Di cotone transgenico e di contadini indiani suicidi ho sentito parlare per la prima volta agli inizi degli anni 2000, nel corso di una serie di inchieste che avevo fatto sul cotone biologico e sugli ogm. Allora si trattava di casi isolati e come tali difficili da leggere in modo più strutturato. Ora i casi isolati si sono trasformati in una vera strage silenziosa: dal 1995 ad oggi, stando ai dati del rapporto annuale “Accidental death and suicides in India” del National Crime Records Bureau, che fa capo al Ministry of Home Affaire, sono quasi 260.000 i contadini che si sono suicidati per debiti, un fenomeno purtroppo diffuso in diversi paesi, ma che in India ha punte sempre più preoccupanti. I dati, rielaborati dal giornalista indiano P. Sainath del quotidiano “The hindu”, tra i massimi esperti indiani di tematiche agricole e rurali nel paese, rivelano una stretta correlazione tra i contadini che si suicidano e la massiccia diffusione di coltivazioni ogm, e, in particolare, a quelle del cotone. Lo racconta “Behind the label“, “L’altra faccia del cotone”, di Cecilia Mastrantonio e Sebastiano Tecchio prodotto da Barbara Ceschi, documentario-inchiesta “indoitaliano” appena stato presentato a Firenze, nel corso di Terra Futura, fiera del consumo critico.
Negli ultimi nove anni le sementi ogm hanno letteralmente colonizzato il territorio indiano. Oggi sono ogm il 90% dei campi di cotone indiani con pesanti ripercussioni sull’habitat in cui sono coltivati (l’India è il secondo produttore al mondo di cotone). Un circolo vizioso infernale dove i contadini scelgono il cotone ogm sperando in raccolti più abbondanti, mentre al contrario i campi trattati alla lunga diventano sterili e richiedono più concimi e antiparassitari. Non solo, nel film-inchiesta viene documentata la morte di migliaia di capi di bestiame che si nutrono degli scarti del cotone con gravi ripercussioni sul reddito già basso dei contadini. Obbligati a comprare sementi ogm perché quelle convenzionali sono sparite, si trovano a pagarle 4000 rupie il chilo (prima ne costavano 1600) quando la semente tradizionale ne costava solo 9. Come se non bastasse, pensano di acquistare un prodotto indiano ma la tecnologia di base, racconta Vandana Shiva nel documentario ed è visibile nell’etichetta dei barattoli di sementi ripresi nei negozi, è di proprietà della Monsanto alla quale le aziende che producono i 29 marchi di semi esistenti in India devono pagare forti royalties. I contadini s’indebitano così pesantemente che in molti casi l’unica via d’uscita che intravedono è il suicidio, dal momento che i tassi d’interesse delle banche vanno dal 36 al 60%.
Al di là di tutto c’è un altro aspetto odioso e socialmente rilevante: l’esistenza di semi “industriali” da gestire secondo regole esterne alla cultura locale (tutte le confezioni di sacchetti sono di 450 gr., cioè 1 pound ) toglie ai contadini la competenza sul proprio lavoro.
La speranza si chiama cotone biologico, copre solo il 4% della produzione indiana, ma se ci impegniamo a comprarlo può aumentare.
Donatella Pavan
Giornalista ambientale, presidente dell'Associazione Giacimenti urbani
Ambiente & Veleni - 29 Maggio 2012
Il lato (dis)umano degli ogm
Di cotone transgenico e di contadini indiani suicidi ho sentito parlare per la prima volta agli inizi degli anni 2000, nel corso di una serie di inchieste che avevo fatto sul cotone biologico e sugli ogm. Allora si trattava di casi isolati e come tali difficili da leggere in modo più strutturato. Ora i casi isolati si sono trasformati in una vera strage silenziosa: dal 1995 ad oggi, stando ai dati del rapporto annuale “Accidental death and suicides in India” del National Crime Records Bureau, che fa capo al Ministry of Home Affaire, sono quasi 260.000 i contadini che si sono suicidati per debiti, un fenomeno purtroppo diffuso in diversi paesi, ma che in India ha punte sempre più preoccupanti. I dati, rielaborati dal giornalista indiano P. Sainath del quotidiano “The hindu”, tra i massimi esperti indiani di tematiche agricole e rurali nel paese, rivelano una stretta correlazione tra i contadini che si suicidano e la massiccia diffusione di coltivazioni ogm, e, in particolare, a quelle del cotone. Lo racconta “Behind the label“, “L’altra faccia del cotone”, di Cecilia Mastrantonio e Sebastiano Tecchio prodotto da Barbara Ceschi, documentario-inchiesta “indoitaliano” appena stato presentato a Firenze, nel corso di Terra Futura, fiera del consumo critico.
