Lo scandalo del calcioscommesse sembra non finire mai. L’inchiesta della Procura di Cremona si allarga come una macchia d’olio e oggi registra un nuovo capitolo. All’alba sono state arrestate 17 persone e tra queste i giocatori Stefano Mauri e Omar Milanetto. E tra gli indagati c’è anche l’allenatore della Juventus Antonio Conte (per fatti risalenti a quando guidava il Siena). Ma sul registro degli indagati è finito anche il nome del difensore dello Zenit San Pietroburgo Domenico Criscito, che è stato raggiunto dall’avviso di garanzia mentre si trovava in ritiro con la Nazionale che si prepara per gli Europei. Una notizia che ha spinto il ct Cesare Prandelli a escluderlo dalla lista definitiva dei giocatori. Ma tra gli indagati c’è un altro azzurro, notizia uscita nel pomeriggio: è Leonardo Bonucci, oggi difensore della Juventus, allora tesserato del Bari. Anche lui rischia il posto in Nazionale, anche se per ora Prandelli ha deciso di non intervenire.
VIDEO – Conte in lacrime: “Estraneo ai fatti”
L’esclusione di Criscito. La polizia stamani all’alba, in contemporanea con l’arresto di Mauri e Milanetto, ha fatto scattare anche una perquisizione nel centro sportivo di Coverciano dove si allenano, come accade di solito, gli azzurri del calcio. In una conferenza stampa il vicepresidente della Figc Demetrio Albertini ha letto la lista dei convocati: Criscito (il cui posto non pareva in discussione) non compare. “E’ stata una scelta condivisa tra Prandelli e la federazione – ha spiegato Albertini – e anche dal giocatore: anche lui era dispiaciuto per le ripercussioni sulla nazionale e sullo spogliatoio”. Ha pesato la volontà di “tutelare il gruppo e la situazione”.
Il coinvolgimento di Bonucci. La procura di Bari è titolare del fascicolo d’indagine che riguarda la squadra pugliese, in cui militava Bonucci all’epoca dei fatti. Spetterà dunque ai magistrati pugliesi vagliare la posizione del giocatore, chiamato in causa dal suo ex compagno di squadra al Bari Andrea Masiello. Di Bonucci si parla anche nell’ordinanza con cui il gip di Cremona Guido Salvini motiva le 19 misure cautelari di stamani, tra i quali gli arresti di Mauri e Milanetto. Sentito dai pm cremonesi lo scorso 15 marzo – scrive il gip – Masiello ha raccontato che in occasione di Udinese-Bari del campionato 2009-10, il ristoratore Di Tullio (indagato a Bari, ndr), gli propose di manipolare l’incontro. “Io – mette a verbale Masiello – girai la proposta ai miei compagni di squadra trovando dei consensi. Ne parlai con Bonucci, Salvatore Masiello, Belmonte e Parisi. Arrivati ad Udine, Salvatore Masiello contattò telefonicamente Simone Pepe, giocatore dell’Udinese (ora alla Juve, ndr) chiedendogli se voleva acquistare una Ferrari”. La combine, dice Masiello, alla fine saltò. “Per quanto non avessimo raggiunto l’accordo con i calciatori dell’Udinese, almeno per quello che mi era stato riferito, io, Bonucci, Belmonte e Parisi giocammo per raggiungere il risultato a cui mirava Di Tullio, agevolando la segnatura di tre reti”.
Le dichiarazioni di Masiello, scrive il gip, “indicano altri giocatori ‘corrotti’ della sua compagine (il Bari, ndr), anche in stagioni precedenti, tra cui il difensore della Juventus e della Nazionale italiana Leonardo Bonucci”.
Diciassette arresti, 10 sono calciatori. La nuova ondata di arresti costituisce una nuova tranche dell’inchiesta che a dicembre aveva portato alla cattura di altre 17 persone (tra questi i calciatori Gervasoni, Carobbio, Doni e Sartor), mentre in una prima fase, nel giugno 2011, erano state tratte in arresto 16 persone e tra queste Giuseppe Signori. In tutto i provvedimenti eseguiti oggi su ordine del tribunale di Cremona sono 19: 10 di questi riguardano calciatori o ex calciatori di serie A, B e Lega Pro. Il gip Guido Salvini ha invece respinto l’arresto dell’attaccante del Genoa Giuseppe Sculli. Dei 19 provvedimenti, 14 sono ordinanze di custodia cautelare in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 2 provvedimenti di obbligo di firma.
