo processo da parte del Pdl, sul suo nome c’è stato anche il placet dei vertici della Curia genovese.
Ma non solo. La sua candidatura ha portato a una spaccatura anche nel partito cattolico per eccellenza, l’Udc: tre giovani, tra cui Luca Mazzolino, ex coordinatore dei giovani centristi, hanno scelto di appoggiare Vinai, a costo di venire espulsi dal partito di Casini, che invece ha scelto di appoggiare Musso. I transfughi sono approdati in una formazione civica che si autodefinisce “liberale e cristiana”, “Liguria Moderata”, nata a suggello dell’intenzione dei vertici locali del partito, ex ministro Claudio Scajola in testa, di ricostruire un nuova coalizione tutta imperniata sull’alleanza con il mondo cattolico, facendo a meno della Lega. Una strada in salita, che però comincia a dare i suoi frutti, con un Pdl che fino a pochi mesi fa era dato al 12% e che adesso ha buoni margini di risalita. Almeno fino al secondo posto.
Vediamo adesso Alessandro Repetto: presidente uscente della provincia, sarà l’ultimo eletto a suffragio diretto. Iscritto al Partito Democratico, ha sostenuto la senatrice Roberta Pinotti alle primarie. Ma da allora è rimasto defilato, in completo silenzio. All’età di 72 anni, preferirebbe tornare dove ha lavorato per tutta una vita. Alla Fondazione Carige. Magari al posto di Pierluigi Vinai, se questi dovesse scegliere definitivamente la carriera politica. E infine ultima, ma non per valore, Simonetta Saveri. Ex membro del Pdl, di stretta osservanza scajoliana, l’anno scorso ha fondato “Primavera Politica” per seguire “le ripetute sollecitazioni del Beato Giovanni Paolo II e del Santo Padre Benedetto XVI a impegnarsi nella cosiddetta carità politica, a favore del bene comune”. Ma non è da sola in questa impresa. Ad appoggiarla c’è l’ex vicepresidente della prima giunta regionale di Burlando, Massimiliano Costa, ormai sul punto di uscire dal Pd, dove non è stato ricandidato per le scorse regionali. Ad ogni modo, in caso di ballottaggio, la Saveri che ancora nel luglio 2010 bollava l’uscita di Musso dal Pdl come “intellettualmente disonesta ed eticamente vergognosa”, con tutta probabilità appoggerà Doria, in cambio di un posto in giunta.
Anche a Genova insomma, dietro le quinte della contesa elettorale agisce qualcosa di molto simile alla coalizione che sostiene il governo Monti. Che comunque vada avrà di che gioire. Con la benedizione del cardinal Bagnasco.
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Mondo
Gaza, niente accordo per estendere la prima fase del cessate il fuoco. Israele blocca gli aiuti umanitari
Buriram, 2 mar. (Adnkronos) - Altra doppietta dei fratelli Marquez nel Gp della Thailandia di MotoGp. Dopo la Sprint Race i fratelli spagnoli hanno occupato le prime due posizioni anche nella gara lunga, con la Ducati ufficiale di Marc Marquez che fa doppietta davanti ad Alex Marquez, con la Ducati del Team Gresini, terza anche in gara l'altra Ducati ufficiale di Pecco Bagnaia, per il tris di ducatisti sul podio, a seguire Franco Morbidelli, poi l'Aprilia del rookie Ai Ogura, e Marco Bezzecchi, mentre sono usciti Acosta e Mir e si è ritirato Fernandez.
Marc Marquez parte bene e guadagna subito la testa della gara ma a circa 19 giri al termine, un po' a sorpresa, Alex Marquez passa il fratello, che sembra aver deliberatamente rallentato per farsi passare e mettersi in scia del fratello, forse per un problema di pressione gomme. Dopo aver seguito a pochi decimi il fratello, a tre giri dal termine, Marc passa il fratello e scappa via verso la seconda vittoria consecutiva e la testa della classifica mondiale. (segue)
Gaza, 2 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas insiste sulla necessità di attuare la seconda fase del cessate il fuoco con Israele, dopo che Israele ha approvato un'estensione temporanea della fase iniziale.
