Potrebbe arrivare dopo l’estate la sentenza del processo su presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv da parte del gruppo Mediaset. Al termine dell’udienza di oggi, infatti, Edoardo D’Avossa, presidente del collegio della prima sezione penale del tribunale di Milano, davanti al quale il procedimento si sta celebrando, ha dichiarato in aula di ritenere chiusa la fase dibattimentale, ma ha comunque dato tempo alle parti per discutere sulla questione. In questo procedimento Silvio Berlusconi è imputato di frode fiscale. Insieme all’ex presidente del Consiglio sono imputati il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, il produttore Frank Agrama. Nel processo era anche imputato l’avvocato inglese David Mills, già condannato e poi prescritto per corruzione in atti giudiziari, ma la Procura aveva chiesto e ottenuto il riconoscimento della prescrizione. A questo punto il prossimo 21 maggio, le difese presenteranno le loro richieste circa eventuali altri testimoni da sentire ma se il tribunale dovesse rimanere fermo sulla posizione assunta oggi e dichiarare chiuso il dibattimento, il 4 giugno potrebbe già esserci la requisitoria del pm Fabio De Pasquale. Il calendario per ora fissato prevede udienze fino a settembre. Sono poi state fissate altre date estive, 11 e 18 giugno, 2 e 16 luglio, e D’Avossa ha garantito che da settembre si svolgerà un’udienza ogni lunedì.
Oggi la difesa ha sentito due testimoni; Ubaldo Livolsi, ex manager del gruppo, e Alfredo Messina, attuale componente del cda. “Che io sappia, Silvio Berlusconi non si è mai occupato dei diritti televisivi” ha detto Livolsi, che alla domanda dell’avvocato Niccolo’ Ghedini se “dopo la quotazione di Mediaset Berlusconi si sia occupato di diritti tv”, ha risposto: “Che io sappia mai”.