Il senatore Piergiorgio Stiffoni, autosospesosi nei giorni scorsi dal gruppo parlamentare della Lega Nord, avrebbe utilizzato un conto che serve di norma per rimborsare le spese dei senatori, per effettuare operazioni “sospette” come l’emissione di assegni circolari e una serie di prelievi in contanti. Il senatore leghista, che era ascoltato dagli inquirenti milanesi che indagano per appropriazione indebita aggravata e per truffa, era citato anche nelle intercettazioni tra l’ex tesoriere Francesco Belsito e la segretaria Nadia Dagrada: in una conversazione emergeva che Stiffoni avrebbe intascata 50 mila euro. 

I magistrati milanesi avevano sentito come teste Stiffoni per la vicenda dell’acquisto di diamanti per un valore di circa 200mila euro, affare privato secondo il senatore come del resto avrebbe fatto anche la vice presidente del Senato Rosi Mauro, poi espulsa. I pm, Roberto Pellicano Paolo Filippini e l’aggiunto Alfredo Robledo, nei giorni scorsi ascoltato anche il capo dei senatori a Palazzo Madama Federico Bricolo proprio sui conti del Carroccio su c’è anche la firma del senatore. Bricolo avrebbe in sostanza spiegato che lui non sapeva cosa facesse Stiffoni con i soldi del conto per i senatori del Carroccio, perché il senatore aveva la delega ad operare e la fiducia del partito. Le operazioni considerate sospette emergono proprio dagli accertamenti degli ultimi giorni sui fondi del Carroccio. Gli inquirenti a questo punto valutano la posizione di Stiffoni e non è esclusa una eventuale contestazione del reato di peculato, perché si tratta di soldi pubblici. Infatti l’audizione del senatore era stata sospesa quando il politico leghista era caduto in contraddizioni, sostanzialmente  quindi avvicinandosi alla posizione di possibile indagato. Le movimentazioni sui conti sono state segnalate anche da Bankitalia. 

Al senatore Stiffoni, secondo quanto risulta dalle indagini dei pm di Milano, la Lega Nord aveva dato la delega ad operare sul conto, acceso presso la Bnl, su cui confluiscono soldi pubblici di pertinenza del Senato e che devono andare a coprire le spese dei senatori e in questo caso di quelli del gruppo del Carroccio. Stiffoni avrebbe così gestito, tra il 2010 e il 2011, in modo sospetto secondo le prime analisi degli investigatori, tra i 3 e i 4 milioni di euro di fondi pubblici. Per gli inquirenti Stiffoni avrebbe effettuato una serie di operazioni considerate anomale su quel conto, movimentando assegni e facendo prelievi. 

Intanto è prevista per oggi una riunione del consiglio federale della Lega Nord, nella sede di via Bellerio a Milano. Il massimo organo esecutivo del Carroccio è chiamato a deliberare sui regolamenti per i congressi nazionali, in programma a inizio giugno (l’1 e il 2 quello lombardo; il 2 e il 3 quello veneto) e federale (30 giugno-primo luglio). Come ha spiegato, in mattinata, Roberto Maroni, il federale “approverà le proposte contro l’introduzione dell’Imu sulla prima casa”, che saranno poi illustrate domani, a Zanica (Bergamo), nel corso del “Lega unita day”. All’ordine del giorno però, ci sarebbe, inoltre, l’ipotesi di possibili espulsioni dal movimento (il federale è’ l’organo competente, ndr) di altri componenti del partito, coinvolti nello scandalo sulla gestione dei soldi del Carroccio. Tra i nomi più a rischio potrebbe esserci proprio quello di Piergiorgio Stiffoni, ex componente del comitato amministrativo.  

 

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