Roma, 18 mar. (Adnkronos Salute) - La malattia diabetica è comune, cronica, sistemica, complessa, eterogenea nelle sue manifestazioni, estremamente dispendiosa per i sistemi sanitari e le famiglie, consumante per chi cura e chi è curato. Più del 90% dei casi di diabete diagnosticati sono rappresentati dalla forma di tipo 2, in aumento in tutto il mondo, Italia inclusa. La sua gestione è difficile. Solo 1 persona su 2 con diabete di tipo 2 raggiunge il target prefissato di 6,5-7% dell'emoglobina glicata (HbA1c), parametro di riferimento che indica se il diabete nel tempo è ben compensato. Una risposta concreta alle esigenze dei pazienti e degli specialisti arriva dall'innovazione terapeutica: Aifa ha approvato la rimborsabilità di tirzepatide di Lilly, il primo e fino ad oggi unico farmaco di una nuova classe terapeutica, agonista recettoriale di Gip e Glp-1; il farmaco, inserito in Nota 100, può essere prescritto dagli specialisti e dai medici di medicina generale. Un passo avanti nella terapia del diabete di tipo 2, con un miglioramento del profilo di cura, personalizzazione della terapia e minor ricorso a terapie più complesse e pronto soccorso.
Il diabete "dilaga" ovunque, in particolare il tipo 2 che in Italia negli ultimi trent'anni è più che raddoppiato e oggi si assesta mediamente attorno al 7% della popolazione generale, con picchi sopra l'8% in Calabria e Campania. I dati rilevati dalle principali società scientifiche e monitorati da Istituto superiore di sanità e programma Arno registrano almeno 4 milioni di italiani con diabete diagnosticato, oltre il 90% con diabete di tipo 2, mentre almeno 1 altro milione vive con la patologia, ma non ne è conoscenza per mancata diagnosi. Le prospettive non sono migliori: la prevalenza nel 2040 subirà un aumento al 9-10%, i numeri saliranno a più di 7 milioni fra 15 anni.
"Il 56% delle persone con diabete di tipo 2 raggiunge un valore di emoglobina glicata sotto il 7%, che è il primo grande obiettivo target nel controllo glicemico - afferma Riccardo Candido, presidente Associazione medici diabetologi (Amd) - I motivi? Diagnosi tardiva e inizio del trattamento non tempestivo; inerzia terapeutica da parte dei professionisti che non intervengono in maniera precoce e incisiva nelle modifiche delle terapie qualora il diabete non sia sufficientemente controllato; difficoltà da parte dei pazienti a mantenere adeguati stili di vita in termini alimentazione e attività fisica; utilizzo di terapie fino a qualche tempo fa non del tutto efficaci e gravate dal rischio di ipoglicemia; ridotta aderenza dei pazienti alle terapie; difficoltà a livello regionale di mettere a disposizione rapidamente le innovazioni terapeutiche che oggi sono più efficaci, come tirzepatide; da ultimo, la disequità di accesso alle nuove opportunità terapeutiche e tecnologiche".
"Le principali conseguenze del diabete di tipo 2 sono quelle croniche, dovute al prolungato mantenimento negli anni di elevati valori della glicemia e della tossicità legata agli zuccheri nel sangue - spiega Gianluca Aimaretti, presidente Società italiana di endocrinologia (Sie), ordinario di Endocrinologia università del Piemonte Orientale e direttore dipartimento di Medicina traslazionale - Le principali riguardano il rene, l'occhio, il sistema nervoso centrale e periferico, micro- e macro-circolo, con danni importanti che nel tempo aumentano il rischio di infarto, ictus, e problemi anche a livello epatico, della sfera genitale e del cavo orale. E' necessario diagnosticare il più precocemente possibile la malattia diabetica per intervenire con adeguati trattamenti, solo così è possibile rallentare o in qualche caso prevenire le complicanze che talvolta insorgono quando ancora il paziente non sa di essere diabetico e non ha disturbi. Inoltre, gli studi dimostrano che le complicanze possono portare negli anni a gravi disabilità e ridurre l'aspettativa di vita in media di 6-7 anni".
