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Si uccide al Santuario di Pompei: aveva ricevuto le cartelle da Equitalia

Imprenditore con difficoltà economiche si spara e lascia una lettera, accusando la crisi e l'agenzia di riscossione. Un altro suicidio in provincia di Prato: la vittima è un disoccupato che viveva solo con la pensione del padre, morto di recente

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Oggi in due hanno deciso di farla finita perchè schiacciati da difficoltà economiche; uno nei pressi di Prato, l’altro nel napoletano. Entrambi erano uomini di mezza età.

Il primo caso è quello di Arcangelo Arpino, 63 anni residente a Vico Equense, un imprenditore edile del napoletano che si è sparato un colpo alla tempia per problemi economici. Ha scelto come luogo del suicidio il parcheggio del santuario della Madonna di Pompei. Ha lasciato, per spiegare il suo gesto, due lettere, di cui una di scuse ai familiari e un’altra in cui racconta le pesanti conseguenze della crisi economica in atto e in particolare le difficoltà legate ad alcune cartelle notificategli da Equitalia. L’uomo si è ucciso alle tre di questo pomeriggio; inutili i tentativi di salvarlo da parte dei medici dell’ospedale di Castellammare di Stabia.

L’altro invece è un uomo di 55 anni trovato impiccato nei boschi di Vaiano, in provincia di Prato. Senza un lavoro stabile e con grossi problemi economici, l’uomo viveva insieme all’anziano padre, e tirava avanti grazie alla pensione di quest’ultimo. Quando il genitore è deceduto, due anni fa, è scattato un profondo stato di depressione nel figlio, dovuto ai gravi problemi economici visto che gli era venuta a mancare l’unica fonte di sostentamento. Oltre alla perdita della pensione, le difficoltà economiche erano acuite dall’affitto dell’appartamento nel quale viveva e per il quale aveva difficoltà a pagare il canone. Ha lasciato un biglietto nel quale chiede scusa. Dopo aver lavorato in una ditta tessile di Vaiano, l’uomo da diversi mesi era in mobilità.

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