Sono corrotti e incompetenti, tuttavia il paese non può fare a meno dei partiti.
Testata: Die Zeit
Data di pubblicazione : 14/04/2012
Traduzione di Claudia Marruccelli e Michelangelo Amorosino per italiadallestero.info
Articolo originale di: Ulrich Ladurner
Postato: 16.04.2012
L’Italia è il più bel paese della terra, ma con i peggiori partiti del mondo – beh, forse può sembrare un’esagerazione, ma persino gli italiani non ne salverebbero nemmeno uno. Solo il quattro per cento dei cittadini italiani, secondo i sondaggi, ha ancora fiducia nei partiti. Questo non stupisce, dal momento che i partiti hanno portato il paese sull’orlo dell’abisso. La dimensione del loro fallimento appare davvero evidente da quando in Italia è diventato primo ministro Mario Monti, non legato ad alcun partito. L’attuale capo del Governo gode di indici di gradimento di oltre il 60 per cento, nonostante le sue dolorosissime riforme. Gli italiani sono chiaramente disposti a lasciarsi torturare da quest’uomo senza lamentarsi più di tanto, mentre attualmente solo la parola “partito” fa gridare. A causa dei partiti, gli italiani hanno davvero sofferto a lungo, hanno conosciuto il loro egoismo, la loro avidità, la loro corruzione e la loro incompetenza. Solo una risicata maggioranza (52 per cento) ritiene ora, che “ la democrazia possa funzionare senza partiti”. Dunque, perché aspettare? Basta con questi partiti spazzatura della storia! Evviva i tecnocrati come Monti! Hip Hip Hurrà all’eminenza grigia!
Sembra facile – terribilmente allettante. Perciò a questo punto occorre prendere le difese dei disastrosi partiti italiani. Cominciamo con uno dei più orribili, con la Lega Nord. Il suo capo Umberto Bossi ha appena rassegnato le dimissioni perché persone della sua stretta cerchia si sono riempiti le tasche di denaro. Proprio la Lega che si è sempre comportata come un’associazione di “Mastrolindi” e che contro i partiti corrotti di Roma imprecava “Roma ladrona!”, un popolare grido di battaglia di Bossi. Ora però ha i ladri in casa propria. Inoltre, bisogna aggiungere che la Lega Nord è razzista, volgare, meschina, populista, islamofoba. Quindi non c’è nulla di difendibile, tranne una cosa: che si tratta di un partito. Una libera associazione di persone che entra in politica per cambiare le cose. La Lega ha portato nell’arena della politica la gente comune che non si sentiva rappresentata. Quando entrarono in scena, i leghisti sbraitavano, brontolavano, maledicevano e inveivano come degli ossessi – tutto molto poco attraente. Ma erano lì, visibili, con una sola richiesta: Vogliamo dire la nostra! Il loro mezzo per ottenere questo era il partito. Sarebbe stato meglio il silenzio aggressivo di centinaia di migliaia di persone, il barricarsi risentiti nella sfera privata o la protesta per le strade?
Anche l’indicibile Silvio Berlusconi ha condotto o mantenuto milioni di persone in politica. Certo, Berlusconi ha fatto finta di fare politica, mentre si arricchiva e trasformava Roma in un bordello. Il suo partito si chiama Popolo della Libertà, che voleva, a prescindere da tutte le leggi e le consuetudini. Anche in questo partito non c’è niente di buono, tranne il fatto che la gente si è messa assieme per condividere le proprie idee e curare i propri interessi. Questo non è sempre bello, a volte persino ripugnante, e può essere pericoloso e diventare una minaccia per la democrazia – ma quali sono le alternative? Una figura di spicco come Mario Monti. Ma il “Montismo”, cioè la convinzione che senza partiti e senza dover essere eletti dal popolo, si possa agire per il meglio per questo stesso popolo, è solo un’illusione. Monti stesso lo sa, e ripete costantemente che la sua permanenza è solo temporanea, che resterà fin quando avrà sbrogliato la matassa. Dopo di che torneranno i partiti. Cioè, ci saranno di nuovo gli italiani. Monti può essere considerato solo un momento di transizione, perché la democrazia ha bisogno dell’alternanza di potere, se vuole rimanere democrazia.
Del resto i partiti non arrivano dal nulla. Essi sono nel bene e nel male lo specchio dei cittadini che operano al loro interno. Certo la grande e colta Italia avrebbe potuto rinunciare alla Lega Nord, e a Berlusconi, ma non lo ha fatto. Cancellare tutte le brutture dei partiti è un processo faticoso, che deve coinvolgere molti ingranaggi. Un dibattito pacifico, istituzioni forti, risveglio del senso civico – queste sono le forze che potrebbero mitigare la minaccia ai partiti. Milano lo ha già fatto recentemente con i comitati civici che hanno reso possibile l’elezione di un sindaco riformista. Questi comitati non si considerano un sostituto dei partiti politici, piuttosto servono loro da stimolo, come una spina nel fianco. Il compito è la riforma dei partiti, non la loro abolizione, infatti questo sarebbe l’inizio della distruzione della democrazia rappresentativa.
ItaliaDallEstero
Come ci vede la stampa estera
Mondo - 19 Aprile 2012
Italia: brutti ma necessari
Sono corrotti e incompetenti, tuttavia il paese non può fare a meno dei partiti.
Testata: Die Zeit
Data di pubblicazione : 14/04/2012
Traduzione di Claudia Marruccelli e Michelangelo Amorosino per italiadallestero.info
Articolo originale di: Ulrich Ladurner
Postato: 16.04.2012
L’Italia è il più bel paese della terra, ma con i peggiori partiti del mondo – beh, forse può sembrare un’esagerazione, ma persino gli italiani non ne salverebbero nemmeno uno. Solo il quattro per cento dei cittadini italiani, secondo i sondaggi, ha ancora fiducia nei partiti. Questo non stupisce, dal momento che i partiti hanno portato il paese sull’orlo dell’abisso. La dimensione del loro fallimento appare davvero evidente da quando in Italia è diventato primo ministro Mario Monti, non legato ad alcun partito. L’attuale capo del Governo gode di indici di gradimento di oltre il 60 per cento, nonostante le sue dolorosissime riforme. Gli italiani sono chiaramente disposti a lasciarsi torturare da quest’uomo senza lamentarsi più di tanto, mentre attualmente solo la parola “partito” fa gridare. A causa dei partiti, gli italiani hanno davvero sofferto a lungo, hanno conosciuto il loro egoismo, la loro avidità, la loro corruzione e la loro incompetenza. Solo una risicata maggioranza (52 per cento) ritiene ora, che “ la democrazia possa funzionare senza partiti”. Dunque, perché aspettare? Basta con questi partiti spazzatura della storia! Evviva i tecnocrati come Monti! Hip Hip Hurrà all’eminenza grigia!
Sembra facile – terribilmente allettante. Perciò a questo punto occorre prendere le difese dei disastrosi partiti italiani. Cominciamo con uno dei più orribili, con la Lega Nord. Il suo capo Umberto Bossi ha appena rassegnato le dimissioni perché persone della sua stretta cerchia si sono riempiti le tasche di denaro. Proprio la Lega che si è sempre comportata come un’associazione di “Mastrolindi” e che contro i partiti corrotti di Roma imprecava “Roma ladrona!”, un popolare grido di battaglia di Bossi. Ora però ha i ladri in casa propria. Inoltre, bisogna aggiungere che la Lega Nord è razzista, volgare, meschina, populista, islamofoba. Quindi non c’è nulla di difendibile, tranne una cosa: che si tratta di un partito. Una libera associazione di persone che entra in politica per cambiare le cose. La Lega ha portato nell’arena della politica la gente comune che non si sentiva rappresentata. Quando entrarono in scena, i leghisti sbraitavano, brontolavano, maledicevano e inveivano come degli ossessi – tutto molto poco attraente. Ma erano lì, visibili, con una sola richiesta: Vogliamo dire la nostra! Il loro mezzo per ottenere questo era il partito. Sarebbe stato meglio il silenzio aggressivo di centinaia di migliaia di persone, il barricarsi risentiti nella sfera privata o la protesta per le strade?
Anche l’indicibile Silvio Berlusconi ha condotto o mantenuto milioni di persone in politica. Certo, Berlusconi ha fatto finta di fare politica, mentre si arricchiva e trasformava Roma in un bordello. Il suo partito si chiama Popolo della Libertà, che voleva, a prescindere da tutte le leggi e le consuetudini. Anche in questo partito non c’è niente di buono, tranne il fatto che la gente si è messa assieme per condividere le proprie idee e curare i propri interessi. Questo non è sempre bello, a volte persino ripugnante, e può essere pericoloso e diventare una minaccia per la democrazia – ma quali sono le alternative? Una figura di spicco come Mario Monti. Ma il “Montismo”, cioè la convinzione che senza partiti e senza dover essere eletti dal popolo, si possa agire per il meglio per questo stesso popolo, è solo un’illusione. Monti stesso lo sa, e ripete costantemente che la sua permanenza è solo temporanea, che resterà fin quando avrà sbrogliato la matassa. Dopo di che torneranno i partiti. Cioè, ci saranno di nuovo gli italiani. Monti può essere considerato solo un momento di transizione, perché la democrazia ha bisogno dell’alternanza di potere, se vuole rimanere democrazia.
Del resto i partiti non arrivano dal nulla. Essi sono nel bene e nel male lo specchio dei cittadini che operano al loro interno. Certo la grande e colta Italia avrebbe potuto rinunciare alla Lega Nord, e a Berlusconi, ma non lo ha fatto. Cancellare tutte le brutture dei partiti è un processo faticoso, che deve coinvolgere molti ingranaggi. Un dibattito pacifico, istituzioni forti, risveglio del senso civico – queste sono le forze che potrebbero mitigare la minaccia ai partiti. Milano lo ha già fatto recentemente con i comitati civici che hanno reso possibile l’elezione di un sindaco riformista. Questi comitati non si considerano un sostituto dei partiti politici, piuttosto servono loro da stimolo, come una spina nel fianco. Il compito è la riforma dei partiti, non la loro abolizione, infatti questo sarebbe l’inizio della distruzione della democrazia rappresentativa.