Nonostante un approccio terapeutico integrato con dieta, attività fisica e farmaci, quasi 1 paziente su 2 non raggiunge tutti e tre gli obiettivi attualmente raccomandati dalle più recenti linee guida internazionali, ovvero controllo della glicemia, della pressione arteriosa e del colesterolo. Inoltre, l'85% dei diabetici di tipo 2 è sovrappeso od obeso e non riesce a ridurre il peso corporeo, nonostante gli sforzi. A questi bisogni clinici non soddisfatti fino ad oggi risponde l'innovazione di Lilly con tirzepatide: un robusto corpus di 5 studi registrativi globali del programma Surpass - riporta una nota - ha dimostrato significativi risultati nel controllo glicemico dei pazienti, con una riduzione dell'emoglobina glicata e del peso corporeo grazie alla doppia inibizione di Gip e Glp-1; inoltre, tirzepatide ha dimostrato la sua efficacia, rispetto ai farmaci in uso, sul controllo della pressione arteriosa e del colesterolo agendo anche sulla prevenzione del danno cardiovascolare e renale. Il farmaco non è gravato dal rischio ipoglicemia e il profilo di sicurezza e tollerabilità sono risultati favorevoli.
Tirzepatide, indicato per i pazienti adulti con diabete di tipo 2 non ben controllato dalla dieta e dai farmaci, già in uso sia in monoterapia con metformina che in aggiunta ad altri farmaci, è contenuto in una penna preriempita facile da usare, somministrato una volta a settimana, migliorando così l'aderenza terapeutica. Il miglioramento del controllo glicemico e metabolico si associa quindi ad una marcata riduzione delle complicanze e ad un risparmio dei costi.
"Investire in salute facilitando l'accesso all'innovazione è cruciale per le persone con diabete di tipo 2 - sottolinea Raffaella Buzzetti, presidente Sid (Società italiana di diabetologia) - L'accesso a terapie innovative può migliorare significativamente gli esiti clinici e la qualità della vita; inoltre, può ridurre il carico clinico e sociale: il diabete di tipo 2 è una malattia cronica con un impatto significativo sulla qualità della vita e sulla società. L'accesso a terapie innovative permette un miglior controllo della glicemia, riducendo il rischio di complicanze come malattie cardiovascolari, insufficienza renale e neuropatie e ciò si traduce in minori ospedalizzazioni e in un miglioramento della qualità di vita. L'innovazione può condurre a migliorare l'aderenza terapeutica: le nuove terapie offrono benefici in termini di tollerabilità ed efficacia, hanno minori effetti collaterali e modalità di somministrazioni più semplici con migliori risultati clinici che motivano a seguire il trattamento con maggiore costanza".
Nel diabete di tipo 2, "contrariamente a quanto avviene nel tipo 1, esiste ancora poca consapevolezza della malattia tra gli stessi pazienti, le diagnosi sono tardive e quando si scopre di essere diabetici si tende a minimizzare il problema - evidenzia Stefano Nervo, presidente Diabete Italia rete associativa Odv - Sarebbe opportuno aumentare la consapevolezza affinché il paziente prenda in carico se stesso, pretenda di ricevere la miglior cura possibile e sia responsabile in prima persona della sua condizione e di ciò che comporta nella gestione quotidiana convivere con il diabete. Avere a disposizione nuove opportunità terapeutiche significa essere curati in maniera più efficace, significa prevenire le complicanze e ridurre il carico terapeutico per il paziente e il caregiver. Anche i device e la modalità di somministrazione delle terapie sono importanti e possono fare la differenza nel buon successo di una terapia, come nel caso di somministrazione settimanale che ha un impatto molto più positivo rispetto a quella giornaliera".
Il diabete, come "patologia cronica, richiede una sorveglianza che perduri nel tempo, e questo solo il medico di medicina generale può garantirlo - rimarca Walter Marrocco, responsabile scientifico Fimmg, Federazione italiana medici di medicina generale - Inoltre, rappresenta una crescente emergenza sanitaria in Italia, con una prevalenza in aumento e un impatto significativo sulla salute pubblica: è quindi fondamentale promuovere strategie efficaci di prevenzione, diagnosi precoce e gestione della malattia per ridurre le complicanze e migliorare la qualità della vita delle persone affette. In tale contesto e con questi obiettivi la medicina generale diventa essenziale per poterla affrontare e gestire compiutamente".