Negli ultimi nove anni le sementi ogm hanno letteralmente colonizzato il territorio indiano. Oggi sono ogm il 90% dei campi di cotone indiani con pesanti ripercussioni sull’habitat in cui sono coltivati (l’India è il secondo produttore al mondo di cotone). Un circolo vizioso infernale dove i contadini scelgono il cotone ogm sperando in raccolti più abbondanti, mentre al contrario i campi trattati alla lunga diventano sterili e richiedono più concimi e antiparassitari. Non solo, nel film-inchiesta viene documentata la morte di migliaia di capi di bestiame che si nutrono degli scarti del cotone con gravi ripercussioni sul reddito già basso dei contadini. Obbligati a comprare sementi ogm perché quelle convenzionali sono sparite, si trovano a pagarle 4000 rupie il chilo (prima ne costavano 1600) quando la semente tradizionale ne costava solo 9. Come se non bastasse, pensano di acquistare un prodotto indiano ma la tecnologia di base, racconta Vandana Shiva nel documentario ed è visibile nell’etichetta dei barattoli di sementi ripresi nei negozi, è di proprietà della Monsanto alla quale le aziende che producono i 29 marchi di semi esistenti in India devono pagare forti royalties. I contadini s’indebitano così pesantemente che in molti casi l’unica via d’uscita che intravedono è il suicidio, dal momento che i tassi d’interesse delle banche vanno dal 36 al 60%.
Al di là di tutto c’è un altro aspetto odioso e socialmente rilevante: l’esistenza di semi “industriali” da gestire secondo regole esterne alla cultura locale (tutte le confezioni di sacchetti sono di 450 gr., cioè 1 pound ) toglie ai contadini la competenza sul proprio lavoro.
La speranza si chiama cotone biologico, copre solo il 4% della produzione indiana, ma se ci impegniamo a comprarlo può aumentare.
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Parigi, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha invitato gli Stati Uniti a fornire "una garanzia di sicurezza" in Ucraina, affermando che è "l'unico modo" per dissuadere la Russia dall'attaccare nuovamente il Paese.
"Sono pronto a prendere in considerazione un impegno delle forze britanniche sul terreno insieme ad altri se si raggiungerà un accordo di pace duraturo", ha dichiarato il leader, dopo un incontro di emergenza a Parigi con i suoi omologhi europei. “Ma deve esserci il sostegno degli Stati Uniti, perché una garanzia di sicurezza da parte degli Stati Uniti è l’unico modo per scoraggiare efficacemente la Russia dall’attaccare nuovamente l’Ucraina”, ha aggiunto.
Milano, 17 feb. (Adnkronos) - Luca Tomassini, ex rappresentante legale della Vetrya, che si era aggiudicata l'incarico per lo sviluppo dei servizi digital delle Olimpiadi e Paraolimpiadi Milano-Cortina 2026, si è presentato in procura a Milano e si è riservato di tornare per spiegare alcuni aspetti dell'inchiesta per turbativa d'asta e corruzione. Accompagnato dal difensore Giordano Balossi, l'indagato ha interloquito con i titolari dell'indagine - l'aggiunta Tiziana Siciliano e coi pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis - e si è riservato su un possibile interrogatorio più approfondito. Confronto atteso a breve e comunque prima della scadenza del termine delle indagini che è previsto per metà marzo.
Tel Aviv, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato di voler creare un'agenzia speciale per la "partenza volontaria" dei residenti di Gaza, dopo l'impegno del primo ministro a rispettare il piano del presidente americano di prendere il controllo del territorio palestinese e di sfollarne gli abitanti.
"Il ministro della Difesa Israel Katz ha tenuto una riunione oggi sulla partenza volontaria dei residenti di Gaza, dopo di che ha deciso di creare un'agenzia speciale per la partenza volontaria dei residenti di Gaza all'interno del Ministero della Difesa", si legge in una nota del ministero.
Almaty, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Sette persone sono rimaste intrappolate in una miniera di rame nel Kazakistan centrale a causa di un crollo. Lo hanno reso noto le autorità locali, aggiungendo che sono in corso le operazioni di soccorso. Secondo quanto riportato dai media kazaki, l'incidente è avvenuto a una profondità di circa 640 metri.
"A causa della rottura dei cavi, al momento non c'è comunicazione con i lavoratori", ha affermato in una nota il gestore della miniera, Kazakhmys. Non è stato specificato quando è avvenuto l'incidente, ma si è verificato presso lo stabilimento "Zhomart" dell'azienda, inaugurato nel 2006 nella regione centrale di Ulytau.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - Giorgia Meloni ha lasciato il vertice di Parigi senza alcuna dichiarazione all'uscita. Per il momento non c'è una valutazione in chiaro da parte della presidente del Consiglio. Ma a Roma, a Montecitorio, le opposizioni incalzano e chiedono alla premier di venire in aula a chiarire in Parlamento cosa sta accadendo e quale è la linea dell'Italia nello sconquasso provocato dalle mosse dell'amministrazione Trump in Europa e sul fronte del conflitto ucraino. Pd, Movimento 5 Stelle e Avs si fanno portatori della richiesta. I 5 Stelle chiedono comunicazioni in aula con un voto.
