In Sardegna tira un’aria diversa, anche per la Lega Nord. Mentre sulla casa madre infuria la bufera delle procure, cadono le teste e si fa pulizia, nell’isola c’è chi prepara la candidatura a sindaco. Con tanto di nome e simbolo ufficiale: colore verde padano, l’immancabile Alberto da Giussano e un nuraghe. Un caso unico: succede in provincia di Sassari, a Stintino, paese di mare e pescatori davanti all’isola dell’Asinara, conosciuto soprattutto per la spiaggia La Pelosa.

Per le amministrative spostate al 10 e 11 giugno ci saranno due liste: quella civica del sindaco uscente, Antonio Diana e quella della Lega Nord Sardinia. Con candidato Antonio (detto Nenne) Scano: “Qualche mese fa stavamo mettendo su una lista civica, La svolta. Avevamo già fatto degli incontri. Poi, all’indomani degli scandali nazionali ho tolto gli indugi e ho deciso di presentarmi con il simbolo e il nome della Lega proprio per far vedere ai militanti che noi ci crediamo”. Nonostante tutto? “Sì, crediamo soprattutto nel federalismo che risolverebbe molti problemi in Sardegna e in altre regioni. Si tratta di qualcosa di diverso e di più rispetto all’autonomia”.

Non teme che lo scandalo nazionale porti alla fine della Lega Nord, anzi. “Do merito a Bossi e al figlio che si son fatti da parte pur non essendo indagati. La base in Sardegna è scossa: uno dei punti forti era proprio l’essere un partito pulito. Poi, però queste cose succedono ovunque. Ora ci aspetta una nuova fase, anche grazie a Maroni“. Dice di averlo conosciuto a un comizio estivo all’Isola Rossa: “È una persona seria e ha fatto un ottimo lavoro”. Ma le amministrative sono un’altra cosa: la politica nei paesi si fa per le strade e nei bar e contano i temi locali nonché una certa dose di realismo: “Faremo opposizione, difficile battere Diana che conosco di persona, come tutti, e che ha una lunga esperienza”.

I calcoli per gli esperti sono quasi fatti: 1600 residenti circa, 1334 elettori. Nel programma si propone la diminuzione delle tasse comunali, dalla recente Imu alla Tarsu, sviluppare le attività legate al porto e sull’sola dell’Asinara l’aspirante primo cittadino ha un’idea alternativa. Al di là delle polemiche sul ritorno del carcere di massima sicurezza, chiuso nel ’98: “Sarei favorevole a un carcere leggero, solo per detenuti sardi, non pericolosi. Per curare e coltivare l’isola-parco che ora è decaduta. Prima era un giardino ed ed era tutto sistemato, ora ci sono edifici, anche storici, che cadono a pezzi”.

Scano, 47 anni, stintinese fa l’operatore turistico e lo skipper e da sempre gravita nel centrodestra, berlusconiano. Dice di essersi convertito alla Lega dopo una proposta nel 2010: “Ero meravigliato, ho passato qualche ora chiuso in camera a pensare. Poi la scelta e da allora non mi sono mai pentito. Anche perché rispetto ad altri partiti la Lega lascia spazio anche ai militanti, come me, che vengono dal popolo”. Da lì la corsa alle ultime provinciali di Sassari, nel collegio di Stintino, in cui la Lega Nord Sardinia ha preso un minuscolo 0,84 %, soprattutto se paragonato al risultato degli indipendenti dell’Irs che avevano raggiunto il 6,49 per cento.

Il candidato di allora, Luigi Todini è coordinatore provinciale: “Puntiamo sulla lista di Scano come segnale forte”. La costola sarda esiste da tre anni e mezzo, nel 2011 ha raccolto circa 400 tesserati e più di un migliaio di simpatizzati. Distribuiti soprattutto nel nord: Sassari, Porto Torres e nella Gallura. Ma anche in Ogliastra, sud est, dove addirittura ci sono diversi amministratori con il cuore che batte per la Lega anche se eletti grazie a liste civiche. Tra questi c’è anche il referente nazionale, Giorgio Todde, assessore nel comune di Girasole che traccia il quadro: “Il partito riprenderà con nuovi dirigenti. Sono episodi singoli non è la Lega in generale”. E ricorda il solito motto: “Chi ha sbagliato paghi. Poi si ripartirà più forti di prima anche qui”.

In vista ci sarebbe anche il primo congresso nazionale sardo, magari per l’autunno. Todde, reduce da un persorso politico di centrodestra, non ha mai avuto una tessera di partito prima della Lega. E storce il naso quando si parla di questioni geografiche e legate al tricolore: “La Lega non considera la Sardegna sud Italia. Anzi… E in ogni caso l’Italia è una e deve essere restare unita”. Punti di vista, anche all’interno del partito.

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