"I numeri ci dicono che la strategia comunicativa adottata in questi anni, che era ed è ancora orientata a non drammatizzare la patologia, è stata ed è decisamente insufficiente, se non addirittura inadeguata - osserva Manuela Bertaggia, vice presidente Fand, Associazione italiana diabetici Odv - Una comunicazione poco incisiva rispetto ad una malattia che richiede cure e assistenza per tutta la vita non riesce a coinvolgere i pazienti e a creare consapevolezza. Il fatto che lo stesso diabetologo tenda a non parlare di fattori di rischio non ha aiutato a responsabilizzare le persone con diabete di tipo 2, che invece vanno educate su quelli che possono essere i pericoli derivati da certe cattive abitudini e comportamenti errati. Necessaria la prevenzione primaria, attivando campagne di sensibilizzazione che raggiungano la popolazione generale, i pazienti diagnosticati e le persone che magari convivono con la malattia ma non ne sono a conoscenza, e bisogna andare nelle scuole. Attraverso i bambini e gli adolescenti si agganciano genitori e nonni".
Lilly - ricorda la nota - è impegnata nell'area metabolica da oltre 100 anni, a partire dalla prima insulina commerciale al mondo. Oggi amplia la sua innovazione con una molecola, tirzepatide, che potrebbe rivoluzionare la gestione del diabete di tipo 2. L'azienda lavora a stretto contatto con decisori pubblici e comunità scientifica per rendere disponibile l’innovazione terapeutica alle persone con diabete.
"Lilly è da sempre protagonista nella lotta al diabete, una delle principali sfide di salute pubblica, grazie a un impegno costante nella ricerca e nello sviluppo di terapie innovative - dichiara Federico Villa, Associate Vice President Corporate Affairs & Patient Access Lilly Italy Hub - Oggi questo impegno si rinnova con tirzepatide, una terapia innovativa per il diabete di tipo 2, frutto di decenni di ricerca metabolica. Tirzepatide non solo migliora il controllo glicemico e riduce i fattori di rischio cardiovascolare, ma supporta anche la perdita di peso, un fattore chiave nella gestione della malattia, rispondendo a un bisogno clinico ancora insoddisfatto. Come azienda ci siamo impegnati molto per far sì che tirzepatide potesse essere disponibile per tutti i pazienti che ne avessero bisogno in ogni regione, andando anche a rispondere al problema delle carenze che ha caratterizzato questa classe di farmaci negli ultimi anni".
Jacopo Fo
Autore, attore e scrittore
Economia & Lobby - 3 Maggio 2012
Cara Gabanelli, ti amo!
Report ci racconta come far uscire l’Italia dal disastro.
Nella puntata dedicata all’economia alternativa il team della Gabanelli ci racconta idee realizzate da gente che vede il mondo da un altro punto di vista.
Qual è il primo problema dell’economia oggi?
Che non ci sono soldi, le banche non fanno credito e le aziende pagano con ritardi enormi. E migliaia di imprese falliscono. Ecco che in Francia, a Nantes, 290 mila abitanti, il comune con la banca municipale e Massimo Amato, docente della Bocconi, hanno creato un sistema di compensazione di crediti tra imprese. Cioè chi vende segna l’incasso su un conto virtuale nella banca municipale. E può immediatamente usarlo per pagare un’altra azienda. E’ una banca che non maneggia denaro ma organizza lo scambio di crediti.
E, aggiungo io, un sistema simile funziona in Svizzera dal 1934, il Wir, una moneta complementare, emessa da una banca vera, riconosciuta dallo Stato. Il Wir non dà interessi, non è trasformabile in franchi. Si usa per pagare forniture di 60 mila aziende che aderiscono al Wir. E queste imprese pagano una parte del salario ai dipendenti in Wir. E con questi soldi si possono comprare a prezzo scontato migliaia di prodotti che vengono offerti nelle fiere del Wir. Infine, ottenere un prestito in Wir è molto più facile. Il giro d’affari in Wir nel 2011 è stato di più di 3 miliardi di euro, con un utile netto distribuito agli azionisti di 9 milioni.
