Il candidato a sindaco di centrodestra Sergio Abramo ha già festeggiato la sua elezione, ma mancano ancora i dati ufficiali. Lo spoglio per le elezioni comunali a Catanzaro è stato bloccato. Contestazioni da parte del centrosinistra, che ha candidato per la seconda volta il giovane Salvatore Scalzo. Sono tre le sezioni, nel quartiere Lido, che adesso sono al vaglio della commissione elettorale.
Ci sarebbe stata una sperequazione tra le schede nelle urne e il numero di votanti. Il sospetto è di brogli. I conti non tornano: potrebbe essere stata utilizzata, infatti, una scheda ‘cavallo’ che ha fatto da staffetta tra l’urna e un ‘galoppino’ piazzato all’esterno del seggio. In particolare sembra che nella sezione 84 mancherebbe all’appello una scheda, mentre nella sezione 85 ce ne sarebbe una in più. Il presidente della sezione 86, invece, avrebbe disposto la sospensione delle operazioni di spoglio per le tante contestazioni avvenute nel seggio.
Tre sezioni che, adesso, diventano fondamentali per far raggiungere il quorum. Anche un solo voto, a questo punto, è importante, visto che i dati del ministero danno Sergio Abramo al 49,96% e Salvatore Scalzo al 42,81%. Se le percentuali dovessero restare queste, invece, l’ipotesi di un ballottaggio diventa concreta. L’Ufficio centrale elettorale del Tribunale (presieduto dal giudice della Corte d’Appello di Catanzaro, Rinaldo Commodaro) sarà chiamato a risolvere le contestazioni in due sezioni che hanno provocato il blocco dello scrutinio per le elezioni comunali.
Abramo ha già stappato lo spumante assieme al governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, ma la procedura prevede che venga ripetuto lo scrutinio nel tentativo di risolvere i dubbi e arrivare al dato definitivo. Non è escluso, inoltre, che la coalizione di centrosinistra possa presentare ricorso alla commissione elettorale per chiedere una nuova conta di tutte schede. Troppe quelle che, al momento, sono state dichiarate nulle. Si tratta di un migliaio di schede che potrebbero diventare fondamentali.
E mentre l’assessore regionale Domenico Tallini (Pdl) invita i suoi concittadini ed elettori di centrodestra a stare tranquilli perché stando ai dati in suo possesso Abramo avrebbe vinto al primo turno con il 50,2% dei voti, il consigliere regionale del Pd Mario Maiolo chiede “la massima attenzione del Ministero dell’Interno su quanto sta succedendo a Catanzaro”. “Tutto fili liscio o ne faremo un caso nazionale” è l’avvertimento del deputato del Partito democratico Franco Laratta, che parla di “segnali molto gravi dallo spoglio”.
Le tre sezioni incriminate non sono l’unico problema legato alle elezioni comunali di Catanzaro. Proprio stamattina, infatti, la Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta su presunti episodi di compravendita di voti avvenuti nel corso delle consultazioni amministrative. Sulla scrivania del sostituto procuratore Gerardo Dominijanni è arrivata un’informativa della Digos che avrebbe evidenziato episodi dubbi a carico di un candidato al consiglio comunale e di un suo sostenitore che avrebbero messo in atto una serie di azioni allo scopo di indirizzare il voto verso lo stesso candidato.
Gli episodi si sarebbero verificati in alcuni seggi nella zona del quartiere di Siano. Un altro esposto è stato presentato alla Procura e in prefettura dal Codacons della Calabria che chiede l’annullamento delle elezioni. “Ove rispondesse al vero – sostiene il Codacons – che nelle urne sono state rinvenute più schede rispetto agli effettivi votanti, le operazioni di voto andrebbero immediatamente annullate. E’ intollerabile che nell’era dei computer a Catanzaro, oltre 24 ore dopo dal termine delle operazioni di voto, non sia possibile conoscere la volontà dei cittadini, così come sono avvilenti le notizie di schede addirittura superiori ai votanti. Del resto già apparivano “curiose” le affannose richieste, così come ci sono state segnalate, di “blocchi” di certificati elettorali avanzate presso gli Uffici comunali”.
