Assolti perché il fatto non sussiste. Per i giudici di Tivoli non sono responsabili gli imputati di quello che era considerato l’asilo degli orrori di Rignano Flaminio (Roma). Alla sbarra c’erano tre maestre, una bidella e un autore tv, accusati di violenza sessuale di gruppo, maltrattamenti, corruzione di minore, sequestro di persona e atti osceni su ventuno bambini. Nel processo il pm di Tivoli Marco Mansi aveva chiesto dodici anni di reclusione ciascuno per gli imputati: lo sceneggiatore Gianfranco Scancarello, le maestre Patrizia Del Meglio, Marisa Pucci e Silvana Magalotti, nonchè la bidella Cristina Lunerti. I reati commessi, secondo l’accusa, erano aggravati dalle sevizie e crudeltà.
Opposte le reazione delle parti in aula alla lettura del verdetto. I genitori dei bambini hanno urlato contro i giudici “Tribunale di m…” e hanno preso poi a calci e pugni la porta dell’aula. Ci sono stati anche dei malori e la mamma di uno dei bambini è stata portata via in ambulanza. Un boato di gioia invece è partito da alcuni amici degli imputati alla notizia della loro assoluzione. “Doveva finire così, sono tutti innocenti. Questa è giustizia”, dicono gli amici delle maestre. “Siamo molto amareggiati per questa sentenza, perché significa che i giudici non hanno dato credito alla vicenda. Leggeremo le motivazioni. I giudici si sono presi novanta giorni di tempo. Certo non ci fermeremo qui” dice l’avvocato Pietro Nicotera, difensore di parte civile per due famiglie. Gli imputati non erano presenti in aula come del resto la stampa lasciata fuori per ordine del presidente del Tribunale di Tivoli, Mario Frigenti.
“La sentenza di assoluzione era annunciata dal buon senso. Cinque anni fa, ben prima che il tribunale del riesame di Roma decidesse di scarcerare gli indagati, dissi che se quelli erano gli elementi dell’accusa, la conclusione di questa vicenda non poteva che essere favorevole ai nostri assistiti” fa sapere Giosuè Bruno Naso, difensore della maestra Silvana Magalotti: “L’ho informata telefonicamente, è scoppiata a piangere. Un piano liberatorio il suo, dopo anni di grosse sofferenze. “Ben cinque anni fa, dopo aver letto le carte e prima ancora che intervenisse il Tribunale del Riesame che scarcerò tutti, dissi che la sentenza non poteva non essere favorevole agli imputati”. Il penalista ha aggiunto: “Oggi dico la stessa cosa dopo un lungo dibattimento nel quale non si è tralasciato nulla di intentato. La formula il fatto non sussiste significa che non ci sono stati abusi e che i bambini non sono stati toccati. Per questo dico che quella del tribunale di Tivoli è una sentenza che dovrebbe compiacere i genitori la cui reazione scomposta in aula fa quasi pensare che avrebbero preferito avere a che fare con una realtà completamente diversa”.
“I nostri assistiti sono sconvolti, non si aspettavamo una sentenza di questo tipo” dichiara l’avvocato Luca Milani. “E’ un messaggio pericoloso quello che rischia di passare da questa sentenza. Significa che la testimonianza del minore non ha alcun valore” incalza Arianna Di Biagio, rappresentante dell’associazione dei genitori di Rignano Flaminio. “Questi bambini sono distrutti ancora oggi sono in cura, il minore è sempre perdente e quella di oggi è una sconfitta. Il messaggio che rischia di passare è pericoloso”. ”E’ una sentenza che dimostra che i bambini non sono stati abusati. E’ una tesi che noi abbiamo sempre sostenuto; non ci poteva essere una sentenza diversa” grida invece Luciano Giugno, marito della maestra Marisa Pucci. “E’ una cosa che non auguriamo a nessuno al mondo – ha aggiunto la sorella della maestra – tutta la scuola Olga Rovere era ed è con loro, tutto il Paese era ed è con loro. Oggi abbiamo avuto la conferma che tutte le accuse erano basate sul nulla”.
Questa mattina una delle mamme dei bambini aveva detto: “Non abbiamo paura della verità. I bambini adesso stanno bene – aveva detto Barbara – sono in attesa di giustizia. Chi ha fatto polemiche in questi anni è solo per mancanza di conoscenza dei fatti. Non siamo genitori che si sono divertiti ad affrontare questo procedimento e non siamo suggestionati”.