Bossi se ne va, la Lega Nord purtroppo resta
Umberto Bossi è stato negli ultimi anni segnato in maniera evidente dalla malattia e dall’età, ciò nonostante è sempre stato in grado di alzare il dito medio durante i raduni. Un dito medio, rivolto principalmente alla “vecchia” politica, contro la quale il politico aveva strutturato la sua ascesa e il successo della Lega Nord. In Italia è stata indimenticabile la gioia maligna che Bossi 20 anni fa riversò sul regime corrotto della Prima Repubblica formato dalla Democrazia Cristiana e dai Socialisti. Inoltre, è stato a fianco di Berlusconi, uno dei principali protagonisti della Seconda Repubblica.
Ora però è evidente che anche il partner minore della coppia della destra populista si allinea ai predecessori che ha così tanto biasimato. La stessa Lega Nord, che si è comportata come un’associazione di inflessibili bacchettoni, ha – così si legge nelle indagini dei procuratori – considerato lo Stato come un self-service. Ancora peggio di come avveniva tempo fa, nel partito di Bossi si sono instaurate abitudini feudali, la moglie, i figli, oltre che gli incoscienti consiglieri, hanno influenzato i destini del partito, e persino del paese.
Peggio ancora: durante il governo della Lega e del suo alleato Berlusconi si sono oltrepassati limiti che altrove in Europa resistono ancora. Gli insulti pubblici, spesso volgari, rivolti all’opposizione politica, le oscene offese rivolte a interi gruppi di persone come gli immigrati o i gay e le lesbiche – sono diventati anch’essi socialmente accettati, soprattutto grazie alla Bossi.
E socialmente accettata è diventata così un’azione di governo che alimentata dai populisti di destra ha causato un acceso risentimento verso la politica spicciola.
Che Bossi ora se ne vada e che sia coperto di derisione e di vergogna e che debba abbandonare la sua poltrona, questa è una buona notizia, ma una notizia migliore, sarebbe che la Lega Nord venisse finalmente isolata nella politica italiana – e non solo per certe imbarazzanti vicende a favore del figlio del dittatore, alla stregua di Kim II Sung, ma per l’orientamento fascistoide di questo partito del “sano sentimento popolare” che ha diffuso, in seno alla politica italiana, l’odio sociale nei confronti degli “stranieri” e dei “diversi” basato su teorie pseudo evoluzionistiche.
Testata: Taz
Data di pubblicazione :06/04/2012
Traduzione di Claudia Marruccelli per italiadallestero.info
Articolo originale di: Michael Braun
ItaliaDallEstero
Come ci vede la stampa estera
Politica - 13 Aprile 2012
Dimissioni di un uomo che predica odio
Bossi se ne va, la Lega Nord purtroppo resta
Umberto Bossi è stato negli ultimi anni segnato in maniera evidente dalla malattia e dall’età, ciò nonostante è sempre stato in grado di alzare il dito medio durante i raduni. Un dito medio, rivolto principalmente alla “vecchia” politica, contro la quale il politico aveva strutturato la sua ascesa e il successo della Lega Nord. In Italia è stata indimenticabile la gioia maligna che Bossi 20 anni fa riversò sul regime corrotto della Prima Repubblica formato dalla Democrazia Cristiana e dai Socialisti. Inoltre, è stato a fianco di Berlusconi, uno dei principali protagonisti della Seconda Repubblica.
Ora però è evidente che anche il partner minore della coppia della destra populista si allinea ai predecessori che ha così tanto biasimato. La stessa Lega Nord, che si è comportata come un’associazione di inflessibili bacchettoni, ha – così si legge nelle indagini dei procuratori – considerato lo Stato come un self-service. Ancora peggio di come avveniva tempo fa, nel partito di Bossi si sono instaurate abitudini feudali, la moglie, i figli, oltre che gli incoscienti consiglieri, hanno influenzato i destini del partito, e persino del paese.
Peggio ancora: durante il governo della Lega e del suo alleato Berlusconi si sono oltrepassati limiti che altrove in Europa resistono ancora. Gli insulti pubblici, spesso volgari, rivolti all’opposizione politica, le oscene offese rivolte a interi gruppi di persone come gli immigrati o i gay e le lesbiche – sono diventati anch’essi socialmente accettati, soprattutto grazie alla Bossi.
E socialmente accettata è diventata così un’azione di governo che alimentata dai populisti di destra ha causato un acceso risentimento verso la politica spicciola.
Che Bossi ora se ne vada e che sia coperto di derisione e di vergogna e che debba abbandonare la sua poltrona, questa è una buona notizia, ma una notizia migliore, sarebbe che la Lega Nord venisse finalmente isolata nella politica italiana – e non solo per certe imbarazzanti vicende a favore del figlio del dittatore, alla stregua di Kim II Sung, ma per l’orientamento fascistoide di questo partito del “sano sentimento popolare” che ha diffuso, in seno alla politica italiana, l’odio sociale nei confronti degli “stranieri” e dei “diversi” basato su teorie pseudo evoluzionistiche.
