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Bologna, imputato consigliere del Pdl: truffava la Regione sui rimborsi per la benzina

Ha dichiarato all'ente una residenza diversa rispetto a quella reale ottenendo in questo modo un rimborso spese per il trasporto di 1344 euro al mese
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La procura di Bologna ha chiesto il rinvio a giudizio per Alberto Vecchi, 49 anni consigliere regionale del Pdl. Il reato ipotizzato dai magistrati di piazza Trento Trieste è la truffa aggravata ai danni della Regione Emilia Romagna. Vecchi avrebbe cioè dichiarato all’ente una residenza diversa rispetto a quella reale, e ben più lontana da Bologna, ottenendo in questo modo un rimborso spese per il trasporto di 1344 euro al mese.

Alberto Vecchi entrò in consiglio regionale dopo la morte di Marcello Bignami, prendendone il posto nel 2006 con il partito Alleanza Nazionale. Nel 2010 poi fu rieletto con il Pdl e tuttora siede nelle aule di viale Aldo Moro. Ogni consigliere all’inizio del mandato deve auto certificare la propria residenza.

E Vecchi avrebbe indicato un immobile a Castelluccio di Porretta Terme, distante circa 75 chilometri dalla Regione. Nel febbraio 2010 però arriva un esposto anonimo alla procura di Bologna.

Il testo è ben circostanziato e i magistrati iniziano i controlli, che si trasformano presto in un’indagine, condotta dal pm Rossella Poggioli. La guardia di finanza riesce a scoprire che Alberto Vecchi abita a Bologna e non si reca mai nella presunta abitazione indicata come residenza.

In questo modo avrebbe ottenuto un rimborso chilometrico dalla Regione di 1344 euro al mese, e dal 2007, grazie ad un aumento, di 1464 euro. Il tutto dalla metà del 2006 alla metà del 2011, per un totale quindi di 75 mila euro circa.

Ma per le indagini della finanza Vecchi non aveva diritto a quei soldi perchè risiedeva in realtà a Bologna con la sua famiglia. Gli inquirenti hanno verificato la presenza di Vecchi a Bologna prima con alcuni sopralluoghi notturni, grazie ai quali individuarono la vettura del consigliere regionale sotto l’abitazione bolognese, poi con tabulati telefonici, andando anche a ritroso nel tempo rispetto all’inizio delle indagini del 2010.

E quando poi la vicenda è apparsa per la prima volta sui giornali dopo alcuni mesi dall’esposto anonimo, Vecchi avrebbe cambiato via via le sue abitudini, andando più spesso a Castelluccio.

Vecchi è stato interrogato dal pm Poggioli dopo l’avviso di fine indagine dello scorso ottobre, e davanti ai pm si sarebbe difeso sostenendo che lui abitava per davvero a Castelluccio di Porretta Terme, dove aveva i suoi interessi economici. Anche i vigili urbani, in seguito ai primi articoli sui giornali, andarono a cercare Vecchi nell’immobile in montagna, senza mai trovarlo.

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