E’ il giorno della prescrizione per gli imputati del disastro rifiuti in Campania. La quinta sezione del Tribunale di Napoli, collegio presieduto da Maria Adele Scaramella, di sua iniziativa e senza richieste specifiche da parte degli avvocati difensori, ha dichiarato prescritti 18 capi di imputazione del maxiprocesso sui presunti illeciti nella gestione del ciclo dei rifiuti in Campania e sulle presunte anomalie nel contratto di appalto tra la Regione Campania e Impregilo.
Tra i 28 imputati, tra ex politici, ex commissari straordinari dell’emergenza ed ex vertici della Fibe-Impregilo c’è anche l’ex Governatore della Campania, Antonio Bassolino. Il suo legale, Giuseppe Fusco, ha chiesto al Tribunale una pronuncia di assoluzione piena per il suo assistito. La stessa richiesta che è stata avanzata anche da altri avvocati per le posizioni dei loro clienti. Il Tribunale le ha rigettate tutte, lasciando l’ombra della prescrizione per diverse vicende di falso e abuso risalenti ai primi anni 2000. Lo stesso ex governatore afferma: “Di intesa con i miei legali proporremo appello alla sentenza di prescrizione, emessa dal Tribunale di Napoli, per i reati di abuso di ufficio. Ritengo infatti che ricorrano le condizioni per una piena assoluzione non avendo commesso alcuna illegittimità e alcun illecito”.
Restano in piedi una decina di capi di imputazione, i più gravi: truffa, frode in pubbliche forniture, traffico illecito di rifiuti e per Bassolino, che è stato commissario straordinario per l’emergenza dal 2000 al febbraio 2004, un’imputazione di falso più recente e non ancora prescritta. Almeno per il momento.
Il processo in corso dal 2008 nell’aula bunker del carcere di Poggioreale non è un modello di velocità della giustizia. Tra lungaggini e i necessari approfondimenti di una inchiesta laboriosa e complicata – le carte delle indagini riempiono cento faldoni per 140mila pagine di atti, 549 comuni parti offese – era chiaro sin dall’inizio che molti reati si sarebbero prescritti. Probabilmente la prescrizione tornerà a comparire prima della fine del dibattimento di primo grado, slittato ai primi mesi del 2013. Altrimenti, quasi certamente, scatterà nei successivi gradi di giudizio. Nonostante la tenacia del pm Paolo Sirleo, che pur essendo stato trasferito presso un’altra Procura, è rimasto a celebrare questo processo. Al momento è in corso l’esame dei testi della difesa. La prossima udienza è in calendario il 14 maggio.