Beppe Grillo ha trovato i suoi mille dove i partiti controllano persino serrature e librerie. Saxa Rubra, casermoni e redazioni Rai, accade l’incredibile: “Cresciamo, sempre di più: mille è un giro di pista, la corsa continua: avanti con il mio gruppo Cinque Stelle Rai. Centinaia ogni giorno, decine ogni ora. Mi gioco la carriera, me ne frego: siamo stufi di mendicare favori ai politici”, dice Leonardo Metalli, inviato di spettacoli per il Tg1, già compagno di vacanze e di bagordi di Augusto Minzolini.
Proprio lei, Metalli.
Ci siamo stancati di tenere la testa sotto la polvere, di sopportare le richieste politiche, di farci guerre fra poveri. I dipendenti Rai sono le vittime, e Beppe ha ragione, deve ascoltarci, aiutarci, sollevarci.
Com’è successo?
Qualche settimana prima di queste straordinarie elezioni, sentivo l’esigenza di fare qualcosa, di muovermi da quell’angolo dove ti gettano i politici appena smetti di servire. Leggo il manifesto di Beppe, un amico vero: lui vorrebbe creare un canale Rai senza pubblicità, però deve sapere che i lavoratori non c’entrano. E noi vogliamo discutere con lui, soltanto Beppe può raccogliere le paure e le idee dei cittadini.
Ha superato la fase berlusconiana? Per me è stata brevissima. Mi piaceva il movimentismo di Forza Italia, un sentimento tradito dal Pdl. Ancora non ci posso credere che Maurizio Gasparri, una persona che conosco e che apprezzavo, sia l’autore di una legge che ammazza la Rai. Basta!
Come reagire? Ho chiamato un collaboratore di Gian Roberto Casaleggio, anche se io parlo direttamente con Beppe, eccome. Però dovevamo pensare uno strumento per avvicinare il servizio pubblico ai 5 Stelle. Ecco la bellissima illuminazione: facciamo una squadra di dipendenti e collaboratori di viale Mazzini che vogliono cacciare questi direttori e dirigenti lottizzati che ci costano cifre enormi e ci fanno male. Scriveremo al presidente Mario Monti, che purtroppo soffre Berlusconi: la legge Gasparri si può riformare.
Chi sta con Grillo? Le faccio qualche nome per dimostrare che siamo già organizzati. Carlo Alberto Morosetti (Tg2), giornalista di economia, si può occupare di aspetti contabili. Stefano Campagna (Tg1), che proviene da destra, può sconfiggere l’omofobia. Fabrizio de Jorio (Televideo), sindacalista romano, può difendere i precari.
Reduci del Cavaliere e di Alleanza Nazionale.
Sono la maggioranza perché Grillo attrae soprattutto i moderati. Il fenomeno che nessuno intuisce e che travolge Parma: io c’ero accanto a Federico Pizzarotti, osservavo con attenzione. Quando in Rai non hai un politico di riferimento sei affossato, annullato, finito.
Che dice l’amico Minzolini?
Non può immaginare quante volte ci siamo scontrati per gli editoriali che faceva, spesso controvoglia. Minzolini come Maccari è stato un direttore politico e doveva rispettare un patto non scritto. Augusto potrebbe raccontare perché aveva il dovere di fare determinate scelte, giuro che sarebbe più simpatico. Mi aiutava, però, mi ha consegnato una rubrica musicale che guarda soltanto ai giovani: niente privilegiati, niente vecchi.
Andavate in vacanza insieme. Memorabile una vostra foto in Kenya con un pitone e la deputata Giammanco oppure la serata hippie con le corone di fiori.
Augusto riflette, potrebbe iscriversi al nostro Movimento Cinque Stelle. Prima di Minzolini, tanti anni fa, le mie vacanze le facevo con Beppe Grillo, Gino Paoli e Renzo Arbore. Ci tengo a far sapere che con Arbore ho girato il mondo, ma non abbiamo mai condiviso un’ideologia politica. Ora sono entusiasta.
Come mai?