Testata: Taz
Data di pubblicazione :06/04/2012
Traduzione di Claudia Marruccelli per italiadallestero.info
Articolo originale di: Michael Braun
Il potere dei segreti
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Roma, 13 feb. (Adnkronos) - Il Milleproroghe è un provvedimento routinario, in teoria nell'esame tutto doveva andare liscio. Invece l'iter di questo provvedimento è stato un disastro, la maggioranza l'ha gestito in modo circense, dando prova di dilettantismo sconcertante". Lo ha detto la senatrice Alessandra Maiorino, vice presidente del gruppo M5S al Senato, nella dichiarazione di voto sul Milleproroghe.
"Già con l'arrivo degli emendamenti abbiamo visto il panico nel centrodestra. Poi è arrivata la serie di emendamenti dei relatori, o meglio del governo sotto mentite spoglie, a partire da quelli celebri sulla rottamazione delle cartelle. Ovviamente l'unica preoccupazione della maggioranza, a fronte di 100 miliardi di cartelle non pagate, è stata solo quella di aiutare chi non paga. Esattamente come hanno fatto a favore dei no vax, sbeffeggiando chi sotto il Covid ha rispettato le regole. In corso d'opera abbiamo capito che l'idea di mettere tre relatori, uno per ogni partito di maggioranza, serviva a consentire loro di marcarsi a vicenda, di bloccare gli uni gli sgambetti degli altri. Uno scenario surreale! Finale della farsa poi è stato il voto di un emendamento di maggioranza ignoto ai relatori e una ignobile gazzarra notturna scoppiata tra i partiti di maggioranza. Non avevamo mai visto tanto dilettantismo in Parlamento".
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Il decreto Milleproroghe rappresenta una sfida importante, un provvedimento cui abbiamo dato un significato politico, un’anima. L’azione di questo governo punta a mettere in campo riforme e norme strutturali ma esistono anche pilastri meno visibili che hanno comunque l’obiettivo finale della crescita delle imprese e della nostra economia, di sostenere il sistema Italia nel suo complesso. Ecco perché col decreto Milleproroghe abbiamo provveduto ad estendere o a sospendere l’efficacia di alcuni provvedimenti con lo scopo di semplificare e rendere più snella la nostra burocrazia, sempre con l’obiettivo dichiarato della crescita. Fra questi norme sulle Forze dell’ordine e sui Vigili del Fuoco, sostegno ai Comuni e all’edilizia, nel campo sociale e sanitario come in quello dell’industria e della pesca e sul contrasto all’evasione fiscale. Più di 300 emendamenti approvati, tra cui anche quelli dell’opposizione, al fine di perseguire, con questo esecutivo, la finalità di fornire alla nostra Nazione gli strumenti per crescere e per questo il voto di Fratelli d’Italia è convintamente a favore”. Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo.
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Dico al ministro Crosetto che l’aumento delle spese per armamenti, addirittura fino al 3%, ruba il futuro ai nostri figli. Ruba risorse alla sanità, alla scuola, ai trasporti. L’aumento delle spese per le armi non ci renderà più sicuri, ma alimenterà conflitti e guerre, come la storia dimostra”. Così Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, in merito alle dichiarazioni di Crosetto sull'aumento delle spese militari.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Il problema della situazione carceraria nel Paese è un problema che ogni giorno ci tocca da vicino, stiamo gia' predisponendo le dovute soluzioni. Abbiamo gia' definito il piano carceri e il commissario straordinario". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Criticità nel disegno di legge costituzionale non ve ne sono tali da alterare il testo, ma sarà seguito da una serie di leggi ordinarie. Per esempio, manca nella disegno di legge costituzionale la riserva per le quote cosiddette rosa, ma questo lo metteremo nelle leggi di attuazione che saranno leggi ordinarie. Anche il sistema del sorteggio potrà essere meglio definito. Ma una cosa e' certa: questa legge costituzionale non si modifica". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo, parlando delle dichiarazioni del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli che ieri, aveva parlato dei "punti di criticità della riforma del Csm" sui quali si e' appuntata anche l'attenzione della Commissione Ue, aveva sottolineato la necessita' di "un'approfondita riflessione.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Oggi in Turchia, parlando con il mio omologo, il ministro di giustizia turco, quando ho detto che probabilmente i magistrati italiani faranno uno sciopero, lui è rimasto sorpreso e mi ha domandato 'ma è legale?'. Se i magistrati vogliono fare lo sciopero che lo facciano, ma quello che è certo e che, senza alcun dubbio, noi andremo avanti perché e' un nostro impegno verso gli elettori". Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervenendo in vdieocollegamento di ritorno dalla Turchia alla Giornata dell'orgoglio dell'appartenenza degli avvocati a Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - La separazione delle carriere dei magistrati "è un dovere verso elettorato perché lo avevamo promesso nel nostro programma e questo faremo. Il nostro e' un vincolo politico verso l'elettorato". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento, di ritorno dalla Turchia, alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo. "Io sto girando un po' dappertutto per redigere protocolli - ha proseguito il ministro -, e ogni qualvolta parliamo di separazione carriere ci guardano con un occhio perplesso perché in tutti gli ordinamenti del mondo questo è normale".