Sono centinaia le bici che quotidianamente percorrono le campagne attorno a Saluzzo, provincia di Cuneo. A pedalare sono i braccianti africani, che da fine primavera a inizio autunno rendono possibile la raccolte di kiwi, mele, pesche e susine. Frutta che è la ricchezza di quest’angolo occidentale del Piemonte. I raccoglitori sono in buona parte in regola sia con il permesso di soggiorno, che con il contratto lavorativo, ma più di un centinaio dormono sui cartoni vicino al Foro Boario. Il comune di Saluzzo, con la cooperazione delle municipalità confinanti, ha messo in moto una macchina per accogliere i primi arrivati. Ma i braccianti arrivati in città sono arrivati molti più di quanti il Comune e la Coldiretti avevano stimato. La paga è buona rispetto a Puglia e Campania, ma le condizioni di vita sono insopportabili. Francesca, membro del Comitato Antirazzista, denuncia: “Paradossalmente qui le condizioni lavorative sono migliori che al sud Italia, ma a livello di sistemazione abitativa è peggio che Rosarno” di Cosimo Caridi
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