In cella sono finiti il capitano della Lazio Stefano Mauri, l’ex giocatore del Genoa e ora al Padova Omar Milanetto, Alessandro Pellicori (ex di Grosseto, Mantova, Torino e ora svincolato dal Queen’s Park Rangers), Paolo Domenico Acerbis (Vicenza), Ivan Tisci (ritirato da due anni, ma con un lungo passato in B e C), Marco Turati (Modena), Cristian Bertani (ex del Novara, ora alla Samp), Matteo Gritti (Albinoleffe). In manette, oltre a 5 cittadini ungheresi (Zoltan Kenesei, Matyas Lazar, Lazlo Schultz, Laslo Strasser, Istvan Borgulya, anche un italiano, Vittorio Gatti. Il giocatore del Pergocrema Inácio José Joelson è finito agli arresti domiciliari. Per altri due italiani, Luca Burini e Daniele Ragone (rispettivamente amico e commercialista di Signori), sono scattati i domiciliari.
Ai 17 arresti si aggiungono le misure dell’obbligo di firma per l’ex del Piacenza Kewullah Conteh e il calciatore del Padova (ex del Parma e della Nazionale Under 21) Francesco Ruopolo. Tra gli indagati a piede libero figurano i nomi dell’ex difensore del Milan e del Genoa Kakhaber Kaladze, del capitano del Genoa Giuseppe Sculli, del giocatore dell’Ascoli Andrea Soncin, dell’attaccante del Chievo Sergio Pellissier e del presidente del Siena Massimo Mezzaroma.
“Mauri e Milanetto disponibili a combine”. Il capitano della Lazio, Mauri, così come l’ex giocatore del Genoa, ora al Padova Milanetto sono accusati di associazione a delinquere finalizzato alla truffa e alla frode sportiva. Gli investigatori avrebbero ricostruito che sia Mauri sia Milanetto erano disponibili, in cambio di denaro, a combinare gli incontri delle loro rispettive squadre. Sarebbero stati anche accertati diversi contatti tra i giocatori e gli esponenti dell’organizzazione criminale che gestiva l’operazione. In particolare sono sotto l’attenzione dei magistrati le partite del maggio 2011 Lazio-Genoa e Lecce-Lazio.
Antonio Conte indagato. Di associazione a delinquere finalizzata alla frode e alla truffa sportiva deve rispondere anche il tecnico della Juventus Conte. Anche l’abitazione dell’allenatore è stata perquisita dagli investigatori. Il coinvolgimento di Conte è dovuto al periodo in cui era allenatore del Siena.
Signori accusato anche di riciclaggio. Emerge intanto che all’ex bomber della Nazionale Beppe Signori e all’ex di Lazio e Inter Luigi Sartor la Procura contesta anche il reato di riciclaggio in concorso con un amico di “Beppe Gol” Luca Burini e il suo commercialista Daniele Ragone, che stamani sono stati posti ai domiciliari. L’accusa riguarda della movimentazione di denaro, attraverso una società panamense, proveniente dalle scommesse.
Anche Vieri indagato. Anche l’ex giocatore Bobo Vieri risulta iscritto nel registro degli indagati della Procura di Cremona. Il nome di Vieri era stato fatto nella prima fase dell’inchiesta nel corso di una telefonata tra Antonio Bellavista e Ivan Tisci, il cui contenuto è depositato nell’ordinanza con cui il gip Guido Salvini dispone nuovi arresti. Tisci, ricostruisce il giudice, manifesta il suo interessamento anche nella partita Inter-Lecce. Il 21 marzo 2001 alle 11.02 apprendeva da Bellavista che il boss (Tan Seet Eng) aveva in quel momento carenza di denaro da puntare, tanto è vero che lo stesso Bellavista gli aveva proposto di fare “il regalo ai giocatori” e di dare a loro 5.000 euro a testa. Tisci riferiva a Bellavista “di essersi recato a Milano e di aver appreso dai giocatori, ai quali si era unito Bobo Vieri, che la squadra dell’Inter aveva fatto dei danni in quanto tutti avevano scommesso sull’over per la notizia che si era sparsa in giro”.