Poi ci sono aziende che mettono in bilancio una nuova voce: il Bene Pubblico.
Si tratta di imprenditori che hanno firmato un protocollo che prevede un impegno a migliorare le condizioni di vita sul territorio e a offrire ai dipendenti particolari condizioni di lavoro, con una distanza stabilita tra il salario minimo e quello massimo dei manager, che non può superare le 20 volte.
Una logica simile a quella del commercio etico. Ci sono ormai milioni di persone che vogliono acquistare prodotti che non contengono il veleno di condizioni di lavoro e di vita disumane.
L’idea è che sempre più persone, preferiranno merci che centengono Bene Pubblico. Una nuova strategia imprenditoriale che punta sull’immagine globale dell’azienda. Agnelli parlava di Qualità Totale. Poi non l’hanno fatto. Questi imprenditori stanno alzando l’asticella della Qualità Totale. E sono migliaia.
So già che qualcuno sta pensando: sono cose di nicchia, non funzionano sui grandi numeri.
La novità che ci racconta Report è proprio questa: Occupy Wall Street dice: visto che le banche hanno causato la crisi con la loro ingordigia noi non vogliamo più mettere i nostri soldi nelle mani di questa gente che poi li usa per speculare e distruggere l’economia.
Non è un discorso nuovo, lo ripetiamo da anni che voti ogni volta che fai la spesa.
La novità è che nel giro di poche settimane sono stati ritirati dalle banche speculative 46 miliardi di dollari!!! Soldi che sono stati trasferiti nelle banche etiche.
Quando metti insieme 46 miliardi di dollari non sei più un fenomeno di nicchia.
Una parte di queste aziende è nata dalla disperazione di lavoratori gettati sul lastrico. Report cita 250 aziende argentine che danno da vivere a 10 mila persone, con salari molto più alti della media, e investono nel quartiere dove sono situate, creando scuole, spazi culturali, azioni solidali. Casi del genere ce ne sono migliaia in tutto il mondo.
Ma la terza gamba di questo movimento è la nascita di sistemi energetici autogestiti.
Intere cittadine tedesche gestiscono direttamente le linee elettriche. Grazie a particolari contatori presenti in tutte le case segnalano ai cittadini quando il prezzo è più conveniente (e quindi usi la lavatrice).
Volkswagen sta realizzando un esperimento con 100 mila impianti domestici che usano il motore di una Polo alimentato a gas che produce calore e elettricità contemporaneamente. Si prevede di vendere milioni di queste caldaie nei prossimi anni. Volkswagen non ne avrebbe bisogno visto che le sue vendite di auto stanno andando a gonfie vele: più 10,5% nel primo trimestre 2012. Volkswagen paga gli operai il doppio di Fiat e va a gonfie vele! Ironia della sorte il generatore/caldaia Volkswagen discende da un’idea Fiat degli anni ’80, il Totem. Non l’hanno capita (Marchionne grande manager?).
Intanto in Germania stanno organizzandosi per la rivoluzione delle auto elettriche, un giro d’affari di 200 miliardi di euro. 10 milioni di auto che si ricaricano di notte quando l’energia costa meno e poi ti permettono di rivendere l’energia accumulata nelle batterie, nelle ore di punta dei consumi, dalle 11 alle 15, quando l’energia costa di più e tu sei al lavoro e quindi non stai usando l’auto.
Usciremo dalla crisi grazie a un movimento che nasce dal basso, dai consumatori che vogliono comprare un altro modello di sviluppo, da imprenditori che voglio produrre Bene Comune, dai lavoratori che decidono di autogestire le aziende, dai cittadini che si consorziano per produrre energia.
E sono tutte cose che un partito italiano non realizzerà mai per te. Se le vuoi te le devi costruire.