I cittadini si sono svegliati. Un giorno, a sorpresa, un operatore Rai si avvicina e mi dice: leggi la mia proposta per il servizio pubblico, girala a Grillo per piacere. Io ho avuto la prontezza di rassicurarlo: tranquillo, Beppe risponde sempre. Beppe è con noi.
Media & Regime
Da Minzolini a Grillo: “Basta piegare la testa, mi gioco la carriera”
L'inviato del Tg1 Leonardo Metalli fonda il Gruppo 5 Stelle Rai. "Me ne frego del posto sicuro, siamo tanti e cresciamo ogni giorno di più. Siamo stufi di mendicare favori ai poltici". Sul suo passato vicino a Berlusconi: "Mi piaceva il movimentismo di Forza Italia ma è stato tradito dal Pdl"
Beppe Grillo ha trovato i suoi mille dove i partiti controllano persino serrature e librerie. Saxa Rubra, casermoni e redazioni Rai, accade l’incredibile: “Cresciamo, sempre di più: mille è un giro di pista, la corsa continua: avanti con il mio gruppo Cinque Stelle Rai. Centinaia ogni giorno, decine ogni ora. Mi gioco la carriera, me ne frego: siamo stufi di mendicare favori ai politici”, dice Leonardo Metalli, inviato di spettacoli per il Tg1, già compagno di vacanze e di bagordi di Augusto Minzolini.
Proprio lei, Metalli.
Ci siamo stancati di tenere la testa sotto la polvere, di sopportare le richieste politiche, di farci guerre fra poveri. I dipendenti Rai sono le vittime, e Beppe ha ragione, deve ascoltarci, aiutarci, sollevarci.
Com’è successo?
Qualche settimana prima di queste straordinarie elezioni, sentivo l’esigenza di fare qualcosa, di muovermi da quell’angolo dove ti gettano i politici appena smetti di servire. Leggo il manifesto di Beppe, un amico vero: lui vorrebbe creare un canale Rai senza pubblicità, però deve sapere che i lavoratori non c’entrano. E noi vogliamo discutere con lui, soltanto Beppe può raccogliere le paure e le idee dei cittadini.
Ha superato la fase berlusconiana? Per me è stata brevissima. Mi piaceva il movimentismo di Forza Italia, un sentimento tradito dal Pdl. Ancora non ci posso credere che Maurizio Gasparri, una persona che conosco e che apprezzavo, sia l’autore di una legge che ammazza la Rai. Basta!
Come reagire? Ho chiamato un collaboratore di Gian Roberto Casaleggio, anche se io parlo direttamente con Beppe, eccome. Però dovevamo pensare uno strumento per avvicinare il servizio pubblico ai 5 Stelle. Ecco la bellissima illuminazione: facciamo una squadra di dipendenti e collaboratori di viale Mazzini che vogliono cacciare questi direttori e dirigenti lottizzati che ci costano cifre enormi e ci fanno male. Scriveremo al presidente Mario Monti, che purtroppo soffre Berlusconi: la legge Gasparri si può riformare.
Chi sta con Grillo? Le faccio qualche nome per dimostrare che siamo già organizzati. Carlo Alberto Morosetti (Tg2), giornalista di economia, si può occupare di aspetti contabili. Stefano Campagna (Tg1), che proviene da destra, può sconfiggere l’omofobia. Fabrizio de Jorio (Televideo), sindacalista romano, può difendere i precari.
Reduci del Cavaliere e di Alleanza Nazionale.
Sono la maggioranza perché Grillo attrae soprattutto i moderati. Il fenomeno che nessuno intuisce e che travolge Parma: io c’ero accanto a Federico Pizzarotti, osservavo con attenzione. Quando in Rai non hai un politico di riferimento sei affossato, annullato, finito.
Che dice l’amico Minzolini?
Non può immaginare quante volte ci siamo scontrati per gli editoriali che faceva, spesso controvoglia. Minzolini come Maccari è stato un direttore politico e doveva rispettare un patto non scritto. Augusto potrebbe raccontare perché aveva il dovere di fare determinate scelte, giuro che sarebbe più simpatico. Mi aiutava, però, mi ha consegnato una rubrica musicale che guarda soltanto ai giovani: niente privilegiati, niente vecchi.