Il gruppo degli ungheresi. Tra i destinatari delle ordinanze anche 5 cittadini ungheresi. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i cinque facevano parte di una “cellula” che riferiva direttamente al boss dell’organizzazione criminale, il singaporiano Eng Tan Seet, arrestato già a dicembre. La cellula degli ungheresi si è di fatto sostituita al gruppo degli “zingari” – decimato dagli arresti dei mesi scorsi – per continuare nella manipolazione degli incontri dei campionati di calcio italiani. Gli investigatori hanno accertato diversi contatti tra i calciatori e gli emissari del gruppo, proprio in occasione di incontri da truccare. Secondo quanto accertato dall’inchiesta, i giocatori – per conto dell’organizzazione criminale transnazionale che fa capo a Singapore – avrebbero agito come referenti dell’associazione in Italia per la combine delle partite dei campionati di A, B e Lega Pro.
Cronaca
Calcioscommesse: indagati due azzurri. Criscito è fuori squadra, Bonucci rischia
Perquisizione anche nel ritiro della Nazionale: il difensore napoletano dello Zenit è stato già escluso da Prandelli, in bilico lo juventino. Indagini anche sul tecnico bianconero Conte e sul presidente del Siena Mezzaroma. Coinvolti diversi ex genoani: tra gli altri Sculli, Milanetto, Kaladze
Lo scandalo del calcioscommesse sembra non finire mai. L’inchiesta della Procura di Cremona si allarga come una macchia d’olio e oggi registra un nuovo capitolo. All’alba sono state arrestate 17 persone e tra queste i giocatori Stefano Mauri e Omar Milanetto. E tra gli indagati c’è anche l’allenatore della Juventus Antonio Conte (per fatti risalenti a quando guidava il Siena). Ma sul registro degli indagati è finito anche il nome del difensore dello Zenit San Pietroburgo Domenico Criscito, che è stato raggiunto dall’avviso di garanzia mentre si trovava in ritiro con la Nazionale che si prepara per gli Europei. Una notizia che ha spinto il ct Cesare Prandelli a escluderlo dalla lista definitiva dei giocatori. Ma tra gli indagati c’è un altro azzurro, notizia uscita nel pomeriggio: è Leonardo Bonucci, oggi difensore della Juventus, allora tesserato del Bari. Anche lui rischia il posto in Nazionale, anche se per ora Prandelli ha deciso di non intervenire.
VIDEO – Conte in lacrime: “Estraneo ai fatti”
L’esclusione di Criscito. La polizia stamani all’alba, in contemporanea con l’arresto di Mauri e Milanetto, ha fatto scattare anche una perquisizione nel centro sportivo di Coverciano dove si allenano, come accade di solito, gli azzurri del calcio. In una conferenza stampa il vicepresidente della Figc Demetrio Albertini ha letto la lista dei convocati: Criscito (il cui posto non pareva in discussione) non compare. “E’ stata una scelta condivisa tra Prandelli e la federazione – ha spiegato Albertini – e anche dal giocatore: anche lui era dispiaciuto per le ripercussioni sulla nazionale e sullo spogliatoio”. Ha pesato la volontà di “tutelare il gruppo e la situazione”.