Enigate
di Claudio Gatti 15€ AcquistaArticolo Precedente
Auto, le vendite calano del 17,9%. Male anche Fiat che perde il 12,5%
Articolo Successivo
Meno tasse per chi crea più lavoro
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Israele rompe la tregua e attacca Hamas: “Oltre 400 morti, pure il premier di Gaza”. I parenti degli ostaggi contro Netanyahu: “Fermi l’uccisione dei nostri cari”
Politica
Riarmo Ue, al Senato parla Meloni. Risoluzione Pd: “Serve una radicale revisione di RearmEu”. Nel testo del centrodestra nessun riferimento
Mondo
Telefonata Trump-Putin tra le 14 e le 16. Kiev: “Mosca ora accetti la tregua senza condizioni”
Roma, 18 mar. (Adnkronos Salute) - La malattia diabetica è comune, cronica, sistemica, complessa, eterogenea nelle sue manifestazioni, estremamente dispendiosa per i sistemi sanitari e le famiglie, consumante per chi cura e chi è curato. Più del 90% dei casi di diabete diagnosticati sono rappresentati dalla forma di tipo 2, in aumento in tutto il mondo, Italia inclusa. La sua gestione è difficile. Solo 1 persona su 2 con diabete di tipo 2 raggiunge il target prefissato di 6,5-7% dell'emoglobina glicata (HbA1c), parametro di riferimento che indica se il diabete nel tempo è ben compensato. Una risposta concreta alle esigenze dei pazienti e degli specialisti arriva dall'innovazione terapeutica: Aifa ha approvato la rimborsabilità di tirzepatide di Lilly, il primo e fino ad oggi unico farmaco di una nuova classe terapeutica, agonista recettoriale di Gip e Glp-1; il farmaco, inserito in Nota 100, può essere prescritto dagli specialisti e dai medici di medicina generale. Un passo avanti nella terapia del diabete di tipo 2, con un miglioramento del profilo di cura, personalizzazione della terapia e minor ricorso a terapie più complesse e pronto soccorso.
Il diabete "dilaga" ovunque, in particolare il tipo 2 che in Italia negli ultimi trent'anni è più che raddoppiato e oggi si assesta mediamente attorno al 7% della popolazione generale, con picchi sopra l'8% in Calabria e Campania. I dati rilevati dalle principali società scientifiche e monitorati da Istituto superiore di sanità e programma Arno registrano almeno 4 milioni di italiani con diabete diagnosticato, oltre il 90% con diabete di tipo 2, mentre almeno 1 altro milione vive con la patologia, ma non ne è conoscenza per mancata diagnosi. Le prospettive non sono migliori: la prevalenza nel 2040 subirà un aumento al 9-10%, i numeri saliranno a più di 7 milioni fra 15 anni.
"Il 56% delle persone con diabete di tipo 2 raggiunge un valore di emoglobina glicata sotto il 7%, che è il primo grande obiettivo target nel controllo glicemico - afferma Riccardo Candido, presidente Associazione medici diabetologi (Amd) - I motivi? Diagnosi tardiva e inizio del trattamento non tempestivo; inerzia terapeutica da parte dei professionisti che non intervengono in maniera precoce e incisiva nelle modifiche delle terapie qualora il diabete non sia sufficientemente controllato; difficoltà da parte dei pazienti a mantenere adeguati stili di vita in termini alimentazione e attività fisica; utilizzo di terapie fino a qualche tempo fa non del tutto efficaci e gravate dal rischio di ipoglicemia; ridotta aderenza dei pazienti alle terapie; difficoltà a livello regionale di mettere a disposizione rapidamente le innovazioni terapeutiche che oggi sono più efficaci, come tirzepatide; da ultimo, la disequità di accesso alle nuove opportunità terapeutiche e tecnologiche".
"Le principali conseguenze del diabete di tipo 2 sono quelle croniche, dovute al prolungato mantenimento negli anni di elevati valori della glicemia e della tossicità legata agli zuccheri nel sangue - spiega Gianluca Aimaretti, presidente Società italiana di endocrinologia (Sie), ordinario di Endocrinologia università del Piemonte Orientale e direttore dipartimento di Medicina traslazionale - Le principali riguardano il rene, l'occhio, il sistema nervoso centrale e periferico, micro- e macro-circolo, con danni importanti che nel tempo aumentano il rischio di infarto, ictus, e problemi anche a livello epatico, della sfera genitale e del cavo orale. E' necessario diagnosticare il più precocemente possibile la malattia diabetica per intervenire con adeguati trattamenti, solo così è possibile rallentare o in qualche caso prevenire le complicanze che talvolta insorgono quando ancora il paziente non sa di essere diabetico e non ha disturbi. Inoltre, gli studi dimostrano che le complicanze possono portare negli anni a gravi disabilità e ridurre l'aspettativa di vita in media di 6-7 anni".
