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Enna, confessa il fidanzato: “Vanessa Scialfa l’ho uccisa io”

La ventenne di Enna è stata strangolata dal convivente dopo un banale litigio. Dopo il delitto ha avvolto il cadavere in un lenzuolo, lo ha caricato in macchina e si è diretto verso la statale Enna-Caltanissetta dove lo ha gettato giù dal cavalcavia

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Vanessa Scialfa è stata strangolata con un cavo elettrico, poi soffocata con un fazzoletto imbevuto di candeggina. La ventenne di Enna è stata uccisa dal convivente Francesco Mario Lo Presti, di 15 anni più grande di lei, che ha confessato. L’uomo fin dalle prime ore del mattino è stato rinchiuso nel carcere cittadino con l’accusa di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. Vanessa Scialfa era scomparsa il 24 aprile scorso e il suo cadavere è stato trovato il pomeriggio del 26.

VIDEO – IL LUOGO DEL RITROVAMENTO DEL CORPO

Enna, il luogo del ritrovamento del corpo di Vanessa Scialfa
La ventenne è stata strangolata dal convivente a causa di un banale litigio. Dopo il delitto, il 35enne ha avvolto il cadavere in un lenzuolo, lo ha caricato in macchina e si è diretto verso la statale Enna dove lo ha gettato giù dal cavalcavia
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Quella di Lo Presti è stata una lunga e dettagliata confessione, giunta al termine di un interrogatorio durato per alcune ore. La furia omicida sarebbe stata scatenata dal convincimento che la ragazza, in un momento di intimità, avesse pronunciato il nome dell’ex fidanzato. Lo Presti avrebbe cominciato ad inveire e Vanesse si sarebbe alzata dal letto e si sarebbe vestita, forse con l’intenzione di andare via da casa. A questo punto Lo Presti – come ha raccontato egli stesso ai poliziotti – avrebbe assunto della cocaina e vedendo la compagna che stava per uscire di casa, avrebbe strappato i cavi del lettore Dvd e l’avrebbe strangolata, annodandole i fili al collo spingendola sul letto. Dopo il delitto, Lo Presti ha detto di aver avvolto il cadavere in un lenzuolo, lo ha caricato in macchina e si è diretto verso la statale Enna-Caltanissetta. Giunto sul cavalcavia che sovrasta la zona dell’ex miniera di Pasquasia, Lo Presti avrebbe gettato giù il corpo, quindi si sarebbe preparato ad interpretare davanti ai genitori della vittima e agli inquirenti la parte del fidanzato preoccupato.

Era il primo pomeriggio del 24 aprile, lo stesso giorno in cui il padre di Vanessa ne aveva denunciato la scomparsa alla polizia, e aveva lanciato un appello su Facebook per le ricerche. Ieri la confessione dell’uomo, ottenuta grazie ad uno stratagemma degli investigatori che lo avevano raggiunto dicendogli: ”Abbiamo trovato Valentina, è viva…”, Lo Presti disperato, è scoppiato a piangere: “Non è possibile”, avrebbe detto, “ho fatto una fesseria, non può tornare più….”

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