Il coinvolgimento di Bonucci. La procura di Bari è titolare del fascicolo d’indagine che riguarda la squadra pugliese, in cui militava Bonucci all’epoca dei fatti. Spetterà dunque ai magistrati pugliesi vagliare la posizione del giocatore, chiamato in causa dal suo ex compagno di squadra al Bari Andrea Masiello. Di Bonucci si parla anche nell’ordinanza con cui il gip di Cremona Guido Salvini motiva le 19 misure cautelari di stamani, tra i quali gli arresti di Mauri e Milanetto. Sentito dai pm cremonesi lo scorso 15 marzo – scrive il gip – Masiello ha raccontato che in occasione di Udinese-Bari del campionato 2009-10, il ristoratore Di Tullio (indagato a Bari, ndr), gli propose di manipolare l’incontro. “Io – mette a verbale Masiello – girai la proposta ai miei compagni di squadra trovando dei consensi. Ne parlai con Bonucci, Salvatore Masiello, Belmonte e Parisi. Arrivati ad Udine, Salvatore Masiello contattò telefonicamente Simone Pepe, giocatore dell’Udinese (ora alla Juve, ndr) chiedendogli se voleva acquistare una Ferrari”. La combine, dice Masiello, alla fine saltò. “Per quanto non avessimo raggiunto l’accordo con i calciatori dell’Udinese, almeno per quello che mi era stato riferito, io, Bonucci, Belmonte e Parisi giocammo per raggiungere il risultato a cui mirava Di Tullio, agevolando la segnatura di tre reti”.
Le dichiarazioni di Masiello, scrive il gip, “indicano altri giocatori ‘corrotti’ della sua compagine (il Bari, ndr), anche in stagioni precedenti, tra cui il difensore della Juventus e della Nazionale italiana Leonardo Bonucci”.
Diciassette arresti, 10 sono calciatori. La nuova ondata di arresti costituisce una nuova tranche dell’inchiesta che a dicembre aveva portato alla cattura di altre 17 persone (tra questi i calciatori Gervasoni, Carobbio, Doni e Sartor), mentre in una prima fase, nel giugno 2011, erano state tratte in arresto 16 persone e tra queste Giuseppe Signori. In tutto i provvedimenti eseguiti oggi su ordine del tribunale di Cremona sono 19: 10 di questi riguardano calciatori o ex calciatori di serie A, B e Lega Pro. Il gip Guido Salvini ha invece respinto l’arresto dell’attaccante del Genoa Giuseppe Sculli. Dei 19 provvedimenti, 14 sono ordinanze di custodia cautelare in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 2 provvedimenti di obbligo di firma.
In cella sono finiti il capitano della Lazio Stefano Mauri, l’ex giocatore del Genoa e ora al Padova Omar Milanetto, Alessandro Pellicori (ex di Grosseto, Mantova, Torino e ora svincolato dal Queen’s Park Rangers), Paolo Domenico Acerbis (Vicenza), Ivan Tisci (ritirato da due anni, ma con un lungo passato in B e C), Marco Turati (Modena), Cristian Bertani (ex del Novara, ora alla Samp), Matteo Gritti (Albinoleffe). In manette, oltre a 5 cittadini ungheresi (Zoltan Kenesei, Matyas Lazar, Lazlo Schultz, Laslo Strasser, Istvan Borgulya, anche un italiano, Vittorio Gatti. Il giocatore del Pergocrema Inácio José Joelson è finito agli arresti domiciliari. Per altri due italiani, Luca Burini e Daniele Ragone (rispettivamente amico e commercialista di Signori), sono scattati i domiciliari.
Ai 17 arresti si aggiungono le misure dell’obbligo di firma per l’ex del Piacenza Kewullah Conteh e il calciatore del Padova (ex del Parma e della Nazionale Under 21) Francesco Ruopolo. Tra gli indagati a piede libero figurano i nomi dell’ex difensore del Milan e del Genoa Kakhaber Kaladze, del capitano del Genoa Giuseppe Sculli, del giocatore dell’Ascoli Andrea Soncin, dell’attaccante del Chievo Sergio Pellissier e del presidente del Siena Massimo Mezzaroma.
“Mauri e Milanetto disponibili a combine”. Il capitano della Lazio, Mauri, così come l’ex giocatore del Genoa, ora al Padova Milanetto sono accusati di associazione a delinquere finalizzato alla truffa e alla frode sportiva. Gli investigatori avrebbero ricostruito che sia Mauri sia Milanetto erano disponibili, in cambio di denaro, a combinare gli incontri delle loro rispettive squadre. Sarebbero stati anche accertati diversi contatti tra i giocatori e gli esponenti dell’organizzazione criminale che gestiva l’operazione. In particolare sono sotto l’attenzione dei magistrati le partite del maggio 2011 Lazio-Genoa e Lecce-Lazio.
