La notte porta consiglio e soprattutto scongiura il black-out. E così il rifiuto di dare la corrente elettrica per il comizio di domenica sera di Beppe Grillo, tempo 24 ore, è rientrato.
Il comunicato della retromarcia del Comune di Feltre (Belluno) spiega che in fondo si è trattato solo di un malinteso, dovuto alla “singolare” richiesta del Movimento 5 Stelle: potersi allacciare a una centralina elettrica pubblica per amplificare i microfoni del comico genovese.
Richiesta che esulava dagli obblighi comunali ma evidentemente anche dalla prassi standard seguita finora durante le campagne elettorali di Feltre che fra poco più di due settimane andrà al voto per scegliere il suo nuovo sindaco, dal momento che il senatore della Lega Nord Gianvittore Vaccari non potrà più ricandidarsi a primo cittadino ma solo al consiglio comunale.
“Spiace che ci sia voluto tutto questo can can mediatico per arrivare a illuminare le menti del municipio e con esse anche piazza Isola, anche perché abbiamo sempre detto che la bolletta ce la saremmo pagata noi, non l’avremmo messa in conto alle casse pubbliche. Però questa vicenda, se non altro, ci dice che forse cominciamo davvero a far paura ai partiti tradizionali anche quassù. Naturalmente siamo contenti che tutto si sia risolto, ma ammetto che abbiamo pensato a un boicottaggio, chiedendoci come facessero con la corrente gli altri partiti nelle passate campagne elettorali”, racconta Riccardo Sartor, il 21enne informatico candidato a sindaco del Movimento 5 Stelle.
Lui e i suoi compagni bellunesi – Andrea Lanari, un altro 30enne, si è invece candidato nel capoluogo – erano però già pronti al peggio. E di fronte al primo rifiuto piovuto dagli uffici comunali fiscalmente assisi “sulla sola concessione degli spazi”, sul feltrino erano già piovute profferte di generatori elettrici in abbondanza in omaggio a Grillo. Ora non ce ne sarà più bisogno. “Noi il comizio con Beppe Grillo l’avremmo fatto comunque, anche per non deludere l’attesa delle 1500 persone che saranno domenica sera in piazza”, continua Sartor.
Il sindaco uscente Vaccari non ha voluto ulteriormente commentare la vicenda, derubricandola a un “semplice equivoco” da campagna elettorale e preferendo far parlare il comunicato emanato dai suoi uffici, ma stando agli umori in città pare che difficilmente la Lega toccherà di nuovo il 60 per cento dei consensi incassato cinque anni fa.