La tabaccheria parmigiana dell’amico di Gianluigi Buffon finisce di nuovo nel mirino degli inquirenti. Il titolare Massimo Alfieri risulterebbe infatti indagato con l’accusa di frode sportiva. Questa volta a destare i sospetti degli inquirenti non sono solo i 14 assegni versati dal portiere al titolare della ricevitoria per un importo di oltre un milione e mezzo di euro, ma la percentuale di vincite registrate nell’ultimo anno.
Negli ultimi quattordici mesi infatti, le scommesse vincenti ammonterebbero intorno all’83 per cento. Una cifra un po’ troppo alta, secondo la procura di Torino che ha aperto l’inchiesta sul giro di scommesse legate all’esercizio di Parma, per attribuirla alla sola fortuna dei giocatori. “In realtà è un equivoco, hanno sbagliato i conti – si giustificano dalla tabaccheria di via Garibaldi – probabilmente non conoscono bene i meccanismi delle scommesse, chissà cosa hanno controllato”. Ma intanto l’inchiesta va avanti.
Alfieri, che da quando il suo esercizio è sotto i riflettori dei media non ha ancora messo piede nella tabaccheria, perché risulta all’estero per una vacanza, rientrerà probabilmente domani. “Sarà una giornata impegnativa per lui” aggiunge la madre dietro il bancone del negozio del figlio. Secondo il quotidiano La Stampa, che ha riportato la notizia, Alfieri avrebbe però già contattato un avvocato.
Il nome dell’uomo era emerso mercoledì scorso, quando erano risultati versamenti insoliti da parte del portiere Buffon sul conto del titolare della tabaccheria di Parma. Poi venerdì scorso la Guardia di finanza di Torino aveva perquisito la ricevitoria di Alfieri su mandato della Procura. Dopo quattro ore di controlli gli uomini delle fiamme gialle avevano portato via due scatoloni contenenti schedine, scontrini e ricevute degli ultimi anni. E a pochi giorni dal blitz il cerchio si stringe intorno al titolare Alfieri. Per ora invece Buffon, che era finito nel mirino per i versamenti fatti a favore dell’amico tra gennaio e settembre del 2010, non risulta indagato.