Antonio Conte indagato. Di associazione a delinquere finalizzata alla frode e alla truffa sportiva deve rispondere anche il tecnico della Juventus Conte. Anche l’abitazione dell’allenatore è stata perquisita dagli investigatori. Il coinvolgimento di Conte è dovuto al periodo in cui era allenatore del Siena.
Signori accusato anche di riciclaggio. Emerge intanto che all’ex bomber della Nazionale Beppe Signori e all’ex di Lazio e Inter Luigi Sartor la Procura contesta anche il reato di riciclaggio in concorso con un amico di “Beppe Gol” Luca Burini e il suo commercialista Daniele Ragone, che stamani sono stati posti ai domiciliari. L’accusa riguarda della movimentazione di denaro, attraverso una società panamense, proveniente dalle scommesse.
Anche Vieri indagato. Anche l’ex giocatore Bobo Vieri risulta iscritto nel registro degli indagati della Procura di Cremona. Il nome di Vieri era stato fatto nella prima fase dell’inchiesta nel corso di una telefonata tra Antonio Bellavista e Ivan Tisci, il cui contenuto è depositato nell’ordinanza con cui il gip Guido Salvini dispone nuovi arresti. Tisci, ricostruisce il giudice, manifesta il suo interessamento anche nella partita Inter-Lecce. Il 21 marzo 2001 alle 11.02 apprendeva da Bellavista che il boss (Tan Seet Eng) aveva in quel momento carenza di denaro da puntare, tanto è vero che lo stesso Bellavista gli aveva proposto di fare “il regalo ai giocatori” e di dare a loro 5.000 euro a testa. Tisci riferiva a Bellavista “di essersi recato a Milano e di aver appreso dai giocatori, ai quali si era unito Bobo Vieri, che la squadra dell’Inter aveva fatto dei danni in quanto tutti avevano scommesso sull’over per la notizia che si era sparsa in giro”.
Il gruppo degli ungheresi. Tra i destinatari delle ordinanze anche 5 cittadini ungheresi. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i cinque facevano parte di una “cellula” che riferiva direttamente al boss dell’organizzazione criminale, il singaporiano Eng Tan Seet, arrestato già a dicembre. La cellula degli ungheresi si è di fatto sostituita al gruppo degli “zingari” – decimato dagli arresti dei mesi scorsi – per continuare nella manipolazione degli incontri dei campionati di calcio italiani. Gli investigatori hanno accertato diversi contatti tra i calciatori e gli emissari del gruppo, proprio in occasione di incontri da truccare. Secondo quanto accertato dall’inchiesta, i giocatori – per conto dell’organizzazione criminale transnazionale che fa capo a Singapore – avrebbero agito come referenti dell’associazione in Italia per la combine delle partite dei campionati di A, B e Lega Pro.
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Roma, 14 mar. - (Adnkronos) - In occasione di Didacta 2025 a Firenze, l'evento di riferimento per la formazione e l'innovazione nel settore scolastico, Acer ha ribadito il proprio impegno nel supportare l'evoluzione della didattica attraverso soluzioni tecnologiche all'avanguardia. La partecipazione dell'azienda alla fiera ha offerto l'opportunità di presentare le ultime novità in termini di prodotti e servizi, con un focus particolare su prestazioni, sicurezza, intelligenza artificiale e design.
"La presenza di Acer a Didacta sottolinea l'importanza del settore education, un ambito in cui siamo orgogliosamente leader di mercato," ha dichiarato Angelo D'Ambrosio, General Manager di Acer South Europe. "Didacta rappresenta un'occasione fondamentale per incontrare docenti, studenti e rivenditori specializzati nel mondo scolastico. In questa sede, presenteremo le nostre più recenti innovazioni di prodotto, caratterizzate da prestazioni elevate, sicurezza, funzionalità di IA e design robusto. Queste caratteristiche sono indispensabili per una didattica innovativa ed efficace."