Andavate in vacanza insieme. Memorabile una vostra foto in Kenya con un pitone e la deputata Giammanco oppure la serata hippie con le corone di fiori.
Augusto riflette, potrebbe iscriversi al nostro Movimento Cinque Stelle. Prima di Minzolini, tanti anni fa, le mie vacanze le facevo con Beppe Grillo, Gino Paoli e Renzo Arbore. Ci tengo a far sapere che con Arbore ho girato il mondo, ma non abbiamo mai condiviso un’ideologia politica. Ora sono entusiasta.
Come mai?
I cittadini si sono svegliati. Un giorno, a sorpresa, un operatore Rai si avvicina e mi dice: leggi la mia proposta per il servizio pubblico, girala a Grillo per piacere. Io ho avuto la prontezza di rassicurarlo: tranquillo, Beppe risponde sempre. Beppe è con noi.
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L’ex eurodeputata Luisa Morgantini e l’inviato del Sole Bongiorni arrestati e poi rilasciati da Israele
Milano, 30 gen. (Adnkronos) - L'orario, il luogo e un'immagine "rilevante". La consulenza dell'esperto informatico Marco Tinti, incaricato dalla procura di Milano, rafforza la credibilità di Omar T., il giovane testimone dell'incidente in cui ha perso la vita Ramy Elgaml. Davanti agli inquirenti aveva raccontato di aver assistito e registrato con il cellulare quanto accaduto, la sera del 24 novembre scorso, all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta dove lo scooter guidato da Fares Bouzidi, su cui viaggiava anche la vittima, si è scontrato con un'auto dei carabinieri, dopo che il T Max non si era fermato all'alt e aveva proseguito la fuga per venti minuti.
Il testimone aveva raccontato di essere stato costretto da altri due carabinieri, indagati per favoreggiamento e depistaggio, a cancellare un video. Se l'esame del cellulare, voluto dalla procura, non ha restituito nessun video di quella notte, "tuttavia, dall'analisi della timeline è emersa la presenza una miniatura, presumibilmente di un video, di possibile interesse". La miniatura è un'immagine di anteprima, di piccole dimensioni, generata automaticamente dal cellulare. Il frame mostra - confrontando anche con la geolocalizzazione del cellulare - un incrocio cittadino, probabilmente quello dove, intorno alle ore 4, avviene l'incidente mortale. "La rilevanza della miniatura è attribuibile sia alia data e all'ora dell'ultima modifica, sia agli elementi visivi che essa presenta" si legge nella relazione.
"La data di ultima modifica associata al file risale al giorno 24 novembre 2024 ore 4:05:07. Inoltre, comparando la miniatura con le immagini dell'incrocio stradale fornite da Google Streei View, è possibile affermare con un ragionevole grado di certezza come il file ritragga una strada cittadina compatibile con via Ripamonti a Milano. L'inquadratura sembra essere in direzione nord verso via Ripamonti, dall'angolo sud-est dell'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta". Che si tratta di un fotogramma di un video, e non di una semplice foto, il consulente lo deduce dalla dimensione del file, "tipico della maggior parte dei video registrati dal dispositivo e tuttora salvati su di esso". Inoltre, dalla cronologia di navigazione web di quella sera si evidenziano ricerche ripetute su Google 'come recuperare video da cestino' a partire dalle ore 4.38.
Palermo, 30 gen. (Adnkronos) - La ragazza di 17anni accusata di avere ucciso, nel febbraio 2024, insieme con il padre e una coppia di amici dei genitori, la madre e due fratelli, "è imputabile e capace di intendere e di volere". Lo ha deciso il gip del tribunale per i minorenni Nicola Aiello in seguito alla perizia di un neuropsichiatra infantile di Roma che ha valutato la capacità della ragazza. Il gip ha disposto l'inizio della requisitoria per il prossimo 6 marzo. La giovane è imputata per omicidio plurimo aggravato e soppressione di cadavere.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Luisa Morgantini è stata rilasciata insieme al giornalista de Il Sole 24 Ore dopo essere stati fermati in Cisgiordania dalle truppe israeliane . È una buona notizia che tuttavia non cancella la vergogna dei metodi usati contro attivisti e giornalisti stranieri dalle autorità israeliane". Lo dicono Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, di Avs, quest’ultimo ha parlato poco fa direttamente con Morgantini che insieme a Roberto Bongiorni è in attesa che le autorità israeliane liberino i due accompagnatori palestinesi ancora in stato di fermo.
