La recita dei ragazzini diventa un saluto per incensare il sindaco. I fatti: il 26 aprile i ragazzi delle scuole inferiori di Trapani si sono riuniti al parco di Villa Margherita, accompagnati dai genitori, dagli insegnanti e dai presidi per una recita; un momento di relax per gli scolari che hanno scandito quella che doveva essere una giornata di festa con canti, balli e poesie. E qui viene il problema, perché invece di celebrare le bellezze della loro terra o invitare i presenti a riflettere sui tanti problemi che affliggono quella terra e il nostro paese hanno, inconsapevolmente, osannato l’attuale sindaco uscente Girolamo Fazio. 

Lui seduto in prima fila si commuoveva fino alle lacrime dal tanto ardore che traspariva, ad esempio, dalla rivisitazione della “genesi” dove lui stesso è dipinto come dio creatore e salvatore della città. “In principio era il 2001, l’attesa era a Trapani, l’attesa era il sindaco e il sindaco era già presso Trapani. I cittadini dissero: Sia Fazio e Fazio fu… Fazio disse ancora qualcosa deve essere aggiustato… al turismo pensiamo ora. Tanta gente è arrivata e città della vela è diventata”. La “recita scolastica” avrebbe ancora potuto passare sotto silenzio se si fosse svolta a fine anno scolastico e soprattutto non in piena campagna elettorale, ma così non è.

A Trapani domenica e lunedì si vota proprio per eleggere il nuovo sindaco alle amministrative e Fazio, ormai al secondo mandato, non è più in corsa per la poltrona, ma non rimane fuori dall’agone politico. Il primo cittadino, amico storico del senatore Antonio D’Ali (imputato per concorso esterno in associazione mafiosa) ha promosso una propria lista civica, chiamata con il suo cognome, in appoggio al candidato sindaco Vito Damiano, sostenuto anche dal Pdl.

Le immagini scioccanti sono state riprese da Telesud che le ha accompagnate dalla didascalia “vergogna”. Anche fra il pubblico si è alzata qualche voce critica, ma è subito stata zittita da parte di alcuni solerti genitori: “E’ una festa delle scuole, non è giusto protestare, ci sono i bambini!”.

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