Per la serie: “io c’ero”. Ero a Perugia per il Festival del Giornalismo e spulciando il programma mi sono detto: “Andiamo a vedere che succede nell’intervista del ministro della Giustizia Paola Severino sul tema: etica e giornalismo”. Non è che mi interessasse eccessivamente seguire la nuova ed ennesima omelia teorica sul tema, mentre molti giornalisti di qualsiasi etica se ne fregano allegramente con i relativi consigli dell’ordine professionali silenziosi, se non complici, anche se fortunatamente esistono territori ed areee con difensori strenui della serietà professionale. Pensavo che si parlasse della futura o futuribile riforma dell’Ordine dei giornalisti, una riforma necessaria e inderogabile. Il mio pensiero è chiarissimo: un Ordine come quello che vediamo oggi è inutile se non dannoso all’informazione salvo che per i molti che lo usano per interessi personali. Quindi riforma drastica dell’Ordine ed epurazione senza se e senza ma di tutti i malfattori. Oppure demolire l’Ordine con il napalm e spargere sale per terra.
Durante l’intervento però il ministro Severino ha parlato di una regolamentazione dei blog. Blog ? E che c’entrano i blog ? Forse non ho capito bene, forse mi ero distratto. Meglio aspettare le prime agenzie sul tema.
Nel frattempo la proposta del ministro iniziava a galoppare su Twitter.
Ecco cosa scrive l’Ansa: Il ministro della Giustizia Paola Severino è stata uno dei protagonisti della giornata di oggi del Festival del giornalismo di Perugia. Ha infatti partecipato a un dibattito su Etica e giornalismo. A coordinare l’incontro e’ stato il presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino. La Severino ha parlato tra l’altro del tema della regolamentazione della diffusione delle intercettazioni. Si e’ poi soffermata sulla questione dei blog, sottolineando che ”il problema è reprimerne l’abuso”.
Lettera 43 allarga il tiro. I blog rappresentano un fenomeno pericoloso. Almeno così la pensa il ministro della Giustizia, Paola Severino, secondo cui bisognerebbe «reprimerne l’abuso». Intervenendo a Perugia a un dibattito su etica e giornalismo, il Guardasigilli ha spiegato: «Il giornale ha una sua consistenza cartacea. Il giornalista e l’editore sono individuabili ed è dunque possibile intervenire. Il blog ha invece una diffusione assolutamente non controllata e non controllabile. È in grado di provocare dei danni estremamente più diffusi. Ecco perché bisogna vederne anche la parte oscura».
Per Severino quello dei blog è «un fenomeno certamente positivo per certi aspetti, ma nel quale si possono annidare anche cose negative, può essere un punto criminogeno. Questo mondo va regolamentato e pur nella spontaneità che ne rappresenta la caratteristica non può trasformarsi in arbitrio».
Se non bastasse il Festival ha messo online il video integrale dell’intervista al ministro Severino.
Vi conviene andare al minuto 30, ma potete ascoltarla tutta per contestualizzare le parole del ministro.
A risentire le parole del ministro Severino si sono notate idee interessanti e proposte concrete, ma questa storia dei blog e del filtro sulla voce dei cittadini sembra il solito tentativo di imbavagliare la rete. Regolamentare è un termine vago, ma diventa inquietante se calato in un contesto che cerca di descrivere, in modo scarsamente subliminale, un sistema in cui il giornalista “ortodosso” è deontologico e regolamentato mentre i blog, internet e Facebook sono il lato oscuro.
Dopo l’intervista ex cattedram la Severino ha rettificato le sue parole riprese da Fabio Chiusi
A quel punto mi sono inserito, chiedendo a Severino se la riforma conterrà l’introduzione dell’obbligo di rettifica per i blog – come peraltro previsto, non si capisce bene come, nella più recente bozza. Questa la risposta del ministro: “E’ molto difficile configurare un obbligo di rettifica per i blog. Proprio per questo credo che le mie parole vadano colte non come polemica, non come bavaglio nei confronti dei blog, proprio perché è un mondo privo di una regolamentazione, ad oggi. Proprio per questo mi rivolgo ai blogger direttamente, dicendo: ricordate che quello che fate agli altri potrebbe essere fatto a voi. Quindi autoregolamentatevi, autodisciplinatevi, perché allora quello dei blog diventerà un mondo veramente utile.”
Nella ricerca presentata da Enrico Finzi si sostiene che internet è la fonte più attendibile mentre i giornalisti sono considerati scarsamente attendibili. Come dice il Vangelo di Luca: Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.