“Mi scusi, c’è un bagno?”. “No, qui sono tutti rotti. Quelli del plastico sono in manutenzione, deve arrivare al Canòpo”. Due toilette (anche la terza del Canòpo è fuori servizio) per un’area di 40 ettari. Benvenuti a Villa Adriana, patrimonio mondiale dell’Unesco, capolavoro dell’imperatore Adriano a Tivoli, 28 km dal centro di Roma. Il suo buen retiro, il luogo in cui trascorse la vecchiaia celebrando, attraverso l’architettura avveniristica, conquiste, passioni e amori di una vita. Il luogo a due passi dal quale, se Monti non lo frenerà – è di ieri la lettera dei ministri Clini e Ornaghi al premier per impedire lo scempio –, il Prefetto di Roma Pecoraro vuole costruire la nuova discarica di Corcolle. In tutto 120 ettari di residenze, giochi d’acqua e richiami d’oriente, soltanto 40 dei quali ben noti agli archeologi. E, si direbbe, solo a loro, visto che Villa Adriana cade a pezzi. Lo scorso anno, in risposta a Sergio Rizzo sul Corriere, l’allora ministro Galan promise lo sblocco dei fondi necessari alla manutenzione e al restauro delle zone malmesse.
Arrivò anche la visita del sottosegretario, che voleva rendersi conto di persona dello stato in cui versava l’area. Ma, a distanza di quasi 12 mesi, quei fondi – a detta dei funzionari sono stati stanziati circa 2 milioni di euro – a Tivoli non sono mai arrivati. E così i sempre meno turisti (stranieri per la maggior parte, se si escludono le scolaresche) vengono accolti da transenne, puntelli, cartelli indicanti il pericolo di crollo, aree inaccessibili oltre le quali si vedono reperti ammassati e piante cresciute tra i mosaici. “Ma non dica che è un disastro”, ci tiene a precisare la direttrice di Villa Adriana, Benedetta Adembri, seccata più per le incursioni giornalisti che per i soldi che mancano. “Quando transenniamo, lo facciamo per motivi di sicurezza. Anche la caduta di un piccolo frammento può far male a qualcuno. Ma non abbiamo mai avuto crolli”. Non ancora. “Avremmo bisogno di risorse molto più cospicue – aggiunge –, ma per parlare di soldi deve rivolgersi al Soprintendente”.
Marina Sapelli Ragni, che però, raggiunta al telefono, non ha tempo per le domande. L’ingresso nel “Pecile” è un colpo d’occhio meraviglioso: un antico porticato, del quale rimangono le basi delle colonne, con una vasca centrale lunga oltre 120 metri e larga 25. Un’enorme terrazza che domina Roma. Peccato che quell’antica piscina sia recintata con le transenne d’acciaio per evitare che la gente cada in acqua o che calpesti le piantine. Il percorso prosegue verso le terme, ma l’illusione dura poco. Le “Piccole terme” sono chiuse e le “Grandi” non se la passano poi così bene. Impossibile addentrarsi nelle “Cento camerelle”, gli edifici sotterranei che potrebbero essere stati dimore dell’antica servitù: ogni criptoportico, cunicolo o camminamento sotterraneo di Villa Adriana è chiuso al pubblico.
Persino il portico sotto la “Peschiera”, volte affrescate e incisioni storiche come la firma dell’architetto Piranesi. Piccoli cedimenti, un’incursione d’acqua e addio visitatori. “Quel muro crollato? Lavoro qui da nove anni e l’ho sempre visto così” si lascia scappare una guida davanti a un gruppo di turisti increduli. Anche il portico al lato dell’ “Edificio con pilastri dorici” è interdetto. Nel palazzo imperiale ci sono i mosaici a terra. Sono calpestabili da sempre, ma ormai sono anche coperti di fango: le tessere saltano o si sgretolano. E anche quelli dell’ “Hospitalia”, le residenze per gli ospiti, sono a cielo aperto. Nei libri universitari di archeologia sono ricordati come “piacevoli esempi delle variazioni in bianco e nero, tipici di questo periodo”, il II secolo dopo Cristo. Si studiano, ma non si preservano.
Ma a lasciare davvero l’amaro in bocca è il “Teatro marittimo”, una villetta costruita su un isolotto circolare artificiale. All’epoca di Adriano un ponte girevole ne poteva interrompere l’accesso. Oggi ci pensano le transenne. La villa nella villa si ammira solo da un punto, da cui si percorrono pochi metri prima di un’ulteriore sbarramento. E così le tartarughe vivono beate tra le antiche rovine. Villa Adriana è un enorme parco, con alcune aree attrezzate addirittura per i pic-nic (molte altre sono chiuse). Ma, se ci si va durante la settimana, quando i turisti si contano sulle dita delle mani, si è liberi di spaziare. E, volendo, di distruggere o rubare reperti. I custodi, dipendenti della Soprintendenza, sono appena una quarantina (rispetto ai cento che sarebbero necessari). Il che vuol dire che, divisi per turno, nei giorni feriali sono al massimo 8. Per un’area di 40 ettari. Senza straordinari dallo scorso novembre.