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - È già un caso che un condannato, sia pur in primo grado, occupi un ruolo di sottosegretario alla Giustizia, ma ora le parole di Delmastro pongono un problema serio al Governo e al Paese intero. Dall’interno viene criticata una delle pessime riforme portate avanti con protervia dalla maggioranza. Come fa a restare al suo posto? Cosa dice la premier Meloni? Le parole di Delmastro sono gravi anche perché ci fanno conoscere le vere intenzioni del Governo, quelle che andiamo denunciando da mesi: assoggettare il potere giudiziario al controllo dell’Esecutivo. E questo è inaccettabile. Dopo la smentita che non smentisce, la registrazione dell’intervista, Meloni deve pretendere che Delmastro lasci l’incarico". Lo afferma Così Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Giovedì prossimo 20 marzo, alle ore 9, avrà luogo alla Camera l'informativa urgente del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, sui recenti eventi sismici che hanno colpito l'area dei Campi Flegrei e sullo stato di attuazione degli interventi per la popolazione.
Milano, 14 mar. (Adnkronos) - Il Dna di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, indagato per l'omicidio del 13 agosto 2007 a Garlasco, va confrontato con il Dna trovato "sotto le unghie della vittima e con le ulteriori tracce di natura biologica rinvenute sulla scena del crimine". E' quanto ha disposto, con un provvedimento del 6 marzo scorso, la giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli che ha autorizzato il prelievo coattivo della traccia biologica dell'indagato effettuato ieri.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Domani, alle ore 11:30, a Roma, nell’Europa Experience-David Sassoli (piazza Venezia, 6), si svolgerà l’incontro con i promotori dell’appello (che ha superato le 5mila adesioni) “Per un’Europa libera e forte”, lanciato dalla vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno. L’appello, si legge nel testo, “nasce dall’urgenza invariata che il Manifesto di Ventotene tracciò durante il secondo conflitto mondiale, per un’Europa federale e per un nuovo europeismo in difesa delle democrazie liberali e delle libertà dei popoli”.
Previsti, tra gli altri, gli interventi di Carlo Calenda, segretario di Azione; Riccardo Magi, segretario di Più Europa; Benedetto Della Vedova, deputato di Più Europa; Ivan Scalfarotto, responsabile Esteri di Italia viva; Christian Rocca, direttore de 'Linkiesta'; Nathalie Tocci e Nona Mikhelidze, dell’Istituto affari internazionali; Piero Fassino, deputato Pd; Alessandro Sterpa, professore dell’Università degli Studi della Tuscia; Sofia Ventura, professoressa dell’Università di Bologna; Vittorio Emanuele Parsi, professore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Angelo Chiorazzo, vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata; Stefano Ceccanti, professore dell'Università 'La Sapienza' di Roma; Giorgio Gori, eurodeputato Pd; Roberto Castaldi, politologo; Guy Verhofstadt, già Primo ministro del Belgio.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Nei Porti di Roma e del Lazio, il 2024 mette in luce un mercato delle crociere “fiorente”: sono 3.459.238 i crocieristi transitati nel corso dell’anno a Civitavecchia, in aumento del 4,3% rispetto allo stesso periodo del 2023; cifra che, stando alle previsioni, aumenterà di un ulteriore 2,8% alla fine dell’anno in corso. Lo riferisce l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, evidenziando che il nuovo record assoluto delle crociere traina anche il traffico totale dei passeggeri (crociere e autostrade del mare) che sfonda il muro dei 5 milioni (5.005.142).
Per quanto riguarda il settore delle merci, il network dei Porti di Roma e del Lazio, con un totale complessivo di poco più di 13 milioni di tonnellate di merci movimentate, registra una diminuzione pari al 6,5% (-905.333 tonnellate), legata – spiega l’Autorità – al calo delle merci solide del porto di Civitavecchia (-17,2%), in particolar modo al carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord, ormai prossima alla chiusura in vista del previsto phase out di fine anno e dove, negli ultimi dodici mesi, si sono sbarcate poco più di 100 mila tonnellate.