Nonostante un approccio terapeutico integrato con dieta, attività fisica e farmaci, quasi 1 paziente su 2 non raggiunge tutti e tre gli obiettivi attualmente raccomandati dalle più recenti linee guida internazionali, ovvero controllo della glicemia, della pressione arteriosa e del colesterolo. Inoltre, l'85% dei diabetici di tipo 2 è sovrappeso od obeso e non riesce a ridurre il peso corporeo, nonostante gli sforzi. A questi bisogni clinici non soddisfatti fino ad oggi risponde l'innovazione di Lilly con tirzepatide: un robusto corpus di 5 studi registrativi globali del programma Surpass - riporta una nota - ha dimostrato significativi risultati nel controllo glicemico dei pazienti, con una riduzione dell'emoglobina glicata e del peso corporeo grazie alla doppia inibizione di Gip e Glp-1; inoltre, tirzepatide ha dimostrato la sua efficacia, rispetto ai farmaci in uso, sul controllo della pressione arteriosa e del colesterolo agendo anche sulla prevenzione del danno cardiovascolare e renale. Il farmaco non è gravato dal rischio ipoglicemia e il profilo di sicurezza e tollerabilità sono risultati favorevoli.
Tirzepatide, indicato per i pazienti adulti con diabete di tipo 2 non ben controllato dalla dieta e dai farmaci, già in uso sia in monoterapia con metformina che in aggiunta ad altri farmaci, è contenuto in una penna preriempita facile da usare, somministrato una volta a settimana, migliorando così l'aderenza terapeutica. Il miglioramento del controllo glicemico e metabolico si associa quindi ad una marcata riduzione delle complicanze e ad un risparmio dei costi.
"Investire in salute facilitando l'accesso all'innovazione è cruciale per le persone con diabete di tipo 2 - sottolinea Raffaella Buzzetti, presidente Sid (Società italiana di diabetologia) - L'accesso a terapie innovative può migliorare significativamente gli esiti clinici e la qualità della vita; inoltre, può ridurre il carico clinico e sociale: il diabete di tipo 2 è una malattia cronica con un impatto significativo sulla qualità della vita e sulla società. L'accesso a terapie innovative permette un miglior controllo della glicemia, riducendo il rischio di complicanze come malattie cardiovascolari, insufficienza renale e neuropatie e ciò si traduce in minori ospedalizzazioni e in un miglioramento della qualità di vita. L'innovazione può condurre a migliorare l'aderenza terapeutica: le nuove terapie offrono benefici in termini di tollerabilità ed efficacia, hanno minori effetti collaterali e modalità di somministrazioni più semplici con migliori risultati clinici che motivano a seguire il trattamento con maggiore costanza".
Nel diabete di tipo 2, "contrariamente a quanto avviene nel tipo 1, esiste ancora poca consapevolezza della malattia tra gli stessi pazienti, le diagnosi sono tardive e quando si scopre di essere diabetici si tende a minimizzare il problema - evidenzia Stefano Nervo, presidente Diabete Italia rete associativa Odv - Sarebbe opportuno aumentare la consapevolezza affinché il paziente prenda in carico se stesso, pretenda di ricevere la miglior cura possibile e sia responsabile in prima persona della sua condizione e di ciò che comporta nella gestione quotidiana convivere con il diabete. Avere a disposizione nuove opportunità terapeutiche significa essere curati in maniera più efficace, significa prevenire le complicanze e ridurre il carico terapeutico per il paziente e il caregiver. Anche i device e la modalità di somministrazione delle terapie sono importanti e possono fare la differenza nel buon successo di una terapia, come nel caso di somministrazione settimanale che ha un impatto molto più positivo rispetto a quella giornaliera".