"L'unico modo per raggiungere la stabilità nella regione e il ritorno dei prigionieri è completare l'attuazione dell'accordo, iniziando con l'attuazione della seconda fase", ha affermato il leader di Hamas Mahmoud Mardawi.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Fulco Pratesi ha saputo non solo denunciare i mali che affliggono l'ambiente ma ha saputo esercitare una grande funzione pedagogica di informazione e formazione sui temi ambientali. Personalmente ricordo il grande contributo di consigli e di indicazioni durante il periodo in cui sono stato ministro dell'Ambiente e in particolare per l'azione che condussi per la costituzione dei Parchi nazionali e per portare la superficie protetta del paese ad un livello più europeo. Ci mancherà molto". Lo afferma Valdo Spini, già ministro dell'Ambiente nei Governi Ciampi e Amato uno.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Le immagini che arrivano dalla città di Messina, dove si sono verificati scontri tra Forze dell'Ordine e manifestanti nel corso di una manifestazione no ponte, mi feriscono come messinese e come rappresentante delle istituzioni. Esprimo tutta la mia solidarietà alle Forze dell'Ordine e all'agente ferito, cui auguro una pronta guarigione, e condanno fermamente quanto accaduto. Esprimere il proprio dissenso non autorizza a trasformare una manifestazione in un esercizio di brutalità”. Lo afferma la senatrice di Fratelli d'Italia Ella Bucalo.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - “Inaccettabile quanto accaduto oggi a Messina in occasione del corteo contro la costruzione del Ponte sullo Stretto. Insulti, intolleranza, muri del centro imbrattati con scritte indegne, violenze contro le Forze dell’Ordine. È assurdo manifestare con simili metodi, coinvolgendo personaggi che nulla possono avere a che fare con il normale confronto democratico. Ferma condanna per quanto accaduto, e solidarietà alle Forze dell’Ordine che hanno gestito con grande professionalità i momenti più tesi della giornata”. Così Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Siamo orgogliosi della nostra Marina militare italiana che, con il Vespucci, ha portato nel mondo le eccellenze e i valori del nostro Paese. Bentornati a casa: la vostra impresa, che ho avuto la fortuna di poter vivere personalmente nella tappa di Tokyo, è motivo di vanto per ogni italiano. Grazie!” Così il capogruppo della Lega in commissione Difesa alla Camera Eugenio Zoffili.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Di fronte a quanto sta avvenendo nel mondo, agli stravolgimenti geopolitici e all’aggressione subita ieri alla Casa Bianca dal presidente ucraino, troviamo gravi e fuori luogo le considerazioni dei capigruppo di Fdi. Non è una questione di contabilità ma di rispetto verso il Parlamento. E in ogni caso la premier Meloni è venuta a riferire in Parlamento solo prima dei Consigli europei, come hanno fatto tutti gli altri suoi predecessori, perché era un suo dovere. E da oltre un anno e mezzo non risponde alle domande libere di un Premier time in Aula. Oggi siamo di fronte ad una gravissima crisi internazionale e alla vigilia di un Consiglio europeo che dovrà prendere decisioni importanti per l’Ucraina e per l’Europa. Dovrebbe essere la stessa Giorgia Meloni a sentire l’urgenza di venire in Aula per dire al Paese, in Parlamento, non con un video sui social, da che parte sta il Governo italiano e quale contributo vuole dare, in sede europea, per trovare una soluzione". Lo affermano i capigruppo del Pd al Senato, alla Camera e al Parlamento europeo Francesco Boccia, Chiara Braga e Nicola Zingaretti.
"Per questo -aggiungono- ribadiamo la nostra richiesta: è urgente e necessario che la presidente del Consiglio venga in Aula prima del Consiglio europeo del 6 marzo. Non si tratta di una concessione al Parlamento, che merita maggior rispetto da parte degli esponenti di Fdi e di Giorgia Meloni che continua a sottrarsi al confronto”.