“Il grosso della perdita di quasi un milione di tonnellate è imputabile, principalmente, alla chiusura della centrale a carbone Enel e a scelte nazionali e di sistema prese negli ultimi 10 anni che vanno ben oltre le nostre competenze e che sono state imposte all’Autorità e che sono, anche, fuori dalla facoltà di ogni singolo operatore di compensare questa perdita”, fa presente infatti il Commissario Straordinario dell’Adsp, Pino Musolino, assicurando che però “il sistema nel complesso comunque tiene, con dati molto significativi e importanti nei porti di Fiumicino e Gaeta soprattutto nelle rinfuse e a Civitavecchia i dati in generale sono positivi e confortanti, tenuto conto delle due importanti crisi che hanno attraversato il Mediterraneo nel 2024, vedendoci allineati alle stime di traffico della stragrande maggioranza dei porti italiani e mediterranei. Restiamo comunque vigili e monitoriamo la questione di Torre Valdaliga Nord – conclude Musolino – che rappresenta una ferita importante e un grande limite alla pianificazione e alla possibilità di fare dei ragionamenti concreti per il prossimo futuro rispetto al nostro sistema portuale”.
Si conferma il trend di crescita dei crocieristi imbarcati e sbarcati nel porto di Roma (+5,7%) che continua a caratterizzarsi sempre più come “home port”. In aumento anche il numero degli accosti delle città galleggianti che, con un totale di 841, crescono di 32 unità (+4%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E si registra un incremento percentuale, rispetto al 2023, delle altre categorie di rinfuse solide nel porto di Civitavecchia: la categoria dei “prodotti metallurgici, minerali di ferro…”, cresce del 54% per un totale di 546.990 tonnellate movimentate (+191.766), mentre è pari al 198,6% l’incremento della categoria “minerali grezzi, cementi e calci” che movimenta 175.991 tonnellate totali (+117.060 rispetto al 2023). In crescita anche le rinfuse liquide (+15,6%; +161.474), per un totale di 1.194.688 tonnellate.
Nella categoria “automezzi”, si segnala la crescita dell’8,3% (+15.390) delle “auto in polizza” per un totale di 200.969 auto movimentate. Segnali positivi dal porto di Fiumicino che registra un costante aumento (+10,6%) del traffico complessivo, costituito essenzialmente dai prodotti raffinati che servono l’aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino, che superano i 3,4 milioni di tonnellate totali (3.414.153). Nel porto di Gaeta si evidenzia l'incremento del 17,8% delle merci solide (782.377 tonnellate totali) che bilanciano il calo del 10,8% delle merci liquide e contribuiscono, così, a mantenere sostanzialmente stabile il traffico complessivo del porto gaetano che, in totale, movimenta 1.799.438 tonnellate.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Lorenzo Cesa, segretario dell’Udc, ha presentato stamane alla Camera la proposta di riforma della legge 54/2006 sull’affidamento condiviso dei minori. L’iniziativa, promossa, con il contributo della senatrice Paola Binetti, mira a correggere le criticità della normativa vigente che, in molti casi, ha esposto i bambini al rischio di rimanere in contatto con genitori maltrattanti. “Nel 2023 le Forze di Polizia -spiega una nota- hanno ricevuto oltre 13.700 richieste di intervento per violenza domestica e negli ultimi cinque anni 427.000 minori sono stati esposti a maltrattamenti. In circa il 42% dei casi le violenze si sono consumate alla presenza dei bambini, con conseguenze devastanti sul loro sviluppo psicologico ed emotivo”.
“La proposta di legge punta a introdurre criteri più stringenti per l’affidamento, prevedendo l'affido esclusivo al genitore non violento nei casi di maltrattamento, il divieto dell’utilizzo della Sindrome di alienazione parentale (Pas) nei tribunali e procedure d’urgenza per la tutela dei minori”.
“La sicurezza dei bambini deve venire prima di qualsiasi principio astratto di bigenitorialità evitando che vengano affidati a genitori violenti” ha affermato Cesa, sottolineando l’importanza di una riforma che garantisca ai minori un futuro protetto. “Da sempre impegnati nella difesa della dignità della famiglia sottolineiamo l'urgenza di proteggere i figli da ogni situazioni di abuso” ha aggiunto Binetti, sostenendo che la famiglia deve restare un luogo di amore e crescita e non di paura e coercizione.