La Corte di cassazione ha confermato il proscioglimento “per non aver commesso il fatto” di Silvio Berlusconi nel processo Mediatrade, dov’era accusato di frode fiscale e appropriazione indebita. La seconda sezione penale ha respinto il ricorso della Procura di Milano che si era opposta al proscioglimento già accordato dal gip del Tribunale di Milano il 18 ottobre 2011. La cassazione ha convalidato inoltre la prescrizione dal reato di appropriazione indebita sui fatti precedenti al 27 febbraio 2004 nei confronti di Frank Agrama, produttore americano; e ancora nei confronti di Gabriella Ballabio, dirigente Rti e per gli ex manager Rti Daniele Lorenzano e Roberto Pace. Con questa decisione la Suprema corte si è allineata alle richieste della pubblica accusa, rappresentata dal procuratore generale Gabriele Mazzotta, che in mattinata aveva chiesto il rigetto del ricorso della Procura milanese, presentato dopo che il gup Maria Vicidomini, il 18 ottobre scorso, aveva deciso il procioglimento dell’ex presidente del Consiglio e rinviato a giudizio tutti gli altri imputati, tra cui Pier Silvio Berlusconi.
L’ex premier Silvio Berlusconi era accusato di frode fiscale e appropriazione indebita in relazione alla vicenda Mediatrade per la presunta compravendita a prezzi gonfiati, secondo l’accusa al fine di creare fondi neri, dei diritti tv delle major americane e dei diritti cinematografici da parte del gruppo Mediatrade. Per il giudice, Berlusconi all’epoca dei presunti reati non aveva più cariche operative all’interno del gruppo. Nel procedimento oggi in Cassazione, la procura di Milano, oltre a chiedere di annullare la disposizione del gup , aveva fatto ricorso anche contro la prescrizione disposta sempre dal gup di Milano il 18 ottobre 2011, per il reato di appropriazione indebita per il periodo fino al 22 febbraio 2004 nei confronti di Frank Agrama, Gabriella Bellabio, Daniele Lorenzano e Roberto Pace. Anche per le posizioni di questi ultimi, lo stesso pg della Cassazione oggi in udienza aveva chiesto il rigetto del ricorso della procura di Milano.