"La presidente Meloni deve venire in aula a riferire su quanto sta accadendo. Su quella -dice Nicola Fratoianni- che potrebbe diventare la road map per una pace, per un cessate il fuoco, per un accordo in Ucraina. Si annuncia a Riad l'incontro tra la delegazione americana e quella russa. Un incontro in cui l'Europa non esiste e penso che questo sia un problema di cui il Parlamento, tutto il Parlamento, dovrebbe discutere. Non c'è tempo da perdere".
A nome del Pd parla il responsabile Esteri, Peppe Provenzano: "Giorgia Meloni deve venire in Aula, perché siamo alla fine del mondo di ieri", esordisce. "Gli alleati che ci avevano aiutato a liberarci dall'abisso del nazifascismo, oggi spalleggiano gli estremisti di destra, nostalgici del nazismo, in Germania. L'idea di escludere l'Europa dal negoziato per la pace in Ucraina è un attacco diretto al nostro continente". Di fronte a tutto questo, incalzano i dem, la premier "deve dirci da che parte vuole stare". Provenzano richiama "l'improvvida solitaria presenza della premier alla cerimonia giuramento di Trump", modo per sottolineare un "rapporto privilegiato" con la nuova amministrazione. Ma "in pochi giorni si è aperta una voragine nell'Atlantico" E "l'Italia deve scegliere da che parte stare. Il governo deve dirci da che parte vuole stare. Se partecipare al rilancio di un necessario protagonismo dell'Europa o continuare a stare dalla parte di chi vuole picconare la nostra costruzione comune".
E se il Pd conferma la linea del supporto a Kiev insieme alla richiesta di uno sforzo diplomatico europeo, i 5 Stelle rivendicano di sostenere "da tempo che andava trovata una soluzione diplomatica". Fino "a pochi mesi fa la premier Meloni diceva che con Putin era inutile parlare. Mi chiedo se ora direbbe lo stesso anche a Trump. Vogliamo delle comunicazioni del governo sulle novità della situazione ucraina, e le vogliamo con voto. Vorremmo sentire almeno per una volta Giorgia Meloni. La aspettiamo''.
Sul punto è poi tornato anche il capogruppo M5S, Riccardo Ricciardi, quando tutta l'aula si è alzata per una standing ovation in solidarietà al presidente Sergio Mattarella per gli attacchi subiti da parte del governo russo. Ricciardi nel dare solidarietà sottolinea però che il passaggio fatto dal capo dello Stato a Marsiglia, "che sicuramente è stato male interpretato, è un passaggio che noi non avremmo fatto perché dà la leva alla narrazione che da più due anni si sta facendo in Italia e in Europa, che giustifica il continuo invio di armi per continuare una guerra che ora si rendono tutti conto dovrà arrivare a una trattativa".
A stretto giro la replica in aula del capogruppo Fdi, Galeazzo Bignami: "Sono maldestri i tentativi di qualcuno di aprire, anche su questo, una distinzione che non ha ragione d’essere perché ci sarà tempo e modo di poter discutere se la trattiva di pace” sull’Ucraina “si aprirà grazie magari all’invio delle brigate del reddito di cittadinanza o grazie al fatto che qualcuno è stato al fianco di Kiev, grazie alla postura di questo governo, in continuità anche rispetto a quando voi avevate votato a favore dell’invio di armi".
Riad, 7 feb. (Adnkronos/Afp) - La delegazione russa, tra cui il ministro degli Esteri Sergei Lavrov e il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov, è arrivata in Arabia Saudita per colloqui di alto livello con funzionari statunitensi. Lo ha riferito la televisione di Stato russa.
Il canale di notizie Rossiya 24 ha mostrato i funzionari sbarcare da un aereo nella capitale saudita Riad. "La cosa principale è iniziare una vera normalizzazione delle relazioni tra noi e Washington", ha detto Ushakov a un giornalista dopo l'atterraggio.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - "La Lega, da sempre sincera sostenitrice della pace, confida che in Europa prevalga il buonsenso, anche grazie all’azione di un governo italiano forte e compatto. Incomprensibili gli attacchi di certa sinistra contro il Presidente Trump, che in poche settimane ha fatto - per la pace e la stabilità dell’intero Occidente - più di Biden in anni interi. Dopo troppi morti è l’ora di voltare pagina: il nemico non è Trump ma chi non vuole mettere fine ai conflitti". Così fonti della Lega.