All’interno della villa non mancano solo i bagni. Non esiste un punto ristoro. L’unico bar che c’era, accanto alla biglietteria, è stato chiuso mesi fa. Il ristorante all’angolo ringrazia. Se si vuole una piantina bisogna pagarla. Ormai non è più possibile trascorrere le serate primaverili a Villa Adriana: le aperture notturne non esistono più. Il calcolo costi-benefici è stato fatto sui martedì di ottobre/novembre/dicembre e la sfida doveva essere “oltre 400 visitatori”. All’uscita di Villa Adriana un gruppetto di ragazzi americani s’incammina a piedi verso la fermata dell’autobus. Non sa che non esistono orari precisi e che l’attesa sotto il cocente sole di questo maggio romano potrebbe protrarsi per lunghe mezzore.
Da Il Fatto Quotidiano dell’11 maggio 2012
Cronaca
Tivoli, pericolo di crollo: Villa Adriana rischia la fine di Pompei
Transenne e divieti nel sito archeologico patrimonio mondiale dell'Unesco. Segnalato sulle guide turistiche internazionali. I soldi, da tempo annunciati, per restaurare la villa romana non sono mai arrivati
“Mi scusi, c’è un bagno?”. “No, qui sono tutti rotti. Quelli del plastico sono in manutenzione, deve arrivare al Canòpo”. Due toilette (anche la terza del Canòpo è fuori servizio) per un’area di 40 ettari. Benvenuti a Villa Adriana, patrimonio mondiale dell’Unesco, capolavoro dell’imperatore Adriano a Tivoli, 28 km dal centro di Roma. Il suo buen retiro, il luogo in cui trascorse la vecchiaia celebrando, attraverso l’architettura avveniristica, conquiste, passioni e amori di una vita. Il luogo a due passi dal quale, se Monti non lo frenerà – è di ieri la lettera dei ministri Clini e Ornaghi al premier per impedire lo scempio –, il Prefetto di Roma Pecoraro vuole costruire la nuova discarica di Corcolle. In tutto 120 ettari di residenze, giochi d’acqua e richiami d’oriente, soltanto 40 dei quali ben noti agli archeologi. E, si direbbe, solo a loro, visto che Villa Adriana cade a pezzi. Lo scorso anno, in risposta a Sergio Rizzo sul Corriere, l’allora ministro Galan promise lo sblocco dei fondi necessari alla manutenzione e al restauro delle zone malmesse.
Arrivò anche la visita del sottosegretario, che voleva rendersi conto di persona dello stato in cui versava l’area. Ma, a distanza di quasi 12 mesi, quei fondi – a detta dei funzionari sono stati stanziati circa 2 milioni di euro – a Tivoli non sono mai arrivati. E così i sempre meno turisti (stranieri per la maggior parte, se si escludono le scolaresche) vengono accolti da transenne, puntelli, cartelli indicanti il pericolo di crollo, aree inaccessibili oltre le quali si vedono reperti ammassati e piante cresciute tra i mosaici. “Ma non dica che è un disastro”, ci tiene a precisare la direttrice di Villa Adriana, Benedetta Adembri, seccata più per le incursioni giornalisti che per i soldi che mancano. “Quando transenniamo, lo facciamo per motivi di sicurezza. Anche la caduta di un piccolo frammento può far male a qualcuno. Ma non abbiamo mai avuto crolli”. Non ancora. “Avremmo bisogno di risorse molto più cospicue – aggiunge –, ma per parlare di soldi deve rivolgersi al Soprintendente”.
Marina Sapelli Ragni, che però, raggiunta al telefono, non ha tempo per le domande. L’ingresso nel “Pecile” è un colpo d’occhio meraviglioso: un antico porticato, del quale rimangono le basi delle colonne, con una vasca centrale lunga oltre 120 metri e larga 25. Un’enorme terrazza che domina Roma. Peccato che quell’antica piscina sia recintata con le transenne d’acciaio per evitare che la gente cada in acqua o che calpesti le piantine. Il percorso prosegue verso le terme, ma l’illusione dura poco. Le “Piccole terme” sono chiuse e le “Grandi” non se la passano poi così bene. Impossibile addentrarsi nelle “Cento camerelle”, gli edifici sotterranei che potrebbero essere stati dimore dell’antica servitù: ogni criptoportico, cunicolo o camminamento sotterraneo di Villa Adriana è chiuso al pubblico.
