Tra voglia di autonomia e un nuovo partito da costruire, dopo gli scandali, a Padova la Liga Veneta ha votato per Flavio Tosi. E lui, il sindaco di Verona, il nuovo segretario della Lega Nord-Liga Veneta. L’elezione è avvenuta questo pomeriggio al congresso veneto del Carroccio a Padova. Tosi ha ottenuto 236 preferenze su 414 votanti, il 57%. Allo sfidante Massimo Bitonci sono andati 178 voti (42%). Ieri in Lombardia Matteo Salvini aveva sconfitto il candidato bossiano, a conferma che un’era si è chiusa per la Lega Nord.
Al posto di Gianpaolo Gobbo, in carica dal 1998, arriva quindi il sindaco maroniano. Allo Sheraton c’era tutto lo stato maggiore veneto del movimento si è riunito: Gobbo, il triumviro Manuela Dal Lago, il governatore Luca Zaia, il capogruppo alla Camera, Giampaolo Dozzo, oltre ai due candidati al congresso, Flavio Tosi e Massimo Bitonci, e a presiedere i lavori il nuovo tesoriere, Stefano Stefani, che ha preso il posto del plurindagato Francesco Belsito. A ufficializzare il risultato il presidente del congresso Stefano Stefani. Tosi non ha seguito lo spoglio in sala, ma al suo ingresso a risultato acquisito è stato accolto dalla platea con un lungo applauso e al grido “Tosi, Tosi, Tosi”, e il neo segretario della Liga veneta ha poi abbracciato il suo predecessore. Dopo la proclamazione Tosi ha chiamato sul palco il suo predecessore e lo sfidante. “Proporrei a Gianpaolo Gobbo e Bitonci di venire sul palco dopo il congresso – ha detto il sindaco di Verona -. Bisogna chiudere il confronto e il dibattito, che era normale prima e durante il congresso, in un momento non facile per il movimento, si deve lavorare insieme per la Lega”.
Per Tosi “è normale che ci sia un ricambio all’interno della Lega: dopo Bossi, di cui qualcuno ha approfittato ci sarà un altro segretario federale non indicato per appartenenza territoriale ma in grado di creare più consenso e con un elevato grado di credibilità. Può essere Maroni, non perchè lo dico io, ma con lui c’è un rapporto di stima reciproca che aiuta a lavorare bene insieme – rincara – e poi Maroni è nella Lega da più di 20 anni”. Secondo il sindaco di Verona “c’è ancora la possibilità di tornare credibili di fronte ai nostri elettori . Nelle ultime elezioni c’è stato un calo della nostra parte elettorale. L’ossatura del partito è sempre quella e sono convinto che quei voti sono recuperabili. La nuova Lega non presuppone che si cancelli il passato che va invece riformato”.
“Con Matteo Salvini in Lombardia e Flavio Tosi nel Veneto la Lega riparte con un gruppo dirigente giovane e capace” scrive Roberto Maroni su Facebook commentando l’esito dei congressi nazionali della Lega Nord. “Adesso basta divisioni e polemiche, giriamo la brutta pagina degli ultimi mesi e cominciamo a scriverne una nuova: tutti uniti, schiena dritta, lanciamo ancora una volta la nostra sfida alle stelle”, continua il candidato alla segreteria federale del Carroccio. “Lega per sempre”, conclude.
E proprio sugli interventi di Maroni a favore di Tosi lo sconfitto ha qualcosa da dire. A urne aperte ”ha rilanciato la sua preferenza. Neanche il giorno delle elezioni si è mantenuta l’imparzialità” dice Bitonci stigmatizzando il fatto che il suo sfidante Tosi non abbia seguito lo spoglio dalla platea del congresso, come invece ha fatto lui, ma sia entrato in sala a esito certo. “La mia sconfitta è stata comunque meno netta di quello che qualcuno sino a ieri ipotizzava”.
Intanto non c’è pace per la scritta “Padroni a casa nostra” che da anni campeggia sul muretto di fondo del prato di Pontida dove dal 1990 si svolgono i raduni della Lega Nord. Nei mesi scorsi, mentre infuriava la polemica sull’uso dei rimborsi elettorali in casa leghista, in due diverse occasioni qualcuno ha modificato la scritta, cambiando la lettera iniziale, stando attento a usare lo stesso colore e carattere, trasformandolo in “Ladroni in casa nostra”. La notte scorsa i correttori hanno deciso di fare le cose in grande, e, agendo probabilmente in gruppo, hanno direttamente coperto l’intero muretto e la relativa scritta con un grande murale colorato con dei coloratissimi “tag“, le firme dei graffitari. La sezione leghista di Pontida, ormai pronta a intervenire in questi casi, ha annunciato l’immediato ripristino della scritta.