“Spero che la Chiesa ci ripensi”. Sono le parole della mamma del bambino disabile al quale è stata negatala la comunione da don Piergiorgio Zaghi, il parroco di Porto Garibaldi (Ferrara) perché incapace di intendere e volere. Inabilità psichica che secondo monsignor Antonio Grandini, vicario della diocesi di Ferrara-Comacchio, non permetterebbe al bambino di distinguere tra un’ostia e un pezzo di pane.
“Spero in un ripensamento, che il bambino possa fare la comunione con tutti i suoi compagni, che hanno dimostrato di tenerci: anche loro hanno insistito perché facesse la comunione con loro, sono stati tutti molto solidali con noi”, dice la madre del ragazzino. “Siamo amareggiati, tutta la famiglia è amareggiata, non ce lo aspettavamo – racconta la mamma, che assieme al marito si è anche rivolta a un legale per portare il caso alla Corte Europea- Abbiamo sentito il bimbo discriminato senza ragione, anche perché era andato regolarmente al catechismo con tutti gli altri, ci andava volentieri, anche se non posso negare che il grado di attenzione non fosse come quello degli altri bambini, perché mio figlio ha anche un ritardo mentale. Il fatto che poi non possa capire il mistero del Sacramento dell’Eucarestia – conclude la mamma – mi sembra che anche un bimbo di 10 anni normale, anche se non mi piace la parola, non possa comprenderlo fino in fondo”.
Nella vicenda, avvenuta la settimana scorsa, nel giorno del giovedì santo, interviene anche don Andrea Gallo, il religioso alla guida della comunità di San Benedetto al Porto di Genova, che parla di “sconfitta” per la chiesa. Per lui, celebre voce degli esclusi e degli ultimi, ancor prima di qualsiasi verdetto in sede giudiziaria, vale una domanda: “Com’è possibile lasciar fuori qualcuno in questo modo? Il momento della comunione per i cristiani punta a fare comunità, tutto il resto è liturgia, sono scenografia e simboli”.
“Sulla vicenda avrebbe dovuto esserci almeno una perizia medica”, prosegue don Gallo. “A prescindere da ciò, tuttavia, l’eucarestia trova tutti al centro, è un convivio universale. Non è dunque giustificabile negare a qualcuno di partecipare. Alla mia gente ripeto sempre di dire ‘vengo a fare comunione‘, non ‘la comunione’. È un momento in cui si deve testimoniare l’amore, la giustizia, e la fraternità”.
Per don Andrea Gallo, solo nel caso in cui ci sia costrizione, ostilità o rifiuto ci si può opporre al sacramento. “Quel parroco avrà fatto le sue valutazioni”, dice ancora, “ma direi che non comprendo il suo gesto. Spezzare il pane deve portare a far sentire e a sentire tutti uguali. Dunque com’è possibile non includere soprattutto una persona sofferente? Basterebbe rispondere a questo interrogativo ancor prima di rivolgersi a tribunali o al Vaticano. A un punto simile, entrano in gioco carte bollate e quando accade ciò, nel dialogo tra la chiesa e la comunità del fedeli, non si può parlare che di fallimento”.
Sulla stessa linea si trova anche il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori e consulente della commissione parlamentare per l’infanzia. “Quanto accaduto è a dir poco assurdo”, ha detto, “e lo è non soltanto sul piano etico, ma soprattutto sotto il profilo dei diritti fondamentali riconosciuti ai bambini. Il sacerdote, negando al piccolo la comunione, ha leso la sua dignità di persona. Ancora più incredibile risulta essere la motivazione addotta dal vicario della diocesi. Credevo che il sacramento fosse vincolato a uno stato di grazia e purezza più che a un test psico-attitudinale”.
Di “violazione delle disposizioni canoniche” parla Aurelio Mancuso, presidente dell’associazione per i diritti civili Equality Italia. Disposizioni che, aggiunge, sono “già assurdamente restrittive nei confronti di persone separate, divorziate o omosessuali, ma che non prevedono alcuna esclusione dall’eucarestia per le persone inabili. È evidente che nella chiesa cattolica prelati e sacerdoti hanno perso la bussola del messaggio evangelico, che proprio agli afflitti e ai malati riserva parole forti e chiare”.
Emilia Romagna
Comunione rifiutata al bambino disabile. Don Gallo: “E’ una sconfitta della Chiesa”
La madre del bambino spera in un ripensamento da parte del parroco e della diocesi di Ferrara e Comacchio: "Ci teneva mio figlio e ci tenevano i suoi compagni, quelli che insieme a lui hanno seguito il catechismo. E' una discriminazione ingiusta"
“Spero in un ripensamento, che il bambino possa fare la comunione con tutti i suoi compagni, che hanno dimostrato di tenerci: anche loro hanno insistito perché facesse la comunione con loro, sono stati tutti molto solidali con noi”, dice la madre del ragazzino. “Siamo amareggiati, tutta la famiglia è amareggiata, non ce lo aspettavamo – racconta la mamma, che assieme al marito si è anche rivolta a un legale per portare il caso alla Corte Europea- Abbiamo sentito il bimbo discriminato senza ragione, anche perché era andato regolarmente al catechismo con tutti gli altri, ci andava volentieri, anche se non posso negare che il grado di attenzione non fosse come quello degli altri bambini, perché mio figlio ha anche un ritardo mentale. Il fatto che poi non possa capire il mistero del Sacramento dell’Eucarestia – conclude la mamma – mi sembra che anche un bimbo di 10 anni normale, anche se non mi piace la parola, non possa comprenderlo fino in fondo”.