Persino il portico sotto la “Peschiera”, volte affrescate e incisioni storiche come la firma dell’architetto Piranesi. Piccoli cedimenti, un’incursione d’acqua e addio visitatori. “Quel muro crollato? Lavoro qui da nove anni e l’ho sempre visto così” si lascia scappare una guida davanti a un gruppo di turisti increduli. Anche il portico al lato dell’ “Edificio con pilastri dorici” è interdetto. Nel palazzo imperiale ci sono i mosaici a terra. Sono calpestabili da sempre, ma ormai sono anche coperti di fango: le tessere saltano o si sgretolano. E anche quelli dell’ “Hospitalia”, le residenze per gli ospiti, sono a cielo aperto. Nei libri universitari di archeologia sono ricordati come “piacevoli esempi delle variazioni in bianco e nero, tipici di questo periodo”, il II secolo dopo Cristo. Si studiano, ma non si preservano.
Ma a lasciare davvero l’amaro in bocca è il “Teatro marittimo”, una villetta costruita su un isolotto circolare artificiale. All’epoca di Adriano un ponte girevole ne poteva interrompere l’accesso. Oggi ci pensano le transenne. La villa nella villa si ammira solo da un punto, da cui si percorrono pochi metri prima di un’ulteriore sbarramento. E così le tartarughe vivono beate tra le antiche rovine. Villa Adriana è un enorme parco, con alcune aree attrezzate addirittura per i pic-nic (molte altre sono chiuse). Ma, se ci si va durante la settimana, quando i turisti si contano sulle dita delle mani, si è liberi di spaziare. E, volendo, di distruggere o rubare reperti. I custodi, dipendenti della Soprintendenza, sono appena una quarantina (rispetto ai cento che sarebbero necessari). Il che vuol dire che, divisi per turno, nei giorni feriali sono al massimo 8. Per un’area di 40 ettari. Senza straordinari dallo scorso novembre.
All’interno della villa non mancano solo i bagni. Non esiste un punto ristoro. L’unico bar che c’era, accanto alla biglietteria, è stato chiuso mesi fa. Il ristorante all’angolo ringrazia. Se si vuole una piantina bisogna pagarla. Ormai non è più possibile trascorrere le serate primaverili a Villa Adriana: le aperture notturne non esistono più. Il calcolo costi-benefici è stato fatto sui martedì di ottobre/novembre/dicembre e la sfida doveva essere “oltre 400 visitatori”. All’uscita di Villa Adriana un gruppetto di ragazzi americani s’incammina a piedi verso la fermata dell’autobus. Non sa che non esistono orari precisi e che l’attesa sotto il cocente sole di questo maggio romano potrebbe protrarsi per lunghe mezzore.
Da Il Fatto Quotidiano dell’11 maggio 2012
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Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Martedì prossimo, 18 marzo, alle ore 10, presso la Sala Koch del Senato, le commissioni riunite Bilancio, Attività produttive e Politiche Ue di Camera e Senato svolgeranno l'audizione di Mario Draghi in merito al Rapporto sul futuro della competitività europea. L'appuntamento verrà trasmesso in diretta webtv.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Ad un mese dalla finale del festival della canzone italiana 2025, nella classifica dei singoli brani è ancora Sanremomania, con ben 13 brani passati in gara al Teatro Ariston nelle prime 13 posizioni. E questo fa segnare all'edizione 2025 un nuovo record rispetto agli ultimi anni, per numero di brani di Sanremo nella top ten ad un mese dal festival: se infatti quest'anno sono 10 (cioè l'intera top ten è composta da brani in gara al festival un mese fa), l'anno scorso era stati 7 come nel 2023, nel 2022 e nel 2021 erano stati 8 e nel 2024.
Nella top ten dei singoli infatti, al primo posto c'è proprio il brano vincitore del festival: 'Balorda Nostalgia' di Olly. Al secondo 'La cura per me' di Giorgia, al terzo 'Incoscienti giovani' di Achille Lauro, al quarto 'Battito' di Fedez, al quinto 'Cuoricini' dei Coma_Cose, al sesto 'Volevo essere un duro' di Lucio Corsi, al settimo 'Fuorilegge' di Rose Villain, all'ottavo 'La mia parola' di Shablo feat Joshua e Tormento, al nono 'Tu con chi fai l'amore' dei The Kolors, al decimo 'La tana del granchio' di Bresh. Ma l'elenco sanremese prosegue ininterrotto fino alla tredicesima posizione, con 'Anema e core' di Serena Brancale all'undicesimo posto, 'Chiamo io chiami tu' di Gaia al dodicesimo e 'Il ritmo delle cose' di Rkomi al tredicesimo.