Il diabete, come "patologia cronica, richiede una sorveglianza che perduri nel tempo, e questo solo il medico di medicina generale può garantirlo - rimarca Walter Marrocco, responsabile scientifico Fimmg, Federazione italiana medici di medicina generale - Inoltre, rappresenta una crescente emergenza sanitaria in Italia, con una prevalenza in aumento e un impatto significativo sulla salute pubblica: è quindi fondamentale promuovere strategie efficaci di prevenzione, diagnosi precoce e gestione della malattia per ridurre le complicanze e migliorare la qualità della vita delle persone affette. In tale contesto e con questi obiettivi la medicina generale diventa essenziale per poterla affrontare e gestire compiutamente".
"I numeri ci dicono che la strategia comunicativa adottata in questi anni, che era ed è ancora orientata a non drammatizzare la patologia, è stata ed è decisamente insufficiente, se non addirittura inadeguata - osserva Manuela Bertaggia, vice presidente Fand, Associazione italiana diabetici Odv - Una comunicazione poco incisiva rispetto ad una malattia che richiede cure e assistenza per tutta la vita non riesce a coinvolgere i pazienti e a creare consapevolezza. Il fatto che lo stesso diabetologo tenda a non parlare di fattori di rischio non ha aiutato a responsabilizzare le persone con diabete di tipo 2, che invece vanno educate su quelli che possono essere i pericoli derivati da certe cattive abitudini e comportamenti errati. Necessaria la prevenzione primaria, attivando campagne di sensibilizzazione che raggiungano la popolazione generale, i pazienti diagnosticati e le persone che magari convivono con la malattia ma non ne sono a conoscenza, e bisogna andare nelle scuole. Attraverso i bambini e gli adolescenti si agganciano genitori e nonni".
Lilly - ricorda la nota - è impegnata nell'area metabolica da oltre 100 anni, a partire dalla prima insulina commerciale al mondo. Oggi amplia la sua innovazione con una molecola, tirzepatide, che potrebbe rivoluzionare la gestione del diabete di tipo 2. L'azienda lavora a stretto contatto con decisori pubblici e comunità scientifica per rendere disponibile l’innovazione terapeutica alle persone con diabete.
"Lilly è da sempre protagonista nella lotta al diabete, una delle principali sfide di salute pubblica, grazie a un impegno costante nella ricerca e nello sviluppo di terapie innovative - dichiara Federico Villa, Associate Vice President Corporate Affairs & Patient Access Lilly Italy Hub - Oggi questo impegno si rinnova con tirzepatide, una terapia innovativa per il diabete di tipo 2, frutto di decenni di ricerca metabolica. Tirzepatide non solo migliora il controllo glicemico e riduce i fattori di rischio cardiovascolare, ma supporta anche la perdita di peso, un fattore chiave nella gestione della malattia, rispondendo a un bisogno clinico ancora insoddisfatto. Come azienda ci siamo impegnati molto per far sì che tirzepatide potesse essere disponibile per tutti i pazienti che ne avessero bisogno in ogni regione, andando anche a rispondere al problema delle carenze che ha caratterizzato questa classe di farmaci negli ultimi anni".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Questa risoluzione ci permette di entrare a gamba tesa nelle contraddizioni di questa maggioranza che abbiamo visto e che vedremo anche nelle risoluzione, se arriverà, e vedremo quello che cosa ci sarà e soprattutto che cosa non ci sarà visto che hanno tre posizioni diverse". Lo ha detto Elly Schlein all'assemblea congiunta dei gruppi Pd.
"Ma soprattutto sarà mia cura segnalare domani che le posizioni che ha assunto Meloni in queste settimane vanno contro l'interesse nazionale da diversi punti di vista. Loro non sono per la difesa comune per ragioni ideologiche. Ma pure molte delle critiche che qui confermiamo sulle proposte che vanno avanti a Bruxelles, affondano le radici nella contrarietà a uno schema che rischia di approfondire le differenze tra i sistemi nazionali anzichè fare un salto politico in avanti che serve oggi all'Europa".
Londra, 18 mar. (Adnkronos) - Re Carlo e la regina Camilla festeggiano quest'anno 20 anni di matrimonio. Sembra che i due trascorrano "molto tempo separati". E' forse questo il segreto della loro felicità?