Politica
Catanzaro: il Pdl esulta, ma la vittoria è sub iudice per presunti brogli
In tre sezioni è stato ordinato la sospensione dello scrutinio perché ci sarebbe stata una sperequazione tra le schede nelle urne e il numero di votanti. Tutto ancora in ballo quindi, perché il candidato del centrodestra è al 49,96%
Il candidato a sindaco di centrodestra Sergio Abramo ha già festeggiato la sua elezione, ma mancano ancora i dati ufficiali. Lo spoglio per le elezioni comunali a Catanzaro è stato bloccato. Contestazioni da parte del centrosinistra, che ha candidato per la seconda volta il giovane Salvatore Scalzo. Sono tre le sezioni, nel quartiere Lido, che adesso sono al vaglio della commissione elettorale.
Ci sarebbe stata una sperequazione tra le schede nelle urne e il numero di votanti. Il sospetto è di brogli. I conti non tornano: potrebbe essere stata utilizzata, infatti, una scheda ‘cavallo’ che ha fatto da staffetta tra l’urna e un ‘galoppino’ piazzato all’esterno del seggio. In particolare sembra che nella sezione 84 mancherebbe all’appello una scheda, mentre nella sezione 85 ce ne sarebbe una in più. Il presidente della sezione 86, invece, avrebbe disposto la sospensione delle operazioni di spoglio per le tante contestazioni avvenute nel seggio.
Tre sezioni che, adesso, diventano fondamentali per far raggiungere il quorum. Anche un solo voto, a questo punto, è importante, visto che i dati del ministero danno Sergio Abramo al 49,96% e Salvatore Scalzo al 42,81%. Se le percentuali dovessero restare queste, invece, l’ipotesi di un ballottaggio diventa concreta. L’Ufficio centrale elettorale del Tribunale (presieduto dal giudice della Corte d’Appello di Catanzaro, Rinaldo Commodaro) sarà chiamato a risolvere le contestazioni in due sezioni che hanno provocato il blocco dello scrutinio per le elezioni comunali.
Abramo ha già stappato lo spumante assieme al governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, ma la procedura prevede che venga ripetuto lo scrutinio nel tentativo di risolvere i dubbi e arrivare al dato definitivo. Non è escluso, inoltre, che la coalizione di centrosinistra possa presentare ricorso alla commissione elettorale per chiedere una nuova conta di tutte schede. Troppe quelle che, al momento, sono state dichiarate nulle. Si tratta di un migliaio di schede che potrebbero diventare fondamentali.
E mentre l’assessore regionale Domenico Tallini (Pdl) invita i suoi concittadini ed elettori di centrodestra a stare tranquilli perché stando ai dati in suo possesso Abramo avrebbe vinto al primo turno con il 50,2% dei voti, il consigliere regionale del Pd Mario Maiolo chiede “la massima attenzione del Ministero dell’Interno su quanto sta succedendo a Catanzaro”. “Tutto fili liscio o ne faremo un caso nazionale” è l’avvertimento del deputato del Partito democratico Franco Laratta, che parla di “segnali molto gravi dallo spoglio”.
Le tre sezioni incriminate non sono l’unico problema legato alle elezioni comunali di Catanzaro. Proprio stamattina, infatti, la Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta su presunti episodi di compravendita di voti avvenuti nel corso delle consultazioni amministrative. Sulla scrivania del sostituto procuratore Gerardo Dominijanni è arrivata un’informativa della Digos che avrebbe evidenziato episodi dubbi a carico di un candidato al consiglio comunale e di un suo sostenitore che avrebbero messo in atto una serie di azioni allo scopo di indirizzare il voto verso lo stesso candidato.
Gli episodi si sarebbero verificati in alcuni seggi nella zona del quartiere di Siano. Un altro esposto è stato presentato alla Procura e in prefettura dal Codacons della Calabria che chiede l’annullamento delle elezioni. “Ove rispondesse al vero – sostiene il Codacons – che nelle urne sono state rinvenute più schede rispetto agli effettivi votanti, le operazioni di voto andrebbero immediatamente annullate. E’ intollerabile che nell’era dei computer a Catanzaro, oltre 24 ore dopo dal termine delle operazioni di voto, non sia possibile conoscere la volontà dei cittadini, così come sono avvilenti le notizie di schede addirittura superiori ai votanti. Del resto già apparivano “curiose” le affannose richieste, così come ci sono state segnalate, di “blocchi” di certificati elettorali avanzate presso gli Uffici comunali”.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
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"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".