Tra gli album l'arrivo di Lady Gaga con 'Mayhem' si piazza in vetta e scalza dalla prima posizione 'Tutta vita', l'album di Olly, che scende al terzo posto, per fare spazio a 'Vasco Live Milano Sansiro', che entra al secondo posto. In quarta posizione 'Dio lo sa - Atto II' di Geolier, in quinta entra direttamente 'Vita_Fusa' dei Coma_Cose, in sesta 'Debi tirar mas fotos' di Bad Bunny, in settima 'Tropico del capricorno' di Guè, in ottava posizione 'Locura' di Lazza, in nona 'È finita la pace' di Marracash e in decima chiude la top ten 'Icon' di Tony Effe. Mentre la compilation di Sanremo 2025 scende dal nono al quindicesimo posto.
Tra i vinili, è primo il 'Vasco Live Milano Sansiro', al secondo posto 'Mayhem' di Lady Gaga e al terzo la compilation 'Sanremo 2025'.
Roma, 14 mar. (Labitalia) - "Questo appuntamento, unico nel suo genere, rappresenta un fondamentale momento di approfondimento per i settori della logistica e del trasporto, offrendo un'opportunità unica di incontro, aggiornamento e confronto sulle sfide e le opportunità che caratterizzano un comparto strategico per i cittadini, per le famiglie e le imprese, con un approccio fortemente connesso alla sostenibilità ambientale". Lo scrive il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nel messaggio inviato all'evento di chiusura della quarta edizione di "Let Expo", organizzato da Alis a Verona.
"Se i numeri registrati lo scorso anno rappresentano la migliore e più efficace sintesi della rilevanza del vostro operato - penso ai 400 espositori e alle oltre 100mila presenze complessive -, sono certo che i tanti appuntamenti che caratterizzano il programma di quest'anno, con incontri strategici, conferenze di settore, seminari interattivi, workshop pratici e dimostrazioni innovative, sapranno rappresentare un ulteriore momento di crescita e di affermazione", prosegue La Russa, che conclude: "Nel ribadire il mio plauso per il vostro prezioso contributo in un ambito di particolare rilievo per gli interessi nazionali, anche in relazione alle attuali dinamiche geo-politiche globali, l'occasione mi è gradita per inviarvi i miei più cordiali saluti".
Roma, 14 mar. - (Adnkronos) - In occasione di Didacta 2025 a Firenze, l'evento di riferimento per la formazione e l'innovazione nel settore scolastico, Acer ha ribadito il proprio impegno nel supportare l'evoluzione della didattica attraverso soluzioni tecnologiche all'avanguardia. La partecipazione dell'azienda alla fiera ha offerto l'opportunità di presentare le ultime novità in termini di prodotti e servizi, con un focus particolare su prestazioni, sicurezza, intelligenza artificiale e design.
"La presenza di Acer a Didacta sottolinea l'importanza del settore education, un ambito in cui siamo orgogliosamente leader di mercato," ha dichiarato Angelo D'Ambrosio, General Manager di Acer South Europe. "Didacta rappresenta un'occasione fondamentale per incontrare docenti, studenti e rivenditori specializzati nel mondo scolastico. In questa sede, presenteremo le nostre più recenti innovazioni di prodotto, caratterizzate da prestazioni elevate, sicurezza, funzionalità di IA e design robusto. Queste caratteristiche sono indispensabili per una didattica innovativa ed efficace."
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - È già un caso che un condannato, sia pur in primo grado, occupi un ruolo di sottosegretario alla Giustizia, ma ora le parole di Delmastro pongono un problema serio al Governo e al Paese intero. Dall’interno viene criticata una delle pessime riforme portate avanti con protervia dalla maggioranza. Come fa a restare al suo posto? Cosa dice la premier Meloni? Le parole di Delmastro sono gravi anche perché ci fanno conoscere le vere intenzioni del Governo, quelle che andiamo denunciando da mesi: assoggettare il potere giudiziario al controllo dell’Esecutivo. E questo è inaccettabile. Dopo la smentita che non smentisce, la registrazione dell’intervista, Meloni deve pretendere che Delmastro lasci l’incarico". Lo afferma Così Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Giovedì prossimo 20 marzo, alle ore 9, avrà luogo alla Camera l'informativa urgente del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, sui recenti eventi sismici che hanno colpito l'area dei Campi Flegrei e sullo stato di attuazione degli interventi per la popolazione.
Milano, 14 mar. (Adnkronos) - Il Dna di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, indagato per l'omicidio del 13 agosto 2007 a Garlasco, va confrontato con il Dna trovato "sotto le unghie della vittima e con le ulteriori tracce di natura biologica rinvenute sulla scena del crimine". E' quanto ha disposto, con un provvedimento del 6 marzo scorso, la giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli che ha autorizzato il prelievo coattivo della traccia biologica dell'indagato effettuato ieri.