Nella vicenda, avvenuta la settimana scorsa, nel giorno del giovedì santo, interviene anche don Andrea Gallo, il religioso alla guida della comunità di San Benedetto al Porto di Genova, che parla di “sconfitta” per la chiesa. Per lui, celebre voce degli esclusi e degli ultimi, ancor prima di qualsiasi verdetto in sede giudiziaria, vale una domanda: “Com’è possibile lasciar fuori qualcuno in questo modo? Il momento della comunione per i cristiani punta a fare comunità, tutto il resto è liturgia, sono scenografia e simboli”.
“Sulla vicenda avrebbe dovuto esserci almeno una perizia medica”, prosegue don Gallo. “A prescindere da ciò, tuttavia, l’eucarestia trova tutti al centro, è un convivio universale. Non è dunque giustificabile negare a qualcuno di partecipare. Alla mia gente ripeto sempre di dire ‘vengo a fare comunione‘, non ‘la comunione’. È un momento in cui si deve testimoniare l’amore, la giustizia, e la fraternità”.
Per don Andrea Gallo, solo nel caso in cui ci sia costrizione, ostilità o rifiuto ci si può opporre al sacramento. “Quel parroco avrà fatto le sue valutazioni”, dice ancora, “ma direi che non comprendo il suo gesto. Spezzare il pane deve portare a far sentire e a sentire tutti uguali. Dunque com’è possibile non includere soprattutto una persona sofferente? Basterebbe rispondere a questo interrogativo ancor prima di rivolgersi a tribunali o al Vaticano. A un punto simile, entrano in gioco carte bollate e quando accade ciò, nel dialogo tra la chiesa e la comunità del fedeli, non si può parlare che di fallimento”.
Sulla stessa linea si trova anche il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori e consulente della commissione parlamentare per l’infanzia. “Quanto accaduto è a dir poco assurdo”, ha detto, “e lo è non soltanto sul piano etico, ma soprattutto sotto il profilo dei diritti fondamentali riconosciuti ai bambini. Il sacerdote, negando al piccolo la comunione, ha leso la sua dignità di persona. Ancora più incredibile risulta essere la motivazione addotta dal vicario della diocesi. Credevo che il sacramento fosse vincolato a uno stato di grazia e purezza più che a un test psico-attitudinale”.
Di “violazione delle disposizioni canoniche” parla Aurelio Mancuso, presidente dell’associazione per i diritti civili Equality Italia. Disposizioni che, aggiunge, sono “già assurdamente restrittive nei confronti di persone separate, divorziate o omosessuali, ma che non prevedono alcuna esclusione dall’eucarestia per le persone inabili. È evidente che nella chiesa cattolica prelati e sacerdoti hanno perso la bussola del messaggio evangelico, che proprio agli afflitti e ai malati riserva parole forti e chiare”.
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Economia & Lobby
Caro bollette, a due settimane dagli annunci di Giorgetti il decreto slitta ancora: cdm rinviato a venerdì
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Tutto quello che ha a che fare con le emergenze vere di cittadini, famiglie, imprese passa in secondo piano nell’agenda del governo Meloni. Così è stato ed è per le liste d’attesa e per il diritto alla salute negato a milioni di concittadini, così è per il caro-bollette che da troppi mesi penalizza le aziende italiane e mette in ginocchio le fasce sociali più disagiate". Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità nella segreteria del Partito Democratico.
"Oggi la segretaria del Pd Elly Schlein ha presentato proposte molto chiare e concrete, che raccolgono peraltro l’interesse di imprenditori e associazioni degli utenti. Il Cdm sul problema del caro energia pare invece che slitti a venerdì. La presidente Meloni ne approfitti per raccogliere le nostre proposte sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas e sull’Acquirente unico".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - La lotta alle mafie andrebbe portata avanti "in maniera trasversale. Ma non stiamo vedendo disponibilità all'ascolto e al lavoro comune da parte di questa destra". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno. "Noi continueremo a fare da pungolo costante, il messaggio che deve arrivare chiaro alle nuove generazioni è che la mafia è un male, e un freno al nostro Paese. Il Pd oggi più che mai è intenzionato a portare avanti questo lavoro con determinazione, mano nella mano con le realtà che affrontano il problema ogni giorno e ne sanno certamente più di noi".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Nel contrasto alle mafie "il ruolo delle forze dell'ordine e della magistratura è fondamentale. Noi riconosciamo e sosteniamo il lavoro quotidiano delle forze dell'ordine. Vanno sostenute le forze dell'ordine, come la magistratura, che invece vediamo attaccata tutti i giorni da chi governa". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno.