Concerti a impatto zero, pulizia dei litorali, presentazioni di libri, scambio di sementi. Sono centinaia le iniziative con cui, anche quest’anno, quasi mezzo miliardo di persone in ben 192 Paesi celebreranno la Giornata Mondiale della Terra. Un giorno di mobilitazione globale a favore della sostenibilità. Che, dal 1970, ogni 22 aprile sensibilizza la società civile sulla necessità di conservare le risorse naturali del pianeta. Il messaggio di quest’anno è chiaro: cambiando il proprio comportamento ognuno di noi può promuovere la conservazione dell’ambiente. Ma la questione rimane una: sono pronte le politiche ambientali globali a invertire la rotta, rispondendo agli appelli di Paesi, città e singoli cittadini?
“Mobilitare la Terra. Con un miliardo di azioni green”: è l’intento dei milioni di attivisti di tutto il mondo pronti per la carrellata di eventi che, domenica prossima, ci ricorderà l’importanza di salvaguardare l’unico pianeta che abbiamo. Un obiettivo già raggiunto. Sono infatti un miliardo le iniziative verdi già registrate sul network internazionale della manifestazione: piccole “azioni di buonsenso”, gesti concreti che ciascuno di noi può compiere “per dimostrare il proprio amore per il pianeta che ci ospita, o magari solo per risparmiare del denaro”.
Ce lo ricorda Simone Zuin del Social network Decrescita Felice, partner italiano dell’Earth Day 2012: “Qualcuno dice che il buon senso si è perso. Noi vorremo dimostrare il contrario”. Come? “Lanciando a tutti una sfida: dedicare un po’ di tempo a pensare cosa si potrebbe fare nella propria quotidianità”. C’è così chi decide di piantare un albero nel giardino di casa o della propria scuola, chi dichiara attraverso la Rete di cambiare le proprie abitudini, sprecando meno cibo o meno energia, chi si schiera a favore dell’Amazzonia o chi decide di usare meno l’auto.
Ma l’impegno del singolo rischia di essere vano, senza il supporto politico. Una consapevolezza che ha portato gli organizzatori dell’Earth Day italiano a scrivere al ministro dell’Ambiente Corrado Clini: “La situazione ambientale dell’Italia e del nostro pianeta è preoccupante”, ma “fino ad oggi le pratiche che dovevano portare alla sostenibilità dello sviluppo economico hanno dimostrato di essere insufficienti e a tratti incomplete”. “Lei ministro ha la possibilità di intervenire sul piano nazionale, così come in campo internazionale – sottolineano gli attivisti – Auspichiamo un suo personale impegno perché in Italia siano definite nuove strategie che mirino ad una reale tutela del territorio e che incentivino e premino la vera green economy nazionale”.
Grandi speranze sono rivolte anche alla Conferenza di Rio + 20, dove si potranno gettare le basi politiche per traguardi più concreti. Ma saranno pronti i leader mondiali a “smettere di ritardare ancora e cominciare seriamente a proteggere il nostro pianeta”?
I presupposti sono buoni, almeno a livello locale. Sempre più città sono infatti pronte ad organizzare eventi di pulizia degli spazi comuni, incontri informativi, o eventi musicali. Come Napoli, dove l’Earth Day verrà celebrato con un concerto a impatto zero (le emissioni di Co2 saranno ridotte e compensate con la piantumazione di nuovi alberi). Al teatro Palapartenope, infatti, Serena Dandini presenterà in diretta nazionale personaggi ed artisti come Enrico Ruggeri, Roy Paci, Sud Sound System e la cantante Anggun, dal 2009 “Ambasciatrice di buona volontà” dell’Organizzazione per l’alimentazione delle Nazioni unite (la Fao).
Nutrizione ed agricoltura hanno infatti un’importanza particolare, nella Giornata della Terra. Per questo domenica verrà presentato Eating Planet 2012, primo libro del Barilla center for food&nutrition (Bcfn) (edizioni Ambiente) con la collaborazione del Worldwatch Institute e scaricabile in formato ebook il 22 aprile, questo lavoro mira a “sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sui temi legati alla nutrizione”, attraverso la raccolta di materiale scientifico e riflessioni di importanti esperti internazionali: da Vandana Shiva a Carlo Petrini, da Shimon Peres a Mario Monti. Persone provenienti da discipline diverse, ma tutte d’accordo su un punto: “Il sistema alimentare va ripensato radicalmente”.