B.COME BASTA!
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Roma, 13 feb. (Adnkronos) - Il Milleproroghe è un provvedimento routinario, in teoria nell'esame tutto doveva andare liscio. Invece l'iter di questo provvedimento è stato un disastro, la maggioranza l'ha gestito in modo circense, dando prova di dilettantismo sconcertante". Lo ha detto la senatrice Alessandra Maiorino, vice presidente del gruppo M5S al Senato, nella dichiarazione di voto sul Milleproroghe.
"Già con l'arrivo degli emendamenti abbiamo visto il panico nel centrodestra. Poi è arrivata la serie di emendamenti dei relatori, o meglio del governo sotto mentite spoglie, a partire da quelli celebri sulla rottamazione delle cartelle. Ovviamente l'unica preoccupazione della maggioranza, a fronte di 100 miliardi di cartelle non pagate, è stata solo quella di aiutare chi non paga. Esattamente come hanno fatto a favore dei no vax, sbeffeggiando chi sotto il Covid ha rispettato le regole. In corso d'opera abbiamo capito che l'idea di mettere tre relatori, uno per ogni partito di maggioranza, serviva a consentire loro di marcarsi a vicenda, di bloccare gli uni gli sgambetti degli altri. Uno scenario surreale! Finale della farsa poi è stato il voto di un emendamento di maggioranza ignoto ai relatori e una ignobile gazzarra notturna scoppiata tra i partiti di maggioranza. Non avevamo mai visto tanto dilettantismo in Parlamento".
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Il decreto Milleproroghe rappresenta una sfida importante, un provvedimento cui abbiamo dato un significato politico, un’anima. L’azione di questo governo punta a mettere in campo riforme e norme strutturali ma esistono anche pilastri meno visibili che hanno comunque l’obiettivo finale della crescita delle imprese e della nostra economia, di sostenere il sistema Italia nel suo complesso. Ecco perché col decreto Milleproroghe abbiamo provveduto ad estendere o a sospendere l’efficacia di alcuni provvedimenti con lo scopo di semplificare e rendere più snella la nostra burocrazia, sempre con l’obiettivo dichiarato della crescita. Fra questi norme sulle Forze dell’ordine e sui Vigili del Fuoco, sostegno ai Comuni e all’edilizia, nel campo sociale e sanitario come in quello dell’industria e della pesca e sul contrasto all’evasione fiscale. Più di 300 emendamenti approvati, tra cui anche quelli dell’opposizione, al fine di perseguire, con questo esecutivo, la finalità di fornire alla nostra Nazione gli strumenti per crescere e per questo il voto di Fratelli d’Italia è convintamente a favore”. Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo.
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Dico al ministro Crosetto che l’aumento delle spese per armamenti, addirittura fino al 3%, ruba il futuro ai nostri figli. Ruba risorse alla sanità, alla scuola, ai trasporti. L’aumento delle spese per le armi non ci renderà più sicuri, ma alimenterà conflitti e guerre, come la storia dimostra”. Così Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, in merito alle dichiarazioni di Crosetto sull'aumento delle spese militari.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Il problema della situazione carceraria nel Paese è un problema che ogni giorno ci tocca da vicino, stiamo gia' predisponendo le dovute soluzioni. Abbiamo gia' definito il piano carceri e il commissario straordinario". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Criticità nel disegno di legge costituzionale non ve ne sono tali da alterare il testo, ma sarà seguito da una serie di leggi ordinarie. Per esempio, manca nella disegno di legge costituzionale la riserva per le quote cosiddette rosa, ma questo lo metteremo nelle leggi di attuazione che saranno leggi ordinarie. Anche il sistema del sorteggio potrà essere meglio definito. Ma una cosa e' certa: questa legge costituzionale non si modifica". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo, parlando delle dichiarazioni del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli che ieri, aveva parlato dei "punti di criticità della riforma del Csm" sui quali si e' appuntata anche l'attenzione della Commissione Ue, aveva sottolineato la necessita' di "un'approfondita riflessione.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Oggi in Turchia, parlando con il mio omologo, il ministro di giustizia turco, quando ho detto che probabilmente i magistrati italiani faranno uno sciopero, lui è rimasto sorpreso e mi ha domandato 'ma è legale?'. Se i magistrati vogliono fare lo sciopero che lo facciano, ma quello che è certo e che, senza alcun dubbio, noi andremo avanti perché e' un nostro impegno verso gli elettori". Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervenendo in vdieocollegamento di ritorno dalla Turchia alla Giornata dell'orgoglio dell'appartenenza degli avvocati a Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - La separazione delle carriere dei magistrati "è un dovere verso elettorato perché lo avevamo promesso nel nostro programma e questo faremo. Il nostro e' un vincolo politico verso l'elettorato". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento, di ritorno dalla Turchia, alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo. "Io sto girando un po' dappertutto per redigere protocolli - ha proseguito il ministro -, e ogni qualvolta parliamo di separazione carriere ci guardano con un occhio perplesso perché in tutti gli ordinamenti del mondo questo è normale".