A quanto parte re e consorte, che festeggeranno il 9 aprile mentre saranno in Italia in visita di Stato-, trascorrerebbero i weekend separati. Camilla si ritira nella sua amata e "disordinata" casa di campagna nel Wiltshire senza Charles ogni fine settimana secondo Ingrid Seward, caporedattrice della rivista Majesty, che ha dichiarato che "in realtà i sovrani trascorrono parecchio tempo separati. La casa di Ray Mill è, se vogliamo, per Camilla una sorta di liberazione dalla vita reale. Prima di sposare Charles, fece un patto con lui: avrebbe tenuto quella casa come rifugio".
"Va ogni fine settimana, quando può, e ci va anche d'estate per trascorrere un po' di tempo con i suoi nipoti e i suoi figli, ed è qualcosa che la allontana dall'intero mondo reale e dove va soprattutto per rilassarsi - racconta l'esperta reale - Molto spesso non va a Highgrove a meno che lei e Charles non abbiano altri impegni. Si tratta di allontanarsi dalle restrizioni dovute alla sicurezza ed essere circondati da personale e persone che fanno cose per te, il che, ovviamente, sarebbe meraviglioso per tutti noi. Penso che nel suo caso abbia bisogno di un posto dove potersi effettivamente rilassare ed essere semplicemente se stessa, e andare in giro con jeans sporchi, se vuole, senza essere costantemente controllata".
Una fonte ha dichiarato all'Express che Camilla "al Ray Mill può sedersi con un grande G&T, togliersi le scarpe e guardare Coronation Street, che Charles detesta".
Il re, invece, quando è libero nei weekend, si reca spesso a Highgrove o a Sandringham, mentre durante la settimana i due risiedono insieme a Clarence House. Della residenza di campagna di Camilla nel Wiltshire si è parlato la scorsa settimana, quando si è saputo che il re ha acquistato una casa confinante, che sarebbe stata adibita a sede per matrimoni, pagandola 3 milioni di sterline per proteggere la privacy della moglie.
Ramallah, 18 mar. (Adnkronos/Afp) - L'Autorità palestinese ha chiesto un'azione internazionale per fermare gli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza, dopo i bombardamenti della notte. Lo rende noto la presidenza e l'ufficio del primo ministro dell'Anp con sede a Ramallah.
Attraverso due comunicati distinti, il presidente dell'Anp Mahmoud Abbas ha chiesto la fine dell'"aggressione" israeliana contro la Striscia di Gaza, mentre il suo primo ministro, Mohammad Mustafa, ha sottolineato "l'urgenza di un'azione internazionale più forte ed efficace per costringere Israele" a fermare gli attacchi che hanno causato, secondo il ministero della Sanità di Hamas a Gaza, la morte di almeno 413 persone.
Londra, 18 mar. (Adnkronos/Afp) - Il governo britannico ha invitato Israele e Hamas a implementare "pienamente" il loro accordo di cessate il fuoco per Gaza, esortando tutte le parti a "tornare urgentemente al dialogo" per porre fine ai combattimenti.
"Vogliamo vedere questo accordo di cessate il fuoco ripristinato il prima possibile", ha affermato il portavoce del Primo Ministro Keir Starmer, aggiungendo che il numero di vittime civili segnalate negli attacchi israeliani durante la notte è "spaventoso".
Londra, 18 mar. (Adnkronos) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha parlato ieri sera con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il portavoce del premier ha affermato che Starmer "ha aggiornato il presidente sul video conferenza della 'Coalizione dei volenterosi' con i leader internazionali avvenuta sabato" e "ha ribadito che tutti devono lavorare insieme per mettere l'Ucraina nella posizione più forte possibile per garantire una pace giusta e duratura".
Roma, 18 mar.(Adnkronos) - La situazione a Gaza è di nuovo drammatica, la rottura della tregua è gravissima. Qui serve tutto l'impegno diplomatico e politico, fin qui purtroppo mancato, della comunità internazionale e dell'Europa per far riprendere il cessate il fuoco, per consolidarlo e per avviare una vera discussione di pace". Lo ha detto Elly Schlein intervenendo all'assemblea dei parlamentari Pd.