"I fermi, le prevaricazioni e le infinite attese per fare qualsiasi cosa sono il loro modo di agire per scoraggiare chiunque chieda diritti per il popolo palestinese. Ringraziamo i funzionari della Farnesina e il personale diplomatico italiano in Israele che si è impegnata in tutte queste ore per il loro rilascio. Luisa non si è mai fermata - concludono - e non lo farà neanche stavolta. Nemmeno noi".
Milano, 30 gen. (Adnkronos) - In un'informativa della Guardia di finanza di Milano, tra gli atti che fanno parte del fascicolo del processo contro Chiara Ferragni - imputata per truffa continuata e aggravata in relazione alle operazioni commerciali 'Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni' (Natale 2022) e 'Uova di Pasqua Chiara Ferragni - sosteniamo i Bambini delle Fate (Pasqua 2021 e 2022) - emergono una serie di mail in cui si evince il malumore su come il team dell'imprenditrice digitale sembra voler gestire la comunicazione sugli accordi commerciali raggiunti. In una mail dell'azienda dolciaria di Cerealitalia si evidenzia come la dicitura 'acquistate l'uovo per sostenere' sarebbe "fuorviante in quanto passerebbe l'errato concetto che acquistando l'uovo si sostiene la causa benefica", mentre in realtà il numero dei prodotti venduti nulla c'entra con la somma destinata all'ente di sostegno per bambini.
Ancora più esplicite le mail in casa Balocco dopo il contrasto con il team di Chiara Ferragni è esplicito. "Mi verrebbe da rispondere 'in realtà le vendite servono per pagare il vostro cachet esorbitante...'" scrive una dipendente all'amministratrice delegata Alessandra Balocco (indagata) che replica: "Hai perfettamente ragione. Si attribuiscono meriti che non hanno, ma il buon Dio ne terrà conto al momento opportuno". E chi cura la comunicazione mette in allarme l'azienda dolciaria di Cuneo. "Chiara Ferragni si sta prendendo tutto il bello di questa iniziativa e voi tutto il brutto. (...) Alla faccia del nuovo Natale rosa e stiloso, insomma. Fate molta attenzione".
E le paure diventano realtà quando le denunce portano all'apertura di un fascicolo in procura e alla perquisizione della Guardia di finanza nelle aziende Ferragni. Nell'informativa viene evidenziato un messaggio Whatsapp inviato al personale: "Avviso importante. Fabio (Damato ex braccio destro dell'imprenditrice digitale, ndr) mi ha chiesto di avvisarvi di non andare in ufficio in Tbs, sia noi dell'ufficio sia chi aveva meeting con lui. C'è la Guardia di finanza e stanno interrogando parte del team". E ancora: "Ragazzi anche chi sta andando in Fenice non andate in ufficio. Sono arrivati anche li, Fabio non vuole che inizino a interrogare tutti".
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Sono un garantista, non ho mai chiesto dimissioni. Sull'opportunità è una scelta che spetta alla ministra Santanchè, alla sua sensibilità, non devo dirglielo io". Lo ha detto Antonio Tajani a 'Dritto e rovescio' sul caso Santanchè.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "C'è molta propaganda politica, legittima, da parte della segretaria del Pd. La sinistra non può dare lezioni, ripresero loro Ocalan con rullo di tamburi all'aeroporto". Lo ha detto Antonio Tajani a 'Dritto e rovescio' sul caso Almasri.
Roma, 30 gen. (Adnkronos) - "Non vorrei ci fosse un attacco politico anche con il sostengo di qualcun'altro, all'estero. Non va bene, si fa anche un danno di immagine al nostro Paese, finire su tutti i giornali stranieri come se metà dei membri del governo fossero dei pericolosi criminali indagati". Lo ha detto Antonio Tajani a 'Dritto e rovescio' sul caso Almasri.